Il viaggio della fede (7)

8 luglio 2013 Lunedì

Sabato prossimo è la Festa di S. Clelia Barbieri. Affido a lei questa nuova parte di diario, l'ultima col titolo di "viaggio della fede". E' la settima tappa: sette è un numero sacro, indica compimento e perfezione. 

 

A Santiago di Compostela, abbracciando la statua di San Giacomo, ho ringraziato per i sette cammini ricevuti in dono: uno ogni anno, consecutivamente. L'amore per San Giacomo e il luogo della sua tomba non è venuto meno, anzi, ma in qualche modo questa forma di rapporto è arrivata al suo termine. Il pellegrinaggio fino a Fisterre Muxia col gruppo di Luigi e Tomaso è stato bellissimo: ne parlerò pian piano, con qualche nota di dettaglio, per ora basti dire tutta la sua dolcezza: un cammino pieno di luce, colore e pace. Non poteva essere altrimenti un pellegrinaggio diretto a Maria, cui è dedicato il Santuario di Muxia: "B. V. della Barca" 

 

Ho messo come "foto programmatica" l'alba ripresa la mattina del 6 Luglio, S. Maria Goretti, sull'Oceano, camminando dal mio alloggio verso il Santuario di Muxia. Collego questa immagine, di nuovo inizio, al fatto che, in questo medesimo giorno, esce la Enciclica del Papa: "La Luce della Fede" che presenta il "sole" come segno di Cristo: è lui il sole vero. Questa immagine mi aiuta a recitare meglio le Lodi del Mattino, specialmente quando si dice che Dio "verrà a visitarci, come sole che sorge"

 

Sono rientrato alle 2 di notte, ma ho dormito poco, svegliato dagli uccellini di Erminio di fronte alla mia camera. Anche la notte di Muxia dormii poco: sopra il tetto della nostra casa c'era il raduno di decine e decine di gabbiani, vivaci, allegri, chiassosi, che gridavano, discutevano, litigavano, scherzavano, volando fin dalle prime luci del giorno. Lo prendo come un buon segnale: svegliarci presto per lodare, servire e godere la vita. Oggi inizia il riordino, dei vestiti, del tavolo di lavoro e della mente. Nell'ultima Messa a Santiago, che i miei cari pellegrini hanno contestato, per non averla celebrato io, in italiano ( "non ci abbiamo capito niente") il predicatore ha parlato di J. Maritain "maestro nell'arte del pensare, agire e pregare". Lo eleggo a patrono di questa giornata, per un riordino della mente, dell'azione e della preghiera.   

9 Luglio 2013 martedì 

Grazie, Signore, di questa notte e del nuovo giorno. Precedo gli uccellini di Erminio e canto prima di loro le lodi del Signore.

 

Leggo il capitolo primo della Enciclica, Lumen Fidei, i nn 8-11 su Abramo: "La fede è un cammino e la impariamo  da di chi l'ha percorso per primo, Abramo". 4 parole: Rapporto, Viaggio, Sicurezza, Vita. 1. La fede è relazione personale, con un Dio che non vedi, ma che ti parla, ti chiama per nome 2. proponendoti un cammino: uscire dalla tua terra, per andare verso una promessa. 3. Non sai cosa troverai, ma senti un grande sostegno e ti affidi, diventando forte nella fedeltà. 4. Accanto alla prova, c'è la consolazione di toccare con mano che il cammino di Dio è bello, corrisponde alle tue esigenze più profonde: Abramo ha un figlio in tarda età, capendo di avere a che fare col Dio dell'amore e della vita, per lui e per tutti.

 

Capisco che questo è il senso profondo dei nostri pellegrinaggi, ogni giorno aperti con la preghiera che nomina Abramo: "O Dio che portasti fuori Abramo, dalla città di Ur dei Caldei, proteggendolo in tutte le sue peregrinazioni ...". Un uscire dalla propria casa per andare verso un ignoto, sicuri di sperimentare, assieme alla fatica, la bontà della promessa divina, di un posto bello, amici veri, pace profonda.

    

Le donne del nostro cammino poco prima di arrivare a Fisterra
Le donne del nostro cammino poco prima di arrivare a Fisterra

Recito preghiera per le vocazioni sacerdotali, voluta dal Card Caffarra (riconfermato per due anni, nel ministero episcopale a Bologna). Non è che la vocazione sacerdotale sia più importante di quella religiosa femminile, è che da una deriva l'altra. Le donne in se stesse sono già bravissime a seguire un vero uomo di Dio. Bisogna dunque pregare perchè Dio susciti questo carisma negli uomini, consapevoli che dalla Eucaristia e Penitenza deriva tutto. 

 

Il tema del perdono dei peccati ha accompagnato il nostro pellegrinaggio, come quello vocazionale: "Pregate il padrone della messe, perchè mandi operai nella sua messe" e ancora: "Coraggio, ti sono perdonati i tuoi peccati", dice al paralitico e nella chiamata di Levi-Matteo "Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori". Nell'Attestato di avvenuto pellegrinaggio a Muxia è scritto: "frutto della costanza e fede nel cammino è il perdono dei peccati". Comincio la giornata ringraziando Dio per il perdono, proponendomi piccoli sacrifici e il rosario.

 

Papa Francesco, parlando in una udienza particolare ai seminaristi e novizi, sabato 6 luglio, lo ha raccomandato: Tenete sempre la Madonna con voi, ma pregate il Rosario, per favore… Non lasciatelo! Tenete sempre la Madonna con voi nella vostra casa, come la teneva l’apostolo Giovanni. Lei sempre vi accompagni e vi protegga.

 

Inizio del grande riordino. Oltre a sistemare tutte le robe sparse per casa e nei magazzini, creare nel solaio un "atelier", come laboratorio creativo per le future attività pastorali, specialmente verso i bimbi della Scuola Materna, seguendo metodo didattico del Buon Pastore.

 

Ore 16,00. Riposo bene al pomeriggio, il caldo fa tacere gli uccellini e tutto attorno è calma e silenzio: anche i bimbi della scuola non si sentono. E' un dono il riposo e anche un segno: vuole dire che si è contenti e in pace. Il lavoro sull'atelier è cominciato con entusiasmo.

Riprendo in mano il bellissimo discorso ai novizi del Papa. Da leggere tutto (è anche molto divertente, il papa è pieno di battute). Riporto alcuni passaggi a mente, come esercizio di memoria e comunicazione. Vuole sviluppare principalmente il tema della gioia: il segno di una consacrazione riuscita è la gioia. Il Papa confessa di essere stato edificato dal sorriso di una suora, quasi schiacciata dalla ressa alle transenne, ma con due occhi belli, di una vita donata.

Raccomanda di rifiutare la "cultura del provvisorio" che ci circonda, un dono "a tempo", finchè mi emoziona. "La gioia non è l'emozione di un momento", ma la profondità di un dono per sempre. Cristo te la offre: non siamo stati noi a scegliere Cristo, ma Lui ha scelto noi e si è offerto totalmente. Ha parlato della insoddisfazione che ci può essere nella vita di un religioso, perchè la sua consacrazione non è maturata nella paternità e maternità spirituale. Non matura quando si rimane chiusi, doppi, ipocriti, non trasparenti, non sinceri col proprio peccato. In definitiva quando non si coltivano le quattro dimensioni della vita religiosa: quella spirituale, intellettuale, apostolica e comunitaria. Vicini a Dio, dediti allo studio, aperti alle anime, attenti ai confratelli e consorelle. Pronuncia parole bellissime sulla difficoltà e la importanza della fraternità comunitaria: non si può essere amici di tutti, ma volere bene a tutti sì. Riporto un passaggio, ai preti e suori attratti dalle "cose", per esempio, dalla gioia di possedere una macchina bella ... "Voi pensate questo: ma adesso, Padre, dobbiamo andare con la bicicletta? E' buona la bicicletta! Mons. Alfred va con la bicicletta: lui va con la bicicletta". Quando si vedrà il parroco in bicicletta, si pensi "obbedisce al Papa".

Ai seminaristi, ai novizi e alle novizie provenienti da varie parti del mondo in occasione dell'Anno della Fede (6 luglio 2013)

 

Ispira recitare il rosario non in chiesa ma per le vie del paese; da qui il dono di alcuni incontri belli: Mazza Gennaro e moglie Sofia / Adele Boni (da Novara, mi regala riso) e sorella Lina / mamma di Ghedini Rosanna / Maccaferri Bruna e marito Ennio / Morena Ferrari / Maria Grazia Ramenghi ...  Franca Canelli / Luciana Bettini / Lina del casaro / Pastorelli Gina ... 

 

Meditazione serale sulla Lumen Fidei : "La fede di Israele": "La fede è chiamata a un lungo cammino, per poter adorare il Signore sul Sinai ed ereditare una terra promessa. L'amore divino possiede i tratti del padre che porta suo figlio lungo il cammino (cfr Dt 1,31). Motivo ripreso anche nella preghiera del pellegrino: "O Dio, che conducesti il popolo di Israele attraverso il deserto". Fede è racconto di questo viaggio, con tutti i particolari dell'amore di Dio. Viaggio pieno di tentazioni, il cui nome comune è l'idolatria: "un volto che adora un volto che non è un volto". Gli idoli specchio di noi stessi; l'uomo seguendoli rimane chiuso in sè, non cambia, non cresce, non sperimenta la chiamata, l'uscita. Viaggio con un mediatore, Mosè, per il quale il popolo diviene uno, passando dall'"io" ad un "noi".  

Don Remo e Ivano Turrini nella discesa verso Cee, il terzo giorno di pellegrinaggio
Don Remo e Ivano Turrini nella discesa verso Cee, il terzo giorno di pellegrinaggio

10 luglio 2013 Mercoledì

Dalla Liturgia delle Ore: "Ascoltate oggi la sua voce"

Dal Vangelo: "Chiamati a sè i suoi dodici apostoli, diede loro il potere sugli spiriti impuri, per scacciarli e guarire ogni sorta di malattia e infermità" "Ordinò loro: non andate fra i pagani e non entrate nella città dei samaritani, rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa di Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il Regno dei cieli è vicino".

"Si predica con la vita, a volte anche con le parole" (S. Francesco)

Dal Pellegrinaggio alla Missione. Gesù dà ai suoi un grande potere sui demoni: "Vedevo satana cadere dal cielo". Nello stesso tempo li invita alla umiltà, dedicando tutta la propria opera ai vicini. "Non aspirate a cose grandi, superiori alle vostre forze" Verrà dopo il tempo della missione universale. Oggi credere ed esercitare in casa il potere sugli spiriti immondi.

 

Il miracolo che Dio ti chiede di fare è verso te stesso, la cacciata da te dello spirito immondo. Non è difficile, tu hai potere: devi dire di no e basta, un no deciso, semplice, senza ritorno. Il peccato di Davide col censimento, insegna che non bisogna mai "contarci". Il bene non viene dai numeri, essi piuttosto indicano orgoglio e idolatria. Il peccato del "capo" si trasforma in grande rovina per il popolo: "io ho peccato, ho agito da iniquo, ma queste pecore cosa hanno fatto?" Il primo potere e dovere è dunque cacciare i demoni da noi stessi. 

 

Forse ho esagerato ad anticipare gli uccellini di Erminio: dall'1,30 mi sveglio ogni ora, alle 4,00 resa e levata. So che non va bene e bisogna trovare un rimedio. il riposo è necessario come il lavoro. Il cuore vive un entusiasmo eccessivo, come in cammino. 

 

Alle 5,30 buon senso di tornare a letto e riposo benefico fino alle 7,00: grazie Signore! Memore del dovere di "studiare", leggo sul web vari articoli sulla guerra in Siria. il consueto tremendo copione: fragilità di un governo autoritario, potentati economici che si scontrano, specie per la questione gas; fondamentalismo religioso, sfruttamento dei poveri con la rapina e la paura. Paese invaso da eserciti mercenari stranieri, che fanno della guerra un mestiere e del saccheggio la fonte di reddito. Miseria, morte terrore, esilio per il popolo. Il vangelo parla di potere sui demoni immondi: oggi preghiera e sacrificio per cacciare il demone della guerra.

 

Scrivo a don Mirko Corsini per chiedere aggiornamenti su chiesa e terremoto. In paese tutti mi chiedono "e la chiesa?" e devo soffrire per un giudizio negativo di immobilità, che comprensibilmente pesa sul parroco. Pazienza con la gente e opera di rispettosa pressione verso miei superiori. Ripresa lavoro per l'"atelier": ieri pulizia, oggi sgombro, domani inizio della sistemazione.

 

Nella preghiera mi faccio aiutare dalla lezione n 17  di padre Andrea Gasparino. Invocazione al Padre che per mezzo del Cristo doni i 9 frutti dello Spirito. Invocazione a Maria che ci mostri gli ostacoli, facendoci capire che il male più grave è una preghiera fatta male: una vita senza preghiera e una preghiera senza vita, che non cominci dai punti scottanti della vita. Bisogno di preparare la preghiera e giungere ogni volta a delle decisioni concrete. 

 

11 Luglio 2013 Giovedì

Diario come un quaderno di appunti. Non appare subito l'unità di un disegno, ma il fervore di un cammino estivo, di riordino, preghiera, ascolto, attenzione, programmazione, lavoro. Gioia. Uno dei temi su cui lavorare è quello delle buone gratificazioni. Importante per l'anima cercarle, trovarle, coltivarle, in giusta misura, altrimenti andiamo in cerca delle cattive gratificazioni, o diventiamo tristi, con la faccia da "peperoncino in aceto". La gioia ci viene dalle opere buone, ma anche dai piccoli premi che ci concediamo. Ieri pomeriggio il cuore ha detto di prendere la bicicletta per un giretto: Modena per la ciclabile, lettura della Lumen Fidei davanti al Duomo, fra due vecchietti che parlavano dei calciatori Cavani e Ibrahimovic. 

 

Ringrazio Dio per le luci che offre: la serata "a righe" dei giovani e quella "a quadretti" la settimana prossima; la lettura della Enciclica nei paragrafi 14-18, su Gesù centro della nostra fede, la scoperta di Emilio Rigatti un insegnante che ha fatto della bicicletta un metodo di vita, conoscenza, unità e poesia, proponendo alla sua classe non una semplice gita, ma un vero viaggio a due ruote, di quattro giorni con ragazzi e genitori.

 

SE LA SCUOLA AVESSE LE RUOTE (1) - YouTube

Ringrazio per la scoperta del metodo didattico montessoriano del Buon Pastore, sulla educazione religiosa dei bambini, ripreso dagli studi di Sofia Cavalletti e dalle testimonianze di Marcella Vigilante. Mi chiedo se non sia la "mia strada" per un futuro pastorale parrocchiale, unitamente al progetto di rendere a 360 gradi bello l'ambiente, per l'incontro con Gesù. Curare l'ingresso in chiesa, la zona del tabernacolo e tutta l'area sacra, come un atelier di relazione viva col divino. Oggi Festa di san Benedetto, ricordando il bel cammino da Tivoli a Montecassino. Santo virile e dolce, equilibrato ed educativo, che "unisce i prodigi dell'Esodo e della Pentecoste", uscita dal mondo e rinnovo della chiesa.

 

Padre Gasparino insiste sulla perseveranza nella preghiera, specie quando si scontra col silenzio di Dio. La preghiera non è una "macchinetta automatica", ma una relazione profonda. Noi abbiamo bisogno del silenzio di Dio, per divenire più profondi nell'amore, nel desiderio, nella fede, nella gratitudne. Preghiera perseverante oggi, per suore e vocazioni sacerdotali. 

Il canto di Suor Maria Assunction, senza il quale Santiago non sarebbe Santiago
Il canto di Suor Maria Assunction, senza il quale Santiago non sarebbe Santiago

12 Luglio 2013 Venerdì

"Vi mando come pecore in mezzo ai lupi". La gentilezza genera gentilezza e la vita apostolica normalmente ha un carattere costruttivo, nella guarigione e nella pace. Questo dimostra S. Benedetto. Eppure, ogni tanto, Gesù ricorda il risvolto drammatico del cammino di Dio, sviluppato nell'ultimo grande libro della Bibbia: l'Apocalisse. Tema della lotta, della persecuzione, vittoria nel martirio. 

 

Seguendo le indicazioni "in estate cerca anche qualche bel film", ho noleggiato in ITune "Unchained Django". Film di intrattenimento, remarke di un vecchio western, il cui l'autore, Quintin Tarantino, oltre ad essere apprezzato dai più, piace anche a me. Unisce acuto senso drammatico a poesia e umorismo. Non è film da suore. Anche a loro mi verrebbe però da consigliare "in estate si cerchi qualche bel film". Django ti lascia il senso di una profonda ingiustizia, l'entusiasmo di una lotta, bellezza di una amicizia, bel finale. Film ingenuo, manicheo, anche pericoloso: i buoni e i cattivi nettamente divisi, mentre il Signore ci chiede di cercare il male e vincerlo dentro di noi. Poi la redenzione per opera dell'uomo, dell'eroe, a meno che l'eroe bello, "superiore a tutti", non sia Cristo.

 

Per stare un poco con papà, e dargli sollievo, lo porto in campagna ad Argile. Qui incontra un suo amico d'infanzia, Guido Maccaferri, ex sindaco del paese. Lunga e piacevole chiacchierata, dove vengo interpellato sulle vicende del Vescovo di Salerno e la situazione politica italiana. Inopportuna mia ignoranza su queste vicende e alla frase misericordiosa dell ex sindaco: "So che queste cose non ti interessano", realizzo il dovere, come dice il Papa, di "studiare", appassionandosi anche, in giusto modo, alle vicende del tempo, "per rendere ragione" della nostra fede. Abbonamento immediato al quotidiano, sul tablet. 

 

"Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un altra". Questo giustifica l'istinto migratorio, il pellegrinaggio come "uscita", allontanamento virtuoso, per alleggerire la tensione della vita e del ministero. Alla riunione per San Giacomo, ricordo dei nostri bellissimi cammini a Santiago e Roma e gratitudine per le mie sette Compostele. L'atelier ora mi aspetta.

    

Le sette "compostele"

2008: da S. J. Pied le Port a Santiago, Cammino Francese, con Antonio Penzo

2009: Da Sarria a Santiago, con la parrocchia di Cavazzona

2010: Cammino Portoghese, da Tui, solo, in gennaio.

2011: Cammino Inglese, da Ferrol, solo, in gennaio.

2011: Da Sarria a Santiago, con 25 pellegrini piumazzesi.

2012: da Astorga a Santiago, con Massimo e Federico, in bicicletta - Cammino dei 4 gruppi.

2013: da Santiago a Fisterre - Muxia, con 15 pellegrini piumazzesi

14 Luglio 2013 Domenica

Ringraziando S. Clelia, affido a S. Giacomo questa nuova settimana. 

Dopo il rientro dal Cammino, ho passato una settimana bella, anche se finita con tanto affanno. Piena di servizi, incontri, preghiere, lavoro. Da mercoledì, le sere sono sempre state impegnate, per incontri, cene e altro; cose belle e importanti, ma non ho vigilato abbastanza, per evitare eccessiva stanchezza e dissipazione. Ha dato unità ai giorni l'impegno per l'atelier, non ancora terminato, ma utile, a tratti divertente, orientato al futuro. 

 

Fra gli incontri più toccanti, quello con ***, ammalato di SLA, malattia terribile, perchè toglie la parola, parte di movimenti, la deglutizione, sei costretto a bere e mangiare attraverso un tubicino, direttamente collegato allo stomaco. Non toglie la cognizione: "Ci sono tante malattie, ma peggio di così non poteva capitare" scrive affranto sulla tavoletta. A chi legge, chiedo una preghiera speciale per gli ammalati e per il nostro amico. 

 

Alla Messa tocco questi punti:

- La persona di Cristo, centro della nostra fede: in lui Dio si fa "vicino" e misericordioso

- Nostra profonda responsabilità e compito, nel celebrare la messa domenicale, per tutti

- La misericordia unisce Antico e Nuovo Testamento, Legge di Dio ed esperienza della vita: ci è chiesto di vedere, fermarci, compatire, soccorrere. Alla nostra povertà, viene incontro la ricchezza di Dio: è lui il buon Samaritano. Lezione ed esempio del Papa. 

- S. Camillo de Lellis e i malati, anche nel periodo estivo.

 

15 Luglio 2013 Lunedì

"Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la spada". Il Papa dice che la chiesa non è costituita per starsene tranquilla, ma coraggiosa, nell'amare e annunciare Cristo a tutti. A chi si sente molto debole, risponde la parola: "chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua a uno, perchè è mio discepolo, non perderà la sua ricompensa" Piccoli gesti e grandezza di Dio.

 

Fine del bel libro di Paolo Rumiz, Tre uomini in bicicletta, viaggio in bici da Trieste a Istambul. "Siamo increduli non di essere arrivati fini a lì, ma di non dover ripartire. Al nomadismo ci si adatta all'istante, per tornare sedentari ci vuole tempo. ... L'adrenalina cala sotto zero, subentra una quiete totale. Vogliamo dormire, ma non per riposare. E' solo per sognare. Sognando, almeno, il viaggio continua"

 

Appuntamento a Bologna col dott. Marzari, decisione di andarvi a due ruote. Prima volta, con bici e borse, nel caldo dell' estate padana. Funziona uguale, basta bere spesso. Chiedo in Cattedrale di potermi cambiare abito, so esserci una stanzetta attigua alla porta di ingresso posteriore. E' chiusa; i reverendi canonici, ridendo, mi fanno accomodare nel bagno della sacrestia: esco in braghette e pelle di daino, l'abito del ciclista, proprio mentre con candelieri e casula i concelebranti rientrano dalla Messa. Scappo come un topino, rasente i muri, nella speranza nessuno mi veda o quasi. 

 

Di converso, la guida spirituale, oltre ad indicarmi, per lo studio dell'Eucaristia, la raccolta delle Omelie di Benedetto XVI nei Giovedì Santo e nelle Sacre Ordinazioni "il potere dei segni", propone di fare brevi puntate a pedali verso i vicini borghi nascosti. "Vedo che per te è molto importante: cerca mete vicine: ci sono intorno tanti paesi, che non hai mai osservato, visitato 

 

Entro anche alla Petroniana Viaggi, per un progetto di partecipare in Settembre ad una udienza di Papa Francesco con la Parrocchia di Piumazzo. In estate le Udienze sono sospese e presto la Santa Sede comunicherà le nuove date. Affido a S. Giacomo questo progetto, coltivando la unione col Papa, attraverso preghiera, affetto e ascolto.

 

L'atelier è praticamente fatto: la parte grossa del lavoro, pulizia e rimozione di cose superflue, vecchie e nuove, ha comportanto un lavoro notevole: è come stata riacquistata all'uso una parte importante della casa canonica. Trovato di tutto: dal materiale della inseminazione delle mucche, alambicco per fare la grappa, scatole di cartucce cariche per fucile da caccia, apparati per solennizzare le messa da morto ... Ho cercato di non buttare via niente, solo alcune migliaia di riviste, La Chiesa nel Tempo, Settimana del Clero e spaiati pezzi di mobili. Ci sono tanti macchinari tecnologici: proiettori, macchine da scrivere, calcolatrici, lettori videocassette, registratori a nastri, stufette; nessuno li userà mai più ... li tengo nel rispetto a chi li ha comprati, usati. La sala della "grande ruota" sarebbe ambiente perfetto per un artista, un creativo ... mi chiedo se siano da tinteggiare i muri, pulirli, schiarili. Quel verdolino è un tantino inquietante ... poi, vedendo il soffitto, "bombardato" da interventi maldestri, credo sia meglio lasciare tutto così, fascino e peso degli anni, odori di legni e di muffe, casa del tempo. 

***

"Quel viaggio leggero ha ordinato tutte le esperienze precedenti, dando loro un senso nuovo. Dormire ogni notte in un posto diverso mi ha dato stabilità interiore. Ridurre a due sacche tutte le mie cose è stato un confort impareggiabile. Andare con lentezza, anzichè caricarmi d'ansia, ha costretto una calma sconosciuta a immigrare in me. Allontanarmi dal mio mondo, mi ha riconciliato con me stesso, facendomi sentire a casa"  P. Rumiz, pag. 160. Tutto nasce dai libri.

16 Luglio 2013 Martedì

"Gesù, si ritirò di notte, solo a pregare". Risveglio notturno e ispirazione di iniziare il cammino della Eucaristia, davanti al Tabernacolo. Leggo la prima Omelia Crismale di Benedetto XVI: 13 aprile 2016. Il tema delle mani e dell'olio, con il quale Dio prende possesso di noi, costituisce il nuovo sacerdozio e la creazione ritorna al Creatore. Le sue mani su di noi, dicono che sempre ci proteggeranno, ci condurranno, e consacrando le nostre mani, trasformandole in sacramento della sua azione verso gli uomini. Con le nostre mani egli tocca, accarezza, salva. Dobbiamo esercitarci in questa comunione (Efesini 2,2) attraverso la coltivazione della sua amicizia: "Non vi chiamo più servi ma amici". Nella amicizia con Gesù, il segreto del sacerdozio e della eucaristia. Non scandalizzarci della nostra povertà, ma offrirla a Dio, perchè divenga sacramento della sua Presenza. Allora la nostra vicinanza agli uomini, condivisione di dolori e peccati, diviene strada di Dio, per il dono perfetto di Se. Compito di oggi: coltivare l'amicizia con Gesù, pensando che le mie mani sono le sue mani, per pregare, toccare, accogliere, sostenere. 

La finestra a fronte della mia casa è aperta, sono le 2,00, anche lì persone sono alzate di notte. Originari del Marocco, ieri ci siamo salutati con particolare cordialità. "Aspettiamo le nove di sera per mangiare, perchè è Ramadan ... Voi quando lo fate il digiuno?" Mi vedono in canottiera dalla finestra, un Gesù scalzo e svestito hanno ricevuto, perchè condivida il loro cammino e offra se stesso come Gesù. L'immigrazione rende in un modo nuovo la chiesa missionaria e cattolica. 

18 Luglio 2013 Giovedì

"Chi andrà per noi, chi manderò? Eccomi, Signore, Manda me". 

Rinnovare la forza della chiamata divina, della consacrazione e della missione. Cominciando da una sincera e amorevole preghiera; servizio diligente, attento e ordinato; fede capace di guardare lontano. 

 

Giornata intensa ieri. L'amore di Dio ci ha portati a San Cesario, per il lutto di Mario Lizzoli, nonno materno di Chiara: oggi vive il lutto per il nonno paterno, Ermanno Santi. Davanti alla Basilica le ho detto di averla vista, poche sere fa, correre in cortile e giocare in altalena. Dobbiamo pregare per loro, io lo faccio col rosario, recitando le ave maria al tramonto del giorno, davanti ai pioppi e alla luna, nello scenario dolce della nostra parrocchia. 

Come fare a corrispondere alla grandezza della vocazione, alla generosità che lo Spirito richiede, a come rispondere alla tante necessità del mondo? Sicuramente coltivando una buona vita spirituale, organizzando le nostre energie e azioni, seguendo le indicazioni della chiesa, si può fare di più e meglio. Ma il vangelo di domenica prossima e il salmo del vespro, coniuga il massimo del bene soprattutto alla umiltà della fede. 

"Se il Signore non costruisce la casa, *
    invano vi faticano i costruttori.
Se la città non è custodita dal Signore *
    invano veglia il custode.

Invano vi alzate di buon mattino, †
    tardi andate a riposare
        e mangiate pane di sudore: *
    il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno".

Medito sul sacerdozio, nelle omelie crismali di Benedetto XVI. Lavoro per i giovani, riflettendo su san Francesco, figura guida del campo de Benedello. Ma oltre a questo studio, quello che conta di più è la preghiera, l'amicizia verso di loro (cfr vangelo di Marta e Maria) la custodia della personale amicizia con Gesù. Ricordandolo, rinunciando ad altro per lui, obbedendo. 
Come si fa ad essere amico dei ragazzi? Nella Parrocchia della Madonna del Lavoro, durante l'incontro per l'Anspi, un tale parlava del nuovo parroco, don Alessandro Astratti: "ha il pollice verde coi ragazzi". Meraviglioso! Io non ho questo "pollice", ma debbo credere che ogni sforzo per cercarli, accoglierli, amarli, stare con loro, educarli alla fede, si trasforma in gran quantità di frutti. "la grazia trionfa nella debolezza

 

Domani partenza per la Tre giorni delle Medie. Nella gioia di guardare avanti, il piacere di ricordare i giorni della Galizia, l'Oceano a Playa di Lires, dopo la Messa sugli scogli ...

20 Luglio 2013 Sabato

Ritorno gioioso dal Campo di Benedello, coi ragazzi delle Medie e i loro educatori. Clima affettuoso, animatori affiatati, ragazzi buoni. Un numero più elevato del solito, 45 unità, della qul cosa ci sentiamo molto grati e responsabili. Casa accogliente, ampia, bella, al centro di un paesino, piccolo ma molto ospitale. Motivo unificante di questa esperienza,  ispirata ai due Franceschi, il Papa e il Santo di Assisi, ci è parso quello della "ospitalità". Cominciando, per chi scrive, dal viaggio di andata e ritorno in bicicletta, ricco di incontri: per un saluto, una informazione, acqua da bere, una preghiera. Poi l'accoglienza dei ragazzi, dei responsabili, di Fabio, con cui ho condiviso la camera da letto, sul piano alto del letto a castello, dopo decenni che non facevo questa esperienza. 

21 Luglio 2013 Domenica

La preghiera è il modo più intenso per vivere. Sull'esempio di Maria, sorella di Marta, trascorriamo questa giornata in serena e affettuosa compagnia di Gesù, cercando di "ascoltarlo". Ho nel cuore i ragazzi delle medie che a Benedello vivono l'ultima giornata di Campo. Prego Gesù per loro, affinchè crescano nella fede. Il pensiero che mi ha accompagnato, nella discesa in bicicletta, è di vivere il prossimo anno curando la "formazione dei formatori", mettendo ogni impegno a rendere idonei gli educatori a svolgere bene il compito, con competenza, motivazione, soddisfazione. Formazione tanto tecnica, quanto spirituale. Sapere gestire bene un gruppo, i giochi, un programma, le relazioni e insieme rimanere "connessi" con Gesù e la fede, da cui tutto deriva. 

Affido i ragazzi alla preghiera di don Luigi Lenzini, morto (ucciso) proprio il 21 luglio 1945, "servo di Dio", figura incontrata durante la passeggiata a Pavullo. Preghiamo per tutti i giovani del mondo, all'inizio del cammino col Papa a Rio de Janeiro.

Preghiera per le prime persone incontrate stamattina: i genitori; Evelina Lucchi; Gerry; Marika e Monica in partenza per Canneva; Luigi, Tina e Ivan Corvino in partenza per il mare. Le Suore cantano le Lodi: uniti alla loro preghiera, per tutta la comunità.

 

Nel giornale Avvenire c'è un cenno alla nostra festa di Giovedì, per san Giacomo. Una grande pagina sui pellegrinaggi alla Madonna del Faggio e ancora a Santiago. Cose belle, fascinose, ma ai miei occhi, chissà perchè, appare il volto di Erica Rossi ... una delle tante ragazzine delle Medie, salutate a Benedello. Più che ai luoghi, Dio gradisce il "pellegrinaggio" d'amore verso le anime, specie verso i giovani, per amarli, proteggerli, cercando di aiutarli a crescere nel bene. 

 

Messa bella, con un certo numero di presenze, nonostante molti siano impegnati lontano. Predica degli "antipasti, piatto centrale e dessert". Un forte dispiacere mattutino, ispira raccogliere la seconda lettura e offrirla come sostanziosa "portata principale": "Sono lieto delle sofferenze che sopporto per tutti voi, perchè si compia nella mia carne, quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo, la Chiesa". Annuncio del pellegrinaggio parrocchiale da Papa Francesco, il 24-25 Settembre, accolto con molto entusiasmo.

 

Pomeriggio di riposo, raccoglimento, "amichevole" preghiera: il primo rosario per il gruppo di Benedello al suo rientro. Jasmin pubblica nel sito l'immagine del gruppo, come "foto della settimana". Grazie al nostro accolito, anche per le "storie" belle sul sito della "tazza di cioccolato" e della "potatura" e i Twitter di Papa Francesco.

 

Papa Francesco - Angelus 21 luglio '13: "La preghiera e il servizio al prossimo non sono due atteggiamenti contrapposti, ma al contrario due aspetti entrambi essenziali per la nostra vita cristiana, che non vanno mai separati, ma vissuti in profondità e armonia. Perchè Marta ha ricevuto quel dolce rimprovero? In un cristiano il servizio d'amore, non va mai staccato dalla sua origine, dall'ascolto di Gesù. Una preghiera che non porta alla azione concrerta verso il servizio al povero, è sterile e incompleta e al contrario quando si da solo peso al fare, si rischia di servire se stessi e non Dio presente nel povero. Vivremo da domani la "Settimana della Gioventu"; tutti coloro che vengono a Rio de Janeiro, vogliono ascoltare Gesù: "Signore cosa devo fare della mia vita? Quale è la via per me? " questa è la domanda dei giovani. 

 

Papa Benedetto XVI, il giorno della sua ordinazione sacerdotale, pregò col "tolle e lege", aprì a caso le Sacre Scritture, per cercarvi una parola guida e lesse: "Io consacro me stesso, perchè siano consacrati nella verità" Gv 17. Ispirato dal suo esempio, apro la Scrittura ed esce il profeta Aggeo, al cap. 2. Inizia con una menzione temporale: "il ventuno del settimo mese". Stupore nel constatare che oggi è il 21 luglio, settimo mese dell'anno! Contenuto della profezia: "Vi ricordate la gloria della casa di Dio? Coraggio e al lavoro! perchè sto per riempire della gloria di Dio, il tempio che ora vedete essere in rovina ... Il 24 del nono mese inizierà per voi la benedizione" Il 24 del " nono mese" è il 24 settembre: andremo da Papa Francesco.   

22 luglio 2013 Lunedì

Alessandra Rossi chiede preghiere per papà Aldo: momento difficilissimo per lui. Uniamoci tutti subito in questo sostegno.

 

Obbedendo alle indicazioni del "maestro", visita ad un paese vicino: Bazzano. Lungo la via una piccola ciclista in erba; sul Samoggia famiglia in relax domenicale; poi Carrieri e Giuseppe Nizzi diretto al mercato. Lavori sulla linea ferroviaria Bologna-Vignola, portano a meditare sulla chiamata a costruire nuove vie, per la fede, dei giovani. Bazzano ha architetture belle; scalinata alla Rocca; ristorantini; piazza frequentata solo da extracomunitari, giovani, dignitosi, composti. A fianco del monumento alla "bagnante" due ragazzi di colore. A nord della piazza, abitò il poeta Emmanuel Carnevali, emigrante in America, riscoperto oggi da certa cultura giovanile. Davanti a S. Stefano e ai merli del castello, silenzio, armonia e abbandono. 

 

Una e mail di Andrea sulla nostra Caritas, fa considerare che il rapporto coi poveri e gli stranieri non è solo questione di solidarietà, ma è in gioco il nostro futuro di civiltà. Bazzano, cittadina bella e vecchia, solo in un coltivato rapporto con i nuovi giovani stranieri, ha qualche futuro. Cosa conta quella vitalità "a ore" che noi emiliani di vecchia generazione sappiamo esprimere? La vita è quel flusso continuo, che dolcemente, stabilmente, faticosamente e manifestamente si costruisce. Metteremo panchine davanti alla chiesa? Chiederemo al Comune di riservare in piazza una qualche area di incontro? La miglior panchina è il nostro sguardo: occorre fermarsi, accostare, accogliere, condividere.

Ascolto la Parola di Dio, Lettera ai Galati: "Non è la circoncisione che conta, o la non circoncisione, ma l'essere nuova creatura e a quanti seguiranno questa norma, sia pace e misericordia". Il Papa ricorda unità fra vita attiva e contemplativa; tutto parte dalla preghiera.

 

Amare significa interessarsi agli altri e ai loro veri bisogni, non a noi stessi e alle nostre superficiali voglie. L'amore è cammino, crescita, maturazione, avviene per la grazia di Dio e il nostro impegno. Ama chi vuole amare. Gesù è modello di amore, maestro e soprattutto "luogo" di amore: rimanere uniti a lui, vivere dentro di lui, agire a nome suo. Il vertice è il "donare se stessi" totalmente, anche fino alla morte. Gesù lo realizza in un momento rituale, sacramentale: pregando e donando pane e vino, eucaristia. Nel segno di un banchetto sacro: semplicità, obbedienza, simbolo, rimando ad altro. Però vi aggiunge un gesto suo, umano, concreto: lavanda dei piedi. Ameremo come Gesù se ogni nostro gesto rispecchia la lavanda dei piedi. Concretezza, rapporto personale, umiltà, perdono, misericordia, dolcezza, carezza, pulizia, lentezza, umiltà. Ogni gesto, sia nello spirito della lavanda dei piedi. 

 

Giorni questi in cui si programma l'anno che viene. E' opportuno sognare, coltivare entusiami, aspirare a fare molto e bene, senza trascurare nulla e nessuno. E' opportuno combattere contro la rassegnazione, che non è umiltà nè coraggio; superare l'abitudine e quel minimalismo che non è affatto senso della realtà, ma solo pigrizia. Detto questo, spinti dal vento dello Spirito, ricordare che l'opera di Gesù è l'Eucaristia e la lavanda dei piedi. Dio salva il mondo così. Ogni progetto, in Cristo, è irradiazione della eucaristia e della lavanda dei piedi. 

 

E' il gesto del Padre (e della Madre) al suo bimbo piccolo. E' un ritornare indietro, ai rapporti primordiali, alla nostra profonda natura di "piccoli" e insieme un andare avanti, preparando la "vecchiaia", nella quale possiamo solo farci lavare. L'uomo tecnologico, degli affari, della politica, delle passioni, non capisce e si allontana. Eppure quanto guadagnerebbe l'economia, la concreta costruttività, da questo orientamento a "lavare i piedi". Toglierebbe ansia, affanno, competitività rovinosa, per un mondo operoso e buono. 

 

Lezione n 18  Scuola di Preghiera di padre Andrea Gasparino (youtube) : "Non avete ancora chiesto nulla nel mio Nome. Chiedete nel mio Nome e otterrete, perchè la vostra gioia sia piena". Chiedere, non da soli, ma in un rapporto profondo con Gesù, per potere conoscere e amare il Padre e ricevere lo Spirito. Ogni problema può essere risolto nella preghiera, ed essere felici. Considerare lo Spirito come persona, che si interessa alla mia persona, mi muove, ispira, orienta: essere attenti alla sua continua azione in noi.

 

Nell'Ufficio di Lettura di Maria Maddalena, leggo come primo brano Proverbi 31: "Elogio alla donna forte". Il ritratto di questa donna che, dal mattino presto a sera tardi, si dà da fare con perizia, energia, efficacia e gusto, è immagine della chiesa verso i suoi membri, della parrocchia che vorrei. Vale la pena entrare nel dettaglio di questa "giornata", quale tipo di organizzazione suggerisca. Il tema unitario dell'anno che verrà, può essere quello della "apertura" o, per dirla alla Papa Francesco, della "inclusione". Domani grande giornata di programmazione di "zona": invoco lo Spirito, sotto la luna piena di una splendida serata.

23 luglio 2013 Martedì 

Grazie, Signore, del tuo sguardo su di me. Anche io voglio tenere fisso oggi lo sguardo su te.

 

La "donna forte" di Proverbi 31 è lo Spirito Santo, Dio nel suo fervore progettuale e costruttivo. Non invito morale all'attivismo, ma alla fede in un Dio che si prende cura di te, del mondo, sempre, a cui puoi corrispondere con il tuo amore e azione. Questa "donna forte" è una "perla" preziosa e bella; luogo "in cui confida il cuore del marito", ci si può appoggiare, per essere ispirati e confortati, ricevendo sempre "felicità e non dispiacere". "Si procura lana e lino ogni mattino e li lavora volentieri con le sue mani". Cosa significano "lana e lino", fare abiti per l'estate e l'inverno, se non l'impegno a preparare il FUTURO, lavorando a dei progetti? "Come una nave fa venire da lontano le mercanzie" Il progetto, secondo Dio, si avvale anche di contenuti provenienti da molto lontano, da universi diversi rispetto alla nostra immediata esperienza. Valore del viaggio, della lettura, della cultura. 

 

Intervista al regista e attore Sergio Rubini. "Quando girai il film "Con tutto l'amore che c'è" volendo valermi di ragazzi, attori non professionisti, per potere ottenere da loro il meglio, perchè mettessero nella loro parte l'energia, la passione, la qualità necessaria, dovevo io entrare nella loro vita e, da quella, tirare fuori le loro potenzialità. Fu per me una grande scoperta. Anche con gli attori professionisti iniziai a fare così. Occorre dare valore alla persona, perchè tutto riesca piacevole, bello e potente". 

 

Con Monica Notari, nel preparare le musiche per il matrimonio di Fausto e Daniela, capita di incrociare il brano di Patty Smith: "Because the nighy". L'autrice esprime il bisogno, dopo una giornata di lavoro e fatica, difficoltà e dispiaceri, di avere nella notte uno spazio di conforto, intimità e potente amore. Chiedere allo Spirito Santo di potere vivere nella preghiera della sera questa intensità.

 

DOPO L'INCONTRO SACERDOTI DI ZONA

Rilettura testo di indizione della "zona di Castelfranco" consegnata a noi dal Cardinal Caffarra il 22 Gennaio 2009. A quattro anni di distanza, riconosciamo che circa quelle indicazioni di "pastorale integrata" siamo più regrediti che progrediti. I particolarismi si sono accentuati, le parrocchie lavorano molto e con impegno, ma ognuna per conto suo.

 

Il "lavorare uniti" ha due motivazioni. 1. manifestare maggiormente il mistero della chiesa-comunione. 2. andare incontro alle sfide del tempo presente, al bisogno di nuovo annuncio della fede, con un numero radicalmente minore di sacerdoti.

I due ambiti, nei quali concentrare le forze comuni, sono la pastorale giovanile e la pastorale famigliare: un unico cammino, con momenti anche fisici di unità, conoscenza e amicizia. Ho detto che mentre, sul primo versante, un lavoro a Piumazzo si fa, sul secondo siamo a zero.

 

Don Paolo Giordani manifesta disponibilità a lavorare con i ragazzi delle Medie, per piccoli passi. nella direzione indicata dal Cardinale. Dal Catechismo, estrarre i punti semplici e organici per precisare temi di un cammino triennale. Pare che a Castelfranco una cosa del genere sia già a buon punto e si può condividere. Per i giovani delle Superiori e oltre i 18 anni, l'ambito propositivo maggiore viene dal Vicariato: valutare come e quando avvalersene. Proposta "alta" per i giovani, in questo anno del Congresso Eucaristico, guidata in zona dal giovane Padre Spirituale don Ruggero Nuvoli.

 

Intervento accorato e intenso di don Stefano Savoia: "Fra dieci anni in diocesi ci saranno la metà di sacerdoti. A Manzolino e Cavazzona dico sempre: preparatevi a non avere più un parroco solo vostro. Quando questo accadrà, che succederà? Noi sacerdoti dobbiamo lavorare urgentemente per edificare subito una chiesa matura e adulta, che creda e testimoni; altrimenti, partiti noi, tutto può crollare. Rimane l'involucro ma la chiesa muore. Non abbiamo più tempo da perdere, io non intendo perdere altro tempo. Non voglio lavorare per una chiesa di sussistenza, che tiri a campare, ma una chiesa viva, che preghi, creda e annunci Cristo. Dobbiamo declericalizzarla: bisogna smettere di fare noi preti quello che possono fare i laici, e non aiutare i laici a fare quelle opere essenziali, importanti, che edificano la Chiesa, che non sono le gite, ma la cura della Parola, i Sacramenti, la Carità. Quello che da ora in poi dobbiamo fare, è per questo salto di qualità: rendere libere, responsabili e autonome le comunità, i loro membri, capaci e desiderosi di generare il tessuto della chiesa, in modo generoso, amorevole, non condizionati dal tipo di presenza - essenziale - dei sacerdoti"

 

Una bella e mail che ricevo, suggerisce di "non credere troppo ai nostri progetti; ma avere fiducia e disponibilità ai progetti di Dio". E' molto opportuna qusta parola, che tuttavia non nega, ma armonizza, quanto indicato. Credo che sia lo Spirito Santo a guidarci, a suscitare le vocazioni che spesso invochiamo; che sia sempre Lui a spingerci in una strada di coraggioso programma, proprio nella linea di Proverbi 31. Al cuore di tutto non sta l'azione, ma l'opera della fede, coltivata nella preghiera, nell'ascolto di Gesù e nella obbedienza concreta.

Chiesa: loro casa, maestra e madre

Grazie, Gesù, di questa giornata conclusa con la liturgia di S. Apollinare, martire, vescovo, patrono della Emilia Romagna. Alla luce della Parola ascoltata a Messa, concludo le riflessioni sul futuro cammino pastorale: "Io stesso mi prenderò cura delle mie pecore, dice il Signore". Gesù stesso ci guida e non dobbiamo temere nulla, ma piuttosto "tutto credere, tutto sperare, tutto supportare". il pastore è segno della presenza di Dio Buon Pastore: prima che un fare, viene un essere, una divina bellezza, incanto della bontà. Le opere del pastore: "conoscere, nutrire, proteggere, cercare la pecora perduta". Atmosfera dolce, vitale, rassicurante. "Il buon pastore dà a vita per le sue pecore". Nel cuore di tutto, più che le opere e i progetti, sta il mistero del martirio, da vivere subito, coi piccoli sacrifici d'amore, di ogni istante e ogni giorno.

 

Sotto il gazebo incontro coi giovani in preparazione al campo scuola di agosto. Lettura di alcuni testi epistolari del beato Piergiorgio Frassati. Colpito dalla frase: "l'amore è il riassunto di tutta la fede cattolica". Può venire tanta chiarezza nel mettere l'amore come senso delle tre grandi opere pastorali: evangelizzazione, liturgia e carità. Allora diventano belle, vere e coinvolgenti. L'amore le illumina, ed esse illuminano l'amore. Ascoltando le sue lettere, si nota la forte vena morale della sua anima: volontà e azione. Una fede che sottolinea la parte che ci mette l'uomo. Si può sottolineare di più la fede come affidamento alla parte che ci mette Dio. 

24 luglio 2013 Mercoledì

Oggi matrimonio "di accoglienza". Voglio mettere al centro Gesù e la sua grazia, anche se visibilmente apparirà forse solo l'universo bello, "laico", vissuto dagli sposi nel loro cammino. Rito sulla "montagnola" dell'Asilo in ricordo della infanzia; musiche della loro storia, "with or without you"; su consiglio del parroco non ci sarà messa (li ricorderò questa sera alla celebrazione delle 20,00) non per rifiuto, ma tenendo il "sacro pane" come meta. Alla fine lettura testo di Kalil Gibran, dal "Profeta": "solo nell'ora della partenza l'amore conosce la sua profondità". Cibo leggero, in attesa di nutrimento più solido. In queste operazioni si vive una sorta di gioco degli specchi: noi vediamo nel cuore degli altri quello che in realtà c'è nel nostro. Le difficoltà che vediamo in loro in realtà sono le nostre difficoltà. Dobbiamo coltivare un amore così grande per Gesù, la sua Parola e i suoi sacramenti, da non avere più bisogno o nostalgia di vestiti passati: ogni anima aspira e ha diritto a Cristo e solo a Lui.  

 

"In quel tempo Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. Una gran folla accorse a lui e si mise ad ascoltarlo". Gesù ci mostra "azione", nell'uscire di casa, ci mostra "attesa", nel sedere tranquillo sulla riva del mare. Sono le folle a cercarlo. E' la risposta al proselitismo, che tanto percorre oggi il mondo protestante e neoevangelico. Esso fa dire ai cattolici, "occorre imitarli, darci una mossa". In realtà, lo stile cattolico è una sollecitudine nell'amore, accompagnata da fiducia nella potenza del "seme". Il seme è una realtà piccola, a volte piccolissima, ma vitale, feconda. Essere "seme": rimanere in comunione con Gesù "seme di vita immortale". 

 

Alla riflessione sul cammino pastorale, oltre alla "Settimana della Gioventù" a Rio, giova la luce che viene da S. Giacomo, nostro Patrono. La prima lettura della Messa è tutta "sulla difensiva": "Portiamo il tesoro in vasi di creta ... siamo tribolati ma non schiacciati". Non progetto mirabile, non battaglia trionfale, ma resistenza, ad una grande minaccia, dalla quale non siamo vinti. "Perchè appaia che QUESTA POTENZA STRAORDINARIA appartiene a Dio e non viene da noi". Ringrazio di questo giorno, gioioso degli incontri, dei servizi, delle preghiere, dei sogni

 

25 Luglio 2013 Giovedì SAN GIACOMO - PATRONO

Giornata serena, dove tuttavia faccio fatica a raccogliere in una luce unica, vivida, l'anima e il pensiero. Sfaccendo preparando la Messa e nel ministero ordinario: matrimoni, confessioni ecc. Ecco, è quello che non vorrei. Non tanto il fare queste cose, che sono importanti, ma il viverle come incombenze, doveri, non per quello che sono: luoghi di infinito. Chiedo a San Giacomo, lui così umile, intenso e segreto, di vivere in modo grande ogni piccolo evento. Il divino, l'eterno, l'infinito, il potente, non dipende tanto dalla cosa in sè, dalla azione in quanto tale, ma dalla intensità di fede con cui la vivi. 

 

Ormai è quasi il nuovo giorno, finita è la festa, molto bella. Grazie Signore. Benedici tutti i presenti, i parrocchiani e i tanti ospiti da lontano. Oltre una sesssantina di persone, provenienti dai più svariati paesi del bolognese, modenese, reggiano e romagnoli. Molto caldo in chiesa, ma anche fervore e devozione. Monica D'Atti priore della Confraternita di Perugia, chiede di mettere l'omelia nel sito. "San Giacomo, l'uomo che coltiva l'intimità con Cristo"

26 Luglio 2013 Venerdì - Santi Gioacchino e Anna

Ancora ringrazio per la giornata di ieri. L'ordine e la pulizia di tutta l'area parrocchiale è il segno di una attività svolta bene, con amore e responsabilità. All'alba ringrazio "le Rose", Fancinelli e Trenti, per i meloni, i cocomeri e il gnocco. Prego per tutti coloro che hanno lavorato e partecipato. Certo il fatto più rilevante questo affluso di Pellegrini interroga sulla volontà di Dio verso di noi. Lancio continuamente messaggi di "fine corsa" e, invece di calare, la gente aumenta. 

 

"Il tuo volto, Signore, io cerco, mostrami il tuo volto". Occorre cogliere tutti gli aiuti necessari a rendere atti i nostri occhi a vedere Dio. La liturgia odierna sottolinea il valore della castità, moderazione degli occhi e del cuore, umiltà, purezza e dolcezza. Mi sveglio presto, per stanchezza non smaltita e una serie di icombenze mattutine. Castità anche nel lavoro, da compiersi con leggerezza, silenzio, lentezza, cura, invocando incessantemente lo Spirito, ringraziando. SMS alla mia guida, come da accordo: la "disciplina degli zuccheri" oggi conclusa, porta il suo frutto: tre chili in meno di peso. Festeggio con cappuccino e pasta, che Gerry gentilmente offre. 

27 luglio 2013 Sabato

"Chiedete e vi sarà dato". La prima preghiera per quel giovane marocchino, che ogni notte parcheggia lo scooter sotto la finestra e all'alba parte per il lavoro.

 

Fatica a ricaricare la pila. Noi, esseri umani, siamo come quelle batterie che non bisogna mai lasciare completamente scaricare, altrimenti non si è più in grado di risalire la china e recuperare energie. Dopo la festa di S. Giacomo e il suo strascico di dolce soddisfazione, ci starebbe puro riposo, sana gratificazione, ma la provvidenza dipone diversamente. Un lavoro "urgente" per il quale il mio collaboratore non ha altri giorni; telefonate nel primo pomeriggio, di persone la cui agitazione non sa trovare altro sbocco del disturbo. Accettazione e amorevole preghiera per tutti. E' il cammino della fede e della carità.

 

Scrivendo a *** mi ispira la frase: "Vogliatevi bene l'un altra, questo è il Regno di Dio!". Il senso di questa prospettiva m'accompagna ben oltre l'esortazione fraterna di un istante. Veramente l'amore è programma di vita cristiana, progetto pastorale (Piergiorgio Frassati). Mi chiedo come unificare in un unico spirito, vivido, le prospettive del prossimo periodo: anno della Eucaristia; della "apertura" zonale; della responsabilità dei laici nella vita della chiesa ...  Le liturgie di questi giorni parlano di umiltà, servizio, martirio (S. Giacomo); del "seme", tanto piccolo quanto fecondo; La Messa domani ha il tema di preghiera: "Chiedete e vi sarà dato". Anche il Papa, in Brasile, chiede accoratamente preghiere per lui: "Ne ho tanto bisogno" e ci curiamo subito di farla. Preghiera e carità possono ricaricare anche le pile scariche. 

 

Dio persona, amore infinito. La preghiera non ha soprattutto un aspetto funzionale, sostegno nelle difficoltà, ma strada per sperimentare luce e bontà divina. Le difficoltà e i dolori sono un nulla a confronto col bene e la grazia che ci avvolge. Tutto è meraviglioso, bello, grande, buono. Dio vuole la preghiera di gratitudine, perchè è verità e ci rende felici. Alla domanda su quale pellegrinaggio il mio cuore sia diretto, ora direi "Pellegrinaggio al Padre": un camminare, o pedalare, dentro questo orizzonte di bene, di bellezza, di pace, di allegria, di sorpresa. La croce come ingrediente essenziale, "sale" che esalta l'amore e la soavità di Dio. Ho comprato una cartina d'Europa, dove si intravedono anche i lembi di Oriente e il Mar Mediterraneo. Ecco, materialmente è questo lo scenario del mio sognato "Pellegrinaggio al Padre". Un "Cammino di Santiago" dal tracciato inusuale, circolare, come del resto fu per l'Apostolo. 

"Non desiderare le cose degli altri" Questo comandamento, a moderazione dell'avarizia e della nevrosi di volere possedere tutto, o troppo, sottilinea il fatto che, di fatto e provvidenzialmente, noi "possediamo" dei beni; sacri, intoccabili e buoni. Sono le "cose", ma anche le facoltà e le relazioni; gli amici, le persone, che sono "nostre" e di cui siamo responsabili. Ora comprendo che "le mie ricchezze" stanno entro i confini di quella cartina: Piumazzo, Modena, Bologna, Roma, Lourdes, Santiago ... Gerusalemme. In alto l'Europa dolce della civiltà e della fede, Austria e Polonia. Attorno i Balcani delle "badanti" e lavoratori in nostre aziende; sotto i popoli del nord Africa. Pellegrinaggio al Padre significa camminare con Cristo dentro questa spazio.  

 

Per il tramite di S. Clelia, Dio ci ha donato anche Africa e India, Tanzania e Kerala. Non bisogna porre limiti alla provvidenza: credo tuttavia che qui c'entri la "dinamica Composteliana". S. Giacomo non è stato ovunque, ma da tutto il mondo le anime sono arrivate a Cristo andando da lui. Si può essere aperti anche stando fermi, accogliendo. 

 

Apertura di nuove pagine nel sito: "Laboratorio Pastorale 2013-2014  e "Zona, Vcariato e Diocesi", entrambe segnate dal Calendario del Congresso Eucaristico Vicariale. Pomeriggio di Adorazione Eucaristica, primo passo della stesura del programma. Una delle sottolineature, che non ho sufficentemente marcato finora, nelle mie riflessioni, è la volontà comune di un "programma alto" per i giovani.

 

Idea di proporre al Gruppo Pellegrini di accompagnarmi nella conclusione dell'"Integrale", Piumazzo - Santiago. Per tutti comunque si tratta di una novità, entrare in zone "eroiche", rapporto forte con Maria. Andare in aereo a Lourdes, fermarsi un giorno, da lì partire per Il Cammino Aragonese, fino a Puente la Reina (magari saltando qualche tappa) oppure farsi portare a S. Jean Pied le Port, per la 1° parte del Cammino Francese, fino a Logrono. 

28 Luglio 2013 Domenica

Nel vangelo di oggi viene indicato il modo di costruire un "programma":

"CHIEDETE" : Chiedere allo Spirito Santo di apire cosa dobbiamo fare. Da questa luce, verrà l'"idea centrale" l'"obiettivo principale" del nostro programma operativo.

"CERCATE": Darsi da fare, con riflessione, organizzazione, studio, lettura, ascolto, per aggiungere o costruire, con tutto quello che si trova, un programma bello e ricco. E' il momento in cui si chiede di metterci del nostro, nel programma.

"BUSSATE": Coinvolgere e rendete partecipi gli altri nel nostro progetto; il bussare rappresenta il chiedere: "Ci stai? Mi aiuti? Ti piace? Vuoi metterci del tuo? Facciamo squadra?"

 

Gesù fa capire che questo " bussare" è efficace perchè fa tirare fuori il meglio dagli altri. Gli uomini, che sono chiamati "cattivi", se si chiede loro un favore spesso diventano buoni. Allora bisogna "bussare". Questo il senso di: "Chi di voi, se uno gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se anche voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ..."

 

La pila non si ricarica ancora. Per caldo e stanchezza il sonno arriva tardi e alle 4,00 l'agitazione impone l'alzata. Dopo preghiera allo Spirito, lavoro sul programma dell'anno. Calendario alla mano; programma Vicariale di sfondo; appuntamenti parrocchiali tradizionali di riferimento. E' molto bello pensare alle cose per tempo, stendere idee, avendo spazio per sedimentare le ansie, togliere l'inopportuno, aggiungere qualcosa di migliore. Costruzione dello scheletro, animandolo con le letture, meditazioni, indicazioni, che verranno da qui a Settembre. A volte, una nervosa ed eccitata programmazione notturna, vale più di tante strascicate e "deboli" ispirazioni, nella routine di un insipido equilibrio.  

 

29 luglio 2013 Lunedì S. Marta

Giornata di mare, un poco per gratificazione, un poco per ovviare alle bollicine sulla pelle, che si curano con sole e acqua marina. Sole zero: nuvole al mattino, acquazzone al pomeriggio. So che il mare non fa bene a chi è nervoso: infatti se la sveglia ieri è stata alle 4,00, stanotte alle 3,00. Aprofitto per lavorare al programma, con risultati così positivi, che probabilmente lo schema portante del progetto pastorale 2013-2014 ha come data di nascita il 29 luglio 2013, ore 3,30 nell'appartamento n, 2, piano 1°, via Meldola 25, Lido di Savio. 

 

"I cieli narrano la gloria di Dio, il firmamento annuncia l'opera sua".  Con questo canto, intonato dalle Suore, iniziamo in cripta la Messa in memoria di S. Marta. Mi rammenta la decisione, dopo aver lavorato stanotte fino alle 5,00, di andare e vedere sorgere il sole, recitando Lodi sulla spiaggia. E' un modo per rendere vivido quel versetto del Benedictus: "Verrà a visitarci dall'alto, come sole che sorge" e anche i Salmi, del sole che nasce dicono: "Esce come sposo dalla stanza nuziale". Nel tornare a Piumazzo, ispira ricevere il sacramento della Confessione al Santuario del Piratello, di Imola, in vista del "perdono di Assisi". Conosco il luogo e i frati. Se confesso gli altri, è importante e bello che io per prima riceva il perdono di Dio.     

Oltre al dramma del bus, leggo nei giornali sulla Messa del Papa a Rio: tre milioni di giovani e clima sinceramente propositivo. Il Papa fa loro una "consegna" dal timbro fortemente morale: "Andate, senza paura, per servire". Sono i temi della apertura; dello spirito di fiducia, coraggio e gioia; della strada del servizio ai poveri. Cerco di raccogliere questi elementi per inserirli nel programma in costruzione. Giocare "all'attacco", raccomanda il Papa ai giovani. 

30 Luglio 2013 Martedì 

Prosegue felicemente la scrittura del programma. L'Eucaristia è un universo pieno di luce: possa io entrarvi dentro, ancora, per poterlo comunicare. Solo quanto si ha nel cuore e negli occhi, esce dai gesti e dalle parole. Nulla di artificioso, falso, retorico; ma tutto semplice, profondo e sincero. Materiale raccolto nella pagina: "Laboratorio Pastorale 2013-14".

 

Mentre scrivo, notizia della morte di Aldo Rossi. "E' nell'ora della separazione che si conosce la profondità dell'amore". Immagino il suo incontro con Dio, l'abbraccio di consolazione, affetto e rassicurazione: "Caro Aldo, stai certo che tutto quello per cui hai vissuto, creduto, lavorato e sofferto, si realizzerà" e ancora "Beati i miti, perchè erediteranno la terra". Anche se è un uomo profondamente buono, proprio per questo, dobbiamo pregare molto per lui e la sua famiglia. "A chi molto ha ricevuto, molto sarà chiesto" Sullo sfondo della sua storia tre anime sante: la Madonna, Giobbe e S. Giovanni Bosco. 

 

L'Eucaristia è la "trasformazione" di cose, pane e vino, perchè gli uomini vivano in Dio e tutto il mondo sia "trasformato". Ripenso al mare di ieri, alle nuove piattaforme petrolifere davanti alla spiaggia, al mare pieno di alghe, ai segni dell'incendio alla pineta di Ravenna, a quella tenera gente, che se ne sta svestita, al sogno di aria pulita, acqua limpida, natura rigogliosa. Un sogno giusto, che il mondo non garantisce, ma Dio promette e realizza, per le vie dell'amore, che si fa vicinanza, sacrificio e risurrezione: l'Eucaristia. 

Cruzeiro di Fisterre. Foto Antonella Giorgis
Cruzeiro di Fisterre. Foto Antonella Giorgis

30 Luglio 2013 Mercoledi

Possibilità di vivere un rapporto di intima amicizia con Gesù

Possibilità di una intercessione universale, efficace, per tutto e per tutti.

Possibilità di un anno dove fare le cose per bene, con ordine, organizzazione, risultati.

Possibilità di divertirsi, di vivere allegri, sapendo che Dio è contento se siamo gioiosi.

Possibilità di vivere una dimensione eroica, grande, santa, all'interno del nostro limite.

Come fare? Vivere bene l'istante, coltivare lo sguardo largo, preparare l'insieme.

Amando la piccolezza, il chiedere e dare perdono, il lavoro, l'umorismo, il gioco e il sonno.

 

Mi sono costretto al letto, anche quando avrei voluto alzarmi ... e ce l'ho fatta!

E' buffo che la virtù spesso stia nel non fare nulla, nella tranquillità, nell'abbandono.

Grazie, Signore, di questa estate. E' l'ultimo giorno di luglio: il mese di Santiago, dell'atelier, del Programma, di S Clelia, S. Giacomo, di Papa Francesco, della partenza di Aldo Rossi. Commosso quando Alessandra mi chiede di leggere al funerale il vangelo di Giovanni 17 ... proprio mentre sto meditando Giovanni 17, la preghiera sacerdotale di Gesù.

Bisogna prepararsi alla morte. Piergiorgio Frassati, così giovane e vitale, ogni giorno dedicava un momento a rispondere alla domanda: "E se Dio mi chiamasse adesso?"  Nello stesso tempo vivere con fiducia e serenità il presente e i doveri. Dopo aver cercato di preparare bene tutto, lasciarsi andare, curiosi, allegri, solleciti, felici, come quando si è in Cammino. 

 

Moion del Km 0,0 a Fisterre: Termine del Cammino. Foto Antonella Giorgis
Moion del Km 0,0 a Fisterre: Termine del Cammino. Foto Antonella Giorgis

1 Agosto 2013 Giovedì

Leggera malinconia ad iniziare agosto. I giorni si fanno più corti, l'estate va verso la sua fine, così questi giorni di "vacanza". Grazie, Signore, di questa bella estate e di questa bella notte. 

 

"La notte indossa il vestito della luna, con

gesto sicuro,

mentre la terra cede a quella oscurità, che

ristora e stordisce,

solo alcune stanze rimangono alla luce

tiepide e stanche, 

ptima che l'ora che conduce al sogno

si dissolva in un bacio ... " G.B.

 

Poesia "trovata" sulla bacheca della Casa Protetta di Ravarino, mentre "trovo" un altro tesoro: Dina Simoni, di via Venezia, non più autosufficente e ospite di quella struttura, che vedo piena di umanità e rispetto. "Il Regno di Dio è come un uomo che trova un tesoro in un campo. Va pieno di gioia, vende tutto quello che ha, e compra quel campo"  (vangelo del 31 luglio)

Sulla pazienza. Apro il frigo, cade la bottiglia d'acqua, rovesciando il liquido a terra. Mentre asciugo tanquillo il pavimento, rimandando il disappunto per chi mette nel frigo le bottiglie piene, senza tappo, sento fiorire dal cuore il mirabile "universo della pazienza".

 

Dio non vuole da noi grandi sacrifici; non vuole angosce e dolore, e se in alcuni momenti della vita arrivano, ci dà forza per attraversarli. Ma vuole ogni giorno, ogni istante, la bella virtù della pazienza. E' il modo di manifestare amore alla vita, che il peccato ha reso imperfetta. E' il modo per manifestare amore agli altri, che, come noi, sono sotto prova. E' il modo per manifestare amore a Dio, la cui gloria è infinitamente più grande, della bazzecola che in quel momento ci infastidisce. La pazienza è dolcezza, è forza, è amore, è gioia. E' la grandezza dell'uomo. La pazienza è stata la virtù profonda di Aldo Rossi. 

 

Sulla guida spirituale. Ti ringrazio, Signore, per l'impagabile dono della guida spirituale. Non so come sia capitata: pare non sia stato io a cercarla, ma lei a trovare me. Da tempo, da sempre, la nostalgia di un maestro; ma senza mai vivere rapporti duraturi, fruttuosi, soddisfacenti. E' solo un tuo dono, grazie! Un maestro che ti vuole bene, che soffre e gioisce con te, che tanto indirizza con rigore, quanto solleva con dolcezza. La "dottrina delle buone gratificazioni" è una delle strade più belle che percorro con lui. Tanta è la fiducia che nutro, da non fare fatica ad aprirmi, anzi a volte debordando, dimenticando che anch'egli è un uomo, con le sue zone fragili, le ferite aperte, da rispettare; non credere che perchè è una guida, sia capace di sopportare tutto. Oggi è S. Alfonso Maria de Luguori, grande confessore e maestro di confessori, pieno di umanità e dolcezza, di verità e amore. Feci nei suoi luoghi: Napoli, Scala, Pagani, il mio secondo Cammino, bellissimo. Con lui ringrazio della "guida", e chiedo di potere dare agli altri almeno un briciolo di quanto ricevo. 

2 agosto 2013 Venerdì

Come fare a rendere  tutti quelli che mi sono affidati "pesci buoni", così che nel giorno del giudizio nessuno venga "gettato via"? Come essere padre, o madre, che genera vita?


Hai imparato a lavorare, 
Hai imparato a pregare,
Ti è stata insegnata carità, parola ed eucaristia,
Ti sono stati affidati amici e corresponsabili, 
Ti è stata data una guida, 
Ti é stata aperta la strada del Cammino ...

Di tratta ora di organizzare la tua vita, spendendo ogni istante in amore, secondo lo Spirito, senza ansie nè pigrizie, sapendo che nella fedeltà a quelle poche persone che la provvidenza ti ha messo accanto, nell'umile servizio, si manifesta il glorioso universale. Ave Maria.

 

Difficoltà di Gesù ad essere "accettato in patria, a casa sua, fra i suoi parenti". Il cammino della salvezza universale, passa attraverso la fatica dei rapporti famigliari difficili. Gesù attraversa la croce dolorosa del rifiuto degli intimi. Proposito di andare a trovare i parenti e pregare per loro. Scopro cose interessanti nella mia famiglia: nel filone dei Marchesini, per parte di bisnonna, c'è un santo, il chierico "Servo di Dio" Bruno Marchesini, e un gangster, Decimo Marchesini, morto in America in un conflitto a fuoco con la polizia. Famiglia insomma "eccellente".  

 

A Bologna, al banco delle ostie Suor Luisa Carraro, sorella del ex parroco di Tolè don Luigi. Nella loro famiglia anche il vescovo S.E. Silvio Carraro, di cui è iniziato il processo di beatificazione. Se non fossi andato in bici, non avrei avuto un dialogo così interessante.

Dall'Ufficio delle LETTURE: "Certo, in mezzo a voi si sono compiuti i segni del vero apostolo, in una pazienza a tutta prova, con segni, prodigi e miracoli"  Seconda lettera ai Corinzi

"Rendo omaggio alla tua pietà solidamente stabilita come su una roccia incrollabile e lodo e ringrazio il Signore che mi ha concesso di vedere il tuo volto di bontà. Possa io averne giovamento in Dio. Ti scongiuro, per la grazia di cui sei rivestito, di continuare il tuo cammino e di esortare tutti perché si salvino. Fa’ sentire la tua presenza in ogni settore, tanto in quello che riguarda il bene dei corpi, come in quello dello spirito. Abbi cura di mantenere l’unità, perché nulla vi è di più prezioso. Porta il peso di tutti i fedeli, come il Signore porta te. Abbi pazienza e carità con tutti, come già fai. Attendi di continuo alla preghiera. Chiedi una sapienza ancora maggiore di quella che già hai. Vigila con spirito insonne. Parla a ciascuno singolarmente, seguendo il modo di agire di Dio. Porta le infermità di tutti, come un valido atleta. Dove è maggiore la fatica, più grande sarà anche il premio.
Se ami solo i buoni discepoli, non ne avrai alcun merito. Cerca piuttosto di cattivarti, con la dolcezza, i più riottosi. Non ogni ferita va curata con lo stesso medicamento. Calma i morsi più violenti con applicazioni di dolcezza. In ogni occasione sii prudente come il serpente e semplice come la colomba (cfr. Mt 10, 16).
Essendo composto d’anima e di corpo, disponi di esperienze nel settore materiale e spirituale. Esercita dunque la tua saggezza nelle cose che cadono sotto gli occhi e chiedi di conoscere quelle invisibili, perché nulla ti manchi e ti sia concesso in abbondanza ogni dono spirituale.
Come il nocchiero domanda venti propizi, e chi è sbattuto dalla tempesta desidera il porto, così il momento presente fa appello alla tua opera perché tu possa giungere con i tuoi a Dio. Sii sobrio come un atleta del Signore: il premio è l’immortalità e la vita eterna, come sai benissimo. Per te io offro in sacrificio la mia vita e queste catene che tu hai venerato"

Lettera di S Ignazio di Antiochia a Policarpo

DAVANTI ALLA CHIESA PARROCCHIALE DI MUXIA dopo la Messa conclusiva del Cammino 2013: Santiago-Fisterre
DAVANTI ALLA CHIESA PARROCCHIALE DI MUXIA dopo la Messa conclusiva del Cammino 2013: Santiago-Fisterre

3 Agosto 2013 Sabato

Buon Giorno, Gesù. Grazie di questa notte serena e di questa estate meravigliosa. 

Il cuore è peno delle parole di S. Ignazio di Antiochia, ascoltate ieri nell'Ufficio di Letture e riportate sopra, prima della foto a Muxia, gentilmente inviata da Tomaso Ferrari.

Come è bello internet, che permette di rimanere collegati, a distanza e in profondità, coi nostri amici e fratelli del cammino con Gesù. 

 

Da internet scarico e guardo il film "Questioni di cuore" della Francesca Archibugi. Fa parte delle indicazioni della guida: in estate qualche bel film. Per relax, ma specialmente per comunicare col reale, attraverso questa arte stupefacente. L'amore al cinema (e alla filosofia) è stato motivo anche della bella serata, con Valeria Cennamo e Paolo Alberghini, che sposeranno il 31 Agosto. il film "Questioni di cuore", pur dignitoso, non mi è piaciuto molto ... tristezza dell'assenza di Dio. Ogni poetica, quando manchi tu Gesù, viene meno e la bellezza fatica a manifestarsi.

 

Ti chiedo, Gesù, cosa fare il prossimo anno. Ho riflettuto molto, letto, scritto, pregato, per costruire un programma e lo farò ancora. Sono pieno di entusiasmo in questo. Eppure una non piccola tristezza, una preoccupazione non nascosta, rimane. La paura che tutto scorra come sempre, che si continuino a fare le cose "per dovere", con una routine che non è fedeltà, ma noia, sterilità e pesantezza. Faticare molto e realizzare poco. Come fare, Gesù, per passare dal "dovere" all'"amore"?  

 

Questo genere di rischio fa parte del cammino. Signore Gesù, un giorno ti hanno chiesto: "Cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?" e tu hai risposto: "Questa è l'opera di Dio: credere in colui che lui ha inviato". Costruire un programma va bene. Ma la cosa più importante è cercare di seguire la strada di Gesù, la guida di Gesù, la Presenza di Gesù. Ogni giorno, ogni mattino, con la preghiera, la disponibilità ad un servizio, generoso e "aperto": la sua strada non la mia. Amando gli imprevisti, gli ostacoli, i rallentamenti.

 

Occorre mettere a punto strumenti di controllo, circa l'obiettivo. Per esempio ogni mattina una preghiera allo Spirito Santo (che potrebbe essere il frutto bello, conclusivo dell'anno dello Spirito) mirata al "chiedere la Sapienza nel seguire Gesù" e ogni sera un esame di coscienza (lo consiglia anche il gesuita Papa Francesco) esattamente su questo punto: "oggi ho cercato di fare le opere di Dio, di capire e seguire le indicazioni di Gesù?". Nella Liturgia delle Ore una bellissima preghiera per ottenere sapienza: "Dio dei Padri e Signore di misericordia ..." 

 

Occorre mettere a punto strumenti di controllo operativi. E' questione di strategia, di pianificazione, del tempo, delle forze, degli obiettivi. Il fine è che tutti conoscano Dio. Poi si scatenerà la lotta, la dinamica del rifiuto, le superficiali accoglienze, le incomprensioni, le debolezze, gli imprevisti. Va ricordata la grande legge dell'apostolato: "Portiamo il tesoro in vasi di creta, perchè si veda che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi" e ancora "quando sono debole è allora che sono forte". Gesù ci manda: "come agnelli in mezzo ai lupi", ma agnelli coraggiosi "che giocano in attacco", come ai giovani dice Papa Francesco.

 

"Se il Signore non costruisce la casa, invano faticano i costruttori ... Invano vi alzate di buon mattino, tardi andate a riposare e riempite pane di sudore. Il Signore ne darà ai suoi amici nel sonno". Accanto ad un lavoro indefesso, conta vivere in grazia di Dio, nella pace e umiltà della fede, senza cedere alle tenzazioni mondane di visibilità e successo. Chi vive alla presenza di Dio ha "il volto pieno di luce". Con questa luce siamo felici e le anime sono attratte a Dio. E' la luce di Maria, cui ci prepara questo bell'agosto, con la Festa della Assunta e il pellegrinaggio a Medjiugorie con Nadia, Claudio e Massimo ...naturalmente in bicicletta. 

"Signore, non cerco cose grandi, superiori alle mie forze,

ma sono tranquillo e sereno, come un bimbo svezzato, in braccio a sua madre"

Questo Salmo delle Lodi è un nuovo importantissimo tassello nella costruzione del programma 2014. Tranquillità, fiducia, infantile spirito di semplicità, allegrezza e gioco.

 

Ormai l'Atelier è il simbolo di questa estate: ogni giorno vi aggiungo del nuovo, risistemo un angolino: oggi i quadri, le foto e miei libri di montagna, gli scarponi e perfino gli sci da discesa e fondo. Ci sto sempre meglio, facendone un luogo estremamente propositivo. Composizione di un bel manifesto per la Festa della Madonna della Neve. Idea di fare delle "Sale", con gli Educatori, l'Atelier dei Ragazzi. Già lo sono, specie la salettina a est, ma il grande Salone è ancora terreno vergine, ambiente anonimo cui dare una personalità; pure la "sala del cucito" può conoscere nuova cura e uso, senza particolarismi, chiusure, proprietà private. Non solo arredo, pulizia, ma luogo-specchio della tua vita e laboratorio del tuo presente. 

4 Agosto 2013 Domenica - Festa di S. Domenico e S. Giovanni Maria Vianney

Continuo a ringraziare di questa bella estate. La gente vede occhi stanchi e provati: è solo questione di scorza. Il sole brucia, il caldo dissecca anche la mente, ma dentro, nei capillari, la linfa scorre fresca, per misericordia di Dio. Quando l'anima rientra in se stessa, e ascolta il cuore, avverte solo la parola "contentezza". Gioia di un servizio e prima ancora gioia di un amore. La parola "Eucaristia", miniera ricca di tesori incalcolabili, sta davanti a me. Non ho ancora trovato le gallerie per entrarvi, m'arrabatto ancora alle sue pendici, ma il tesoro è già sotto i miei piedi. Scoperta di due testi fondamentali sul tema: Enciclica di Giovanni Paolo II°: "Ecclesia de Eucaristia" (insolitamente breve) ed Esortazione Apostolica: "Sacramentum Caritatis" di Benedetto XVI° (insolitamente lunga). E' bello avere del lavoro, sapere dove scavare. L'imbocco più fruttuoso non sta sui libri, ma direttamente, davanti a Gesù, nella Adorazione e nella Messa. Che importa se gli occhi sono stanchi e il respiro corto, importa vivere la gioia speciale del Cammino della Fede.  

 

Messa molto bella, nel 50* anniversario di matrimonio di Sergio Calanchi e Ivonne. Le Suore partono per un pomeriggio a Madonna del'Acero con Vittoria e Agostino. Il pellegrinaggio a Medjiugorie avrà come intenzione fondamentale le vocazioni dei giovani al matrimonio e il bene delle famiglie. L'Adorazione Eucaristica in chiesa inizia con preghiera di intercessione. Potere immenso che ha il ricordare davanti a Dio le persone. Si stabilisce un rapporto profondissino d'amore, con Dio e con loro, prima e al di là del vederci, o essere fisicamente vicini. Percorrere con impegno questa strada.

 

5 agosto 2013 Lunedì. Memoria  Madonna della Neve

Buon giorno, Gesù! Buon giorno, Maria!

Grazie della bella giornata di ieri, della lettura serale del libro di Antonio Socci su Medjiugorie. Anche nel saluto a Jasmin parliamo di Bosnia, la sua terra. Gli eventi di Medjiugorie iniziano due mesi dopo l'attentato del Papa il 13 Maggio 1981. Giovanni Paolo II°, in privato a persone autorevoli, disse: "è questo il compimento di Fatima". A fronte di un grande pericolo per la chiesa e l'umanità, la Madonna vuole salvare, portandoci a Gesù attraverso il rosario e i piccoli sacrifici. "Il mio cuore immacolato trionferà". Faccio novena "delle piccole rinunce" per preparare incontro con Maria, culminante martedì 13 agosto, giorno del rientro.

 

"Ci stanca ciò che abbandoniamo" (Gaston Courtoise)

Ci entusiasma ciò a cui ci dedichiamo. 

 

Il prossimo 20 agosto, anniversario Consacrazione nella Comunità dei Figli di Dio (1996) fondata da don Divo Barsotti, sarò a Pollone (Ivrea) con i giovani della parrocchia, a celebrare la Messa nella casa del Beato Piergiorgio Frassati. Santo allegro, iperattivo, di carità, cultura e apostolato. Affido l'anno che comincia, alla sua preghiera e carisma di operosità nella fede.  

   

6 agosto 2013 Martedì 

"E' bello per noi stare qui" La Festa della Trasfigurazione è consapevolezza di quanto siamo fortunati e felici. Sarebbe giusto che ogni volta che, rientrando in noi, ascoltiamo il cuore, la parola che ne esce fosse: "grazie, Signore, sono molto contento". 

 

Rientrando da Argile, dove accompagno papà, a Sala Bolognese vedo i manifesti "Festa di fine Estate". Oltre che lieve malinconia, c'è la consapevolezza della bella estate ricevuta e della gioia di ricominciare, in presa diretta, il servizio pastorale, in verità mai finito. L'estate degli sgombri e del lavori (anche questi mai finiti, ma stavolta ci abbiamo dato un bel colpo). Il risultato è affezione nuova al posto, al paese dove si abita, alla propria casa. So che non è "mia", ma è giusto amarla e apprezzarla come se fosse mia, anche per poterla un giorno "offrire" a chi verrà, come fece don Giulio con me. 

 

"E' bello per noi stare qui". I veggenti di Medjigorie dicono che la Madonna che appare loro è "bellissima". Provano a descrivere questa bellezza: abito grigio argentato, capelli neri, occhi azzurri, sguardo di bontà ... ma sentono che le loro parole all'altezza di quanto vedono. La Trasfigurazione è la festa della bellezza, di Dio, di Cristo e di tutti coloro che vivono in grazia. E' la bellezza che attrae, che conquista, che muove al bene. Dio ci ha fatti per essere belli e lo siamo, veramente, quando preghiamo, amiamo e soffrendo speriamo.

 

La gioia di abitare qua, nel paradiso che mi circonda, di cominciare un nuovo anno di servizio, non fa dimenticare "il sogno" pellegrinesco. L'animo si accende, pregando col Salmo 83:

 

"Beato chi trova in te la sua forza

e decide nel suo cuore il santo viaggio.

Passando per la valle del pianto

la cambia in una sorgente;

anche la prima pioggia l'ammanta di benedizione.

Cresce lungo il cammino il suo vigore

finchè compare davantio a Dio in Sion"

 

Anche l'Ufficio di Letture si diverte a battere sul chiodo:

"Come Pietro lasciamoci prendere totalmente dalla visione della gloria divina. Lasciamoci trasfigurare da questa gloriosa trasfigurazione, condurre via dalla terra ed essere trasportati fuori dal mondo. Abbandoniamo il mondo creato e rivolgiamoci al Creatore, al quale Pietro in estasi e fuori di sè, disse: "E' bello per noi restare qui" (S. Atanasio) 

Messa significativa nella Cappella delle Suore, in un clima di fede, con un numero non grande - forse anche per l'orario -  ma in spirito "alto". Bell'augurio a Luigi Vignoli, sincero amico e preziosissimo collaboratore, nel giorno del suo compleanno. Pronto Gerry a meritate vacanze

 

7 Agosto 2013 Mercoledì.

i giorni volano: bel segno, significa che si sta bene. Nel vangelo vicenda della donna Siro Fenicia, che prega con insistenza per la figlia malata: "La tua fede ti ha salvato" le risponde Gesù, dando la guarigione. Da tempo non metto a tema la fede; male! Avere fede, significa mettere davanti a tutto Gesù, non noi e le nostre opere. Costruire il programma dell'anno, può essere uno schiaffo alle fede, se significa confidare su progetti e strategie. Va costruito invece come strada per seguirlo: nella novità, imprevedibilità, ricchezza del suo cammino.

 

 

Mattina visita malati in Ospedale. A Baggiovara da Sergio Boni, ricoverato nell'ala Medicina d'Urgenza, reparto Terapia Intensiva. Non mi lasciano entrare per regole cliniche particolarmente severe. Nella Cappella sento che la preghiera a Gesù per lui, e per tutti i malati, ha valore più grande della visita. Sta finendo la messa, celebrata da un sacerdote di colore. Siamo noi i destinatari della Missione. 

  

Verso Modena, per acquisti e omaggio sempre bello alla Ghirlandina, poggiata la bici alla pensilina bus, sosta per riposo e lettura Medjiugorie. A differenza di Massimo, che sceglie di "Non leggere nulla prima, per vivere un impatto naturale, personale" sento il bisogno, il dovere, il piacere di entrare, come posso, tramite la lettura, in questa vicenda. Mi accorgo di star vivendo una vera "chiamata". Tasselo importante di un percorso sacerdotale di fede e servizio. Fatima e Mediugorie sono la risposta di Dio ai mali della nostra epoca: rivelano che il più grande pericolo è l'ateismo di massa, che l'opera e promessa di Maria è riconsegnare il mondo a Dio, perchè gli uomini siano felici, non soffrano e non muoiano. Per questo chiede soprattutto di pregare e purificarci coi piccoli sacrifici.

 

Oltre a comprare i testi: "Ecclesia de Eucaristia" e "Sacramentum Caritatis", trovo un libro scritto da Padre Paolo Dall'Olio, quel sacerdote italiano, nelle mani di Al Queida in Siria. Seguo da tempo le vicende di questo popolo martoriato, scoprendo che Padre Dall'Olio, non è solo un buon sacerdote, ma uomo di punta intellettuale e politico nel tema del dialogo Cristianesimo - Islam. (Coincidenza: oggi vangelo della donna Siro-Fenicia). Parla il padre Gesuita della "Estetica di Nazaret",  testimonianza evangelica, poveri fra i poveri. Penso alla mia canonica che è un Palazzo, al mio cortile che è un Parco; alla mia chiesa che è una Cattedrale. Scherzo d'amore divino, fatto ad un contadinello, nato in una casa senza pavimento, sulle sponde del fiume Reno, sognotore di stalle, chiamato a costruire invece la Gerusalemme del Cielo. 

 

Padre Paolo Dall'Olio
Padre Paolo Dall'Olio

8 agosto 2013 Giovedì

"A te darò le chiavi del Regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra, sarà legato in cielo, tutto ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto nei cieli". Invito ad un amore, dall'orizzonte sconfinato, dall'immenso potere: sciogliere da ogni male, legare ad ogni bene, a Dio. Allora debbo vivere pieno di bontà e gioia. Adesso, qui, nella mia vita. "Noi tendiamo a vivere ricordando il passato, o progettando sempre il futuro, ... dimentichiamo che la vita è soprattutto il mio presente".

 

Le letture del giorno ricordano la geografia di Medjugorie: pietre, sassi. Dio fa scaturire "acqua dalla roccia", per indicare che è premuroso e fa nascere la vita dal deserto, dal duro, dall'arido. Chi vive a contatto con l'Islam, con le religioni orientali, oppure immerso nell'ateismo occidentale, avverte come l'impermeabilità alla fede, l'umana impossibilità di accesso. Occorre allora credere in Dio, che fa sgorgare acqua dalla roccia, un'acqua cristallina, buona. Non sappiamo in pratica cosa significhi, ma certo indica di sperare sempre, amare sempre, credere sempre, e tanto più è umile e dolce la testimonianza, tanto prima le rocce si spezzano. Siamo pieni di entusiasmo per l'anno che comincia, ma al di là di ingenue e illusorie aspettative, fondiamo su di Lui ogni speranza e seguiamo l'invito della Madonna: pregate, pregate! Adesso

9 agosto 2013 Venerdì

A mezzogiorno partenza per Mediugorie. Chiamati ad affidare a Maria la nostra vita e l'anno che viene, fondandolo sulla preghiera. Lettura inizi delle apparizioni: vicenda di Padre Jozo allontanato dalla parrocchia "a causa del lavoro pastorale coi giovani". La Madonna arriva nel mezzo di un conteso dedicarsi ai giovani. 

 

In questi ultimi giorni riflessione su "Come vorrei i giovani", per poter agire secondo un obiettivo. Se desideri i giovani in un certo, lavora perchè divengano così. Li vorrei allora aperti, allegri, profondi, liberi, propositivi, fiduciosi ... Ad un certo punto della riflessione, una vocina dice: "Non chiederti come li vorresti, ma cerca piuttosto di volerli come sono!". L'amore ai giovani, parte da una gioiosa accoglienza della loro realtà, così come è, della loro persona, da conoscere, scoprire, ammirare e anche naturalmente fare crescere.

 

Padre Jozo e la Madonna insegnano che, anche coi giovani, il primato va dato alla preghiera. Non credere alla proprie forze, ma alla grazia. Prego che questo viaggio porti note nuove nella pastorale giovanile parrocchiale. Certamente Dio ama che ci si dedichi loro, senza trascurare gli altri, e lo si faccia attraverso la strada umile e potente di Maria.  

 

Partenza nel giorno di S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), patrona d'Europa, vissuta fra Germania, Olanda, Polonia, Roma, Avila. Affido alla sua intercessione il "pellegrinaggio al Padre" sulle strade d'Europa. Oggi nella Liturgia ancora il tema del cammino: "La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore" (profeta Osea) e nel Vangelo: "Il Regno di Dio è simile a dieci vergini, che uscirono incontro allo Sposo". 

14 Agosto 2013 Mercoledì - Vigilia della Assunta

Ritorno felice dal breve viaggio-pellegrinaggio, nuovo dono di questa estate tanto bella. Ringrazio il Signore degli amici che, pur lontani, hanno fatto sentire la loro affettuosa vicinanza. Offro per essi il vespro di questa sera. Ringrazio i compagni di cammino: Massimo, Claudio, Nadia e ... "Teresa Benedetta", come ho iniziato a chiamare la mia bicicletta da viaggio. Inizia stesura del resoconto; dalla gioia che provo a raccontare, capisco quanto il viaggio sia stata importante e significativo. Maria Assunta in cielo, affido a te questa notte e il giorno di domani. 

16 Agosto 2013 Venerdì

Grazie, Signore, per il dono della tua croce. Recito con particolare devozione i "misteri dolorosi", per vivere con fede questo venerdì e gli eventi del giorno. Necessità di perdono. "Dio non si stanca mai di perdonarci, siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono" insegna Papa Francesco. Continuano i giorni belli del rientro, nonostante umane e normali fatiche e cadute. Il grano e la zizzania continuano a crescere una accanto all'altra: importa che siano riconosciute, nella loro distinzione assoluta, chiedendo a Dio e Maria di aiutarci. 

 

Bella la Festa della Assunta: il cuore compreso dalle "grandi cose che ha fatto in me l'Onnipotente". Preparato al deserto, invece c'è numero e intensità bella di presenze, alle messe, sia prefestiva che festiva. Pomeriggio speso a scrivere i primi ricordi del pellegrinaggio a Medjugorie. Nella necessità di "riposare", la sera decido di andare a Modena in bici, al concerto verdiano in Piazza XX Settembre. Bello percorrere la ciclabile di notte, nel fresco della sera. Pur bravi gli interpreti e soprattutto la "maestra" presentatrice, che tiene una fascinosa lezione cultura musicale, sento vuoto quel mondo, della lirica e della borghesia che la esprime; capisco come sia normale che ai giovani non interessi, che pur nella eleganza e raffinatezza di forma, la vita vera scorra altrove, oggi come ieri. Nel ritorno in bici, sotto la luna, rifletto sull'amore di Dio, cui corrispondere con una semplice preghiera, il piccolo rosario. Grandezza della nostra chiamata, di cristiani, apostoli, in famiglia, in parrocchia ... senza bisogno dell'ingombrante vestito del melodramma. 

Il Castello di S. Donnino, lungo la ciclabile Vignola-Modena, suggestivo nella notte
Il Castello di S. Donnino, lungo la ciclabile Vignola-Modena, suggestivo nella notte

Incontro coi sacerdoti a Castelfranco, venerdì mattino, per programmare l'anno. C'è del bello nell'aria. Don Paolo nel parlare del lavoro da compiere, usa un verbo bellissimo: "impreziosire".  Pregare perchè questa primavera di amore e gioia non abbia ad essere raggelata dalla nostra negligenza. Riporto una bella parola, letta su questo sito: "Quando la vita è dolce, ringrazia e festeggia; quando la vita è amara, ringrazia e cresci". Nell'atelier, scriverla sulle magliette.

17 Agosto 2013 Sabato

Continua il tema penitenziale: "Getterò nel profondo del mare tutti i tuoi peccati" recita stamene l'Ufficio di Letture. Notte difficile, per eccesso di stanchezza. Mentre vado a Bologna a comprare biglietto treno Castelfranco Emilia-Torino, in Radio Maria meditazione di Serafino Tugnetti sul sacerdozio. Sottolineata la finalità di "liberazione dal male e dal Maligno" attraverso un ministero tanto santo quanto semplice. Solidarietà con la missione dei laici, per i quali è mandato, dai quali è sostenuto. I parrocchiani possono fare tanto per la santificazione del loro parroco, con i mezzi della preghiera e del sacrificio; il bene che ne ricevono in cambio è incommensurabilmenete più grande. 

 

A Monteveglio, per ringraziare i Fratelli di S. Francesco dell'aiuto estivo e ricevere il sacramento della Riconciliazione. Proposito: 1. di mettere fedelmente in calendario, per me, il giorno della Confessione, 2. rendermi disponibile ai parrocchiani, in un modo strutturato, continuativo, per questo Sacramento. Affido a Maria e alla preghiera dei parrocchiani questi importanti propositi. 

Festa per i 100 anni di Elio Casarini. Clima affettuoso, non solo da parte della famiglia stretta, ma anche di quella "larga", di amici e parenti. Celebrazione di umanità buona e bella storia di famiglia. Anche i volontari dell'Arci sono belli, non solo nelle candide magliette, ma nel sorriso e generosità con cui si adoperano per rendere curato l'evento. Sono tutti molto accoglienti anche col sacerdote, che ringraziando, sa di essere là non per ricevere, ma per offrire la sua intercessione, riportando a Dio tutto; lo sappiano o non lo sappiano. 

 

21 agosto 2013 Mercoledì 

Ritorno dal Campo a Torino, "sulle orme del Beato Piergiorgio Frassati", con 17 giovani di Piumazzo, ospiti presso i Salesiani di Maria Ausiliatrice. Dopo una visita alla città di Torino: Palazzo Venaria,  Parco del Valentino, Superga, inizia l'itinerario spirituale vero e proprio, con la preghiera in Cattedrale sulla tomba del B. Frassati e alla S. Sindone. Nel giorno successivo i luoghi torinesi di Piergiorgio: la casa nel quartiere Crocetta, la sua chiesa Parrocchiale, il Santuario della Consolata, la trecentesca Basilica di Domenico dove divenne "terziario" e il Cottolengo. Infine una visita alla Casa di famiglia, a Pollone (Biella), celebrando la S. Messa nella sua stanza e ascesa al "suo" Santuario mariano, di Oropa.

 

Giornate stupende, come clima d'amicizia, ritmo coinvolgente del programma, una serie di "guide" meravigliose: le Suore del Collolengo, le signore Mira e Giovanna a Pollone, il Salesiano nella Foresteria di Valdocco. I ragazzi corispondono con molta bontà, disponibilità e affetto: ogni giorno la preghiera delle Lodi, Compieta e il rito consolidato degli "angeli", un metodo per alimentare l'attenzione gli uni per gli altri, sottolineando i temi del Campo: la pace, la preghiera, la fede, l'amicizia, l'amore al creato. 

 

Ringraziamento alla Provvidenza per la "focacceria" ligure di Piazza Palazzo e il "famigliare" Mc Donald della Ipercoop, nostri luoghi di affezionato ristoro. Ringraziamento alla rete Bus di Torino, specialmente la linea 52, che permette di muoversi agevolmente, senza troppa fatica. 

 

Ringraziamento a Chiara, Francesca, Beatrice, Eleonora, Silvia, Patty, Valentina G, Valentina S, Alice, Giuseppe, Luca, Andrea, Alessio e Fabio per la partecipazione. Ringraziamento a Stefano e Valeria, organizzatori di tutto, per la loro fede e diligente servizio alla gioia del gruppo giovani Oratorio di Piumazzo. Ringraziamento al B. Piergiorgio per averci chiamato.

 

22 Agosto 2013 Giovedì

La pace del cuore dice come sia andato bene il campo coi giovani. Si tratta ora di continuare il cammino, a casa, dedicando la giornata a programmare concretamente gli inizi dell'anno, coi giovani e tutti. Oggi, memoria di Maria Regina, anniversario della mia Consacrazione nella CFD. A fronte di una estate così ricca di doni spirituali: Estate Ragazzi, Santiago, Benedello, Medjugorie, i Santi torinesi della carità, sento di dovere ravvivare il centro della mia vocazione: battesimo, sacerdozio diocesano, strada verso Dio indicata da don DIvo Barsotti. 

 

Continua la lettura degli eventi Medjugorie. Mi chiedo quale sia il rapporto con le altre "apparizioni" mariane, specialmente Lourdes. Sapendo che la Madonna interviene come Madre, nei momenti difficili: 1. A Lourdes è intervenuta per difendere il mondo e la chiesa dal pericolo dell'ateismo. 2. A Fatima per sostenere nelle atroci conseguenze dell'ateismo, particolarmente le guerre. 3. A Medjugorie per continuare le due istanze, ma con la promessa di un ritorno del mondo a Dio, se le anime, con la preghiera e il digiuno, permetteranno a Maria di realizzare i suoi piani, che sono i piani di Gesù Misericordioso.  

Don Remo Resca. Foto di Valeria Ballestri fatta a Pollone - Biella
Don Remo Resca. Foto di Valeria Ballestri fatta a Pollone - Biella

L'esperienza torinese è stata molto bella, anche se, alla luce di don divo Barsotti, che amava tantissimo i Santi, sono da fare alcune osservazioni. Il vero scopo del cammino di Dio è la conversione. Portarci alla pace attraverso l'abbandono dell'amore a noi stessi, dedicando cuore e volontà a Dio e al prossimo. Questo è il criterio di ogni nostro passo, della qualità educativa cristiana, sia in famiglia che in parrocchia. Quanto che non porta a cambiare la vita, non vale tanto, anche la più bella e gratificante delle esperienze. Un certo amore ai Santi può essere pericoloso: perchè porta ad ammirare questi esempi, così nobili, ma - ecco il punto - ritenendo la nostra vita diversa, più condizionata, più debole, si rimane come prima; anzi, avendo frustrato una occasione di grazia, si ritorna a casa confermati nelle proprie cattive abitudini. I giovani, dopo Torino, cambieranno un poco? Proporre cammini, non solo di ammirazione, a luoghi o persone, ma vero esercizio di fedeltà a Dio, in se stessi, nella pace, preghiera e carità. Poco importa l'imitazione di questo e quel santo, le molte opere che ha fatto. Dio chiede a me di amarlo, seguirlo, convertirmi nella mia piccola, preziosa vita. 

28 Agosto 2013 Mercoledì S. Agostino.

"... andate per le strade, e lungo le siepi, e spingeteli ad entrare".

E' la parola del vangelo, ascoltata ieri, prima del sonno. Ogni tanto si può fare esercizio del "prendi e leggi": aprire il vangelo a caso, cercando da Dio una parola fondamentale per la nostra vita. Occorre invocare prima lo Spirito, disponendoci a prendere sul serio la Parola ricevuta. Non sempre la si capisce subito, occorre allora perseverare nell'ascolto.

 

Giro "lungo le siepi" e incontro Giuseppe Gamberini, Marietta Antonicelli, Pia Boni di via Venezia, la mamma di Fiorella della Provvidenza, la finestra di Francesco ... Sono questi che il Signore vuole invitare alla sua festa d'amore. Ma dove è questa Festa?

Nel mio cuore. Nella mia preghiera. Nella Messa che celebro stasera.

 

Il progetto di questo anno Eucaristico è di edificare una comunità dove spiri aura d'amore. Che l'aria odori di affetto, che le notti brillino di perdono, che le mattine si risvegliano alla brezza del servizio, che ogni istante sia di gioia e ringraziamento. Eucaristia vuole dire "ringraziamento". Ci sono al mondo zone terribili di buio, dolore e paura; siamo chiamati a vedere e soccorrere. Ma il nostro scopo principale sia quello di mostrare che esiste "l'altra faccia della luna": la possibilità di una casa serena, una amicizia confortante, una bellezza entusiasmante, una pace sicura. Così deve diventare la parrocchia, nell'anno della Eucaristia.

Desiderio e proposito di iniziare l'anno pastorale con una Novena allo Spirito, per fare esperienza della Pentecoste. Più che i nostri progetti, vale la grazia di Dio, la sua potenza e la sua guida. Comincio subito, con un rosario, lungo via Noce. Invocazione dello Spirito, per intercessione di Maria e dei defunti: sosta davanti alla tomba di don Ulisse Turilli.

Chiedo a tutti coloro che leggono queste parole, di iniziare anche loro, con me, la Novena allo Spirito. Pregando ogni volta che possono: Novena è preghiera più abbondante, fatta con più fede e amore. Non importa una formula, ma solo la perseveranza in una intenzione: "Donaci, Signore, per Maria, una nuova Pentecoste: il vento e il fuoco del tuo Spirito". 

  

"Uscire per le siepi": benedizione di guarigione, ad Antonietta Casella, alla figlia Monica, sempre chiusa in casa. Bellissima preghiera nello Spirito, durante la quale incontro Maria Sabbatino, che mi parla di Pepa Cristoni, subito visitata. Poco dopo arriva in canonica Concetta Gigante a chiedere aiuto; non è un caso: quando il cuore dei servi è pronto, Dio manda i suoi figli prediletti, per rivestirli di tenerezza e aiuto. 

 

In ufficio stendo il programma del Gruppo Carità. Capisco che il progetto, più che sulla carta, si fa "lungo le siepi". L'incontro con Maria S., piena di problemi, ma che forse proprio per questo, a modo suo, si dedica tanto agli altri, insegna che chi soffre è adatto ad aiutare gli altri che soffrono. Il Gruppo della Carità si genera dagli anelli di queste anime, collegarli tra loro è il compito del parroco. Unire, indirizzare, portando tutto nell'alveo suo proprio: l'esserci di Gesù. 

 

In questi giorni anche il tempo atmosferico si fa armonioso e dolce: pioggia di notte e sole di giorno. I semi accolgono acqua e luce, per una messe abbondante. Francesca Setti, delicatissima, chiama in opedale a dare unzione malati a mamma Luisa.

 

Impegnarsi per una parrocchia bella, non significa visione idilliaca della situazione. La cultura cui apparteniamo, il nord ricco del mondo, la nostra vecchia civile Europa, pare ben descritta dal vangelo di oggi: "Sepolcro imbiancato, bello di fuori, dentro pieno di ossa e putridume". Non si soffre solo in certe zone dell'Africa, America Latina, o nei bassifondi delle metropoli. Anche nei nostri piccoli paesi, apparentementi sereni, c'è tanto dolore, solitudine, tensioni, problemi. Qui che ci attende la carità divina: dobbiamo vedere, avvicinare, assumere, queste sofferenze di casa, consapevoli al contempo delle nostre fortune, di natura, cultura, ricchezza, storia, arte, ecc. Questo intendo col vivere in "aura d'amore", qui, a Piumazzo.

 

Ingresso a Piumazzo, da via Noce, dopo il cimitero
Ingresso a Piumazzo, da via Noce, dopo il cimitero

29 Agosto 2013 Giovedì - Martirio di S. Giovanni Battista

"Non ti è lecito ..." dice il Battista a Erode. Il Vangelo parla dei "no" che bisogna dire.  Penso che vadano detti prima a se stessi; da qui la forza di dirli agli altri, a quanti ci sono affidati.

 

Nuova giornata bella, con la confessione, l'incontro importante con Sr. Pavana, sul catechismo, per costruire un quadro chiaro, dove tutti, bambini, catechisti e genitori siano accolti e orientati. Al pomeriggio Paolo e Valeria preparano col sacerdote il matrimonio di sabato. Accordi con Bonvicini e Cavazzoni, per l'uso serale del Campo sportivo, da vivere in spirito di accoglienza. Continua la Novena allo Spirito, confermata dalla parola di Gesù: "rimanete a Gerusalemme, finchè non siate rivestiti di potenza dall'alto".

 

Riporto importante testo trovato: 

 Credo che dire vuoto d’amore e vuoto di Dio sia assolutamente la stessa cosa.

Perché non approfondire il brano del Getzemani e cercarci dentro la strada per offrire il tuo senso di vuoto? Perché non provare a fare un piccolo elenco di cose da fare, o recitare, durante quei momenti di vuoto? Anche solamente provare, in quei momenti a ripetere: “Padre, allontana da me questo calice, questo vuoto di Te, queste lacrime di solitudine, questa angoscia di vita, questa tristezza profonda, ...sì, desidero profondamente che queste ore insopportabili e questo vuoto d’amore passino per sempre, ma se questa non è la Tua volontà, Padre, te le dono come segno di amore grande per Te, come piccolo segno di partecipa- zione alla più grande angoscia di Gesù. Però, Padre, non lasciarmi solo, fa che adesso qui con me resti lo Spirito, che da forza e sa accarezzare il cuore che ora tanto soffre”

 

30 Agosto 2013 Venerdì

Le sorprese di Dio si manifestano oggi nel (casuale) ingresso all'istituto "Sorelle dei Poveri" davanti all'Ospedale Maggiore. Incontro festoso con due "vecchi" parrocchiani, Giovanni Gagliardi e il diacono Mario Fantuzzi, nativo di Piumazzo. Mi dicono oggi essere la Festa della Fondatrice, Madre J. Jugan, commosso a questo incontro, quasi come una chiamata, ad una carità più viva, gioiosa, fervida. 

Da sinistra: Giovanni Gagliardi di Monterenzio, Roberto, volontario di Bologna; il diacono Mario Fantuzzi, nativo di Piumazzo
Da sinistra: Giovanni Gagliardi di Monterenzio, Roberto, volontario di Bologna; il diacono Mario Fantuzzi, nativo di Piumazzo

L'Istituto è ammirevole, quanto ad affetto, cura, fede. Eppure conosce una decadenza vocazionale e problematica economica. La superiora, inglese, mi chiede sorridente: "preghi per le nostre vocazioni ... siamo tutte vecchie ... ma sia fatta la volontà di Dio". A questo incontro rispondo con una rinnovata tenerezza ed elemosina per tutti i poveri che incontro nella città. 

 

Conclusione libro "Solo l'amore resta" di Chiara Amirante. La scena là è opposta: una crescita travolgente di opere, adesioni, consenso e aiuti. Perchè là tanta crescita e qui tanto calo? Non sono entrambe opere di Dio, non c'è in ciascuna slancio di fede e preghiera? Eppure il miracolo avviene solo dove c'è "giovinezza", non tanto anagrafica, quanto di "spirito". Questa "giovinezza" chiedo nella Novena allo Spirito Santo, "vivere e non vivacchiare". Anche il vangelo di oggi spinge allo slancio verso lo Sposo. Verso Gesù, verso l'Uomo, verso il Regno. 

 

Giornata molto bella, anche per le nuove adesioni al gruppo dei catechisti. Vorrei tanto che, quante chiedono di essere sollevate dall'incarico, sentissero non l'abbandono, ma la gratitudine della comunità, per tutto quello che hanno dato. Vorrei anche che i nuovi, e le nuove, sentissero tutta la forza dell'amore e della preghiera, tutta la gioia di Dio per il loro "sì". Oggi festeggiamo l'ingresso nel gruppo catechisti di Antonietta Potenza. 

31 agosto 2013 Sabato 

Lungo la strada che conduce a San Chierlo, attraverso Bazzano, Monteveglio, Mongiorgio, Monte San Giovanni, per celebrare il matrimonio di Paolo e Valeria, continua la Novena allo Spirito. "Padre, per mezzo di Gesù, manda il fuoco del tuo Spirito, su di me e sulla comunità; rinnova il prodigio della Pentecoste; indica la vocazione, la missione, riempici di ardore". Alla altezza del Pilastrino a Maria, prima di Savigno, una voce nel cuore dice: "nascondimento".

1 Settembre 2013 Domenica

L'orgoglio è volere rubare a Dio, quella grandezza che il suo amore vuole donarci.

L'umilta è splendore dell'anima, verso il prossimo, verso Dio e verso i poveri.

Verso il prossimo: l'amore con essa diventa rispetto, delicatezza, ascolto ...

Verso Dio: l'amore umile è verità, potenza, adorazione, infinitezza, gioia ...

Verso i poveri: l'umiltà ci rende liberi, aperti, disinteressati, puri ... 

Da una canzone di Povia, scritta trovata sulla porta del Bar di Badia, prima di Calderino ...
Da una canzone di Povia, scritta trovata sulla porta del Bar di Badia, prima di Calderino ...

La vera umiltà è continuare ad amare, credere e sperare,

anche quando all'amore non corrisponde alcun risultato,

di quelli che il nostro orgoglio vorrebbe.

3 settembre 2013 Martedì S. Gregorio Magno

Risveglio non sereno. La giornata di ieri, con l'inizio alla Scuola Materna, riapertura della Caritas, organizzazione del funerale di Luisa, cui parteciperanno anche don Remigio e don Giuseppe, mi ha ributtato nella complessità della vita pastorale, cui il ritmo estivo, intenso ma circoscritto, non era più abituato. Pluralità di rapporti "non controllati", ferite di cuori che si incrociano; l'esito è l'ansia. Fatica e stanchezza dell'inizio, cui rispondere con la determinata dolcezza della "umiltà". Ravvivare il rapporto intimo con Gesù, coltivare l'ordine, la temperanza in tutto: lavoro, cibo, riposo, gratificazioni.

 

Ecco il punto: lavorare sulle gratificazioni. Cominciando da una preghiera gioiosa, una passeggiata, un lavoro per rendere bello il teatro, ricerca di un libro piacevole, magari inizio del lavoro sui fiori, nel mio atelier ... Cara Luisa, tu che cercavi allegria, donaci allegria!

 

Preghiera raccolta e intima nella chiesa parrocchiale di Medjugorie
Preghiera raccolta e intima nella chiesa parrocchiale di Medjugorie

L'allegria arriva. Giornata ricca di momenti belli: la preparazione del Teatro per la Messa; il Collegio alla Scuola Materna con le Suore e le maestre, pieno di serenità, gratitudine e buona volontà; la celebrazione funebre per Luisa, fervida di affetto e fede; il pomeriggio in preparazione al Consiglio Pastorale, interrotto dall'impegno floreale nell'atelier, per realizzare il quale, scelgo come prima opera una composizione coi fiori del nostro parco: rami di ulivo, carpini e fiori di lagerstremia. Incantevole il nostro giardino: desiderio di renderlo ancor più bello per l'inizio della scuola ... piantando, in futuro, qualche fiore in più ... adatto al contesto. 

anche la casa più povera, con un fiore e un poco di ordine e affetto, diventa un luogo pieno di pace e gioia
anche la casa più povera, con un fiore e un poco di ordine e affetto, diventa un luogo pieno di pace e gioia

4 Settembre 2013  Mercoledi 

Tanti piccoli regali d'amore a Gesù

 

"Scaletta" Riunione del Consiglio Pastorale Parrocchiale:

- "Lo sguardo" del CPP e i gruppi Carità, Formazione e Liturgia
- L'anno della Eucaristia, in 4 tappe: Lavanda dei piedi, Casa, Croce, Cibo d'amore
- Il Congresso Eucaristico Vicariale
- Ristrutturazione Chiesa - Circolo Anspi - Giornata per la Pace

 

"Sto in silenzio, non apro bocca / perchè sei tu che agisci". Ps. 38

Chiedo alla Madonna, Regina dell'Umiltà, di dare alla riunione di questa sera una connotazione di "nascondimento". Le cose vanno organizzate, discusse, ma su tutto regni spirito di umiltà, nel tono pacato, nel ritmo discreto, nella conclusione serena e non tarda. 

 

Come risposta al vangelo di oggi visita agli anziani Tonino e Letizia Santi. Affetto verso la badante, la figlia Paola e Marzia di "Ferma il tempo", davanti alla quale ci si ferma a parlare. A Willer di Arcadia, commissiono quattro grandi immagini estive dei ragazzi, da mettere nell'oratorio, iniziando l'operazione casa: Parrocchia accogliente e propositiva per loro. Durante l'anno, con i ragazzi ed educatori, arricchire la "casa" delle nostre cose belle, specchio del cammino percorso. 

 

Idea della "valigia dei giochi": filo conduttore della mia presenza alla Scuola Materna: una borsa dove mettere tutte le scoperte, i giochi prima di tutto, che farò stando coi bambini durante questo anno. Ogni volta che andrò, la porterò con me, cercando di mettere dentro sempre qualcosa di nuovo. Da dare e ricevere. A fine anno la aprirò, davanti ai bimbi, faremo una "mostra", per terra e una bella preghiera di ringraziamento. 

 

Al Consiglio Pastorale Parrocchiale un certo numero di assenze, alcune giustificate, altre no. Avrei dovuto lavorare di più sugli inviti personali. Desiderio di iniziare con uno sguardo comune. E' bello che avvenga, per quanti sono presenti, per il parroco che ha la gioia di non essere solo. Altri si aggiungeranno lungo il cammino. Volevo iniziare con un Consiglio "umile", così è stato. L'umiltà talvolta ha il sapore dei dispiaceri trattenuti. "Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda, come Dio ha perdonato voi, in Cristo Gesù". 

5 Settembre 2013 Giovedì 

Preghiera per i giovani, i cui responsabili stasera si incontrano. Continua la Novena allo Spirito, nel dono del "nascondimento". Leggo in don Paolo Dall'Olio l'alta considerazione che l'Islam ha della vita monastica, anche cristiana. Nostro monachesimo interiore sia quella "povertà" nello Spirito, di cui oggi Leone Magno tratteggia la grandezza. La vita consacrata come strada che apre nuove porte. Valore dunque delle Suore nel nostra comunità. Ad esse la Provvidenza forse affida la missione "ad gentes", in casa nostra, proprio perchè religiose e non italiane. 

 

Sistemando i libri di don Giulio, collego il volume: "Borghi dell'Emilia Romagna" alla testimonianza del gruppo "Amici dell'Arte" durante i funerali di Luisa Setti. Ispirazione di proporre pomeriggi di gite, non lontane, per godere delle cose belle, della vita comune, con possibilità di annunciare temi della fede. Forse via per una rifondazione dell'Anspi. 

 

Scrivo a mano il testo bellissimo della prima lettura di oggi, Colossesi 1,9-14 da condividere e lasciare a chi viene a confessarsi. Ispirazione di fare, in pochi minuti nell'atelier, la mia prima "maglietta messaggio": la parola grazie in varie lingue ... in greco si dice "eucaristies".

Al centro disegno di una "chiocciola", simbolo di raccoglimento, silenzio e attenzione.

6 Settembre 2013 Venerdì

Ringrazio Gesù per le Confessioni di ieri: dalle 16, alle 19,30 quasi ininterrottamente susseguirsi di persone per il sacramento del perdono. Evento straordinario, meraviglioso, il vero "miracolo" della grazia, perchè la profondità della fede si misura dal cammino di penitenza, dalla consapevolezza del peccato e lotta contro il male. La gioia che nasce da questo sacramento è immensa, così la ricaduta sul bene comunitario. Alla sera sono felicemente "sfatto", messa e rosario con un filo di voce, difficoltà anche a riposare dopo. Bisogna trovare metodi di valido recupero.  

 

Da Trenti compro sei vasetti di "calancole", da offrire ai genitori che si preparano al battesimo. E' una pianta molto bella, piena di infiorescenze, che non necessita di tanta cura: sopporta anche siccità e un blando maltrattamento. Lo regalo ai genitori spiegando di non preoccupare di "errori" educativi, che si può sempre recuperare, che i figli amano non avere sempre gli occhi addosso, proprio come le "calancole". 

 

Trenti è proprio carino: imparata la passione dei fiori, offre gli strumenti del mestiere e una serie di possibilità d'esercizio: "Ho tanto materiale di fine stagione da rimuovere e può benissimo essere utilizzato nel vostro parco". Uno scatolone di bulbi con "gladioli" di vari colori, da piantare in primavera e una serie di rizomi di "agapanto". Accolgo come questo dono come un messaggio, perchè "agapanto" significa "fiore dell'amore". 

 

Belle riunioni in preparazione ai Battesimi e alla Festa "Ogni Uomo è mio fratello", nella quale pur con talune assenze, c'è buon clima. Lettura veramente illuminante di don Paolo dall'Olio, il primo sacerdore cattolico, di provatissima fede, dalle cui labbra sento dire: "amo tanto l'islam". Confessione, che ascoltata in un momento di tensione così elevata, risuona "nuova". "Le cose vecchie sono passare, ecco ne sono nate di nuove, non ve ne accorgete?".


Alla messa, nel sottolineare Cristo pienezza di tutta la creazione, vengono da osservare le azalee sull'altare: "simbolo delle piccole sorprese che capitano all'improvviso" simbolo anche "della femminilità e delle cose belle che durano solo poco tempo". Scopro che anche il sognato Pellegrinaggio al Padre ha la forma di un fiore, con al centro le citta di Roma e Medjugorie.   

8 settembre 2013 Domenica - Natività della Madonna

Sabato e domenica di matrimoni. La preparazione nel viale dell'Asilo non è più un problema: c'è solo da lavorare. Luigi Vignoli, Lorenza, le Suore soprattutto, aiutano a preparare tutto e alla fine a sgombrare. Vorrei fare una foto a suor Flora, mentre spazza le foglie dal viale, a suor Riccarda che le raccoglie, mettendole nel sacco; oppure suor Eufemia, in ciabattine, che va avanti indietro dal teatro, a portare sedie, o suor Theresa che con eleganza prepara gli sgabelli degli sposi. Sr Pavana dirige, aiutando ovunque c'è bisogno. Se la vita va avanti per sicurezze, e se le persone più utili sono le più umili e operose, se - come dice Letta -  si costruisce "nella stabilità", allora alle Suore occorre stendere tappeti d'oro.

 

Belle le nozze all'aperto; manca la sacralità della chiesa, ma la sacralità naturale la capisco tanto, la amo, con tutti i suoi teneri inconvenienti. Papa Francesco, celebrando la Messa sulla spiaggia a Rio de Janeiro, vedeva tanti bambini che nuotavano in mare, o facevano surf fra le onde: "anche loro - disse - fanno parte della messa". Al matrimonio di sabato, mi accorgo, alla fine per fortuna, che il campo di calcio di fianco a noi è pieno di bambini allegri dietro la palla; dopo un attimo di smarrimento, sento che tutto questo è più bello, semplice e naturale.

 

Turbamento alla eucaristia per il vangelo "duro". Amo quando Gesù invita a scelte univoche; ma provo difficoltà a concretizzarle e spiegarle agli altri. "Così, chi non rinuncia a tutti i sui averi, non può essere mio discepolo".  Cosa bisogna fare? Gesù non è ingenuo idealista. Le sue parole sono sempre piene di sapienza e quindi di gradualità, rispetto, giustizia e umanità. Alla messa per Franco e Chiara, così concludo: "Gesù ci chiede di lasciare tutto e seguirlo. Ma è un abbandono nobile, come quello di un Re o una Regina, il cui compito non è fare, ma chiedere e ordinare". Debbo spiegare. Se una Regina, eletta alla nuova carica, si ostinasse a voler vivere come prima, tenere per esempio il grembiule, fare la spesa, spazzare la casa, lavare i piatti ... sarebbe stolta e ingiusta. Se vuole spazzare, lo potrà fare, nelle case dei poveri, ma il suo ruolo è quello di Regina, deve imparare a chiedere e ordinare e una Regina, oltre ad essere molto felice, può fare tanto bene. Ecco perchè Gesù ci chiede di lasciare tutto e seguire lui, perchè è il Re e Sposo: essere attaccati a quello che è "nostro", è come voler conservare grembiule e scopa mentre lui ti offre scettro e diadema.

 

Bellissima grazia di preghiera, la Veglia per la Pace di sabato 7 settembre, dalle 19,00 alle 24,00. Fin dall'inizio un bel gruppo si raccoglie, in teatro, una trentina di persone e inizia la amorevole "maratona di preghiera": rosario, silenzio, canti, letture. Pare essere in piazza S. Pietro, col Papa, pregare con lui, ascoltarlo ... Oggi leggiamo le sue bellissime parole su Avvenire: "Dio vide che ogni cosa era buona" e trasaliamo all'affondo, pronunciato all'Angelus; "le guerre sono frutto non di ideali contrapposti, ma del commercio, del traffico illegale di armi". Si espone tanto il Papa, bisogna molto pregare per lui. Anche nelle ore seguenti della veglia, molte persone si alternano e alle 22,00, quando siamo stremati, arriva il Coro S Giacomo ad animare la preghiera. Sentiamo di compiere una grande opera, la fede di Piumazzo è profondamente edificata, la preghiera in mezzo a noi c'è, si tratta di coltivarla.

 

Ad entrambi i matrimoni l'addobbo floreale è composizione di Lisiantus, bianchi per Silvia, panna per Chiara, simboli di eleganza e grazia. A sera, stanchezza e malinconia intensa, superata con altrettanto intensa gratitudine del giorno. Anche questa inquietudine fa parte di quel "digiuno", che porta bene, se accolto con amore. 

Lisianto, nell'addobbo al matrimonio, simbolo di eleganza e grazia
Lisianto, nell'addobbo al matrimonio, simbolo di eleganza e grazia

9 settembre 2013 Lunedì 

Funerale di Enzo Ognibene. Vistando la famiglia, ricevo questa bella preghiera: 

 

Signore, dammi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,

il coraggio di cambiare quelle che posso,

e la saggezza di comprendere la differenza. 

Vivendo un giorno alla volta,

godendo di un minuto alla volta,

accettando le avversità della vita, come la via alla pace,

sapendo che tu farai tutto giusto, se io mi arrendo alla tua volontà. 

Che io sia sempre felice in questa vita,

e supremamente felice, con te, nella prossima.

 

Gesù ci propone grandi imprese: "costruire torri, uscire in guerra". Non ne abbiamo i mezzi e neppure sappiamo il come e il perchè. Pregando chiediamo la Sapienza, per conoscere la volontà di Dio e la forza di Dio. Il senso di smarrimento può essere buono, se si risolve chiedendo la Sapienza. La lettura di Filemone, quel minuscolo episodio famigliare, fa capire che le "grandi battaglie e costruzioni" si realizzano dentro i piccoli rapporti personali. Rimane aperta la prospettiva di un'opera concreta grande, collegata al mistero del "rinunciare a tutto". Ci si prepara dando valore ai sacrifici del cuore, le malinconie serali di cui sopra; poi, in ogni opera dire: "Gesù, confido in te".

 

Proprio oggi, dopo la grande veglia della pace, tremenda arrabbiatura con ***. Perchè? Come può succedere? Che fare? Sicuramente la stanchezza, la complessità dei problemi, ma anche una prova per sperimentare la nostra miseria e il valore della croce. Non si salva il mondo saltellando di qua e di là, o coltivando semplicemente fiori. Non bisogna mai arrabbiarsi, ma quel dolore grande che ne esce, lo offro a Gesù, non lo voglio "perdere". Dopo questa prospettiva, commozione profonda, leggendo sul 14 settembre, Esaltazione della Croce, e liturgia di oggi: "Fratelli sono lieto delle sofferenze che sopporto per voi e dò compimento a ciò che manca, nella mia carne, della croce di Gesù, a favore del suo corpo, che è la chiesa"

 

Al funerale di Enzo mi colpisce l'incenso: certo è un segno di onore divino, volute che avvolgono l'arcano, fumo che sale al cielo come preghiera; ma è anche il segno di qualcosa che brucia, che si offre consumandosi. Il sacrificio più grande è l'olocausto.

 

Arrivano Diana e Prabodi, dallo Sri Lanka e portano in dono un piccolo crocifisso trasparente, con le luci multicolori che si accendono a intermittenza. Lo colloco amorevolmente nel mio atelier, perchè è un dono, perchè è la croce, perchè è la croce dell'allegria. Un giorno lo porterò a vedere ai bimbi della Scuola Materna. 

 

A Castelfranco incontro di tutti i catechisti Medie della "zona", per stabilire alcuni punti comuni. Una gustosa cena insieme precede la riunione. Dopo introduzione di don Paolo, in gruppetti ci scambiamo opinioni, soddisfatti delle prospettive e della bella accoglienza.

Foto di gruppo Catechisti Medie zona di Castelfranco. "Quando si lavora insieme la qualità è più alta" (don Paolo Giordani)
Foto di gruppo Catechisti Medie zona di Castelfranco. "Quando si lavora insieme la qualità è più alta" (don Paolo Giordani)

10 settembre 2013 Martedì 

"La grande torre" da costruire è l'unità del cammino. Un grande passo è stato compiuto da Sara, Luca, Francesco, Giulia, Federica, Francesca, Francesco, Stefania, Andrea, Beatrice, Valeria, Stefano, Chiara ... prego per loro e offro per un buon cammino. Ammirevole lo sforzo di Castelfranco, la perpicacia di Man Cava, la disponibilità di Piumazzo.  Preghiera per gli assenti. Dispiace il coro di "difficoltà" ad annunciare Gesù ai ragazzi. Ma forse c'è qualcosa da migliorare in tutti: troppo autoreferenziamento, o puntare sulle cose, pur se bellissime. Uno slancio di carità verso Gesù e le persone, un "innamoramento" nuovo di Dio, delle anime e, alla fine, della propria vita. Un "uscire", "andare verso", accogliere, perdonare, festeggiare ... una parrocchia insomma "eucaristica".

 

Le parrocchie non potranno mai "avere" la totalità delle persone. Pur con tutta la buona volontà, e la conduzione più sapiente, saranno sempre una parte a parteciparvi. Importa che questa sia autentica, buona, seria, gioiosa; perchè tutti la vedono, fungendo da "segno". Inoltre che abbia chiara la finalità apostolica: un gruppo di ragazzi deve tendere al bene degli altri, cominciando dai coetanei. Creare un buon clima famigliare, col realismo dei difetti e dei peccati, aperti a Gesù, al prossimo, celebrando la bellezza della propria vita. 

 

"Signore, ci concederai la pace, perchè tu dai successo a tutte le nostre imprese" Is. 26,12

 

Alla Messa di S. Nicola a Castelfranco tutto mi pare perfetto e bellissimo. In realtà mi accorgo di quanta poca gente ci sia, della offensiva noncuranza di chi, seduto a bar, con amici e coca cola, assiste distaccato alla Benedizione col Santo. Ma la gioia nasce dalla presenza nel cuore, di Colui che crocifisso risplende e salva. Castelfranco sta assurgendo a simbolo di unità, ragione profonda di soprannaturale trasalimento, fino alle lacrime. Vedo i catechisti incontrati ieri ed è dolce salutarci. 

 

Riunione col gruppo Liturgia, zeppo di proposte e suggestioni: sui gesti, sui significati, sull'organizzazione. Piccolo gruppo, ma altamente appassionato, a suo modo anche esperto, che ha voglia di lavorare e condividere.

11 settembre 2013 Mercoledì.Anniversario Torri Gemelle.

"La mia sorte è caduta su luoghi deliziosi, la mia eredità è magnifica" Ps.15

La felicità per quello che si ha e si vive, non è illusione; nè contraddice al sogno del viaggio, il Pellegrinaggio al Padre. Il passare dei giorni, l'affondare nel servizio alla fede, "costruendo la torre", riempie di vera luce i giorni e il cuore. Il cammino della santità, che è cammino di croce, sazia di sereno amore. I semi nuovi posti nella terra nel mite settembre e il lavoro dell'agricoltore, che zappa e irriga, si sposano con la stagione delle migrazioni.

 

Dopo la riunione sulla Liturgia, per riposare e sognare, sorvolo col cuore l'Algeria. E' parte della grande rotta, che chiamo Pellegrinaggio al Padre: viaggio nello stupore della creazione e della storia, un percorso che ha la forma del fiore, attraverso la Europa Bella, la Europa Cristiana, la Europa Povera, e poi l'Oriente Crocifisso, L'Oriente Glorioso, L'Oriente Antico, e poi ancora l'Africa Famigliare, l'Africa dei Migranti ... Vienna, Cracovia, Kiev, Istanbul, Damasco, Gerusalemme, Annaba, Fatima, Santiago, Lourdes ... al centro Roma e Medjugorie

 

Attraverso Algeri, "la Bianca", il deserto dell'Hoggar fino all'eremo di Tamanrasett, fra le dune del Sahara e Annaba, l'antica Ippona, dove S. Agostino fu vescovo per 35 anni. Ascolto una canzone di Idir, "a vava inouva", storia di un "babbino", fra le cui braccia trova riparo una bambina sensibile e impaurita. Conosco Mohamed Dib, il bravo romanziere algerino e il suo libro struggente sulla disumanizzazione della fame, La grande casa.  

 

▶ a vava inouva - idir (italiano) - YouTube

Anniversario attentato alle Torri Gemelle. S'impone preghiera per la pace e gratitudine a Dio e alla Regina della Pace per quanto i giornali comunicano: Assad accetta controllo su arsenale chimico e Usa non attacca Siria. Cosa stia dietro a queste notizie non lo sappiamo, ma intanto la guerra non è scoppiata. Ringraziare, continuando con preghiera e digiuno, metodi universali per "costruire la torre" e "combattere la buona battaglia" contro il peccato. 

13 Settembre 2013 Venerdì 

Ringrazio il Signore per questi giorni e la costruzione insieme dell'anno pastorale. Tante riunioni, di cui un domani si potrà fare a meno, ma in questa fase importanti, per un metodo di condivisione, del "dare-ricevere-armonizzare". Il Curato d'Ars non faceva tante riunioni, ma pregava, insegnava e celebrava. Non siamo migliori oggi, ma la luce del nostro tempo è la responsabilità spirituale dei laici, per la quale, il sacerdote, essenzialissimo, deve "fare un passo indietro" e crescere i fedeli. Lo splendore futuro del sacerdozio si chiama umiltà. Lo splendore futuro dei fedeli si chiama apostolato. E nasceranno anime come Chiara Lubich.

 

Metodo della "piccolissima via dell'amore":

1. Un atto interiore e incessante d'amore, ripetendo con frequente costanza la preghiera: "Gesù, Maria, vi amo, salvate anime"

2. Un "sì"  a tutti con il sorriso, vedendo e trattando Gesù in tutti (non si può ovviamente dare il consenso alla tentazione al peccato, o in ogni caso al male) 

3. Un "sì" col ringraziamento a tutto quanto Dio vuole e dispone. 

 

Questa via unisce i due precetti dell'amore a Dio e al prossimo. Estende la carità a tutte le anime, buone e cattive, piccole o grandi, in cielo e sulla terra, ecc. senza escludere nessuno. Con l'atto incessante d'amore, l'anima si impegna a non perdere mai volontariamente un atto d'amore, da una Comunione Eucaristica all'altra. 

   

Tramonto di Settembre- Piumazzo. Foto Stefano Tampieri
Tramonto di Settembre- Piumazzo. Foto Stefano Tampieri

"Chi conosce gli altri è saggio,

chi conosce se stesso è illuminato" (Lao Tze)

 

La conoscenza di sè, tema catechistico delle Medie, ha come fondamento universale l'umiltà. Come fondamento cristiano la gloria: siamo la casa di Dio, siamo il riflesso di Dio. 

 

"Si educa molto con quello che si dice,

ancora di più con quello che si fa,

molto di più con quello che si è"      (S. Ignazio di Antiochia-  II secolo )

 

La bellezza della giornata nel sacramento della Confessione, ieri donata, oggi ricevuta. "... il bene che farai, le sofferenze che avrai da sopportare, ti giovino per il perdono dei peccati, l'aumento della grazia e il premio della vita eterna". Dopo una settimana di lontananza vado in bicicletta, ricevendo la benedizione di andare così anche alla Tre Giorni del Clero. Nel viaggio medito le parole dette da Gesù alla Serva di Dio Sr M. Consolata Betrone: "Vuoi fare penitenza dei tuoi peccati? Amami! La tua penitenza sia l'amore". Dagli alberi, raccolgo qualche dolce frutto maturo di inizio autunno: una prugna, una mela, un recimolo d'uva, un fico ... Lode a Dio del pellegrino riarso, che canta la sua sete e la sovrabbondante sazietà.    

 

14 settembre 2013 Esaltazione della Santa Croce

Dalla riunione Caritas esco provato e riconoscente, per quelle fragili creature, cui la Provvidenza affida un compito così grande e difficile, i problemi vitali del prossimo: lavoro, casa, cibo, malattie, povertà, droga ... Che fare? Riconosciamo tutta la nostra inadeguatezza, eppure siamo responsabili. Nel mistero della Santa Croce, chiediamo luce, forza e indicazioni. Una cosa è certa: la risposta non è lontana dalla "piccolissima via dell'amore".

 

Sogno notturno: avevano eletto papa un ragazzo, che viveva su un isola in mezzo al mare, dentro ad una nave naufragata. Tutto in lui era accoglienza, libertà, povertà. Recusò l'incarico a favore di un altro papa, dall'India, povero come lui. Tutti ugualmente volevano venire a vederlo, facendo danni enormi alla sua isola-rottame, ma con lui la Chiesa e il mondo con lui erano cambiati. 

 

Nella Festa della Esaltazione della Croce e Memoria di Madonna Addolorata, le nostre Suore rinnovano i voti. L'unione della Croce a Maria, dà una nota di materna umiltà e dolcezza, a questo giorno, ai suoi mezzi e ai suoi frutti. Recita del Rosario, come arma contro ogni male. 

17 Settembre 2013 Martedì 

Da tre giorni non scrivo diario, non per vuoto, ma eccesso di pieno. Giorni bellissimi, di molto lavoro parrocchiale ed extra. Rischio del cedimento, non solo fisico, piuttosto dello "sguardo", del senso di quello che si sta facendo. Ringrazio lo Spirito e la preghiera di custodirmi. Dico a me, quello che dico a tutti: programmare le pause, le meditazioni, i riposi, le gratificazioni.  

 

Alla Tre Giorni, convenendolo con la Guida, vado in bici: questo è un modo per recuperare, godere, meditare e ringraziare. E' bello, ora, pensare che domattina, dopo colazione e preparazione, farò un'ora e un quarto di viaggio, non nello stress dell'auto, durante l'ora di punta, ma gioioso nella luce fresca del mattino e poi, sazio, il ritorno nel tepore del pomeriggio.

 

Durante la Tre Giorni, alla celebrazione della Messa, sono a fianco di un sacerdote che non conosco. Forse un religioso venuto a Bologna da poco. Ha la barba, curata e non lunga, ma soprattutto uno sguardo assorto, nella preghiera. Quel raccoglimento, mite e profondo, è l'immagine che rimane più impressa, la risposta più convincente, a tutte le domande che, in un Convegno sulla chiesa, vengono poste. Che fare per testimoniare Cristo, in questo tempo di secolarizzazione? Come unire l'infinito di Dio, col finito delle nostre azioni? Come offrire luce, negli inferni della storia? Come si può essere dolci per amare, sapienti per vedere, leggeri per godere, forti per lottare? Quello sguardo di preghiera, silenzioso e determinato, è la risposta. 

18 Settembre 2013 Mercoledì

Con la preghiera si può ottenere tutto.

 

Conclusione molto bella dell'incontro annuale coi sacerdoti della diocesi. Il clima di "comunione", che cerchiamo di costruire in parrocchia e vicariato, ha i suoi frutti anche lontano, verso comunità e pastori che conosco poco, ma pure mi appartengono. Ci sono molti preti giovani, mai visti prima, con la constatazione di essere anagraficamente fra gli anziani. L'andare in bici è straordinariamente efficace, a preparare e sedimentare le mille sollecitazioni, intellettive ed emotive, di un tale evento, rimanendo lontano dalle cose e dentro a tutte. C'è aria bella in Diocesi: problemi anche gravi, ma la grazia di Cristo supera tutto.    

19 settembre 2013 Giovedì

"Venite al Signore con canti di gioia". La giornata inizia con l'invito alla gioia. Giovedì penitenziale, con le confessioni al pomeriggio, la "lavanda dei piedi" del Giovedì Santo e il culmine con la Messa e il rosario alla Madonna della Provvidenza. "Le sono perdonati i suoi molti peccati, perchè ha molto amato" dice Gesù alla peccatrice. Giorno di carità: visita mattutina a Rosanna, Vanna, Coniugi Ferrari, Marianna, in vista del perdono dei miei peccati: "la carità copre una moltitudine di peccati"; anche in prospettiva di una evangelizzazione, che cominci dai poveri. Consegno loro una preghiera a favore dei giovani.  

 

"L'impegno prioritario in questi anni è l'Evangelizzazione" conclude il Cardinale Caffarra alla Tre Giorni. "Quando parlo di catechesi, sappiate che non penso prima di tutto ai bambini, ma agli adulti". "Se una parrocchia facesse anche solo evangelizzazione agli adulti, dico che fa bene il suo compito". "Questo è il tempo di seminare, non di raccogliere". "Il seminare spesso consiste nello sforzo di seminare ". Sarà il tema di riflessione e preghiera della giornata. Come fare ad evangelizzare? Cosa fare? ...

 

"Mi ami tu più di costoro? ... pasci le mie pecorelle". S'inizia dalla "piccolissima" via dell'amore.

 

20 Settembre 2013 Venerdì. SS Martiri Coreani. 

E' il 33° anniversario della ordinazione sacerdotale: numero sacro, gli anni della vita di Cristo. L'animo è molto contento. Grazia delicata, aver obbedito all'Apostolo, che ieri esortava: "dedicati alla lettura" sottinteso la narrazione delle opere divine. Fine giornata dunque leggendo l'epopea della fede in Corea, l'unica chiesa al mondo nata dalla evangelizzazione dei laici, con il nobile Paolo Chong, che conosce la fede nei suoi viaggi in Cina, dai Padri Gesuiti. Si innamora di Cristo, parlandone in patria ai suoi amici, coltivando la comunità nascente, sopportando le inaudite opposizioni dell'autorità ufficiale. Prigioni, torture, uccisioni. Poi il giovane Andrea Kim, che desidera essere sacerdote, per questo intraprende un pericoloso viaggio clandestino, culminante con l'ordinazione e poco dopo la morte. Alla intercessione dei martiri coreani, affido il mio sacerdozio e la "evangelizzazione degli adulti". 

Dall'atelier parrocchiale, "il segno" da consegnare a tutti i collaboratori, nell'anno della Eucaristia
Dall'atelier parrocchiale, "il segno" da consegnare a tutti i collaboratori, nell'anno della Eucaristia

S. Messa in S. Petronio coi confratelli di ordinazione. Don Stefano, presiedendo la liturgia, dice che "celebrando la messa cresciamo nella attitudine del ringraziamento" e "tante sono le figure che accompagnano il nostro ministero, sia maschili che femminili". La conversazione va al problema numerico dei sacerdoti, alla constatazione che non esiste nelle parrocchie una vera pastorale vocazionale, alla consapevolezza di quale fortuna sia stata la nostra, ad essere stati preparati gradualmente alla responsabilità.  

 

Molto bella la messa, in parrocchia, del 33° di sacerdozio, con l'affetto e il dono finale: "... far intravedere un pezzettino di cielo". Alla riunione con le 5°, riprendendo il tema della evangelizzazione degli adulti, sovviene che proprio oggi, Papa Bergoglio nella intervista a La Civilità Cattolica, dice che viviamo in tempi di discernimento, perchè non è facile capire subito la strada operativa, quella che Dio e la storia ci chiedono. Non bisogna dar retta alla prima idea che viene in testa, di solito sbagliata. Perciò su questo tema, sul quale medito, prego e progetto, durante il viaggio a Bologna in bici, occorre evitare una cattiva fretta, che prevenga, o ritardi, i momenti e le direzioni di Dio. 

il dono "gioco", preparato dai parrocchiani per il 33° anniversario di ordinazione
il dono "gioco", preparato dai parrocchiani per il 33° anniversario di ordinazione

21 settembre 2013 Sabato S. Matteo

Nottata a leggere fruttuosamente la lunga intervista di Papa Francesco a Civiltà Cattolica. Nella liturgia di oggi, c'è la frase-motto di Papa Francesco: "Miserando et Eligendo", tradotto da lui con un neologismo: "Misericordiando e Scegliendo". Dice il Papa: "Io sono un peccatore, con un forte istinto alla trasgressione. Dio ha avuto misericordia di me e mi ha scelto".

 

Stesura del programma dettagliato di ottobre e novembre: si tratta di curare i semi appena gettati, parrocchiali e vicariali, col sottofondo del rosario e il proposito di vivere "insieme a Gesù". Colloco il tema evangelizzazione degli adulti non in una iniziativa nuova, per la quale non si è ancora pronti, ma nella attenzione formativa a quegli adulti che di fatto ora sono vicini. Il numero dei "collaboratori" parrocchiali a Piumazzo  è di oltre cento persone! Non sono pochi.  

http://www.laciviltacattolica.it/articoli_download/3216.pdf  

 

Pomeriggio a Recovato, alla Festa di S. Maurizio, cui partecipo in spirito di comunione, semplice, affettuosa, grata. Saluto varie persone, particolarmente i confratelli, presenti al completo. Durante la messa colpisce il canto di comunione, "come ti ama Dio", mai sentito prima, dal quale mi lascio letteralmente cullare, in un moto ondeggiante di cuore e corpo, felice delle piccole sensazioni belle, che ogni istante la bontà divina offre. Raggiungo Recovato a due ruote, in poco più di mezz'ora. La mia guida approva l'uso pressochè sistematico della bicicletta, strumento efficace per dare lentezza, attenzione, preparazione e gusto a tutto.

 

▶ come ti ama Dio.mpg - YouTube