Diario dal 25/12/2010

25 Dicembre 2010 Sabato - S. Natale -

Tortellini, crespelle, arrosto di manzo, vitello e cappone, sformato di spinaci, uova e formaggio, salsa verde, insalata, budino della Rosa, dolcetti della Graziella: conforto di un pranzo familiare, approdo del corpo e del cuore e porto di partenza.

La gioia di un Natale bello, comunitario, liturgico. Alle 16,00 passeggiata alla Madonna della Provvidenza. "Cosa vuoi Signore che io faccia?" Incontro festoso con Emilia Bugamelli; parla del marito Sandrino, fermo da mesi in carrozzina, bisogna spostarlo di peso. "Ma come fa?" dico guardandola, così anziana ed esile. "Come posso!"; vite donate nei servizi totali: questo è Natale! Nell'omelia ho detto che Gesù: "ha portato la pietà per i deboli e il senso della loro dignità". Emilia non viene a messa, non conosce teologia e credo neppure preghi con le parole, ma vive la sostanza.

In chiesa incontro don Davide, parroco di Medolla: entusiastici ricordi della sosta nella sua chiesa, durante il cammino Piumazzo-Brede; mi racconta del suo Oratorio e sento di trovarmi di fronte una bella anima di pastore. Prego per Piumazzo, per tutte le persone che mi passano per la testa e accanto. I bimbi che entrano in chiesa, dopo la visita al Presepe, sono impressionanti per corse, urla, capricci ... come aiutare le famiglia nel problema di "contenimento" dei figli. Basta una conferenza? Va bene così?

Luisa e Fernando mi raccontano di un anello con brillante ... vedo che anche i loro occhi brillano. Rimango in chiesa, cercando pace e verità della divina Presenza. Il cuore ispira di ascoltare un pò di musica e iniziare il riordino post Natale. 

 

Scopro il musicista, ebreo-tedesco-francese Jaques Offenbach, genio della Operetta Comica. (la sua "barcarola" è popolarissima). Figlio di un rabbino, giovane musicista della Sinagoga, trova in sè la dimensione umoristica della vita e vi si dedica pienamente. Sogna le opere "serie", ma la sua anima è inchiodata al genio della comicità. La leggerezza come dono di Dio. Sento che potrebbe essere carisma piumazzese, già espresso dalla figura del prof. Santunione. L'incontro con Offenbach è dono di Natale: la sua storia insegna ad amarci come siamo, anche se poco capaci di cose "serie", ma solo leggere, non meno belle e utili.

26 Dicembre 2010 Domenica - Santo Stefano -

"Cosa vuoi Signore che io faccia?". Anniversario del mio battesimo. Secondo nome: Antonio. Vorrei impegnare la vita in una opera adatta a me, anche piccola, ma in cui ci sia la mia anima. Come Offenbach scoprì la sua "facilità" nella musica comica, e vi si impegnò cercando un Teatro, producendo spartiti, costruendo storie, curando i clienti, così vorrei fosse il mio lavoro. So di essere cristiano e pastore, a nulla potrei aspirare di più grande. Mi chiedo solo quale sia il modo per viverlo, per farlo divenire progetto, per dargli personalità. Qualcuno ha detto che l'essere "pellegrino" è il mio metodo, ma cosa significa? Oggi impegno a non perdere tempo, a non sfibrare l'anima in domande diverse. Al lavoro! "I pastori partirono senza indugio".

 

Come è bella la celebrazione della Sacra Famiglia! Questo anno il Signore vuole darle un valore speciale: supera S. Stefano ed è stata consacrata dal Papa la Sagrada Famiglia. E' la direzione del cammino? L'universo della famiglia mi attrae, con le sue dimensioni di dolcezza semplice e preghiera. Il Vangelo di Giuseppe vi aggiunge una dimensione d'avventura, da vero viaggio, nel timore e ancor più nella Provvidenza. Vivere come valore anche la dimensione del distacco. Ho sempre sofferto questa incapacità a legarmi a qualcosa o qualcuno. Ora la vedo come un bene: legato solo a Dio e in lui a tutto. Battesimo di Andrea, di Simone Gollini ed Elisa Bottazzi. "Videro il suo volto come quello di un angelo".

 

S. EGIDIO (S. Gilles)
S. EGIDIO (S. Gilles)

Passeggiata al Palazzo di Salarolo. Non nego che la lunghezza del percorso abbia avuto anche il valore di "allenamento". Preparazione a qualcosa di importante. Ho incontrato due piccole chiese, suggestive, con sorte opposta: la cappella di S. Egidio, all'incrocio fra via Noce e via Salarolo, di proprietà dei Boni, è stata restaurata. In modo semplice, minimale ma sufficiente per indicare rispetto e valore. L'altra, di fianco al Palazzo Salarolo, è in stato di dignitoso abbandono. Entrambe trasmettono senso di sacralità; anche una piccola chiesa in rovina, avvolta da licheni e muschi, non cessa di parlare al cuore. E' il mio presepe di oggi. Il Palazzo è veramente bello, abitato, reso importante da una secolare quercia al suo ingresso e un piccolo parco nel retro. Subito prima, l'edificio chiamata "La Galinera" emana cultura in ogni dettaglio: trasmette amore alla casa, alla tradizione, all'ordine, al silenzio, all'impegno. Non ne conosco il proprietario, ma deve esser una persona notevole. Ho la gioia finalmente di camminare su strada non asfaltata, fra fossi colmi di acqua piovana, filari di querce e viti, cani e fagiani. Per un cristiano il viaggio della vita non è solo per luoghi e persone, ma anche per tempi. Tempo di Natale: San Giovanni evangelista, Santi Innocenti, santa Maria Madre di Dio, san Basilio, L'Epifania, il Battesimo di Gesù. In alto riporto un'immagine di S. Egidio eremita; dice la leggenda che una cerva, mentre portava cibo al santo, fu colpita dalla freccia del re. Quando Carlo Magno s'accorse della cosa, incontrando l'uomo di Dio si commosse, gli donò le terre in cui stava, costruendo una abbazia per i suoi discepoli. E' la seconda volta che incontro il Signore collegato al segno del "cervo", creatura gentile, agile e sfuggente.

 

Folla ininterrotta al Presepe di F. Negrini e alle Mostre di Santunione e Ragazze del Cucito.  

27 Dicembre 2010 Lunedì - S. Giovanni Evangelista - La giovinezza vissuta per Gesù, L'Apostolo che ha posato il cuore sul petto del maestro, l'Apostolo vergine, il Custode di Maria, L'Evangelista della Gloria nella Croce, l'Araldo della Lotta Ultima, l'Aquila ... cosa mai ci può essere di normale, piccolo, quotidiano, natalizio, in lui? La strada dei segni: carità e sacramenti. Apparentemente un Apostolo lontano da preoccupazioni pedagogiche, missionarie, in realtà il più comunicativo di tutti: abitava la verità. Chiamato giovane, ha testimoniato Cristo nella vecchiaia profonda.

Ieri cena da Giada e Maria Luisa: ricordavano le donne che si prendevano cura di Gesù, dalle quali aveva "cacciato sette demoni". Esiste un demone della femminilità che non è necessariamente quello erotico, ma spesso più sottile e intimo, quello dei pensieri ossessivi, dei nemici invisibili, il fascino del "noire", mentre il Signore ti chiama alla luce. L'angelo di quella casa si chiama Teda, un "pincher" appena arrivato. Mi ha commosso quando hanno detto che a Piumazzo "ha portato un soffio di aria fresca". Così tentato di depressione, davvero rassereno? "Noi doniamo ciò che non abbiamo" diceva il prete di Bernanos. Se questa è la strada, percorriamola con fiducia. Mamma ha portato in banca 1200 € in monetine: ha lavorato tutta la notte a contare e fare i pacchettini. Piccoli servizi, che non si vedono, fatti con naturalezza e valgono tanto. Lei certamente anche da anziana "porta un soffio di aria fresca". Ha ascoltato una mia telefonata in spagnolo ... "Cosa hai in mente? ". Ho provato a coinvolgerla nell'entusiasmo, ma con scarsi risultati.

"La vita si è fatta visibile, e noi l'abbiamo veduta". Oggi l'ho veduta al pranzo con le Suore, nel loro affetto scherzoso; quando si scherza significa che non c'è distanza, ma fiducia, anche se vorrei essere in grado di condividere con loro pure la dimensione seria, profonda, incantata dell'amore di Cristo. L'ho veduta al funerale a Riolo di Virginia, centenaria della casa di riposo, con pochissimi parenti: improvviso e imprevisto istante di infinito e subito la partenza. L'ho veduto nella comunione ai malati, da Dima Pellesi in via Cassola, e dalla figlia Morena, la quale mi ha segnalato "le braci" di Sandor Marai, libro che non tarderò a cercare. Tornando a casa in bicicletta nella serena sera d'inverno, lungo strada Galante, ripeto a modo di domanda, la parola della Scrittura: "La vita si è fatta visibile e noi l'abbiamo veduta". Nel cielo meravigliose striature rosa: mi pare quello il segno atteso, visibilità dell'eterno. Ho fatto bene a telefonare in Spagna, a Pontedeume, per un letto la sera del 10 gennaio, dopo avere camminato 22 km, da Ferrol sull'Atlantico, attraverso Neda e Fene ... si chiama Cammino Inglese. "Se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri e il sangue di Cristo ci perdona i nostri peccati" 

"Rimani solo e ricorda. Rimani solo e osserva. Rimani solo e rispondi. Non illuderti: non esistono soluzioni diverse. Rimani solo, anche a costo della vita": così lo scrittore ungherese Sándor Márai, in Cielo e terra (1942), epitomizza il proprio destino, esaltando la dignità di quegli autentici "spiriti sovrani" (Pascal, Hölderlin e Nietzsche) che non sono stati conniventi con il mondo e non se ne sono lasciati contagiare.

Nato nel 1900 a Kassa (in una terra di frontiera che all'inizio del secolo è parte della Kakania asburgica e ora della Slovacchia), Márai era assurto al successo letterario negli anni trenta, anche se il carattere solitario e schivo lo aveva tenuto lontano dallo scontro tra "populisti" (cantori del mondo contadino) e "borghesi" (l'intelligencija cosmopolita cittadina) che animava la cultura ungherese tra le due guerre. Sebbene godesse di agiatezza e fama, Márai era già allora precipitato nella "voragine della solitudine", diventando, come il musiliano uomo senza qualità, una figura emblematica della "fine di un modo di vivere": egli faceva parte di quella schiera di "uomini splendidi" che non hanno talento per vivere in armonia con il mondo e che credono nell'onore, nelle virtù virili, nel silenzio e nella solitudine

 

28 Dicembre 2010 - Martedì - Santi Innocenti - Preghiera in riparazione dei peccati contro la vita; i bimbi vittima di aborto, santi innocenti di oggi. Nel buio di un sereno mattino la luna splende e fra tante stelle vedo luci che si muovono, aerei. Se il Signore vuole, fra poco ...

L'anima chiede di tornare al suo centro, al rapporto con Gesù, a pensieri nello Spirito.

Riporto una parola di S. Faustina Kowalska. "Comprendo che se l'anima sta con Gesù, Egli non le permette di sbagliare. M'impegno per la santità, perchè con essa sarò utile alla Chiesa. Faccio sforzi continui nelle virtù, imitando Gesù, con atti silenziosi, nascosti, quasi impercettibili, ma eseguiti con tanto amore; li depongo nel tesoro della Chiesa a vantaggio delle anime".

Meditazione nella 1° Corinti: "Poichè il mondo con la sua sapienza non ha conosciuto Cristo, al Padre è piaciuto salvarlo con la stoltezza della predicazione" . La strada della predicazione va ripresa - di essa un ramo la educazione - consapevoli della sua "stoltezza" e dell'essere affidata a persone "non sapienti". Cominciamo a pensare alla Quaresima.

 

"Abbiamo il diritto-dovere di essere felici. Se il cuore dice di partire, bisogna partire. Ma la felicità non la trovi lontano; sempre qui e ora, dove sei, nel piccolo e concreto della tua vita".

 

Lettura d'un fiato de "L'uomo dal fiore in bocca" di Pirandello

e scoperta de "Il piccolo libraio di Archangelsk" di Simenon.

Fatica a trovare la chiave di un progetto. Ripasso i punti fissati all'inizio dell'anno, ma come uno scrittore privo d'ispirazione, stendo note e appallottolo fogli. Devo insistere, ma senza ansia. Come una ricerca, o attesa di un incontro. Nelle cose dello Spirito, spesso è più efficace una preghiera di tanti sforzi. Santi Innocenti mi affido a voi.

Ho lavorato tutta la giornata per un programma quaresimale che non è venuto: ogni idea è banale, senza legame, senza vita. Sconsolato apro la tv, sta finendo il film di Chaplin, Il Grande Dittatore, col celebre "discorso all'Umanità", bello, profondo, sincero. Quando si hanno buoni sentimenti non è difficile trovare le parole e le forme per esprimersi. Mi rimetto al lavoro, puntando su semplicità e verità. I temi scoperti il giorno di Natale - pietà, universalità, famigliarità -  sono adattissimi a introdurci alla Quaresima e contesto giusto per cogliere il "nuovo" della Pasqua: Morte e Risurrezione di Gesù e vita secondo lo Spirito: la santità. Il risultato lo si vedrà domani, ma intanto vado a letto contento. Compieta e S. Faustina Kowalska. A proposito: oggi ho preparato il battesimo di una bimba, la cui mamma polacca si chiama Kowalska. Invito del cielo ad accogliere la devozione di Gesù Misericordioso?

29 Dicembre 2011 - Mercoledì dell'Ottava di Natale

                           PROGETTO  QUARESIMA 2011: “Gesù confido in te”

A. continuità col Natale: “pietà - universalità - famigliarità”. Temi trasformati in tre gesti concreti: 1. Raccolta di fatti e racconti sulla pietà verso i deboli (da mettere on-line?) 2. Preghiera del Padre Nostro  3. Festa: “Ogni uomo è mio fratello". Gisella ne aveva parlato.

B. Tema catechistico: Nella Passione e Risurrezione si manifesta pienamente la Misericordia di Dio - coltivare il senso della Confidenza -

Sviluppare il tema, nel contesto delle 5 parole di Gesù in croce, specie l’ultima: “Padre nelle tue mani affido il mio Spirito” e negli insegnamenti della Kowalska, da precisare.

*** prevedere incontro formativo speciale con i catechisti.

nelle classi, più semplicemente, legarsi ai contenuti della Liturgia domenicale :

C. Le 5 tappe dell’Anno A, nelle domeniche di quaresima:

  • ·      Confido nelle prove e difficoltà (Tentazioni)
  • ·      Confido nei sogni e negli entusiasmi (Trasfigurazione)
  • ·      Confido nella sete d’amore e di verità (Samaritana)
  • ·      Confido nel cercare la strada e il momento giusto (Cieco Nato)
  • ·      Confido sempre, è il Dio dell’impossibile (Risurrezione di Lazzaro)

D. Segni: uno (grande) immagine di Gesù Misericordioso di fianco all'altare

e 6 (piccoli) legati alle 6 “domande” del Padre Nostro: Il Nome, Il Regno, la Volontà, il Pane, il Perdono, Libertà, da unire ai temi delle domeniche:

1. Sasso, con preghiera (Pater - Tentazioni ), 2. Consegnare Immagine di Gesù Misericordioso (Trasfigurazione - Nome), 3. Abluzione con l’acqua battesimale (Samaritana – Regno), 4. Carità per i poveri (cieco nato - pane), 5. Fiore di carta, con professione di fede, da portare al cimitero (Perdono - Lazzaro)

 E. Sacramenti del Battesimo e della Confessione: celebrazioni solenni.

*** formazione speciale giovani, sui vizi capitali e opera rinnovatrice di Dio - note di santità - e un lavoro specifico, per capire spiegare e preparare la Confessione a tutti, anche ai piccoli.

F . Preghiera per le vocazioni, unita alla preghiera della Misericordia: “Per la tua Passione e Risurrezione abbi misericordia di noi e del mondo intero, donaci vocazioni sacerdotali” Costruire con corda, una coroncina di 10 nodi. Tema diocesano anno 2011.

G. Via Crucis con rinnovata coinvolgimento dei gruppi; raggi bianco e rosso dalla croce e ad ogni crocetta dei bimbi un nastro bicolore e stendardi bicolori. 

Metodo e stile: 

H. linguaggio semplice: “non venni a voi con sublimità di sapienza, ma con molto timore e tremore” 1Cor 2,1. Preghiera allo Spirito prima d’ogni incontro.

I. obiettivo grande: “quel che occhio non vide, né orecchio udi, né mai entrò in cuore di uomo, Dio ha preparato per coloro che lo amano” 1 Cor 2,19 attesa e viaggio: rete e baule


Dedico questo progetto al santo di oggi, S. Tommaso Becket, che fu pellegrino a Santiago di Compostela. Nella sua chiesa a Caldas de Reis (sotto a sinistra), vissi uno dei giorni più belli e una romantica, cupa notte di pioggia, lo scorso Gennaio, sul Cammino Portoghese.

 

Il bello di S. Faustina è questo suo parlare con Gesù, in continuazione, come si fa con il più intimo e presente degli amici. Credo che oltre al contenuto, sia un metodo da seguire. Mi ha colpito all'inizio del suo Diario, fattogli scrivere dal suo confessore, che non aveva tempo di ascoltarla direttamente (deve essere stata una suora assai prolissa - ma Gesù le dava corda - e abilissima nel ricordare, come solo le donne sanno fare, tutti i dettagli della conversazione) quando scrive che pensava fortemente non essere la mia strada stare in quel convento; poi Gesù le disse: "sono molto dispiaciuto: se lasci questo luogo non potrò più farti le grazie che ho preparato per te" "Da quel giorno non pensai più di cambiare posto" .

 

Il lavoro di programmazione fa prendere gusto al cammino educativo, ovvero a cercare di portare agli altri i tesori ricevuti per se. Per esempio, lavorando sul cammino di questo anno, mi sono venute idee diverse, che ho scritte perchè possono essere adatte alla Quaresima 2012; è molto entusiasmante e utile imbroccare una strada simile. E' quando le idee educative cominciano a uscire a fiumi, che si è sulla strada buona, la strada propria.

30 Dicembre 2010 - Giovedì - Il tavolo dello studio è leggermente più ordinato: continuare su questa strada, curando l'ordine del cuore e delle azioni. "Chi mi ama osserva i miei comandamenti". Da una rivista, di quelle che infestano le buchette delle case canoniche, leggo il programma del gruppo GAM, Gioventù Ardente Mariana, sono colpito dalla grafica vecchia, dal linguaggio vecchio (l'aggettivo "ardente" è datato); qualcosa mi attira ugualmente a conoscere la cosa, il fondatore, don Carlo de Ambrogio e scopro una vera anima di Dio. Somiglia un poco al fondatore della "Pro Sanctitate" conosciuto questa estate a Ciciliano. Apostoli che hanno costruito sul Signore."State attenti a come costruite ... se con l'oro o con la paglia ... perchè tutto sarà provato dal fuoco" 1 Cor 3,12 . Il mondo delle anime è molto delicato, apparentemente fatto di cose da nulla, in realtà in ogni più piccolo sentimento, gesto, parola si manifesta o meno il Signore: "Non sapere che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Santo è il tempio di Dio che siete voi". L'opera educativa cristiana ha delle regole ben precise: si avvale dei criteri della prudenza umana, ma non è riducibile a quella. Una anima timida, secondo i criteri correnti non sarà mai un educatore, nello Spirito invece può edificare tanto. Spesso una anima santa e piccola è chiamata ad accendere una grande, che poi fiorirà ina una moltitudine di opere. Ma non ci sarebbero queste, senza quell'inizio. 

Funerale di Rosanna, nonna di Alice, nella chiesa di  Savignano. Onore e responsabilità d'amore. Concelebro con don Piergiovanni il famoso parroco "sposato". Fece vita laicale fino all'età di cinquanta anni, Segretario del Dipartimento Giuridico dell'Università; rimase vedovo avviandoci poi al sacerdozio. Lo osservo nella sua chiesa: movenze da uomo buono, mite, affidabile. Una certa approssimazione in tutto, benchè la sua storia esprima ruoli di precisione. Fu anche pubblicitario, rimanendogli raffinata pratica della fotografia. Eppure non lo si direbbe un uomo di buon gusto: la chiesa "sembra una coop " (sono parole sue), dove il peggio dell'arredo è stato collocato: un livido padre Pio, stucchevoli angeli dappertutto, una retorica Madre Teresa, banale architettura del presbiterio, e poi, quell'appoggiare le cose a caso ... come faccio io. Abbiamo parlato dopo la Messa. Mi ha detto della convinta collaborazione con le altre parrocchie nella pastorale giovanile, dei suoi "ritiri" con i bambini, catechisti e famiglie. E' davvero un ottimo sacerdote, e la sua comunità è bella. La messa per Rosanna era piena di gente; si sentiva senso di famiglia, unità di fede e carità. Eppure manca qualcosa alla perfezione, a quella qualità che fa di un uomo per bene un santo. E' molto facile che un uomo buono divenga un buonuomo; il passaggio dalla piccolezza alla sciatteria è facile, dilagante. In me, in modo massimo; lo riconosco, lo confesso, me ne dispiace. Ecco allora i pensieri su quel "costruire secondo lo Spirito", che è esercizio anche di eleganza, buon gusto, nobiltà. Attenzione continua a Gesù, alle sue indicazioni, ai movimenti dello Spirito, in ordine ad una vita (religiosa) perfetta nei dettagli: obbedienze, rinunce, dedizioni, lavoro, pensieri, volontà. Allora anche una persona modesta, può esprimere una vita preziosa ed essere "Tempio di Dio". Quello che inganna è il dare peso sbagliato al sentimento. Ci si ferma quando "non ci si sente". Ma è proprio l'agire bene, anche durante il vuoto emotivo, che fa la differenza.   

 

"Educare significa rimanere accanto alle persone condividendo con loro l'amore alla vita. Non è detto che un timido non possa essere educatore, non sarà un trascinatore, non un leader, ma educatore lo può essere, anzi: proprio perchè fa fatica a venire fuori, quello che esprime vale di più"

"Impara a stare vicino alle persone, impara il gusto di aprirti e ricevere il loro, godere nel vedere "nascere" la loro persona e la tua dallo stare accanto; capire che hanno bisogno di te, per essere se stesse. Di uno che le consideri, le guardi, le ascolti, le aspetti, le ami"

"Prenditi cura di loro, affida loro piccoli incarichi, concreti, belli, realizzabili, parte di un comune progetto. Che prendano il gusto anche essi di un lavoro educativo, creativo, di fiducia in sè, negli altri e nella vita; quando saranno cresciuti, gusteranno la gioia di essere se stessi propositivi. C'è qualcosa di più grande di avere un sogno e sentire che sei in grado di realizzarlo? Offri la felicità di un sogno realizzato". (l'angelo educativo)

Fine giornata ascoltando Girolamo Frescobaldi; musica che comunica affetto purissimo, gioia contenuta, bellezza profonda, compostezza rispettosa, fantasia sottile, fede luminosa.

Nato e vissuto a Ferrara, negli anni in cui lo splendore della Signoria Estense iniziava il declino. Il suo maestro Luzzasco Luzzaschi era virtuoso e fanatico delle innovazioni, il nostro preferì la creatività nella tradizione. Visse in provincia, della sua vita nulla si seppe, neppure della fede. Al chiasso del barocco che incombeva, alla teatralità di un'epoca d'apparenze, preferì la serietà di un lavoro interiore, che divenne forma, umile e immortale.    

31 Dicembre 2011 Venerdì - Fatica a trovare la chiave giusta della giornata. Come vivere, Gesù, questo ultimo giorno dell'anno? Conferma nel vangelo di oggi e domani: "I pastori partirono senza indugio e trovarono Maria, Giuseppe e il Bambino". Ieri sera ho letto alcune pagine belle di David Le Breton "il mondo a piedi", il migliore piccolo libro sul "camminare", anche per il suo taglio laico, benchè tratti ampiamente e con competenza dei pellegrinaggi. La chiave d'accesso al giorno mi viene con la preghiera funebre per Filippetti Franco al cimitero, seguita poi dalla benedizione a Viterbo Cavani: il "De profundis", preghiera adattissima anche alla mia anima, bisognosa di purificazione. Andando a Castelfranco per commissioni in Banca, alla radio ascolto la Cantata di J.S. Bach "Cantate al Signore un cantico nuovo", scritta per il primo giorno dell'anno: bellissima, solenne, gioiosa. Vale la pena vivere anche solo perchè esiste una realtà simile. Fantastico sull'allestimento di un Oratorio Sacro in chiesa ... uno di quei sogni, pedagogici e celebrativi, di cui parlavo ieri, che sarebbe bello sentire anche solo di potere realizzare. Al ritorno, sempre per radio, una conferenza di psicologia, sulla "idolatria dell'oggetto" nella cultura attuale, che sempre di più ci allontana dalla esperienza del "rapporto con l'altro", non così rassicurante come l'oggetto: "l'altro è imprevedibile, sorprendente, più ricco se ti ci sai rapportare, più problematico se ne hai paura". Rinnovata volontà in me di "rapportarmi con l'altro" tradotto in subitanea attenzione a Levoni, della California, che mi ha portato una piccola scultura in arenaria; con un necroforo di Attima, origianario della Siberia: mi racconta come questo anno al suo paese la temperatura sia arrivata al record di -60, tutti chiusi in casa, a bruciare carbone di cui la terra è ricchissima. Con Maestri figlio e Clarissa, che parla della sua attività di fisico dell'atmosfera; col dott. Zanotti di Bologna, storico dell'arte, venuto in visita al presepe di Piumazzo, che mi illustra la sua recente scoperta della chiesetta nel bosco di Sambuca Pistoiese. Questa giornata, ultima dell'anno, potrebbe finire qui: in sole due ore, il cammino mi ha fatto incontrare universi mirabili, solo perchè il cuore si è aperto all'incontro con l'altro.