Diario d'estate 2011

11 luglio 2011. Lunedì 

Trinità Santissima, Padre, Figlio e Spirito Santo,

Vergine Maria, anime del cielo, defunti diletti, grazie del bellissimo Cammino di Santiago appena concluso. A te, San Giacomo, affido questa estate 2011 e il prossimo anno pastorale. Aiutaci, difendici, infiammaci.

 

Ore 5,30. Dopo il fresco della Galizia, afa dell'estate padana. Serata festosa coi pellegrini, a suggello di un'esperienza comunitaria felice. Non è necessario scrivere resoconto, perchè il ricordo vivo dei partecipanti è già preciso, efficace, diffuso; ma è probabile che non resista al desiderio di ripercorrere quei giorni e raccontarli. Ora dico solo grazie, a Dio e a tutti, proteso a vivere questa tappa d'estate nel modo più bello.

Il Cammino insegna che la vita è preziosa, che si può fare tanta strada ogni giorno, che gli ostacoli non fermano, ma danno sapore, che le piccole cose sono importanti.

 

12 Luglio 2011. Martedì. Il rientro alla vita normale non è facile: la tentazione di lasciarsi andare, dopo giorni di positiva tensione, è naturale. C'è una stanchezza da rientro da attraversare, come ogni volta che si vive qualcosa di importante e diverso. Non aiuta il caldo, le zanzare, particolarmente accanite durante la messa, e un accentuato bisogno di cibo, seguente un grosso sforzo fisico. Ognuno di noi ha poi le sue personali tentazioni: chi l'ira, chi la gola, chi la lussuria, chi l'accidia, chi la superbia, chi l'invidia ... sempre pronte a rientrare, dopo essere state un poco allontanate. Anche le cadute sono importanti nel nostro cammino, per riprendere la strada con umiltà e continuare ad andare avanti. Dopo un giorno di fatica segue uno di gioia, e le ferite col tempo rimarginano.

In preparazione all'anno pastorale leggo "La vita in Cristo" di Cabasilas, colpito dal passaggio: "chi non vede e gusta Cristo in questa vita, non potrà farlo nell'altra; scopo di questa vita è darci i sensi spirituali ...". Bisogno di azione apostolica, ma soprattutto di una esperienza personale: solo chi vive qualcosa di forte ne può parlare con entusiasmo e coinvolgere. La purezza dei sensi naturali è la via per accedere ai sensi soprannaturali.

 

I giornali parlano della caduta della Borsa. Queste crisi estive, fuori dal controllo, possono essere devastanti, per una economia già in difficoltà. Per me sacerdote significa ancora più poveri (stamattina aiuto ad una famiglia di Piumazzo cui è stata tagliata l'acqua) e ancor più incertezza per i giovani. Uno dei ricordi più importanti del Santiago 2011 sono stati i colloqui con Claudio Canali, persona straordinaria, da molti punti di vista, anche nelle sue letture economiche: "Mancanza di materie prime, sviluppo disordinato di paesi immensi, come Cima e India, che, non avendo cultura di forte crescita industriale, sprecano risorse in modo inimmaginabile. Classi politiche inadeguate e soprattutto mancanza di coscienza". Eppure l'esperienza fatta a Santiago, dà fiducia che esiste una umanità sana, disposta a rimettersi in cammino, con umiltà, gioia, solidarietà. E il tema della "vita in Cristo" indica di approfittare di tutto, anche della stagione di crisi, per affinare i sensi spirituali: "chi non vede e non sente Dio in questa vita, non sarà capace di vederlo, ascoltarlo, gustarlo, accarezzarlo nell'altra". La cura della vita spirituale è inoltre la strada per riformare nel popolo la giusta coscienza.

13 Luglio 2011 Mercoledì. Santa Clelia Barbieri. "Come posso essere santa?" E' la domanda fondamentale. Coltivare il "gusto di Dio", attraverso l'eucaristia, celebrata e adorata; attraverso il servizio alla dottrina cristiana e la vicinanza ai poveri. La formula di Madre Clelia è semplicissima e altissima. Un pensiero che da ieri mi accompagna è la necessità, per un parroco, di rimanere il più possibile in chiesa a pregare e accanto al confessionale. Non so fare nè l'una nè l'altra cosa, ma il cuore dice che la strada è quella. Occorre ritornare al centro, agli inizi, per riassaporare "il gusto di Dio" e irradiarlo alle anime. Penitenza dolce e amorosa, per oltrepassare la zona delle tentazioni infantili e assaporare la lotta dell'adulto. Riunione bella per preparare la festa di S. Giacomo, presenza buona distribuzione di incarichi.

 

Invece di andare a piedi alle Budrie, Madre Clelia mi chiama a opere più importanti: funerale a S. Cesario di Carmela Ramaglia, giovane donna, sposata a Vincenzo, con due figli, Roberto e Massimiliano. Il vangelo dice: "nella tua benevolenza ti sei compiaciuto Signore di rivelare queste cose ai piccoli". Tutto parla di piccolezza a questo funerale; dopo, quasi mi precipito a "cercare i piccoli": Paola Roffia, incontrata in un momento di dolore: "sto molto male"; Rosa Masi, che pure si mette a piangere, chiedendo la comunione: "non mi posso più muovere"; Renzo Negrini, immobile sul divano, confortato da Rina e dall'aria condizionata. In chiesa, la nonna di Maria Teresa Francesco e Giacomo, parla della pena di quei bimbi, che hanno perduto la mamma; la vedova di Cesare Bettini, venuta per un donativo, dice in lacrime: "adesso a cosa servo?". 

Porto tutte queste pene da Madre Clelia, nella preghiera e adorazione pomeridiana; mi confesso da Padre Franco, chiedendo al Signore "dimmi una parola; cosa devo fare?"

"Rimani in chiesa a pregare per i peccatori; il peccato, il vero male, non sono i vizi, o le cadute, ma il rifiuto di Dio; offri piccoli sacrifici, perchè le anime vedano e gustino Dio". Nell'uscire dalla chiesa delle Budrie incontro Robby, chiede preghiere per la sua mamma che sta male. Immediatamente, nel viaggio di ritorno, adempio il compito d'amore: segno che si è nel posto giusto, quando qualcuno ci chiede di pregare per loro. Una preghiera grata anche per i carissimi Tommaso e Marilena, partiti serenamente per qualche giorno di vacanza.

 

Non so insegnare, ma mi sforzerò di insegnare

Non so educare, ma mi sforzerò di educare

Non so guidare, ma mi sforzerò di guidare

Non so celebrare, ma mi sforzerò di celebrare

So solo pregare per la remissione dei peccati,

e questo mi impegnerò a fare, con l'aiuto di Dio,

tutti i giorni della mia vita. 

                                            (preghiera ispirata davanti alla urna di Madre Clelia)

 

Un saluto a Suor Pavana, mentre parte per l'India, in famiglia un mese
Un saluto a Suor Pavana, mentre parte per l'India, in famiglia un mese

14 Luglio 2011 Giovedì. Alba splendida sulle rive del Panaro.

 

CREDERE

Credere è più importante che fare penitenza

Credere che Dio opera sempre

Credere che Dio può tutto

Credere che Dio ascolta le nostre preghiere

Credere che le sofferenze saranno consolate

Credere in ogni uomo

Credere in ogni possibilità

Credere nel piccolo

Credere nel grande

 

La liturgia è l'illustrazione della opera di Dio in atto; chi riesce ad entrarci "ha gli occhi davanti". Ma a volte anche la liturgia è vissuta male, in modo piccino, pietistico.

Oggi inizia il grande riordino. Appuntamento con Ivana Pernigotto, la dietista che amorevolmente mi segue. Le dirò: "Sono grasso e felice" lei risponderà: "se vuoi continuare ad essere felice, comincia ad alleggerirti un poco". 

 

Questa vita è preparazione all'altra. 

Il vivere solo le cose della terra impedisce l'opera di preparazione.

Come il sub, l'alpinista, lo speleologo, il paracadutista, si preparano ad entrare in "altri mondi": gli abissi, le pareti, le grotte, il cielo ... così il cristiano si prepara ad entrare in un altro mondo, quello di Dio. Cosa può attrarre, se non l'esperienza e il racconto entusiastico di chi già è entrato in questi mondi? Con una differenza: si può vivere bene senza fare il sub o l'alpinista, ma non si ha vita eterna senza entrare in Cristo. Da qui il servizio missionario. 

 

Amico è con chi puoi stare in silenzio. (C. Sbarbaro) ... così la preghiera a Gesù

 

Ore 17,00. Due nuovi lutti: Luisa Tabellini e Mara Cristoni. Il vangelo di oggi dice: "venite a me voi tutti affaticati e oppressi e io vi ristorerò"  promessa di riposo e pace, presso Gesù. Il suo giogo è leggero perchè portato dall'amore; non costrizione o necessità, ma amore.

 

Ripenso con affetto agli amici di pellegrinaggio, a Franca, Roberta, Alberto, Claudia, Fiorenza, Marco, William ... per tutto il paese se ne diffonde il racconto. Stamattina ho visto Giovanna: "con tutto quel che c'è da fare a casa, mi stanco più adesso che in cammino".

Serata bella, con Messa alla Provvidenza, rosario per Luisa e incontro festoso coi giovani.

 

15 luglio 2011 Venerdì. Ieri fine giornata in lettura spirituale. Pur attirato da "libracci", come La versione di Barney , acquistato lo scorso anno a Roma,  al ritorno dal Cammino di S. Benedetto, decido di stare in compagnia degli amici di Dio. Libro sul curato d'Ars, capitolo sulla sua battaglia contro le osterie e il ballo. Lettura imbarazzante per me che, pur non frequentandoli, ho molta stima di osterie e balli. Però la lettura spirituale fa bene all'anima, anche quando non cè sintonia: si rimane in ambiente. Molto più coinvolgente la scoperta di un altro libro, Corrie ten Boon, "il nascondiglio", storia vera e tragica di due sorelle, sul tema del perdono, della fede e della gratitudine. Motivi sviluppati alle commosse esequie per Mara.

Vivo questa giornata in gratitudine, strada che rende tutto attorno buono e pieno di Dio. 

Inizio pulizia del solaio, in un oceano di polvere. Amo la polvere, quella spessa, che fa nuvole fitte e s'attacca ai capelli, alla pelle e ai vestiti; non quella invisibile e vacua dei soprammobili.

 

A Mara, alla sua bella casa con le parenti interne ocra e arancio e panna, alla sua sfortunata storia, a tutti gli innamorati, a quelli che vorrebbero un amore ma non l'hanno, a quanti piangono un amore perduto, dedico questa bella canzone di Battiato

‪Battiato La Cura‬‏ - YouTube 

 

16 Luglio 2011 Sabato. Ave Maria.

Notte di pace, dopo serata al chiarore di una luna insolitamente rossastra. Aria fresca e leggermente mossa, durante il giretto in bici su strada Galante. Silenzio fra i campi di granoturco, le querce, i filari di vite e di frutti. E' bello avere una casa e una tavola che ci aspetta, che dia scansione ai nostri giorni e riposo. La fatica dei senza tetto, non è solo le privazioni del confort, ma specialmente di vivere una vita senza soste, senza riposi veri. Lettura del triste Homer e Langley, storia in cui tanti contemporanei si rappresentano, priva di poesia e di speranza. Estetica della rottamazione. Preparo l'omelia per Luisa, tutta protesa all'altro mondo. Sperare nel Paradiso oltre a dare senso al soffrire e morire, rende anche immensamente più dolce e gentile questa vita. Oggi continua il riposo in Dio, la serena intercessione in chiesa per la salvezza dal peccato, l'amore e il ringraziamento a Dio.

Nulla è più alto, nulla più soave, nulla più utile. 

Un anno fa, a questa ora, ero a Brede, giunto a piedi da Nonantola, con Lamberto e Gianna.

 

Pensiero al prossimo cammino, Prignano sulla Secchia - Genova; sarebbe bello viverlo in modo "francescano", portando in zaino solo pane e sale, olio e vino, come in antico; tanto basta per vivere, cibo simbolico; dormendo per terra, all'aperto ... Apro il vangelo e leggo:

"Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate forse più di loro? 

Probabilmente non lo farò, scegliendo per sicurezza gli alberghi; però sarebbe molto bello.

A un tale che voleva seguirlo, Gesù disse: "Le volpi hanno le tane e gli uccelli del cielo il loro nido, ma il figlio dell'uomo non ha un sasso dove posare il capo". Gesù vero pellegrino: una volta partito da casa, non vi farà mai più ritorno; sempre per la strada, spesso stanco, affamato e assetato. La frase sopra, risponde al problema maggiore dello stile "alcantarino": il non avere mai vero riposo, vera sosta. Una tavola apparecchiata, un letto con le lenzuola, una camera con porte e doccia, fanno sosta e riposo. Pellegrinaggio, come furono i quaranta giorni di Gesù nel deserto, non come vacanza, ma severa prova estrema per uscirne nuovi. Il problema della vita è come rinnovarsi, come sapere andare oltre, vedere l'altra vita in questa. Gesù nel deserto fu spinto dallo Spirito. La questione è tutta qui.

 

In questi giorni tante occasioni mi pongono davanti alla folla, come un pò sempre la vita di un sacerdote. Le anime sentono come stai, dove sei, la vibrazione della tua anima. E' importante per un sacerdote stare bene, nel profondo; per taluni aspetti essere anche riposato, mettendo così in atto la parola di Gesù: "venite a me e io vi darò ristoro". Questo è il fine del raccoglimento e della preghiera prolungata: fa sempre essere nel posto giusto e col tono giusto. Come la purezza, che non è assenza di sensualità, ma capacità nello Spirito di vivere nell'amore e nella libertà la propria sensualità; senza negarla o soffocarla; ma piuttosto accoglierla, guidarla, redimerla, trasfigurarla e offrirla.

 

17 luglio 2011 Domenica. Esperti del mondo di Dio. Ecco quello che possiamo e dobbiamo essere. Temo che la sensualità sia uno dei maggiori ostacoli a oscurare e ritardare questa esperienza. Da non assecondare in nulla; è piuttosto la sensibilità ad essere cosa buona: la sensualità comporta un certo iniziale accondiscendere, una compiacenza, una approvazione che non è buona. Lotta contro se stessi, o piuttosto pazienza con se stessi e con mondo. Il grano e la zizzania: vangelo della pazienza, della lucidità, della educazione, della attesa.

Stiamo lavorando tanto per la presentazione del libro di Manfredi e facciamo bene; ma una sola parola del vangelo vale più di tutti i libri che si possono scrivere.   

 

Il rapporto con Dio è legato alle successive rivelazioni: quella naturale, etica e sacramentale; Santiago è vertice della prima, quella naturale; Mediugorie di quella ultima, sacramentale. 

Ma le rivelazioni non si escludono, piuttosto si integrano; altrimenti la prima scade nel naturalismo, la seconda nel pietismo. Il mio istinto versa maggiormente nella rivelazione naturale. Oggi tanta gente a messa, anche in una comunissima domenica estiva. 

 

18 luglio 2011 Lunedì. Il Dio che ti da occasione di pentirti, di cambiare, di migliorare.

Questo è il pensiero serio dopo una passeggiata decongestionante, nella congestionatissima via Noce. Il bordo della strada tutto spellato e secco per il passaggio delle auto fuori carreggiata. Lettura de La versione di Barney: fantasmagorico per velocità di intuito, azione, parola e libertà. Impossibile non rimanerne soggiogati. Esorcizzazione del male attraverso l'arte, rendendolo bello. Così il male rimane e per questa via risulta ancora più familiare, sdoganato, digerito, assunto, lodato e sposato. In questo tipo di male non cè bisogno di Dio. Questo forse è l'inferno. Meglio allora una vita senza arte, che raffinata arte senza vita.

 

" Papà mi propose un viaggio a Gerusalemme ... nonostante la mia naturale inclinazione, ero stanca dei pellegrinaggi terreni; non desideravo più che le bellezze del cielo, e per farne dono alle anime, volevo al più presto divenire prigioniera". (Storia di un'anima - S. Teresa di G.B.)

 

ore 15,30 Aprendo e mail, arriva non richiesto stupendo spot della Coca Cola. Curioso cerco che brano musicale sia, e incrocio altro geniale spot di Cola in spagnolo. Bello e tremendo. La salvezza del mondo nel comprare la bottiglietta gassata. Artistica bontà senza Cristo.

‪Anuncio Spot Coca-Cola Enero 2011: Hay Razones Para Creer En Un Mundo Mejor‬‏ - YouTube.  Ma a Gesù non importa se il mondo lo ignora; soffre se lo ignori tu.

19 Luglio 2011 Smarrimento, nel pensare che tutto quello che penso, faccio, leggo, sia vecchio e fuori tempo. Sensazione di estraneità a seguito di una serata televisiva, da un canale all'altro. In niente trovo corrispondenza, un minimo aggancio col mio mondo interiore. Conosco la natura della televisione; non è tutto male, è male considerarla tutto. Fa anche un po' pena. Ciò che muove il mondo sono sempre le solite cose: i sensi, ambizione, ricchezza ... i famosi sette vizi capitali. In fondo anche infantili, ridicoli. Originale è chi esce da questo circolo. Invece chi ne esce, si sente stranamente vecchio e fuori tempo.

 

Ringraziare il Signore. Farlo in ogni momento. Non esistono cose belle e cose brutte nella vita, ma cose facili e cose difficili. Il dolore e ogni sorta di amarezze è la parte difficile. Incominciare a ringraziare Dio per le cose facili; poi pian piano passare a quelle difficili. Ringraziando, smettiamo di essere accattoni presso Dio: sempre scontenti, sempre a chiedere, senza accorgersi di tutto quello che riceviamo e abbiamo. Ringraziando entriamo nella fede, "stelo sul quale cresce il fiore dell'amore". La vita diventa paradiso. Proposito di vivere il prossimo pellegrinaggio ancora di più in un ringraziamento continuo. Oggi vorrei andare al mare. Dio dice: perchè il mare, io non ti basto?

 

Ore 12,00 Dio presente nei malati: comunione a Gilda Vitiello, a Corsinotti Rosa e visita a Enrico Lenzi. Alla radio bella meditazione di Padre Serafino Tognetti sulle opere di misericordia; colpisce un passaggio sullo stare in compagnia coi santi: " Hai mai passeggiato con S. Teresa, pranzato con S. Francesco ... se non lo fai, in che mondo vivi?".

In piazza cade Renata Buldrini: tutto il paese intorno; non per curiosità, ma partecipazione.

 

Dopo Santiago, rinata voglia di correre: pur vecchio e pesante, vivo ancora l'adrenalina del running, diversa dal piacere di camminare. Sensazione di ebbrezza, specialmente col caldo, sotto il sole; un fuori di testa, prima, durante e dopo. Ringraziare, anche se a sessantanni non bisogna esagerare e naturalmente esagero. Piacerebbe anche andare in bicicletta, ma tutto non si può fare. Viaggio di fantasia su un prossimo Santiago coi giovani in bicicletta: un arrivo comune: chi in bici, chi in aereo, chi a piedi da una parte, chi a piedi da un'altra.  

 

ore 16,30 Stupendo pomeriggio di riordino solaio. Dalla polvere al pulito. E' una fortuna il gusto per questo genere di opere: tutti i lavori veri hanno a che fare con lo sporco. Anche l'ingegnere, che progetta col ferro e pietra, se non avesse a fianco l'artigiano che si sporca le mani con la materia, non realizzerebbe la sua opera. Riordinando ritrovo la mia vecchia attrezzatura da bivacco, mai usata ... segno indicativo per il prossimo pellegrinaggio?

Non ho mai dormito all'aperto, se non due volte, in passato: una perchè faceva caldo e andai a stendermi in terrazzo, l'altra perchè rimasto senza chiavi: entrambi nausea e gran mal di testa al mattino. Ma ci fui costretto; quando uno una cosa la vuole è diverso. Letture dell'alpinista Armando Aste, che amava tanto i bivacchi in parete, dormiveglia col rosario. Dormire sotto le stelle, su di un colle di fronte al mare, cuore teso alla divina Presenza.

 

E' morta Marina Bettini; la chiamavo "la ciclista", perchè pur ottantenne veniva in paese in bici; sempre ordinata, con leggero tocco di trucco. Commozione alla visita all'anziano Roatti e alle prove matrimonio di Scilla e Andrea. Stupenda lettera di Paola Bettelli. Grazie Signore.

20 Luglio 2011 Mercoledì S. Apollinare. (a Bologna il 23, oggi S. Brigida) Nella festa del patrono dell'Emilia Romagna, inizio stesura programma pastorale del prossimo anno. Ogni lungo cammino comincia sempre da un piccolo passo. 

 

L'aria è fresca, piacevole. Segno che l'estate sta finendo, ahimè! Estate simbolo del paradiso: riposo, frutti, vacanza ... cui non seguirà alcun inverno. Tuttavia anche il lavoro è una grazia, senza il lavoro la vita terrena non sarebbe affatto bella.

Oggi a Bologna per commissioni; starò male in città, forse perchè c'è poco tempo per viverla; anche le città sono belle, come il mare e le montagne. Cercherò di fare qualche sosta anche breve in qualche angolino speciale.

 

Ore 16,00. Il dispormi bene ha fatto vivere positivamente il viaggio. In treno con Penar Oslan giovane turca che abita alle case popolari, ha due bambini, aiutata dalla nostra Caritas. E' del Kurdistan: a differenza delle donne turche o nordafricane non porta il velo. A Bologna l'angolino speciale (pensavo ad un museo) è stata invece una veloce visita in Cattedrale; messa di don Gamberini, padre spirituale del Seminario; sacralità compiuta e un poco incartapecorita. Però sento che se a Piumazzo, o in qualunque parrocchia, ci fosse un prete come lui, le cose andrebbero molto meglio. La mia mondanità chiama "incartapecorita" un'anima ormai tutta di Dio, tutta per l'eucaristia.

 

Visita a Piumazzo di Tania Alonso, spagnola di 23 anni, stage di giornalismo presso l'Avvenire; pare naturale che lei, della Galizia, sia mandata a intervistare i pellegrini sulla esperienza di Santiago: mi colpisce la profondità dell'entusiasmo dei nostri e come il Cammino abbia toccato corde importanti. Come pure che l'amore renda più coinvolti e competenti noi, di lei che abita a due passi da Compostela.

 

21 Luglio 2011 Giovedì. Come è importante l'amore! E la fede! E le azioni per coltivarla e comunicarla! S. Brigida conferma che il darsi da fare paga sempre. Non perdere un minuto, senza ansie e senza pigrizie. Lei, pellegrina a Santiago di Compostela, seguendo le vie dello Spirito è divenuta madre della fede. Valore della preghiera fisica, prolungata, nel Crocifisso. Valore potente anche della parola scritta, responsabilità e gioia di questo piccolo diario.

 

Incontro con Cristina, la restauratrice della torretta Scuola Materna Gisa Crotti. Bella persona, professionalmente preparata, gentile, umile, armoniosa. Ho pensato alla Suore, alla grazia insita nel loro dono d'amore, a come è importante sia accompagnata in esse anche dalla grazia naturale. Le Suore e tutte le anime di Dio hanno il dovere di essere affascinanti.

 

Papà vive alcuni minuti di una misteriosa fortissima crisi fisica, poi superata; anche mamma ha problemi seri ad una gamba e tutti i medici sono in ferie. Mi interrogo se sia il caso o meno di partire a fine agosto. Quando le cose vanno storte bisogna imparare a dire: "Ti ringrazio nel difficile", e andare avanti con grande pace.

 

Domani finisce la Scuola Materna. Tutti hanno un gran bisogno di riposo: bimbi, maestre e suore. Non so se andrò alla festa d'arrivederci, perchè mi rendo conto che se pur meglio dello scorso anno, tuttavia ho fatto troppo poco: non sono ancora dentro. Maria Grazia ha detto: "ci prepariamo per il prossimo anno!" Come dire, "tanto lavoro ci aspetta, prepariamoci insieme, con le Suore". Se dovessi dire l'obiettivo del prossimo anno direi proprio l'unità di cammino  fra tutti: suore, maestre, coordinatrice, genitori, volontari e io.

 

Continua il lavoro di pulizia solaio, sempre più bello; domani probabilmente finirò e festeggerò con i ragni, acari e tarli superstiti. Consapevole che tutto quello che viviamo è parabola, mi chiedo se indichi una chiamata a a togliere lo sporco grosso dalle anime, ministro della penitenza, non per cuori da spolverare, ma anime da liberare dal fango consistente.

 

Alla messa alla Provvidenza tanta gente; intenzione per una famiglia di Castelfranco, originari della bellissima Polistena, in Calabria; ha raccontato della grazia ricevuta ad una figlia, malata di tumore e prodigiosamente guarita: "Abbiamo pregato tanto e richiesto preghiere e il Signore ce la ha conservata, grati anche ai medici e alla scienza. Ne abbiamo visto morire tanti di giovani accanto a lei e siamo molto dispiaciuti per loro e le loro famiglie. ".

 

Prove di Canto del Coro S. Giacomo e proiezione del video di Lauro e Teresa sul loro Cammino di Santiago. So quanto normalmente siano pesanti queste serate diapositive, significative per gli artefici, supplizio per gli invitati. Eppure l'opera di Lauro e Teresa è stata eccellente: credo che, a chi ne sia interessato, quelle foto e musica diano l'immagine perfetta e bella di cosa sia il Cammino. Vedendo il viso addolorato di qualcuno, ho chiesto perchè: " A Piumazzo non si dà abbastanza rilievo ai giovani che partono per la Giornata Mondiale della Gioventu; altre parrocchie sono più calorose e partecipi in questo".

 

22 Luglio 2011 Venerdì. "Alla sera sopraggiunge il pianto e al mattino ecco la gioia". L'amarezza dei giovani mi fa addormentare male; alle 5,00 già alzato, ma col cuore pieno di fiducia. Oggi sento essere una giornata speciale; in ordine alla preghiera, al programma dell'anno, ai miei genitori che finalmente vanno dal medico, all'Asilo con le Suore, ai giovani cui voglio essere particolarmente vicino, non solo alla GMG, ma a tutto l'anno che viene.

 

23 Luglio 2011 Sabato. In Emilia Romagna Festa di S. Apollinare.

Davvero la nostra vita è condotta da Dio! Ieri giornata vorticosa, ma insieme regolare, ordinata, piena, serena, gioiosa. Doveva essere giornata di passaggio, perfino mi era venuta l'idea di un giretto vacanziero, invece è successo di tutto. Conclusione lavori in solaio, con la gioia dei grandi riordini e la riflessione che accompagna il riprendere fra le mani roba che non interessa più: specialmente le vecchie foto, libri, videocassette, allora straordinarie, ora roba da buttare. Davvero nella vita serve poco e spesso è quello che ci manca. L'impero delle cose, degli oggetti, che intasano prima, durante e dopo. "Il regno dei cieli è simile ad un mercante che va in cerca di perle preziose, trovatane una di grande valore, va vende quello che ha e la compra". Tendere all'essenziale.

 

 "Se uno ascolta la Parola e non la comprende, viene il diavolo e la porta via". Impegno oggi di meditare la parola, da qui che inizia l'accoglienza della vita divina. Vita che non dipende da noi, ma a noi il compito di riceverla, custodirla, difenderla, onorarla, accrescerla. E quelli che non credono? Solo Dio giudica i cuori e sa vedere chi rifiuta e chi invece è in ricerca. Ho tanti amici non credenti: sono anime belle, un mistero la loro difficoltà ad entrare nella visione di fede: s'impone da parte nostra una testimonianza di purezza.

 

Lutto in casa Zanoli- Naselli: nello stesso giorno il funerale di papà, in forma privata e al pomeriggio il matrimonio della figlia. Hanno fatto bene a non cambiare i programmi, per il rispetto di tutti e della volontà di papà. Nella fede, leggo questa vicenda come "chiamata a vivere l'amore per strade difficili" e vedo quale profondità raggiunga e altezza, lasciarsi condurre dal cammino "su strade difficili".

 

Passando davanti a Nuovi Orizzonti il cuore suggerisce l'acquisto di un sacco da bivacco: l'unico pezzo mancante alla mia attrezzatura. Il Salewa è bellissimo! (proprio io che ho detto sull'impero delle cose) Devo riconoscere però che quando vedo le robe di montagna, per esempio la vecchia gloriosa piccozza, mi prende una tale emozione, che assolutamente non sono inutili quegli oggetti: anche solo a guardarli, toccarli, è come vivere un rapporto.

 

Festa oggi di un Pastore. La prospettiva esatta di ogni mia ricerca di Dio è quella del pastore. "Se il Signore non costruisce la casa invano vi faticano i costruttori" . L'Ufficio di Lettura indica la via della sapienza, attraverso studio, viaggi fra i grandi, frequentazione dei colti. Sono molto lontano da questa via, almeno devo sforzarmi. Ricordando che al Padre è piaciuto: "nascondere queste cose ai sapienti e intelligenti e rivelarle ai piccoli" . Et - Et.

 

Trovo la cifra spirituale del libro di Manfredi: "Sentire quotidiana e vitale la presenza dei morti" . E' una frase di Lindo Ferretti, ma ben s'addice al nostro.

Scopro che Giovanni Lindo Ferretti abita a Cerreto Alpi, dove passerò nel mio pellegrinaggio verso Genova. Potrei andarlo a trovare; non bisogna frequentare i saggi?

‪Giovanni Lindo Ferretti intervistato da Giorgio Tonelli‬‏ - YouTube

 

Al Policlinico di Modena incontro con don Antenore, anima di Dio. Storia sacerdotale interessantissima: agricoltore fino alla età di sessantanni, ordinato dopo avere studiato teologia "per corrispondenza". Accolto per il diaconato, il vescovo Quadri commosso al candore della sua anima, gli propone il presbiterato e il ministero di Cappellano al Policlinico. Amico di Giovanna Vignudelli, molto legato a don Orione, cita spesso una sua frase: "la preghiera è la forza dell'uomo e la debolezza di Dio". Mi ha detto che il santo di Tortona era particolarmente devoto alla Madonna della Guardia di Genova, e la festa è il 29 Agosto ... proprio il giorno cui inizia il mio pellegrinaggio a Genova! Bello se salirò al Santuario.

 

Solo i morti costruiscono il mondo. O quanti vivono sulla terra una qualche qualità che supera la mera contingenza. Non tutti i morti edificano, i più sono semplicemente dimenticati. 

 

24 Luglio 2011. Domenica. Ore 4,30: la stagione dei risvegli notturni, per stanchezza e per entusiasmo. Giornata grandissima ieri; ad un parroco è dato attraversare cose non si sa se umane o divine; infernali e paradisiache. Ora "complessa" come altra non si può: lo stesso giorno il funerale e il matrimonio di una medesima famiglia. Per citare ancora Giovanni Lindo Ferretti: "Credo alla grandezza della vita e alla sua complessità". In queste circostanze senti il senso della fede, non solo come forza superficialmente consolatoria, ma delicata sapienza, che tutto può illuminare e guidare, con inebriante e commovente profondità. Giornata bellissima, lo si può dire, grazie al cuore di Scilla e Andrea e dei loro familiari. La concludo seduto accanto al cavallino di Ghermandi, dandogli da mangiare vecchie albicocche, rivolto a Piumazzo, in un dolcissimo tramonto, fra lampi e nuvole nel cielo striato di rosso e di giallo.

 

Liturgia della domenica:

Vangelo della responsabilità

Vangelo della unità

Vangelo della grandezza

Vangelo della serietà

Vangelo della novità

 

I giovani hanno preparato una bella Mostra in Oratorio su S. Luigi e sulla devozione popolare a Piumazzo verso questo santo; rapporto fra giovinezza e i valori morali "sacrali": liturgia, penitenza e castità. S. Luigi fu campione anche in ambiti che volgarmente diremmo "moderni": carità e comunità. Ma la nuova modernità credo stia nel primo elenco.

 

Giornata protesa alla serata per Otel Bruni. Fin dal mattino, dopo Messe molto belle, Luigi, Sergio, Ennio, Giuliana, Edoarda e Marco cominciano a muoversi per preparare l'evento: sedie, tavoli, teli, palco, piante, microfoni, luci. Non si vuole arrivare all'ultimo, col rischio di sorprese, inghippi, ansie. Alle 17,00 tutto è pronto e la soddisfazione è generale.

Rosario in casa Zini, pienissima di parenti, per il lutto di nonna Angela. Mi pare di vivere uno di quei riti antichi così ben descritti nel libro. Alle 21,00 al tocco dell'orologio inizia la presentazione. Spettacolo bello la piazza: gremita, affettuosa, attenta. Alessandra è precisa ed elegante nella introduzione, un pò ironica negli apprezzamenti: "Il nostro mitico scrittore". Valerio Massimo sa tenere la scena, ma è più rallentato del solito. Stanchezza, circospezione nel parlare di temi delicati, in casa sua. Illustra la differenza fra storia e romanzo; ruolo delle emozioni; valore simbolico della storia. Nell'insieme una serata molto bella: dovevamo e volevamo fargli un omaggio, e da parte sua si è dato ampiamente come le circostanze gli hanno concesso. Particolarmente apprezzata la finale evangelica sui poveri. Bravi i volontari a sgombrare e Gerry a preparare il rinfresco di cocktails e frutta. 

25 Luglio 2011 Lunedì. San Giacomo 

Mamma si alza con un forte dolore alla gamba: vistoso versamento interno, richiesta d'essere accompagnata al Pronto Soccorso. Luigi Vignoli arriva all'alba ad allestire i tavoli per il rinfresco serale, con Fernando. Vorrei raccogliermi per preparare e gustare interiormente la Festa del Patrono; vorrei ringraziarlo per bene per tutti i doni grandissimi ricevuti questo anno, suggellato dalla "richiesta" al momento dell'abbraccio a Compostela a fine Cammino. Ma appuntamenti in Banca, in Municipio, telefonate e visite, occupano l'intera mattinata. Anche il pomeriggio mi è chiesto di ricevere tanti, lo faccio volentieri, però così non riesco a raccogliermi e anche un poco riposare per la sera. Sentendo le energie venire meno, mi rifugio nella preparazione di una omelia scritta, per proteggermi da tempeste emotive o amnesie da stanchezza. So quanto siano insopportabili, noiosi, i discorsi letti e pur dicendomi che basterebbero poche sincere parole, temo il peggio e mi appoggio al foglio di carta. Tanta gente a messa, una parte anche di forestieri, clima bello di comunità, come la sera precedente. Mi fa piacere rivedere Antonio, poi Alberto con Claudia e Franca, e tutti i presenti. Antonella, Giuliana, Vanda, Marco, Luisa, Eleonora, Stefano, Lamberto, Felice, Lorenza, Noemi, Luigi, Silvio, Giacinta, Willer, Vincenzo, Teresa ... sono veramente molti i collaboratori e non posso che ringraziare. Anche domani giornata piena, ma la gioia è forza. 

 

26 Luglio 2011 Martedì. S. Anna

Alle 7,00 già sotto la finestra il camion di Tecnosedia per consegnare 80 sedie nuove per le Sale e 6 tavoli per la Casa delle Grazie. Bello aumentare i posti di accoglienza. 

Viaggio a Bologna con Ing. Tampieri per vidimazione documenti restauro Canonica: sguardo rilassato e curioso alla città: vetrine, palazzi, personaggi, elaborando sogni e progetti.

Celebrazione funebre di Angela Grandi a Piumazzo e nel pomeriggio di Loredana Righi e Lilla Zini a San Cesario. Tutto in grande semplicità e verità, ripetendo a me e ai presenti la grandezza dei momenti che stiamo vivendo. Il giorno dopo la Festa, tre funerali sembrerebbero sventura. Invece lo sento come un epilogo alto ad un giorno alto. 

 

Riporto il tratto centrale della omelia di ieri:

A chi ci chiede il senso del Cammino, diciamo che è risposta alla "prima rivelazione":  sacralità naturale nell’atto di farsi creature semplici, come le piante e gli animali, avvolti di cielo e di terra, di sole e di pioggia, ritmati del respiro e dai passi cadenzati, con lo sguardo rivolto al mondo, al cuore, agli altri e a Dio come Padre. Oltre al dovere di vigilare perché questa semplicità non divenga abbassamento anziché elevazione, sentiamo non sufficiente ciò, per comprenderne il fascino che attrae milioni di persone. In realtà il Cammino di Santiago oltre ad essere esperienza di sacralità naturale e originaria, è anche esperienza di sacralità finale e conclusiva, anticipo del Paradiso, simbolo del compimento felice della vita; per la gioia che infonde e il senso forte del tendere ad una "meta". Ecco perché si trova gente da tutto il mondo, realizzazione della profezia di Isaia: “Alla fine dei giorni il monte del tempio del Signore sarà elevato sulla cima dei monti e ad essa affluiranno tutte le genti e diranno: venite, saliamo al monte del Signore, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare nei suoi sentieri”.

 

27 Luglio 2011 Mercoledì. Ripresa in mano dei giornali: morte di Amy Winehouse e a Oslo strage del giovane Breivik. Notizie accolte alla luce del vangelo di oggi: "Il regno dei cieli è simile ad un mercante in cerca di perle preziose". Lo sguardo di Dio non si ferma al male, ma ci indirizza ad un bene grandissimo da cercare. 

Da settimane ripeto che il 2011 è stato un anno bellissimo; ed è vero! Ma i problemi di fondo rimangono: le anime smarrite come gregge perduto senza pastore; io stesso così.

Calo radicale della fede e d'altronde la certezza che solo la fede può generare la fede e che alla fede vissuta nulla è impossibile. Ricordare la parabola del grano e zizzania e il salmo di S. Giacomo: "Chi semina nel pianto raccoglie nella gioia".

 

Nel complesso una giornata vuota, come il grigio che domina il cielo. Anche questi tempi di passaggio hanno un senso. Dire a Dio: "credo che anche oggi sia un giorno importante e costruttivo". C'è una particolare dolcezza nel presentarsi a Dio a mani vuote, ringraziandolo per la parte positiva dei peccati di debolezza. 

 

Grandezza di un semplice atto religioso: in ginocchio davanti a Dio.

Stasera curata Messa dei giovani che si preparano per Madrid 

28 Luglio 2011 Giovedì 

Grazie Gesù, di questo giorno. Dell'incontro con don Riccardo, della confessione che entrambi abbiamo fatto. Le anime attorno a me hanno pesi molto grandi e tu chiedi di sostenerle con la preghiera. 
Grazie per la messa con i giovani che partono per Madrid: segno paradisiaco, del raccogliersi di tutto e di tutti in Cristo; che il loro viaggio sia "decisivo per la loro vita".
Grazie per la pace estiva, anche degli errori fatti in questo inizio vacanza, attraverso cui ho capito cosa non sia vacanza. Benedici questo giorno, la programmazione pastorale cui lavoro, i miei genitori e la loro salute, le suore e la loro serenità, i parrocchiani e amici tutti. 

 

Pensata una cosa, le circostanze portano dolcemente da un'altra parte. Mamma a letto con infezione chiede cure e coccole: " a me, nessuno mi pensa?". Le ho comprato il pane (quello che piace a me) pizza della Rosa, riordinato frigo e spesa alla Coop. Allegria nel girare fra scaffali, salutare anziane parrocchiane, fare il parroco al banco dei salumi:"come sta Matteo, me lo saluti!". Leggerezza di un sessantenne imbranato, ignaro che ai formaggi bisogna prendere il numero, che le sportine sono qui e non là, che deve chiedere dove si trova il caffè. In casa svuotamente lavatrice e operazione stendino; quello che per milioni di persone è routine e noia quotidiana, può diventare per sorte simpatica novità. 

 

Alla porta suona un negro. Come molti altri, da anni suona al campanello per l'elemosina. Avrà trenta anni, è sano, ben vestito, vivace. Gli dico: "Ma proprio non riesci a trovare un lavoro?" Dicono sia nell'indole africana l'adagiarsi, vivere chiedendo. Proprio un anno fa, incrociai un gruppetto di giovani questuanti di colore, durante il mio pellegrinaggio a Bobbio. Eravamo seduti sulla panchina di un parco urbano, loro mangiavano pane e tonno, io mangiavo pane e tonno. Era grandissimo il loro pane, evidentemente donato da un forno. Ne mangiarono un pezzo e buttarono nel bidone con noncuranza tutto il resto. Era pane fresco. Imbrattarono di olio di oliva tutta la zona delle panchine, architettura urbana in pietra, fra piante secolari e curati giardini. Ebbero il coraggio di chiedere anche a me l'elemosina: li avrei presi a schiaffi.

Chi bussa alla porta questa mattina non è un "negro": si chiama Alì, è della Nigeria, non ha titolo di studio, ha fatto un poco il muratore, il giardiniere e il magazziniere ceramico. Nonostante tutto, dobbiamo coltivare nel cuore la dignità del prossimo, specialmente dei poveri. Ad Alì dò una elemosina più ricca del solito. 

Si presentano due nuovi piumazzesi, Giuseppe e Valentina, originari di Puglia e Sicilia.

Lui cresciuto coi Salesiani, lei maestra di scuola alla materna di Crespellano.

Potrebbe essere oggi un incontro decisivo per la loro vita e molto importante per la nostra comunità.

Affido tutto alla Provvidenza. 

 

E' morto Dan Peek, solista degli "America"; loro questa canzone della mia giovinezza:

 ‪A Horse with no name - A music video‬‏ - YouTube

Lettura poetica dei lavori in solaio: (da "Avvenire"). "Alla fine restano briciole e frammenti di materia, come nelle pagine de "I luoghi e la polvere" di Roberto Peregalli, che raccontano della nostalgia che si appropria di oggetti e luoghi; dell'incuria che l'uomo ha del suo destino; della violenza che la tecnologia moderna opera sul nostro mondo. Perchè alla fine di tutto, le cose, come la polvere a cui ritornano, parlano della bellezza dell' imperfezione".

 

L'anima ha bisogno continuamente di ritornare a Dio. Questo vagolare estivo, pur comprensibile e accettabile, non distolga dalla santità di ogni istante. Il vangelo di oggi orienta alla fine di tutte le cose, alla giustizia buona che Dio farà. Ci si prepara alla fine in due modi complementari: dedicandoci con diligenza al nostro lavoro, e distaccando i cuore da tutto. Padri e pellegrini. Unità degli opposti.

29 Luglio 2011 Venerdì. Santa Marta. 

La chiesa esalta Maria e fa santa anche Marta: azione e non-azione sono complementari. Non è tanto una spinta all'azione, ma piuttosto la consacrazione di ogni azione umana, anche la più piccola e comune.

Pure il percorso spirituale di Tolstoi, partito dalla azione, termina col manifesto della "felicità domestica": “Ho vissuto molto e mi sembra di aver trovato quel che occorre per la felicità. Una vita quieta, appartata, nella nostra solitudine di campagna, con la possibilità di fare del bene alla gente, che è così facile beneficare perchè non è abituata a questo, poi il lavoro, un lavoro che sembra recare un vantaggio, poi il riposo, la natura, i libri, la musica e l’amore per il prossimo. ecco una felicità oltre la quale non osano spingersi i miei sogni. E al culmine di tutto ciò un’amica come voi,  una famiglia forse è tutto quanto un uomo possa desiderare”.

 

Lavoro al programma del prossimo anno pastorale, inserendo tale frase. Proposito di lavorare per la cura della nostra famiglia, del nostro paese. Per seguire Tolstoj cerco un libro bello da leggere e ritrovo "L'uomo senza qualità" di Musil. Bellissimo, anche solo in 10 righe.

 

Per il prossimo pellegrinaggio mi esercito con l' I Pad: c'è bibbia, breviario, messale, cartine, e mail, letteratura, musica ... C'è tutto. Temo sia troppo! Non si parte forse per lasciare?

 

Dal Notiziario della Comunità dei Figli di Dio vedo la foto di una giovane religiosa, Laura, professa nella Congregazione della Purezza di Maria. Mi colpisce questo titolo e il volto luminoso della giovane donna. Radiosità della purezza. Virtù rara, che non possiedo, più che umana, ma che una volta riconosciuta in uno sguardo, svela cosa sia "la perfetta bellezza".

 

Purezza come perdono, anche di se stessi.

 ‪IVY - "Forgiveness" from "IVY - The Film"‬‏ - YouTube

 

Ma in cosa consiste la vita di Dio in noi? Non è forse nascosta, come è nascosto Dio? In effetti non è riducibile a nessuna esperienza emotiva; almeno sostanzialmente. E' una realtà fattuale, un "essere" più che un "sentire". C'è tuttavia un sentimento che accompagna la presenza di Dio: quello della pace. Ecco perchè, quando uno fa un sacrificio d'amore, prova una profonda pace! Leggere il proprio cuore e chiedersi: "sono nella pace?". Oltre a ciò, quel che conta è il continuo agire per coltivare e proteggere questa vita, così immensa e fragile.

30 Luglio 2011 Sabato. S. Pietro Crisologo, nato a Imola, grande vescovo di Ravenna, consacrato nel 433, alla presenza dell'imperatore Teodosio e della figlia Galla Palcidia. Vissuto in un epoca di imminente collasso della società, come noi viviamo con i segni e le paure del collasso della società. Come ha affrontato la sfida epocale? Facendo con fede e intelligenza il suo dovere. 

 

Messa alla Casa della Carità di san Giovanni in Persiceto. Qui ho capito "il terzo elemento". Mi dicevo: Dio si fa presente nella Parola e nella Eucaristia, ma il nostro mondo è come impermeabile ad entrambi. Come fare, uscire dal mondo? No, il terzo elemento, decisivo per aprirci a Parola e Liturgia, è la Carità. Qui si respira aria nuova, presenza della Gloria pur in mezzo alla catastrofe; bellezza, pace e verità, nel quotidiano più difficile. E, sigillo di tutto, una sincera allegria. Venendo a casa, acquisto libro "La brina sulle spalle" di L. Mediano

Ipotesi di rinunciare al mio pellegrinaggio Piumazzo-Santiago, per un atto d'amore maggiore: dedizione più totale alla parrocchia, pur sapendo il mio grande desiderio e che di vacanza ce nè bisogno, potendo. Ne parlo con *** e dice: "le luci vanno accolte; andare via un poco è doveroso; valutare ipotesi di un altro posto per preparare l'anno e riposare; e se vengono altre luci differenti, ascoltarle" . Se le cose andranno così, potrei sempre sperare dal buon Dio di fare, un giorno, Piumazzo-Santiago in un colpo solo.

 

Serata intensa e complessa, è difficile capire una direzione. Riporto frase di Alicia Bartlett, messa in bocca al suo personaggio Nourissier: "Lui rimaneva convinto che la passione fosse il motore indispensabile di ogni ricerca. Soltanto dopo vengono l'impegno, la riflessione, la tenacia, la stabilità che rendono possibile il raggiungimento di un obiettivo"

Assieme alla pace, c'è bisogno di passione. Ho una passione?

Ancora Tolstoi: "Felicità non è far quello che si vuole, ma volere quello che si fa".

 

31 Luglio 2011. Domenica.

Le idee migliori vengono al risveglio: 2012 anno di "carità". Vado dietro l'intuizione avuta sabato a San Giovani: quanti poveri, anziani, malati, sofferenti, depressi, soli ci sono in mezzo a noi! Sono l'ambito per la trasformazione del mondo, per costruire le coscienze, per rendere significativa Parola ed Eucaristia, per incontrare Dio, per trovare la felicità. Vivere da protagonista questo amore ai poveri e trascinare la parrocchia in una ebbrezza di carità

 

Molto partecipate tutte le messe, nonostante sia piena estate. Il primo istinto, prima d'iniziare la celebrazione, è andare a salutare Gino in carrozzella, la barcollante Olga col bastoncino, Luisa e mamma, i due nuovi anziani che si mettono sempre in prima fila. E' questo il segreto della felicità. E pazienza se la chiesa si trasforma in una "cafetèria", con la gente che si saluta e chiacchiera. Il raccoglimento, dopo che il cuore ha amato, non sarà difficile trovarlo.

 

Nelle omelie mi sono lasciato andare all'impulso del cuore; cosa pericolosissima. Ma qualche volta con la Parola e la vita, bisogna fare come col vino: eccedere e lasciarsi andare. Bella è la passione, che coniuga urlo e tenerezza, dolore e soavità, tragedia e beatitudine.   

‪U2 - Unchained Melody‬‏ - YouTube

 

Due indovine dicono:

"Quando non ci saranno più i suoi genitori, metterà il sacco sulle spalle e partirà per sempre. Adesso lei pazienta, ma ha il fuoco dentro, non la si potrà fermare " (Marilena Golfieri)

"E' troppo stanco, ha le occhiaie e la faccia gonfia; alla sua età bisogna stare attenti al cuore; deve cambiare, se no non andrà molto avanti " (Matilde Ferrarini) 

 

1 Agosto 2011 Lunedì. Ore 4,30. Com'è che mi sveglio così presto? Vorrei dare retta alla Ferrarini, ma una inquietudine sottile, dolce, continua, impedisce di dormire a lungo. Da due giorni ho una nuova compagnia: è una spagnola, bella, coetanea, insegnante al liceo, fumatrice, spiritosa, profonda, bravissima scrittrice. Si chiama Alicia Ghimenez Bartlett. Me l'ha fatta consocere il libraio di San Giovanni, da cui ho comprato i due romanzi di Nesi e Mediano. "Questo è un grande libro!" ha sussurrato, sfiorando un volumetto piccolo, dalla copertina blu, con un titolo affatto comune. 

Come nei grandi amori, si parte da un indizio, si continua con una ricerca. Quella copertina mi era entrata in testa, non ricordavo nè il nome della autrice, nè casa editrice, nè nulla; solo una suggestione profonda, filtrata dal volto del libraio, col viso scarno e barba curata. In amore si è talvolta inpiegabilmente fortunati: c'è come un dàimon che ti apre la strada, e in brevissimo tempo ti fa incontrare quanto l'anima tua cerca e brama. Staremo insieme un poco, che il cuore arda senza consumarsi, e illumini questa prima settimana di agosto 2011. Il titolo è "Dove nessuno ti troverà". Mi pare che il senso del libro sia una frase, su cui ieri sera mi sono addormentato: "Comprendere la sofferenza di un solo essere umano può servire ad aiutarne molti".

 

"Lodare Dio". Ecco il lavoro che mi aspetta. Dalla finestra di questa notte ormai alla fine, sento il suono roco di una bestemmia. Un atto di fede e di amore a Dio può coprire e redimere milioni di bestemmie e ogni altro genere di male. Il lavoro della fede non è un lavoro, è vita; la vita per eccellenza. Buona giornata, Dio.

Un gallo canta e un angelo suggerisce questa ninna nanna per stasera. Grazie Dio.

‪Gigliola Cinquetti - Marcellino Pane e Vino‬‏ - YouTube

 

Tutto quello che viviamo, anche le cose più piccole, ci cambiano. E' proprio dell'essere umano il cambiamento, anche radicale; salire e scendere le strade del buio e della luce. Mentre la pianta o l'animale rimane sempre lo stesso, magari più nutrito o più patito, per noi invece la possibilità di essere più bassi degli animali o più alti degli angeli. Il tutto attraverso l'incedere delle minime azioni quotidiane. Cambiamento che non percepisci, ma percepiscono Dio e gli altri nel momento della verità, che è il momento del dolore.

 

Anche i quattro pezzi di pizza della Rosa cambiano? Non so nell'anima, sicuramento nell'incremento ponderale. Programmazione catechismo e ora visita all'Eliana. "Comprendere il dolore di un solo essere umano può servire ad aiutare molti". Recita dei Salmi intercalata dal Kirie di Mozart K 427. La voce soprano a metà del brano pare venire direttamente dal Paradiso.

 

Antonella chiede: "Allora non va più in pellegrinaggio?" Rispondo: "Non so cosa farò; certo non è paragonabile la migliore vacanza, nel posto più bello del mondo, a quello che ti dà un giorno solo di Cammino: vita piena, senso, gioia nell'attraversare un luogo anche modesto, assolato o impervio, ma diretto ad una grande meta, col cuore pieno di attesa".

2 Agosto 2011 Martedì. 31° anniversario matrimonio di Gerry e Giusy. Auguri da parte di tutta la comunità. Se il nostro circolo funziona bene, il merito maggiore è loro. Disponibili, pazienti, attivi, gioiosi, bravi. La maggior parte delle parrocchie, a ragione dei tempi mutati, hanno problemi coi circoli ricreativi. Anche qui le cose non sono facili, ma con buona volontà e collaborazione andiamo avanti bene. Auguri a Gerry e Giusy e un grande grazie. 

 

Molti fedeli ieri alla Messa per il Perdono d'Assisi e tante confessioni. E' bello vedere che c'è risposta alle proposte. Cerco anche oggi di rimanere in chiesa, seguendo un modello ideale di parroco "che quando lo cerchi, lo trovi in chiesa". Verranno tempi, e non sono lontani, quando le gambe faran fatica a muoversi e sarò costretto alla immobiità: forse sarà il mio periodo d'oro da sacerdote. Il passare degli anni ha sempre portato una specie di miglioramento: più libertà, più senso, più pace. Mi preparo così alle gioie della vecchiaia: sobrietà, stabilità, gratitudine. Solo bisogna vigilare sulle debolezze della vecchiaia: depressioni, ossessioni, insofferenze.

 

Anche oggi programmi cambiati completamente, perchè "la vita" porta altrove: Deo Gratias! Incontro alla porta Anefi, nigeriano di origine Islamica, convertito al cattolicesimo, nome di battesimo: Philippe. "Sono sano e forte, mi piace lavorare, ma non trovo lavoro. Ho moglie e figli in Nigeria, da quattro anni non li vedo". Dandogli i due euro rifletto sulla assurdità della situazione: le fabbriche chiudono per costo eccessivo della mano d'opera e questi giovani girano di casa in casa a chiedere l'elemosina. La Cina progredisce grazie allo sfruttamento del lavoro (e materie prime) e qui, dove ci sono leggi di sicurezza (troppe e mal applicate) l'economia collassa. In Somalia si muore di fame e qui la frutta neppure si raccoglie. Ha ragione Claudio Canali: il problema maggiore oggi è quello della "coscienza". Gesù insegna che per poterla trasmettere, bisogna viverla. Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me peccatore

 

Gerry, gentile, m'accompagna ad acquistare al Mercatone Uno armadietto vestiti chierici. La nuova struttura è bella; so quale terribile contratto leghi i lavoratori: apertura domenicale e orari serali prolungati spezzano la vita famigliare dei dipendenti. Gerry fa notare che in questi luoghi la merce cambia spesso di posto, come ai supermercati, "perchè la gente ha bisogno di cercare". L'abitudine fa perdere interesse e precipitare le vendite. Ho considerto che questo criterio dovremmo usarlo anche nella vita parrocchiale: prodotto uguale, qualità alta, ma "introdurre novità distributive". E' quello che succede in questa settimana con il Perdono d'Assisi e la Messa alla Capacella, che suscitano tanto inspiegabile interesse. La vita ha bisogno di continue piccole attenzioni e novità; è' il segreto del corteggiamento.  

3 Agosto 2011 Mercoledì. Ti ringrazio, Signore, di questo nuovo giorno; del silenzio delle notti Piumazzesi; del saluto che le tortore fanno all'alba; del ricordo di Mosè, "l'uomo più mansueto della terra" e la sua preghiera per la sorella, malata e invidiosa: "Signore, guariscila". Tu ascolti ed esaudisci. 

 

Dopo i giorni del fresco a fine luglio, del caldo asciutto a inizio agosto, ora di nuovo afa e dominio delle zanzare. Però è ancora tempo di ferie, godiamocele grati. Un pensiero a chi lavora ancora, a chi ha problemi di salute, a quella povera gente che vive sulle briciole dei vacanzieri: raminghi sulle spiagge, con paccottiglia o insignificanti prestazioni; pulitori di vetri ai semafori; universo crescente della prostituzione. Dio tutto vede; esterno e interno, intenzioni, dolori, storie. A noi uomini l'immensa possibilità di "voler bene". Non rassegnati all'ingiustizia, non abituati al dolore altrui, non collocati in una vita puramente egoistica; ma piuttosto epica, sensibile nella condivisione, intensa nell'amore. Cosa è mai il piacere di una serata brillante, a confronto col potere di sollevare una pena?

 

Le suore, amorevolmente curiose, indagano dove sia il parroco: "Abbiamo visto le finestre chiuse, non c'è la macchina ...". Protezione e possessività, carisma dell'animo femminile.

 

4 Agosto 2011 Giovedì. Ore 4,00. Con la grazia di Dio, con la intercessione di S. Domenico e del Curato d'Ars, con l'aiuto della Vergine Maria, oggi stenderò il programma pastorale definitivo e completo del 2011-2012. Cari amici, preparatevi ad un profluvio di parole: come chi semina, sparge a piene mani il seme della vita; chi raccoglie preme per riempire i granai della sua famiglia; così chi crede, proclama: "Tutto canta e grida di gioia". Caffè, Lodi e al lavoro! Già il pregare è il primo e più importante dei lavori. Approfitto di questa benedetta solitudine (i miei sono a casa dal fratello), dell'aria fresca del mattino, per buttarmi a capofitto nel lavoro. C'è qualcosa di più bello? Vorrei, domani, presentare tutto alla Madonna.

PROGRAMMA PASTORALE PARROCCHIALE 2011-2012

Tema: Sacramento del Battesimo (e Vita in Cristo)

Punto d'arrivo: Ottavario della Madonna della Provvidenza

Mezzi: Gruppo Catechisti e Confraternita Madonna della Provvidenza 

Tappe: Natale, Pasqua, Ottavario

Stile: quello del pellegrino

Ramificazioni: Educazione - Parola - Carità - Missione

 

TEMA E PUNTO DI ARRIVO. Stabilire un collegamento forte fra il punto di partenza e quello di arrivo: Battesimo e Ottavario. Intendiamo in questi anni prenderci cura progressivamente dei sacramenti della vita cristiana; in essi viviamo l'incontro fra Dio e l'uomo, fra la vita mistica e la pastorale. I sette sacramenti sono sufficentemente popolari, capaci di parlare alla vita della gente e sufficentemente teologici, capaci di introdurre nelle profondità del mistero divino. Cominciamo dal primo: il Battesimo. La frase di riferimento è quella dei vangeli, precedente quella presa come tema lo scorso anno "Io sono con voi tutti i giorni": "Andate in tutto il mondo predicate il vangelo a tutte le creature battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". Finale del vangelo di Matteo.

Parlando di Battesimo, intendiamo rinnovare la preparazione. comprensione e celebrazione liturgica del Battesimo. Insieme, approfondire la conseguenza del Battesimo: la vita in Cristo; indrodurre e accompagnare le anime alla vita spirituale.

Il punto di arrivo ha carattere inizialmente pratico: rinnovare l'Ottavario della Madonna della Provvidenza, che lo scorso anno vivemmo con l'impressione profonda di una cosa bellissima, ma da rivedere, nel suo senso e nella sua organizzazione. Da questa origine "pratica", ci rendiamo conto subito della sua valenza interiore: la presenza di Maria nella vita cristiana e la consapevolezza di una tradizione, che "sintetizza" in una settimana la vita comunitaria di un anno. Due temi dunque non giustapposti, ma intrinsecamente uniti. Questa "finale" è da tenere presente anche per i prossimi anni, qualunque sia il tema iniziale. Ravvivare l'impronta mariana che già la tradizione ha dato alla nostra parrocchia.

Si tratta ora di costruire un programma di catechesi - una serie di schede tematiche - semplice e profondo, per accompagnare, nutrire e sostenere i catechisti, nel loro compito spirituale e didattico. Non si può testimoniare il Battesimo, se non si sa bene e appassionatamente cosa sia il Battesimo. 

Poi fin dall'inizio stabilire alcune mete conclusive, cominciare a pensare fin d'ora all'Ottavario per vedere come costruirlo al meglio, nel suo insieme, e specialmente con qualche dettaglio, significativo e progressivo. Una specie di cantiere, dove al progetto generale si accede costruendo un elemento alla volta. 

 

MEZZI . In parrocchia ci sono tante altre forze che lavorano ai fini della chiesa; la prima realtà che individuiamo, capace di portare avanti aun programma pastorale globale e comunitario è il GRUPPO DEI CATECHISTI. Proseguiamo l'esperienza e il metodo dello scorso anno, con momenti di proposta, verifica, collaborazione attiva. A seguito di una proposta emersa nell'ultimo Consiglio Pastorale Parrocchiale intendiamo lavorare anche per la nascita e sviluppo di una CONFRATERNITA DELLA MADONNA DELLA PROVVIDENZA, che partendo da un obiettivo minimo  e pratico, di organizzare bene il culto a Maria, particolarmente l'Ottavario, possa anche assolvere al compito di una formazione comunitaria adulti sulla "vita in Cristo", attraverso percorsi idonei e uno stile "apostolico", quale vediamo fiorire da una vera devozone a Maria. Il segno per suggellare questo inizio, potrebbe essere un pellegrinaggio parrocchiale ad un Santuario Mariano, nell'autunno del prossimo anno.

 

TAPPE. Sono connaturali all'anno liturgico: Cè un momento forte di proposta a inizio anno e celebrazione conclusiva di un primo periodo a Natale. Quaresima e Pasqua costutuiscono una seconda centrale stagione. L'Ottavario e la fioritura delle iniziative estiva sono la conclusione di un cammino annuale. E' bene cercare di dare una unità armonica alle molte iniziative che già ci sono, inizialmente nate e gestite come singolarità, come la Festa del Ringraziamento, il Natale Piumazzese, o la Via Crucis per le vie del paese, perchè non si sfibrino in fatiche esagerate di pochi e fruizione distratta di molti. Il tenerci attaccati all'obiettivo centrale ed elevato, aiuta a dare senso, armonia e sostegno a tutto, vivendolo come ricchezza, dono e non "cosa da fare". Importante che fra una tappa e l'altra ci siano anche momenti di pausa, vuoto operativo, godimento e preparazione interiore.

 

STILE. Quello del pellegrino: la lentezza, la sobrietà, l'attenzione, l'incontro, la gratitudine, la preghiera, la gioia, il cammino. Su questo tema riporterò, come in un allegato, un brano di una lettera ricevuta questa estate, sull'onda della passione "pellegrinesca" che sta inondando la parrocchia, nella quale si riconosce, oltre ad una indole marcata del pastore, un indirizzo dato a tutti, per questo tramite. Come si debba e possa essere pellegrini a casa nostra.

 

RAMIFICAZIONI. Con esse non si intendono cose secondarie, meno importanti, ma le linee di sviluppo del "centro"; proprio come i rami rispetto al tronco. Ne individuiamo quattro: 1. Il lettorato di Stefano Tamperi, con cui si apre solennemente il nuovo anno, conduce  su una strada di approfondimento della Parola di Dio, quale insostituibile e fecondo elemento della vita in Cristo, che nasce col Battesimo. Perciò occorre costituire itinerari di conoscenza e rapporto vitale con la Parola, in una linea progressiva: dal piccolo e raro, al grande e frequente.

2. La Chiesa Italiana è impegnata in questi anni sul tema della Educazione: intendiamo attraverso soprattutto l'universo della Scuola Materna e della Pastorale Giovanile mettere in atto alcuni momenti forti, che aiutino a vivere con sapienza ed entusiasmo l'impegno quotidiano, sul fronte della educazione. Dare seguito della GMG di Madrid e Incontri formativi a Casa Beata Vergine delle Grazie per educatori e genitori.

3. Da un anno è nata la Caritas a Piumazzo: vogliamo che cresca quale luogo che invera tutto quello che fino adesso si è pensato e detto: l'accoglienza e l'amore ai poveri tutti, sarà la chiave per aprire ogni porta, di Dio e delle anime. Accoglienza e aiuto non solo in cibo, ma con tutta la persona. Progetto: "Mani che si toccano". Festa "Ogni uomo è mio fratello" da mettere in cantiere subito, a inizio anno, stimolo di rapporti e condivisioni vitali.

4. Le presenza di Suor Emma, Suor Flora, Suor Theresa, Suor Pavana ... suor Anania Tabellini  ... stimolano una riflessione e azione sul versante della Missione ad gentes. Se non è possibile un viaggio in Tanzania - Adelia sarebbe disposta ad organizzarcelo - cosa possiamo fare per stabilire un rapporto di fede forte, con le chiese sorelle nel mondo?

Gesù ha detto ad un gruppo di poveri pescatori: "andate in tutto il mondo ...

Almeno la costituzione di un Gruppo Missionario, segno e stimolo per tutta la comunità.

5 Agosto 2011 Giovedì. "Descialbo": parola imparata oggi. Significa rimozione da parte del restauratore di quanto è stato sovrapposto all'opera d'arte: intonaco, colori, ecc. Alla Scuola Materna "Gisa Crotti" sono iniziati i resturi dello Scalone centrale e torretta sovrastante. Sulla volta aerea, s'era coperto un dipinto che ritraeva il mito di Fetonte, figlio di Apollo, che guida il carro del Sole, circondato dalle Muse. Antiche infiltrazioni d'acqua rovinarono gran parte della immagine e, prima che l'edificio che fosse usato come Asilo, fu tutto intonacato. La restauratrice ha sconsigliato il rifacimento ex novo dell'opera. E il recupero dei frammenti rimasti sarebbe risultato di scarsa leggibilità, in alto e da lontano.

Mi ha entusiasmato sia il concetto di "descialbo" che il mito di Fetonte e Apollo. All'interno della vita spirituale, quella parte importantissima che chiamiamo "penitenziale", non è altro che "descialbo": rimozione di tutte le incrostazioni, coperture, brutture, con le quali è stata coperta e mortificata la bellezza dell'anima, capolavoro di Dio.

 

Il mito di Fetonte racconta di questo figlio di Apollo, al quale era stata contestata la figliolanza divina. Per dimostrare la sua dignità, chiede al padre di guidare lui, per un giorno, il carro del sole. Il padre, dopo averlo messa in guardia dei pericoli, all'aurora gli affida le redini. Ma la forza del sole e i bianchi cavalli che lo portano è troppo grande per il giovane ed inesperto Fetonte e la corsa si trasforma in un vortiche di fuoco. Zeus, per salvare la terra, interviene e fa precipitare Fetonte nel fiume Eridano e gli sventurati trasformati in pioppi. I miti pagani sono bellissimi. Ringrazio la dott.sa Annarosa Bettazzoni che un giorno, in una conversazione proprio alla Scuola Materna, lei espertissima, ne illustrò tutta la potenza e il fascino. Miti da noi letti in Cristo, "il sole che sorge, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra della morte". Potenza del sole non sminuita ma trasfigurata

 

Sto finendo il romanzo della Bartlett; uno dei temi morali salienti è una specie di ritornello della Pastora: "mi trattavano bene come persona". Ogni rapporto, o conflitto, ha come criterio semplicemente questo. Viene in mente l'incontro oggi con Michele Salis, rapprentante di articoli religiosi. Quando chiese un appuntamento ero maldisposto; ma nei fatti l'ho trattato da persona, non da venditore. Si è aperto; dipendeva della Aiazzone mobili: "ero bravo nel mio lavoro; facevo in Emilia Romagna più fatturato io di tutti gli altri; pian piano capii che l'azienda andava male; per fortuna sono uscito prima del crollo e ho salvato anche molti clienti, cui ho restituito soldi, per ordini non evasi. Moltissimi neppure mi hanno detto grazie. A cinquanta anni è difficile trovare un nuovo lavoro; ora vendo articoli sacri, cerco di non disturbare i preti, sono brave persone; molti sono però scoraggiati ...". Non ho comprato nulla, ma ci siamo lasciati da amici e se avrò bisogno lo cercherò.

 

Tomaso dice che Marco si commuove a montare il filmato su Santiago e propone due occasioni per vederlo, in settembre ... La bellezza del pellegrinaggio non è solo scoperta della lentezza, del senso di tutte le cose, dei rapporti veri, del tendere ad una meta ... è anche valore del distacco, somma libertà e sommo amore. Una specie di abbandono di questo mondo, verso una realtà che non conosci e desideri raggiungere. Stupore e attesa.

 

Messa alla Capacella per la Madonna della Neve; una quarantina di persone, ospitalità eccelsa, preghiera "cosmica", sotto gli alberi, al tramonto, con la luna nel cielo. Davvero indovinati questi appuntamenti estivi, cura e amore a ciò che è piccolo e vicino. Idea di proseguire con una leggera novena in preparazione alla Solennità della Assunta.

Gran rinfresco della famiglia Trenti: purtroppo ho esagerato coi pastelle alla crema e cioccolato e di notte un incubo terribile (il vivaista, a mia insaputa, aveva buttato all'aria il campo di calcio, scaravoltando tutto, con buche, solchi, piantando a casaccio orribili alberi)

6 Agosto 2011 Sabato. Trasfigurazione del Signore. Giornata di incontri per battesimi, matrimoni, scuola materna ... Iniziate anche schede catechistiche sulla "Vita in Cristo". La riflessione si concentra sull'enigma del peccato. 

 

Giro pomeridiano in bicicletta: un dolorino al ginocchio destro ha consigliato di cambiare sport rispetto al correre a piedi. Così mi alleno per l'eventuale Santiago in bicicletta del prossimo anno. Ho bisogno di stancarmi: nulla mi appaga più della stanchezza fisica, fino allo sfinimento. Bisogno profondo di andare "oltre": partecipazione alla vita e insieme suo superamento.

Il tema della Trasfigurazione si presta al vivere sia il presente, che l'"oltre".

In bici ascolto radio dal telefonino: alterno Radio Maria e Radio Monte Carlo. Bellissime le canzoni su quest'ultima; stucchevoli i continui discorsi religiosi sulla seconda. Però, dove trovarlo Dio altrimenti? E' normale che il "vaso" di Dio sia così dimesso ... non esite forma idonea alla sua altezza, se non una devota, umilissima veste. Poi rimane il silenzio.

 

7 Agosto 2011 Domenica. Alle messe manca Fiorino, in gita a Baselga di Pinè; Jasmin dai parenti; i giovani in vacanza. Amo le liturgie estive, "leggere", anche se un po' tristi senza chierici, canto e musica. Il calore venga dal cuore e dalla parola.

Gesù "cammina sulle acque". Ci insegna ad attraversare il male, camminandoci sopra. Come tutti, anche io ho una concezione mondana del peccato: i miei sbagli, che devo cercare di accettare e correggere. Ma il peccato è qualcosa si più grande, drammatico, metafisico. Quanto chiesto non è principalmente lo sforzo morale, ma la fede. Gesù non chiede a Pietro di diventare abile a camminare sulle onde: nessuno mai ci riuscità. Piuttosto di credere che in Gesù è possibile anche questo. Il peccato esiste; dovremmo averlo presente ogni momento, chiedere grazia e dire grazie. Solo rapportandoci realisticamente al male e attraversandolo nel modo adeguato la vita diviene paradiso.

 

"L'amore di Dio per noi  è come quello di un innamorato". L'eperienza umana dell'innamoramento è anzi pallida immagine dell'infinito amore, passione, desiderio che Dio ha verso ciascuno di noi. Sono consapevole che nel pensare e vivere la fede c'è una forte componente sentimentale e affettiva, insita nella mia persona. Nulla di male, anzi. Occorre tuttavia vigilare per non svilire la fede in sacrileghe commistioni, con una vita che parla di cielo e razzola in terra. Che Dio sia innamorato di noi è comunque incredibilmente vero.

 

Preparato ad una domenica di vuoto, invece tanta gente alle messe. Alle 11,00 bravissimi i giovani a cantare, nonostante le assenze dei "big" (c'è però Lorenzo soprannominato "big"). Celebrando Padre Enrico, non posso salutare i partenti per Madrid in modo conveniente, ma è la sostanza che conta: la reciproca vicinanza nella preghiera e affetto.

Ascolto Fernando nel suo ennesimo racconto dei "12 segni" avuti nel suo ultimo pellegrinaggio a Medjiugorie. Comprendo come questi eventi soggettivamente emozionanti costituiscano la parte più "calda" del ricordo dei partecipanti, ma è anche ciò che crea più difficoltà agli ascoltatori, mettendoli talvolta in imbarazzo, confermando riserve ad una esperienza religiosa sicuramente forte.

Questa lettura "miracolista" della vita, è comunque più vera di quella piatta e comune. A Medjugorie vedi i segni di Dio perchè ci stai più attento. Per la scarsa attenzione qui non li vediamo. Ma ci sono. Dopo i miracoli Gesù spesso raccomandava: "di non dire niente a nessuno", invece noi, come gli interlocutori di Gesù, "ovunque ne parliamo". Questi eventi sono inoltre concomitanti ad una esperienza umana estrema, di dolore o di fatica, come è successo a Fernando, nella discesa notturna dal monte. "E' nelle situazioni limite che viene fuori la verità dell'uomo". (P. Ricoeur). Per questo sono importanti i pellegrinaggi faticosi.

 

Diversa è la gita organizzata da Carlo e il "sartino": praticamente vanno a pranzo in montagna. Tenero desiderio di compagnia e di uscire dalla routine quotidiana. Gli anziani hanno molto bisogno di questo e sono disposti a chiudere un occhio alle speculazioni. Meglio poco e ambiguo che niente. Però come potrebbe essere tutto diverso e più completo!

 

Con ospiti di Castelfranco parliamo fino a tardi di don Remigio: tutti concordi nel dire che è troppo stanco. Come aiutarlo a "staccare la spina?" Ospiti di Pizzano dicono della inquietudine di don Luca e della preoccupazione di don Riccardo. Cerco di aiutare i confratelli come posso: lunedì due funerali a San Cesario; martedì uno a Manzolino. Il vero peso dei preti - e di tutti - è la mancanza di gratificazione. Io non mi posso proprio lamentare. 

8 Agosto 2011. Lunedì. S. Giovanni Maria Vianney, Curato d'Ars, Patrono dei parroci.

Gerry inizia le ferie e offre a tutti i clienti del bar parrocchiale la colazione: così si fa!

Anche in questi dettagli si vedono le anime generose, aperte, libere e riconoscenti.

Proposito di vivere oggi in preghiera il più possibile. C'è una sottile cattiva inquietudine da risolvere; credo che solo silenzio, ordine e carità possono lenire. Vorrei che anche le suore passassero giornata serena. Fresche nubi oggi nel cielo. Il contatto con sellino e pedali ha riacceso da giorni amore alla bici: come sarebbe bella una lunga galoppata a ritmo di rock!

 

Funerale di Olinto e di Irma a San Cesario: mite sacralità del lutto. Il gruppo che anima canto e liturgia è ammirevole ma anche un pò pesante: quei rosari ad alta voce, quel chiedere sempre: "e le letture, e il salmo, e le preghiere dei fedeli, e l'incenso?  Farei tanto più volentieri da solo; anche ai parenti tutta quel cantare, leggere, invocare, disturba e non dà. Santa leggerezza. Però alla fine è bello accogliere quanto ognuno vuole dare.

 

Come è importante anche solo per un istante fermarsi davanti a Dio e dedicargli il cuore!

 

Bella adorazione e messa nella Novena per la Assunta. Presente anche don Fabio di Castelfranco. Arrivo trafelato dal giro in bici, tardando per distrazione. Venticinque minuti da San Donnino a Piumazzo, tempo da cronoman. Cuor contento entra presto in clima liturgico.

 

Mi preparo all'appuntamento. Doccia curata, barba rasata, vestiti puliti, perfino un tocco di profumo. Cena leggera per non appesantirmi ed essere tonico, attento, presente, di buon umore. Voglio proprio godermela, la serata, l'incontro. Per piacere bisogna piacersi. Alle 21,30 sono pronto, fremente, sul divano. L'appuntamento è con le ultime 60 pagine del libro di Alicia G. Bartlett.  

"Mi faceva male pensarci di notte ... e allora prendevo la coperta e andavo fuori, all'aria aperta, che facesse caldo o freddo era lo stesso. Mi sdraiavo lì e guardavo il cielo, come quando ero pastore. Se c'era sereno e si vedevano le stelle mi sentivo già meglio. Mi dicevo che certe cose che avevo io non tutti le avevano avute: potere dormire così, sotto il cielo, da solo, libero come un uccel di bosco". Pag. 364

 

"Per pensare ci vuole serenità; per arrivare a delle conclusioni, pazienza; e per metterle in pratica, coraggio"

 

"Quando cominciava a far chiaro, arrivai in cima ad una collina e mi fermai a guardare il cielo. Da una parte veniva il sole, dall'altra c'era ancora la luna. Guardali bene, mi son detto, perchè d'ora in poi sono gli unici compagni che avrai"

9 Agosto 2011 Martedì. Santa Teresa  Benedetta della Croce. Edith Stein.

Intontito dopo notte di lettura. Nella storia di uno, il destino di tutti. Ho conosciuto meglio "l'anima profonda della Spagna", l'orrore delle guerre civili, il destino dei poveri, il valore della tenerezza (meraviglioso epilogo di quel funzionario, che si prende a cuore la sorte misera e pietosa della Pastora, ospitandola in casa per l'ultimo periodo della sua vita) il valore per i poveri dell'amore agli animali, l'enigma della sessualità. E la fede - nel libro brilla per assenza - forza capace di dare senso a tutto, alla poesia della vita, alla tragedia della morte.

 

Grande notte su di un libro anche per la santa di oggi: "Decisiva per la conversione della Stein al cattolicesimo fu la Vita di santa Teresa d’Avila letta in una notte d’estate. Era il 1921, Edith era sola nella casa di campagna di alcuni amici, i coniugi Conrad-Martius, che si erano assentati brevemente lasciandole le chiavi della biblioteca. Era già notte inoltrata, ma lei non riusciva a dormire. Racconta: "Presi casualmente un libro dalla biblioteca; portava il titolo "Vita di santa Teresa narrata da lei stessa". Cominciai a leggere e non potei più lasciarlo finché non ebbi finito. Quando lo richiusi, mi dissi: questa è la verità". 

 

Santa Teresa Benedetta, compatrona d'Europa, ci offre la "sapienza della Croce":

"Chi si è messo dalla parte di Cristo risulta morto per il mondo, come il mondo risulta morto per lui. E' debole e disprezzato nell'ambiente degli uomini, ma appunto per questo è forte in realtà. Il discepolo non solo abbraccia la croce che gli viene offerta, ma si crocifigge da sè: "Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri". Essi hanno ingaggiato una lotta spietata contro la loro natura, per liquidare in se stessi una vita di peccato e fare posto alla vita dello spirito. La croce non è fine a se stessa: essa si staglia in alto e fa da richiamo verso l'alto".

 

Scoperta firma del pittore che ornò la prima volta "Villa Gisa Crotti":  Mansueto Mazzoni pinse 1842. I lavori procedono bene e velocemente: quattro decoratori al lavoro. Sonia è anche maestra di Tai Chi e di Qi Gong. arte marziale cinese legata alla cultura Taoista. 

10 agosto 2011 Mercoledì S, Lorenzo. (la notte delle stelle cadenti)

"Senza un pò di follia la vita sarebbe una sfilza di giorni grigi". Prendo questa frase dal film che trasmettono in tv con Kevin Kostner, per dare il senso a questa giornata. Dopo l'Ufficio di San Lorenzo, a Bologna per una commissione affidatami dai giovani partenti per Madrid. Idea di andarci in bicicletta. Anzi, per l'esattezza, idea di mettermi alla prova sulla lunga distanza in bici. Ancora in grado di fare un lungo viaggio? Oggi avrò la risposta. Piumazzo - Imola sono circa 140 km, dunque via!

Arrivo a Bologna troppo presto e mi ispira andare alla Certosa per una visita alla tomba di don Paolo Scanabissi, prete morto nel 75, mio assistente in Seminario. Entrando stupore all'immensità della Certosa di Bologna; visita alla tomba di Giosuè Carducci, di don Paolo, ma soprattutto al commovente campo dei bambini, con tombe che somigliano a casette da gioco. Incontro due suore Apostole del Sacro Cuore, Sr Anna e Sr Clelia, che quaranta anni or sono facevano servizio in seminario. Non ricordavano me, ma io ricordo bene loro. Vestito da ciclista sono ridicolo, ma non me lo fanno pesare.

Visita in Curia e galoppata verso Imola lungo la via Emilia attraverso paesi e colline a me molto cari. Cielo azzurro da Provenza, aria calda ma ventilata, gambe che girano a meraviglia. La mente alterna fantasie a stringenti considerazioni su temi spirituali, specialmente sul senso del battesimo, folgorato dalla freschezza di questo grande sacramento. A Imola attraverso il Centro, via del Duomo, la stupenda Piazza Matteotti. Mi fermo davanti ad un negozio attratto dalle fioiere, è una macelleria, con l'ironico nome: "Il piacere della carne". Dopo l'Incontro importante con amici di Imola inizia l'epico rientro a Piumazzo. Solo ad Anzola inizia la crisi: non sento più i piedi dal formicolio e sono costretto a riposare un attimo, su un muretto all'ombra. In canonica neppure il tempo di togliere le scarpe, invaso da una spossatezza assoluta. Il torpore da sfinimento è una sensazione eccelsa. La bilancia dichiara persi quattro chili. L'anima dichiara realizzati non so quanti desideri. "Senza un pò di follia la vita sarebbe una sfilza di giorni grigi" . 

11 Agosto 2011 Giovedì 

Babbo e mamma partiti prima dell'alba; hanno il fuoco dentro; siamo dello stesso sangue.

Limpida mattina d'agosto, fresca. Come il piccolo Dodo: "Comincio già a preoccuparmi che l'estate finisca". Ma è bello anche settembre; è bello tutto. 

 

APPUNTI PER LE SCHEDE CATECHISTICHE DEL PROGETTO PASTORALE

Riprendo il filo delle meditazioni fatte ieri: Quale è il più continuo pensiero di Gesù? "La salvezza del mondo" mi rispondo. Lì aveva la testa e il cuore, quello il filo conduttore della sua esistenza, la sua passione, gioia e amarezza. Come realizzare "la salvezza del mondo"? Mettendosi dentro un progetto che parte da lontano, descritto nella Bibbia. Gesù viveva dentro questa "storia", questa "cultura", sentendo di essere un tassello decisivo. Una storia di educazione, con la presenza, le regole, gli insegnamenti, i castighi, il perdono. Poi il salto: non più solo educazione ma irruzione. Salvezza non solo preparata ma realizzata. In modo inatteso, incompresibile, per il quale a sua volta occorre educazione. Gesù salva il mondo offrendosi in sacrificio. 

 

Non corrisponde alla nostra cultura il bisogno di salvezza; comunque non attraverso una vita votata al sacrificio. Pensiamo la vita come cosa da prendere, capire, gestire, godere e, se hai fortuna, finire in modo indenne, da vecchio e sano. Le difficoltà portano al pessimismo e cinismo, non alla fede. Sfiducia e tristezza esistenziale, entro uno sforzo volontaristico, a volte a qualcuno riesce, per vedere se è possibile rimediare la faccenda, col lavoro e l'arte. (autobiografie laiche di fine vita: S. Marai "Il dono", oppure Atill: "da qualche parte verso la fine").   

 

Tutto il pensiero di Gesù sulla vita  in ordine alla salvezza, parte dal peccato: primo atto è il Battesimo nel Giordano, per affrontare il peccato e fare penitenza. Non ci sono discorsi, premesse, ma un dato semplice, intuitivo, così la risposta.

Un discorso sulla vita cristiana, parrocchiale, battesimale non può, che partire di qui.

 

Mi pareva che il Battesimo non fosse assolutamente capibile per un bimbo o un ragazzo: come si fa a "rinunciare a questo mondo" per la vita eterna - perchè di questo il Battesimo si tratta - quando la vita l'hai appena ricevuta? Occorre prima accoglierla, vedervi tutta la grazia, poi imparare ad offrirla e finalmente abbandonarla, liberamente e con amore, per la vita soprannaturale. Solo un adulto maturo può fare questo. Uno che la vita l'ha vissuta fino in fondo, con tutte le sue possibilità e anche errori. Un giovane, in uno slancio di fede, può capire e desiderare infinitamente il "cielo", ma è giusto avere rispetto della sua età, inesperienza e non illuderlo sulla sua disponibilità.

Occorre una precisazione: non si tratta di rinunciare a questa vita, a questo mondo, ma ad una vita secondo questo mondo. Questo lo si può cominciare fruttuosamente a capire e vivere fin da piccoli. Passaggio delicato, ma fondamentale. Quale è la caratteristica di una vita nel mondo e non secondo il mondo?

  • di fede e non di empietà
  • di carità e non di egoismo
  • di beatitudine e non di piacere
  • di speranza e non di disperazione 

In questo anno la "vita in Cristo" si svilupperà attorno alle tre virtù teologali.

Potrebbe essere il percorso Quaresimale: dimensione morale e liturgica della vita battesimale: celebrazione esemplare!

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Inizio di un altro libro: "La brina sulle spalle" di Lorenzo Mediano. Dal primo capitolo promette bene; forse ancora più raffinato e profondo di quello appena finito. Autore e ambientazione sempre spagnola; pare che la Provvidenza voglia formarmi ad uno sguardo profondo su quel popolo, che in virtù di san Giacomo amo tanto; oltre la visione superficiale di un popolo cordiale, allegro, semplice, quasi spensierato. Invece c'è profondità e dramma "da tragedia greca".  Scrittura agile e raffinata.

 

Dopo 100 pagine dico che è davvero molto bello.

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Riprendo la stesura degli "APPUNTI" per l'anno pastorale:

Le domade a cui rispondo sono "chi", "quando" e "cosa".  Gesù aveva costantemente presente questo aspetto: salvare il mondo con una opera assunta dai suoi apostoli e discepoli.

Sul "cosa" le schede avranno questi titoli: 

  • La vita in Cristo comincia in questa vita e si perfeziona in Paradiso
  • La vita in Cristo è vittoria sul peccato e la morte
  • La vita in Cristo attraverso i sacramenti 
  • Il Battesimo inizio della vita in Cristo: parole e segni.
  • Vita nuova del battesimo: fede, speranza e carità
  • Pienezza del battesimo: il martirio
  • Conseguenze del battesimo: amore e gioia

Inizio anno: conoscenza del Sacramento e rinnovo della Pastorale Parrocchiale Battesimale, col Consiglio Pastorale soprattutto, coi catechisti e solo indirettamente coi bambini. Verso Pasqua lavorare sull'aspetto morale e liturgico del battesino coi bimbi del catechismo e le famiglie. Dopo Pasqua orientarci decisamente all'Ottavario stabilendo cosa ciascun gruppo può fare per vivere in Maria la vita nuova che Cristo ha portato.

Da un punto di vista comunicativo, 1. Preparazione del Bollettino di Settembre 2. Calendario degli appuntamenti di inizio anno. 3. Ai catechisti lo Schema generale (scritto nel Diario il 4 Agosto) e in allegato bozza di contenuto.  4. Individuare un modo più semplice, sintetico, concreto, memorizzabile, per dire a catechisti, genitori, bambini e parrocchiani cosa questo anno vogliamo fare: un titolo, una immagine, uno slogan che corrisponda o a qualcosa di atteso, oppure che si vuole fare desiderare. Logo festa del Ringraziamento. 5. Strutturare la presentazione mantenendo chiaro e alto il contenuto e sollecitare ogni catechista a metterci del proprio nella realizzazione. Da parte mia uno sguardo premuroso alla Chiesa diocesana e universale.

 

"Gesù, va bene questo modo di lavorare?" 

"Cerca la semplicità: minor fatica e più significato"

" Insegnamela"

"Trascrivi la lettera che hai ricevuto sulla piccolezza"

 

a. b.  (martedì, 10 maggio 2011 10:44)

Il segreto della piccolezza è...

...Incontrare una persona e non esserne sazi
- Allora la piccolezza ti dice: “Guarda più piccolo”
Guardi bene quella persona e ti accorgi che è bella
- Allora la piccolezza ti dice: “Guarda più piccolo”
Guardi quella bellezza e ti accorgi che è fatta di occhi, di sorriso, di parole, di lacrime...
- Allora la piccolezza ti dice: “Guarda più piccolo”
Guardi quegli occhi, quel sorriso… e ci vedi un’anima chiusa in un corpo
- Allora la piccolezza ti dice: “Guarda più piccolo”
Vedi un’anima meravigliosa...che forse non sa nemmeno di esserlo...e ti viene voglia di abbracciarla.
- Allora la piccolezza ti dice: “Guarda più piccolo”
Se hai coraggio l’abbracci e scopri che il tuo cuore impazzisce di gioia
- Allora la piccolezza ti dice: “Guarda più piccolo”
Ascoltando quei battiti impazziti ti accorgi di aver abbracciato Dio...e piangi un diluvio di lacrime di gioia piena.
- Allora la piccolezza ti dice: “Non ti stancare mai di guardare più piccolo perché ti può capitare di abbracciare Dio e di non esserne più sazio, di volerlo ancora, e ancora, e ancora, e per sempre.”
Allora alla piccolezza dici: Grazie perché mi hai insegnato ad essere piena, a vivere.

Per don Remo
non cercare mai lontano quello che è qui, vicino...dentro di te.

 

La natura del battesimo è il cambiamento. Accogliere un mondo inaspettato, diverso, immenso, perfetto. Innamoramento che fa buttare via quello che c'era prima, non per disprezzo, ma per dimenticanza, per superamento, inconfrontabile. Nessuno può essere convinto, tanto meno spinto a ciò. Accade quando qualcuno che già possiede questo fuoco te lo comunichi con la sua testimonianza. Non c'è altra via per diventare cristiani. Tutto in una mirabile "piccolezza".

 

Dopo la messa alla Provvidenza, al rosario mi addormento in chiesa.

Tutti si mettono a ridere, Antonella, le suore, forse anche la Madonna. Urge riposo, piccino.


12 Agosto 2011 Venerdì. Notte insonne, accumolo di svariate tensioni, come un temporale che si stia formando e voglia scoppiare. Tutto naturale, tutto provvidenziale. Bel testo datomi dalle suore sulla "signora Fidget": novella di Lewis che stigmatizza le anime eccessivamente indaffarate. Capitolo di Cabasilas sul battesimo in uno dei punti più difficili per la sensibilità contemporanea, quello sul peccato originale. Appassionante "entrare" nel tema: l'anima è beneficata da queste massicce meditazioni, elaborate non solo in chiesa o a tavolino, ma anche nelle lunghe passeggiate a piedi o in bici, in rapporto alle esperienze quotidiane concrete o letterarie. Riposo, preghiera, lavoro nella semplicità, da figlio di Dio.

 

"Papà" mi ha donato un lungo riposo: grazie.

Continuo le riflessioni, o meglio l'ascolto della "voce", sul programma pastorale.

"Importante che tu entri sempre di più nel tema: il battesimo divenga la tua passione, il tuo modo naturale di pensare. Poi costruisci un calendario preciso, con date, appuntamenti, argomenti e nomi. Ciascun nome abbia un piccolo incarico: quello che è in grado di fare.

Ascolta questo insegnamento sulla "qualità", aiuterà a correggere il tuo maggior difetto:

 Tu cerchi la qualità, ma la qualità non sta nel circondarsi di persone di qualità: bambini perfetti, catechisti perfetti, genitori perfetti. La qualità non sta lì. Anzi lì si rischia, si rischia tanto. Invece dove ti arriva tutto, ti arrivano un sacco di problemi, ma ti arriva anche la qualità, perchè ti arriva la vita, lì si cresce. Quando cresci c'è la qualità. Se si è perfetti non si cresce, si stagna. Qualità è camminare sempre. Il difetto che vedo in te è il bisogno di essere circondato da persone perfette: sei esigente e questo è un bene, ma se pensi di crescere circondandoti di persone perfette non partirai mai. Puntare sulla qualità significa puntare su chi c'è. La qualità non è una cosa che costruisci, ma l'atto di costruire. Nei tuoi occhi leggo spesso la frase: "non sei la persona giusta per fare questa cosa". Non è vero. Comincia dai nomi: senza di essi non cè un rapporto educativo. Per avere un progetto educativo su ciascuna persona occorre uno sguardo di padre e di guida: tu non ce l'hai ancora. Nessuno nasce padre, ma ci si può impegnare ad esserlo. Ricorda: lo sguardo, i nomi, piccoli incarichi, dentro ad uno sguardo grande e alto. Pian piano chi è con te comincia a capire cosa vuol dire vivere con uno sguardo alto, e avere fiducia in sè, perchè glielo hai insegnato con gli incarichi, l'inserimento in una "sinfonia" d'insieme" .

 

A Radio Montecarlo sento una canzone che mi piace moltissimo. Purtroppo non annunciano nè titolo nè interprete. Ricordo l'arpeggio di inizio, il ritmo di sviluppo, l'atmosfera intima e gioiosa: la saprei riconoscere fra mille. Pare che ripeta spesso "save me", ma nessu titolo di brano "Save me" (bello quello dei Queen) corrisponde alla mia canzone. Così è la vita: un istante di perfezione, subito sparito, lasciandoti la bella sensazione che esista.

 

Per consolazione una cover - teneramente parrocchiale - del brano dei Qeen

Patrick Kuhn - Save me (Queen Cover) - YouTube

13 agosto 2011 Sabato. E' morto Renzo Tabellini. Un mese fa esatto morì sua moglie Luisa. Ammalato di cuore, lascia Michela, unica figlia, con Giuseppe, il nipote maggiore e Aurora di due anni, legata molto ai nonni. Il funerale sarà eccezionalmente di domenica, vigilia della Assunta. Questo per ragioni organizzative, ma nello spirito va letto in senso soprannaturale. Sono le 3,00. Urge dialogo con Dio, sul mistero della vita e della storia. Ferragosto di lavoro per il governo: manovra economica straordinaria e improrogabile; distribuzione dei sacrifici. Non capisco i discorsi tecnici che si fanno, solo il presentimento che avremo problemi con la Scuola Materna. I nostri capi fanno quello che possono, ma avverto carenza di "coscienza". La povertà spirituale è peggiore di quella materiale. Queste difficoltà ci guariscono dalla cultura dello spreco, ma ne dubito. Tutto, ricchezza o povertà, ci porti a camminare verso "Cristo, cuore del mondo". La Provvidenza ci guida, è molto sapiente, dura a volte, come il vangelo di questa domenica: durezza di Gesù che non risponde alla donna siro-fenicia, che pare rifiutarla, ma alla fine si scioglie:"Donna davvero grande è la tua fede, sia fatto ciò che desideri" . Perchè Dio si fa così pregare? Per mettere alla luce il cuore.

 

Partecipe a questi eventi, dico che questa è per me una estate bella. Non sono entrato nella consueta depressione, grazie al pensiero alla parrocchia, al lavoro di programmazione, allo sport, alla letteratura, alla vicinanza delle persone. Ora festa della Assunta; 21 agosto anniversario della consacrazione nella Comunità dei Figli di Dio; 29 agosto partenza per il pellegrinaggio personale. A.B. mi ha detto: " E' un esempio che dai: insegni a tutti che ogni tanto bisogna staccarsi, allontanarsi, per poi rientrare e ricominciare".

 

"Anche chi non è battezzato riceve il frutto della Pasqua di Cristo, cioè la risurrezione". La Risurrezione è un dono fatto a tutta l'umanità, nessuno è escluso, appartiene alla natura, come la nascita, non è condizionato dalla volontà di chi lo riceve. Per tutti dunque è la risurrezione, ma la beatitudine solo a chi vuole, perchè è legata alla volontà, all'apporto personale. Pensavo che chi vuole morire Dio lo lasci morire; invece no, risorgerà anche chi non crede. Se noi non prendiamo sul serio Dio, lui prende sul serio se stesso.

 

Ore 10,00 Incontro con Giuseppe Giuttari che è è stato all'Isola d'Elba, andata e ritorno da Piumazzo, in bicicletta da solo. ascolto interessato la sua avventura.

Anche Giovanni Fancinelli è ora in viaggio verso Napoli, da Piumazzo in bicicletta.

 

Ore 11,00: Benedizione degli anelli al 50° di matrimonio di Emila e Alessandro Bugamelli: lui in carrozzina da tanti anni. Festa bellissima, organizzata da figlie, generi, nipoti e vicini. 

 

Ore 14,00 Saluto davanti alla chiesa agli emozionati partenti per la GMG di Madrid. Ad essi affidato compito di pregare per le Vocazioni e per il nuovo Anno Pastorale sul battesimo.

14 Agosto 2011 Domenica. Come staranno i ragazzi della GMG, dopo una notte di viaggio in pullmann? Proteggili Signore! Proteso al funerale per Renzo, ascolto il cuore. L'universo interiore del libro di Mediano, il vangelo di questa domenica, aprono nuove prospettive. La luna in cielo, "bevuta" durante il rituale giro serale in bici, è bellissima. Vigilare per non disperdere queste luci. Il bene è vicino e semplice; piccolissimo e immenso. Grazie.

 

Alla messa funebre rimango colpito io stesso dall'annuncio forte della resurrezione. Quando una cosa è nel cuore trova sempre il modo di esprimersi. Valore dello studio e meditazione.

Spossatezza alla messa delle 11,00: omelia disturbato da due giovani che chiacchierano, dai canti non riusciti, dalla vista di chi è rimasto fuori chiesa. Robetta. Una fiammella costantemente accesa vicina al cuore chiede di divenire incendio. Cosa devo fare?

Leggo nell'Ufficio:"Chi andrà per noi?"  "Ecco, Signore, manda me". 

 

Gesù nel vangelo si fa pregare, fino allo spasmo. Non va affatto incontro, non cerca; Piuttosto si fa cercare, desiderare, supplicare. Evidentemente anche questa è via educativa.

 

Conclusione appassionata del libro di Mediano: è davvero bellissimo. Mi identifico con la sua scrittura agile, con la visione drammatica e romantica, col senso della natura, del coraggio, dell'estremo. La vita è bella quando vissuta con passione, comunque vada a finire.

 

Ore 18,00 Dopo Adorazione e i Vespri, giretto serale in bici fra le roverelle, i fichi e i pruni della ciclabile Spilamberto-Modena. Ormai la conosco a memoria, angolo di solitudine e sogno di questo agosto 2011. Purtroppo dopo uno svuoltamento segue un "riempimento" di realtà non sempre leggere e spirituali. Cara Edoarda il tuo strudel tirolese è proprio buono.

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15 Agosto 2011. Lunedì. SOLENNITA' DELLA B.V. MARIA ASSUNTA IN CIELO

Il sismografo dei sentimenti registra inquietudine e insoddisfazione. Proprio oggi che la liturgia celebra la gloria, l'emozione va dalla parte opposta. Fingerò gioia durante le messe? A parte che tutte le finzioni sono pateticamente palesi, altro è fingere, altro cercare di leggere ogni situazione con la fede. Essa dà il meglio di sè nelle difficoltà.

 

Grande sollievo nelle messe: avevo invidiato podisti e ciclisti, ora capisco quale fortuna è il sacerdozio. Ogni vocazione chiede tanto e dona di più. Ti toglie dal tuo "naturale", spesso gioca con la parte opposta della tua anima (sarei stato ottimo contadino o allevatore di mucche; un medio marito, un modesto padre) per farti vivere una avventura tanto difficile (come occuparsi dei fatti altrui per chi è timido e solitario ) quanto straordinaria e migliore.

 

"In uno sguardo e in un sorriso ci sono milioni di parole importanti, anche nel silenzio" M. R:

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Inizio lettura "La famiglia di Pascual Duarte" di Camillo Cena. Classico della letteratura spagnola: l'avevo nella mia biblioteca ma mai preso in mano. Ispira leggerlo dopo i due precedenti, quasi per completare una sorta di "Trilogia Spagnola". Lo acquistai dopo il Cammino Portoghese, quando a Redondela, una sera nell'albergue con una simpaticissima spagnola, parlammo di letteratura e disse essere il suo libro preferito: ambientato in Andalusia, espressione "dell'anima profonda della Spagna". Dalle prime pagine capisco essere davvero un capolavoro. Lo alterno alla lettura della opera di Edoardo Nesi: Storia della mia gente, romanzo sulla crisi economica dell'Italia.

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Ottima cena dalle suore con sufficente humor e leggerezza, fra discorsi profondi e importanti

 

16 agosto 2011 Martedì. Lettura serale del libro di Nesì, molto coinvolgente sulla ripercussione della globalizzazione sulla economia locale e su tutto il sistema sociale. Alcune intuizioni, alcuni entusiasmi di fondo, intercalate da raffinate letture e brani di musica popolare: somiglia al mio modo di procedere. Che differenza comunque dalle grandi opere! E' comunque un libro acuto, sincero, che cerca oneste risposte.

 

Rileggendo il Magnificat, coinvolgimento di Maria nello storico e nel sociale "ha rimandato i ricchi a mani vuote, ha innalzato gli umili", intuisco che ciò accade non per profetica lettura del futuro, o sottile esame del presente, ma piuttosto radicamento sulla rivelazione passata: Maria conosceva la Bibbia; da questa cultura, lucidità sui fatti concreti presenti e futuri.  

 

Per il lavoro sul battesimo devo essere semplice, nella esposizione e nella "direzione didattica" coi catechisti e la parrocchia; mantendo alto nel cuore il contenuto profondo del sacramento, perchè ogni attività riceva luce da questo tesoro; sapendo che "passerà", attraverso pazienza e martirio; spesso quello più nascosto, della fedeltà - per esempio con la disciplina alla liturgia delle ore - che ti costa tanta fatica. Tutto molto forte e tutto molto dolce.

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Come se. Come se rimanesse ancora un solo anno di vita, e ancora meno.

Non con la nostalgia del passato ma la febbre del futuro e del presente. 

Seduto al fianco di Dio, a prendere il caffè. Anche Dio ama rilassarsi. Pensare.

Prospettiva non solo di programmare, ma preparare gli altri ad essere autonomi, liberi, operosi, a non avere più bisogno di alcuno. Con tenacia pari a pazienza.

Come poi tutto proseguirà non mi riguarda più. Un solo anno; un solo giorno; un solo istante.

 

Pensiero di interrompere questo diario: a me serve molto, per segnare la rotta della mia anima, ma agli altri poco. Solo le relazioni dirette costruiscono, quelle fisiche, dove ci si guarda negli occhi, dove si cammina insieme. Gesù non avrebbe scritto diario, narcisistico rapporto col frammento. E' rimasto molto tempo in famiglia, poi da solo, e negli ultimi anni vicino ad un piccolo gruppo che si era scelto, con cui ha condiviso tutto, senza scrivere niente. Insieme hanno fatto e detto poche cose, ma importanti. Non programmate, comunque aperte a ciò che avrebbe incontrato. Il suo programma era il Regno di Dio: l'aveva così chiaro che gli veniva fuori sempre, o quando doveva venire fuori. Aveva un rapporto diretto col Padre, era fedele alla tradizione religiosa (con qualche libertà) amava gli uomini, non per quello che erano, ma per quello che potevano diventare: un educatore.

Allora, continuare il diario o smettere? Importante è la fedeltà all'altro lavoro. Se questo raccogliere frammenti, aiuta a scoprire un filo e intravedere un centro, ben venga.

 

Non vedo l'ora che sia settembre e avere di nuovo gente attorno (posso subito andare a trovare qualcuno). Voglio vivere l'"ossessione di nomi": di tutti i parrocchiani conoscere il nome, la parentela, e tutto quello che può servire ad amarli. Dimentico facilmente i nomi, a ragione della mia timidezza. Penso: "tanto a lui non interessa avere un rapporto con me" e allora dimentico il nome. Oppure uno è antipatico e non mi interessa conoscere il nome; ma è un approccio superficiale: in chiunque conosci, trovi qualcosa di bello e commovente. In questo, il mio grande padre non mi insegna bene: lui è contento di incontrare antipatici, stroncarli e dimenticarli. L'antipatia è brillante ma non intelligente. Far passare tutto dalla porta gentile della conoscenza, della stima; concretizzata in un incarico. Se non dai incarichi, vuol dire che non ti fidi. Sono ammessi errori e delusioni. Non tutto si può fare subito e insieme: nel cuore e negli occhi evitare di dare le cose per scontate o sentirle come perdute.

In via Noce fino alla cappella S. Egidio; conversazione col mio nuovo amico Ralf, giovane pastore tedesco dei Boni. Cosa ci accomuna noi due? Al vedermi da lontano abbaia furibondo, da vicino tutto coccole e leccate. SMS di Stefano da Madrid: lui a messa con centomila giovani; io in un prato soletto con un cane. 

Ore 23,54 finito il libro di Edoardo Nesi. Impossibile non parlarne (penso piaccia a Fiò e Claudio) lunghissimo articolo di giornale, più che un libro. E' un toscano e sa parlare; ha sofferto e ha qualcosa da dire. La finale mi coinvolge totalmente: la strada che questa crisi globale apre è quella comunitaria. Dall'individualismo dello sviluppo, alla comunitarietà della salvezza. Se alla processione dell'Ottavario vedrete uno striscione portato a mano, è merito di questo libro e di questa notte.

" Mi chiedo cosa si provi a portare questa bandiera infinita. E' quella parte della vita che non capisco e nella quale non sono mai riuscitio ad entrare: quella comunitaria, in cui si partecipa con gli altri delle cose e non si ha paura di mettere da parte le differenze e condividere le emozioni. ...  C'è uno scarto nel corteo, ed ecco che è lo striscione a venire verso di me, come se si presentasse, come se si offrisse. Faccio qualche passo esitante e lo stringo forte e subito sento la forza immane di centinaia di persone che spingono nella stessa direzione e devo devo cominciare subito a camminare insieme a loro o lo striscione mi verrà strappato di mano. Devo seguirlo e portarlo allo stesso tempo ... continuiamo a camminare, io e la mia gente, tutti decisi, tutti schierati insieme contro la sorte cattiva - e ad ogni passo mi sembra di stare meglio ... Non so bene dove stiamo andando, ma certo non stiamo fermi." Pag. 161

 

House of The Rising Sun - The Doors - YouTube

17 agosto 2011 Mercoledì. Dal fiume di pagine lette ieri sera, fino a notte fonda, rimane nella mente la parola "difendere". I nostri politici non sono stati bravi a difendere l'economia italiana: ingenui, deboli, disimpegnati. E io cosa devo fare per difendere "la mia gente", i giovani soprattutto, dai pericoli della globalizzazione spirituale? Dove sta la minaccia? Occorre sguardo acuto e coraggio. I racconti di dissesto generale fanno chiedere "cosa è che non va" nelle anime? Evitare il genericismo, il tono moralistico del "non ci sono più i valori di una volta", ma piuttosto aprire gli occhi, tirare fuori le palle e chiederci: dove è il nemico, quale è la battaglia da combattere? Il senso delle mie notti sui libri è questo, capire. Ma occorre anche il passo successivo: strategia e azione. E so che l'una e l'altra iniziano in ginocchio. Vado ad aprire la chiesa.

 

Gli sms dei giovani da Madrid, il seguire in tv la GMG (come era bella ieri sera Piazza Cibeles!) è come una risposta spirituale al problema: è con la vita comunitaria che si affronta il nuovo. Però guardando e ascoltando quei cardinali, grassi e vecchi, che alla GMG parlano e si esaltano davanti a centinaia di migliaia di giovani, che "leggono" i loro discorsini scritti, che scimiottano partecipazione all'entusiasmo dei "jovenes", ma si sa che dopo la messa se ne vanno nei loro appartamenti a mangiare, nei salotti a chiacchierare, negli studi a comandare ... aspettando i giornali del giorno dopo, per vedere le notizie, l'immagine, i numeri, e illudendosi di avere il mondo in mano. Capi penitenti ci vorrebbero, capi mistici ci vorrebbero, che parlino dall'abbondanza del cuore, che mandino a quel paese giornali e televisioni, che stiano distanti da contratti politici, economici, perchè non è questo il modo di "difendere" la chiesa e le anime. Temo tanto che i giovani della GMG riamngano delusi e trasformino la loro occasione di novità, in una ennessima vacanza all'estero, in una ammucchiata di sensazioni, di parole, di superficialità, lasciando tutto scorrere come prima.

 

Ripresa lettura "la famiglia di Pascual Duarte" (straordinario). Capitolo della nascita di Rasario e le infelici parole del parroco don Manuel. Perchè a fronte del dolore immenso del popolo, un dolore come quello delle bestie e peggio (il potere della letteratura è fartelo vivere) le figure del clero sono sempre così marginali, inconsistenti, irritanti, quando non insulse? Hanno Dio in mano e divengono macchiette.

Stamani scena dolce della gente di Piumazzo che saluta, mentre apro la chiesa e annaffio le piante. Tutto molto umano e cordiale, ma è solo questo essere parroco? Un parroco vero dovrebbe condurre una vita d'inferno e attraversarla con un cuore di paradiso. 

 

Per un attimo accendo su TV2000 per seguire la GMG; una ragazza di Loreto col suo vescovo ( Mons. Menichelli, toscano, spigliato e piuttosto fotogenico) dice che questa esperienza è "un bagno d'amore". Idea di usare questo termine per il nostro anno pastorale: BATTESIMO, BAGNO D'AMORE alludendo anche alla esperienza comunitaria, l'immersione nel calore di una comunità. 

 

Per correggere il tono univocamente drammatico delle mie recenti riflessioni e letture, memori che la vita è anche grazia e dolcezza, offro questo brano di Tchaikowski: ascoltarlo fa veramente bene all'anima, aprendola ad importanti realtà. Questo grande musicista, molto religioso, fu salvato dall'amore di una donna. Infelicemente sposato (era omosessuale) fu amato tutta la vita da un'altra donna; uniti da una passione non del corpo, ma del cuore e dello spirito. Non si vedevano mai, ma certi di esserci, reciprocamente, legati l'uno all'altra e protesi verso il bello. Dal suo tormento una delle musiche più soavi che mai siano esistite.

Waltz Of The Flowers - YouTube

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L'anima non è ancora sufficentemente alleggerita. Ha bisogno di qualcosa di gioioso e vero, amorevole e sottile ... sto per riprendere in mano il vecchio Jerome K. Jerome di "Tre uomini in barca", poi l'occhio cade sulla collezione di Guareschi: perfetto incontro.

Solo la prefazione è un capolavoro; dopo avere difeso il suo stile di vita, i vantaggi che vengono dal fare le cose all'ultimo momento - da qui è nato Camillo e Peppone e l'umorismo nasce dal paradosso - conclude: " ascolto le storie che mi racconta il grande fiume e la gente dice di me: "Più diventa vecchio e più diventa svanito" Invece non è vero, perchè io sono sempre stato svanito. Grazie a Dio".  Notte

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Nella notte sento un bambino che piange e la mamma lo picchia ripetutamente e urla; quasi peggio quelle grida che le botte ... non ho bisogno di leggere Camillo Cena per incontrare strazi, violenze; sono a pochi metri di distanza ... Dio mio. 

 

18 agosto 2011 Giovedì. ore 2,30: notte calda e afosa, non si dorme. Di Guareschi, oltre alla serenità che emana, colpisce il suo conversare con Gesù: veramente bello. Penso ai ragazzi di Piumazzo che sono a Madrid e alle centinaia di migliaia di giovani là radunati: un grande corso di esercizi spirituali (in fondo non ci sono che prediche, veglie di preghiera e messe). Ti prego Gesù per loro, perchè il loro animo sia travolto, sconvolto, rigenerato, da una sorta di nuovo battesimo nello spirito, una nuova pentecoste.

 

Il vangelo di ieri, "gli operai chiamati a lavorare nella vigna", conferma la prospettiva di vivere un anno pastorale con l'"ossessione dei nomi e degli incarichi": attenti a tutti, per cogliere quello che è buono in ciascuno e "chiamarli a lavorare per il Signore": questo è il vero compito di un parroco. Oggi accompagno un'ospite a Madonna dell' Acero e alla Madonna del Faggio: ecco l'intenzione di preghiera.

 

Dio non ha bisogno delle nostre preghiere per farci grazia. La vita intera e tutto quello che accade è grazia. La preghiera semplicemente te la fa vedere, ti spalanca il cuore ad accoglierla, te la moltiplica, all'infinito. La preghiera introduce al vortice della esagerazione di Dio, come un grande gioco, dove ogni possibilità diviene realtà e ogni impossibilità è cancellata. Ora provo a tornare a dormire. Anche la felicità crea insonnia.


Neil Young - Heart of Gold - YouTube

19 agosto 2011 Venerdì. Il Signore ci fa crescere attraverso le spogliazioni. Sono terribili: a volte si perde non solo questa o quella cosa, ma una parte del proprio cuore. Benedici chi abbiamo perduto nel legame a noi; vivano nel legame a Te. Fa che la nuova libertà sia "battesimale", per entrambi. Anche se non voluta, anche se ci ribelliamo in ogni modo, fa che finalmente la accettiamo, divenendo il sì della nostra anima.

 

C'e una parte atea in me, con frequenti corteggiamenti in quel territorio: libri, persone, stili. Il deserto che la vita mi sta creando in quel versante, impone una scelta, o meglio, adesione ad una direzione già aperta. La "gelosia di Dio" sta facendo piazza pulita dei suoi concorrenti.

La vicinanza "all'universo senza Dio", senza il dio delle religioni, può essere un ponte, che Lui stesso ha voluto. Maturità è non abbattere mai i ponti, ma costruirne sempre di nuovi. Anche il battesimo è un ponte, fra Dio e l'uomo; o meglio una scala, fra terra e cielo. 

 

Sto seguendo pensieri troppo grandi. Sono pericolosi i pensieri  grandi; specialmente se seri. Ritornare al piccolo, alla parola piccola, alla azione piccola, alla gioia piccola.

 

Telefonata di Suor Liliana, la superiora di San Cesario, nel giorno della partenza definitiva della comunità dal paese. Quale futuro nelle nostre parrocchie? Collego a questo evento e alle mie mille domande, la parola stamattina dell'Uffico di Letture: "nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza". Per televisione seguo la GMG: incontro del Papa con l'università. Cultura e formazione miglior investimento per un'anima incaricata di prendersi cura degli altri. E' sempre tempo per la formazione: anche a sessantanni e oltre. Finchè ti formi, sei utile agli altri; finchè sei utile agli altri, non sei vecchio.

 

E' bello anche essere vecchi, abbandonare il mondo, accogliere il purgatorio delle malattie. Ma normalmente questo stadio totalmente passivo dura poco: sempre possiamo volgere il cuore all'amore: anche a novanta anni possiamo ascoltare, sorridere, pregare, sussurrare una parola di stupore, stima, gratitudine, incoraggiamento ... questo è lavorare. E nei lunghi silenzi, nelle profonde solitudini di stanze isolate e dimenticate, potere vivere la pienezza del rapporto con Dio, con tutta la chiesa, nella lode, intercessione, offerta ... anche questo è lavorare, il più grande dei lavori. Per giungere a ciò, occorre allenarsi, da giovani, quando si è in salute: ecco cosa deve insegnare a fare un parroco. Il modo migliore per potersi abbandonare a Dio nella vecchiaia, è dedicarsi al prossimo nella maturità.

 

Dalla terra povera nasce il vino migliore.

 

Stasera Via Crucis col Papa a Piazza Cibeles. La seguirò interiorizzando il valore fondamentale della croce. Continua la preparazione dell'anno pastorale; spesso giro attorno agli stessi punti, ma quello che cerco è una unità, una intensità, una chiarezza che ancora mi manca, da cui nasca "un volo". La intravedo in un contesto di semplicità e ordine. Avrò svolto bene il lavoro nel momento in cui la vita spirituale della comunità andrà avanti in modo autonomo e responsabile.

 

Responsabilità è "esserci".

 

Durante la messa ho la risposta a questa ricerca di unità: "ama Dio e il prossimo". Nulla di nuovo. Di nuovo è la forma "educativa" dell'amore, nel tempo presente. La dimensione cioè dell' "aiuto a migliorare". Vedo attorno a me un universo di buona volontà, frustrata dalla mancanza di spirito educativo. In Seminario, per esempio, non eravamo comunità perchè mancava qualcuno che sapesse costruire questo: tanti teologi, liturgisti, ma pochi educatori, capaci di calarsi nella nostra vita concreta, amarci, stimarci, aiutarci a venire fuori. Abbiamo dovuto fare tutto da soli. Riversare nel nuovo anno "battesimale" un fiume di amore, cioè di spirito educativo. Nel rito antico del battesimo si sputava in faccia al "diavolo" che significa "il separatore". Lasciamo invece scorrere un "fiume di unità", attraverso la presenza, sforzo di comprensione, amore. La storia biblica di Rut, tanto meno sospetta quanto è dell'AT, risponde alla domanda: " ... e con i non cristiani?" Dalla accoglienza nasce anche la fede.

 

La carità profonda è frutto della preghiera e anche il sonno buono ...

 

Pink Floyd - Wish You Were Here - YouTube

20 agosto 2011 Sabato. La preghiera del cuore a fine giornata porta ad un risveglio di speranza. All'orizzonte le amarezze "da abbandono" rimangono, ma anche questo fa parte. Nella meditazione colpisce le molte volte in cui si parla di "paternità". Ne parla san Bernardo, il vangelo, il profeta ... Cosè? Realizzo che la paternità, oltre che ad un atto iniziale generativo, consista in uno sguardo. Non si ha padre quando non si è visti. Io ho sempre ringraziato i miei genitori perchè non mi guardavano mai, ed ero libero; però capisco che si è liberi di più dentro uno sguardo. Questa è la ragione della mia distanza da tutti: hanno fatto così con me! Devo coltivare questa nuova dimensione "educativa", peraltro semplicissima: guardare con amore e ascoltare. Anche il tema della "formazione" si realizza ogni giorno in questo modo naturale ed efficace: ascoltare la Parola e accogliere il prossimo. Per potere farlo occorre essere in pace dentro. La preghiera della sera rinnova la pace dentro. Anche il libro su Pascual Duarte inizia nel dramma e termina nella pace. 

 

Oltre a "padre", il profeta definisce il chiamato: "piolo", trono di gloria", "chiave, che apre e che chiude". Ritratto dell'anima responsabile: guarda, dà sicurezza, onora, costruisce buoni legami, libera da cattivi legami. Oggi stesura del bollettino di Settembre. Spero sia l'ultimo che faccio così. Povera una parrocchia guardata da soli due occhi. 

 

In lontananza si sentono strimpellare le note di "I will always love you" ...     

Nascondo la testa, voglio affogare il mio dolore


Gary Jules-Mad World con traduzione - YouTube

 

Discorso del Papa ai Seminaristi alla GMG:  

''Sostenuti dal suo amore, non lasciatevi intimorire da un ambiente nel quale si pretende di escludere Dio e nel quale il potere, il possedere o il piacere sono spesso i principali criteri sui quali si regge l'esistenza. Può darsi  che vi disprezzino, come si suole fare verso coloro che richiamano mete più alte o smascherano gli idoli dinanzi ai quali oggi molti si prostrano. 

''Configurarsi a Cristo comporta, cari seminaristi, identificarsi sempre di più con Colui che per noi si è fatto servo, sacerdote e vittima. Configurarsi a Lui è, in realtà, il compito per il quale ogni sacerdote deve spendere per tutta la vita. Già sappiamo che tale compito ci sorpassa e non potremo raggiungerlo pienamente, però, come dice san Paolo, corriamo verso la meta sperando di raggiungerla''. Tuttavia Cristo, Sommo Sacerdote, è anche il Buon Pastore che custodisce le proprie pecore sino a dar la vita per esse. Per imitare anche in ciò il Signore, il vostro cuore deve andare maturando in seminario, rimanendo totalmente a disposizione del Maestro. Tale disponibilità, che è dono dello Spirito Santo, è quella che ispira la decisione di vivere nel celibato per il Regno dei cieli, il distacco dai beni terreni, l'austerità della vita e l'obbedienza sincera senza dissimulazione''.

Chiedete a Cristo ''che vi conceda di imitarlo nella sua carità fino all'estremo verso tutti, senza escludere i lontani e i peccatori, così che, con il vostro aiuto, si convertano e ritornino sulla retta via''. ''Chiedetegli  che vi insegni a stare molto vicini agli infermi e ai poveri, con semplicità e generosita'.

21 Agosto 2011 Domenica. Giornata apostolica: nel mandato a Pietro il potere spirituale dato agli uomini: conoscere il Cristo, essere roccia sulla quale Gesù edifica la chiesa; resistere agli assalti del male; legare le anime al cielo, sciogliere le anime dalla terra.

Potere dato in contesto di solitudine e vacanza; Cesarea di Filippo è in montagna, alle sorgenti del Giordano: pausa che precede l'azione. Un mandato per i miei giorni di ritiro.

 

Mi ha turbato la visione del temporale ieri sera a Cuatro Vientos; il disagio per quei giovani che avevano sofferto un caldo torrido di giorno; poi le notizie che mancava acqua; pensare ad una notte all'addiaccio, bagnati, su terreno bagnato, attrezzati alla meglio, stress da folla, stanchezza, sete, condannati all'immobilità. Contesto da lager, se non fosse per la fede. SMS alle 22 di Stefano Tampieri: " Stiamo bene. Oggi non ci siamo fatti sentire causa trasferta e sole terrificante! 40 gradi!  Stasera bellissima adorazione .... sotto la pioggia! Ora smesso. Manca acqua."  SMS stamattina: "Buona Domenica! Siamo sopravvissuti: nei sacchi a pelo crescono i funghi, così abbiamo anche il pranzo. I giovani del Papa sono così!" 

 

Benedizione della salma di Baisi Oliva, la mamma di Enzo il fioraio. Senso di pace davanti ad una vita che si compie, a casa sua, coi famigliari, che ne parlano bene.

Colpisce l'insegna dall'altra parte di via XXV Aprile: "Vendesi - Affittasi" della bella struttura di Gastronomia: Nonna Lina. Aperta da pochi mesi, meravigliosi impianti, ragazza entusiasta e capace, voglia di lavorare, gentile, disponibile ... costretta a chiudere: altri soldi e speranze andate in fumo.

 

Alle messe ancora molto gente, attenta, partecipe. Parlo della GMG; al fondo mi accompagna il pensiero: "ma è proprio necessario fare tanta fatica per raggiungere il Cristo, la pace, la felicità?". Credo che non sia necessario: se fossimo attenti al vicino, troveremmo Dio, la pace e la felicità a casa nostra, nella saggezza di una vita ordinata e normale. Eppure l'anima ha bisogno comunque di un "oltre", di un eccesso, di una partenza, a costo di grandi sacrifici. Quando si è motivati, i grandi sacrifici accrescono il valore dell'amore che ci muove.

 

Finito il lbro su Pascual Duarte: strordinario, geniale, bellissimo.

Ogni commento che vi si possa fare non corrisponderà mai alla grandezza del testo.

La morte di Pascual è immagine della doppia natura dell'anima umana. "L'angelo e la bestia" come diceva Blaise Pascal (similitudine dei nomi). Dio ci ama così come siamo: il suo iter educativo non si esaurisce ad un nostro miglioramento, ma è affetto stabile, sia nel momento dell'angelo, che in quello della bestia. Questo libro è geniale perchè riesce a fati amare profondamente l'uomo nel suo stadio più basso.

 

Sull'innamoramento. Chi è innamorato vive uno stato di grazia, anche se non è corrisposto.

Il suo sguardo vede perfetto, alto, desiderabile, irrinunciabile l'oggetto del suo amore. Lo sa bene che in realtà non esiste questa perfezione; che l'amato è una povera persona come tutte le altre; eppure questo sguardo più che un’illusione dice una verità profonda. Percezione dell'infinito. L'innamorato gioisce che il destino lo abbia reso tale, anche se l'essere non corrisposto può gettare in amarezze inconsolabili.

Innamorati, non prendetevela se l'altrui cuore proprio non vi vede. Nè invidiate chi il destino ha preservato dalla "sciocchezza dall'innamoramento". Sentitevi orgogliosi di quello che siete: un solo sospiro della vostra pena vale più delle mille risate degli spensierati, delle opere degli affacendati, delle battute degli annoiati. Siete speciali davvero. Però neppure esaltatevi troppo: l’intensità dell’innamoramento dice solo la misura della propria solitudine.

 

 

   YouTube - Enya - From Where I Am


Aspettando di celebrare per il 50° di Nizzi Lanfranco e Agostina, alla Madonna della Provvidenza, su TV2000 vedo trasmissione condotta da Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, sui tesori d'arte della chiesa di S. Domenico a Napoli. Quante sono le cose belle che esistono! Come sono bravi questi maestri a spiegartele! Verrebbe voglia di gettarsi a capofitto in questo universo di cultura e di bellezza. Eppure l'anima mia non ne sarebbe saziata. Il tuo volto Signore io cerco. Una momentanea, tenue traccia della Tua ombra, vale per me più di tutti i tesori del mondo. Anche in un deserto. Invece di andarmene ramingo pellegrino, potrei visitare luoghi eccelsi, incontrare sapienti, cercare musiche raffinate, cibi gustosi ... ma l'amore dell'anima mia non è il molto, ma l'Uno, in cui tutto è. 

 

(dopo una bellissima corsa sul Panaro al tramonto) Il Paradiso è la gioia della comunione. Ogni altra soddisfazione somiglia poco, a volte niente: la gioia della comunione ha un profumo e una luce tutta sua.

 

22 agosto 2011 Lunedì. Santa Maria Regina.

Ormai l'estate sta finendo e con essa questa parte di diario. Oggi anniversario della consacrazione nella Comunità dei Figli di Dio. Vorrei tanto che qualcosa cambiasse e vivere in modo più amorevole le ordinarie cose di ogni giorno. E' stata una estate bella, anche se alla fine qualcosa l'ha turbata. Forse il timore che le attese del prossimo anno vengano deluse. Vorrei solo entrare un poco di più nel cuore della parrocchia, di quella mia piccola bella bambina, che - mi è stato detto - aspetta che la veda, che la ammiri, la protegga, la corregga, la ami. Una figlia che non giudica, perchè quando c'è rapporto non cè giudizio, non conta la prestazione, non si fanno paragoni, ma si valuta tutto con il solo metro della presenza e della dedizione.

 

VORREI - Cesare Cremonini - YouTube

24 Agosto 2011 Mercoledì. San Bartolomeo Apostolo

Tre anni fa, il 24 agosto 2008, partivo per il Cammino di Santiago, il primo, quello lungo.

Ora mi rimetto in cammino, partendo da casa. Conto di arrivare a Genova il 7 Settembre. E' la mia vacanza: un ritrovare il tempo lento, la preghiera del corpo, l'immersione nel creato, la solitudine che prepara la comunione. Ecco tappe e alloggi:

L 29/8  Prignano della Secchia - Carpineti  (La Ruota) 

M 30/8 Carpineti - Cervarezza (Albergo Ventasso)

M 31/8  Cervarezza - Passo del Cerreto - Fivizzano (B&B il Sicomoro)

G 1/9  Fivizzano - Santo Stefano di Magra (Pensione Pasquino)

V 2/9 Santo Stefano di Magra - Biassa (La Spezia) (Ostello Tramonti) 

S 3/9 Biassa - Santuario Madonna di Soviore (Foresteria del Santuario)

D 4/9 Santuario Madonna di Soviore - Deiva Marina (Hotel la Caravella)

L 5/9 Deiva Marina - Sestri Levante  (Opera Madonnina del Grappa)

M 6/9 Sestri Levante - Camogli  (Padri Olivetani)

M 7/ 9 Camogli - Genova  (Suore Marcelline - via Zara 120) 

G 8/9 Natività della B.V. Maria: ore 20,00 S. Messa al Santuario della Provvidenza

 

25 Agosto 2011 Giovedì. La riunione di ieri sera è stata molto bella: "prologo" del nuovo anno pastorale. Ho sentito che "ci siamo", che la comunità c'è e ha voglia di camminare insieme. Che anche io ci sono, con la testa, il cuore e la volontà. E' notte, uno spicchio di luna illumina un cielo nerissimo. Mattinata fresca, mi alzo presto per allenarmi, ma anche per ringraziare Dio delle grazie che ci fa. Come vorrei essere santo! La santità è una cosa semplicissima: comunione con Cristo e fra di noi. E' la cosa più naturale che esista. E' la dimensione bella della vita. Attraversamento nell'amore di tutte le avventure dell'esistenza. Ci siamo fermati a lungo coi giovani nel racconto della GMG: il giusto prosieguo di una grande esperienza: la narrazione. Sentivo di essere al posto giusto, lì ad ascoltarli a partecipare così. Parlavano di bravissimi preti incontrati, di profonde catechesi ascoltate e il mio cuore dalle lontane ferite era tentato di rispondere: "come faccio che non sono capace di cose così?". Invece sentivo ancora una volta che essere padri non significa sapere fare tutto o molto, ma esserci lì, dove gli altri sono, vedendo nei loro occhi la contentezza, confermata dalla ironia, di avere noi come loro guide. Il vero padre e pastore è Gesù e il lavoro più grande che possiamo fare è accoglierlo nella nostra vita attraverso la fede, la preghiera, i sacramenti, la carità, la pazienza. E' tutto così semplice!  Parto contento perchè tutto è pronto per il ritorno. Non sento più la tensione fra solitudine e comunione, perchè entrambe le dimensioni si stanno unificando. La parrocchia non avrà svantaggio dall'avere per un poco il parroco "lontano", perchè tutti nella vita siamo chiamati ad andare "lontano", in modo umile, umano, intenso, lasciando al passaggio la buona scia del "profumo" di Cristo.

 

Sguardo non più a se stessi, ma fuori, a Dio e agli altri. Gentilezza, disponibilità, lavoro.

Se i giovani tornati dalla GMG vogliono insegnamenti, dobbiamo sforzarci di dare loro buone catechesi. Ad essi aggiungo: la posizione "alta" in cui state, può essere un pericolo, può isolarvi e impedire di essere quei "testimoni" che volete essere. Siate là dove i giovani sono, non giudicateli, amateli sinceramente; se questo avverrà, se sarete veramente presenti nella loro vita, potrete portarli dove vorrete e vi seguiranno. Così per tutti.

 

Un ringraziamento e un abbraccio