Il viaggio della fede (2)

1 Ottobre 2012 Lunedì - S. Teresa di Gesù Bambino

Dimensione "profonda" della fede:

significa che prima del dare viene il ricevere,

prima del fare viene il chiedere, prima dello sforzarsi viene l'affidarsi.

La fede "profonda" ha il suo luogo nella umiltà. Lieta della propria piccolezza, a suo agio con tutto ciò che è infimo, non gelosa di alcuno. Punto di forza sapere che "l'amore è tutto" 

 

"Ognuno cresce come può, se l'ambiente che lo circonda è sufficentemente buono. Se riesce a sentirsi amato e accettato per come è. L'educazione morale è importante, ma non può mai essere un sostituto dell'amore. Anzi è solo con l'amore che si permette all'altro di esistere veramente" (M. Marzano "Volevo essere una farfalla" pag 74)

 

La fede si alimenta di segni, ma ancora più di "sogni". Si chiamano Speranza

" ... c’è bisogno di te non solo per il tuo ruolo di Pastore, di guida, di  educatore, ma anche per i tuoi sogni da “oca selvatica”…. Fai sognare i tuoi parrocchiani, aiutali a vedere la fede come un volo! Tutto quello che si sta costruendo è importante e vero e utile alla parrocchia in generale e alle persone in particolare, ma nessuno come me sa quanto siano importanti avere dei sogni. Ti invito a sognare il volo rimanendo a terra, così da mostrare a tutti come si fa a sognare. Nessuno può insegnare meglio a volare, di colui che con tanta forza e determinazione lo sogna costantemente" 

5 Ottobre 2012 Venerdì 

Non contano le circostanze esteriori, ma la fede con cui viviamo ogni situazione. Rino Ferrari, piumazzese, uno dei pochissimi sopravvissuti all'eccidio di Cefalonia, richiede il libro sull' argomento, scritto dal cappellano P. Romualdo Formato. Occasione per me di rileggerlo e stupire del modo in cui quegli ufficiali vanno incontro alla morte, con fede grandissima, pregando, ricevendo l'assoluzione, affidando a Dio i propri cari. L'inferno da una parte, la grazia dall'altra.

 

Il periodo del Concilio Ecumenico Vaticano II° fu illuminato dal senso della dignità e libertà della persona umana. Prima ancora, a fine ottocento, il mondo visse il dono del lavoro e del progresso. Durante l'illuminismo il valore della ragione. Oggi quale è la luce, il carisma, il compito che ci attende? Mi pare viviamo anni in cui tutto il passato si sintetizza, per indicarci come strada principale quella della educazione. Abbiamo nelle mani ogni strumento, per compiere l'opera più grande: la formazione dell'uomo e della chiesa

 

Nella Festa di San Petronio ritorna il tema della paternità, della "pastoralità", ovvero il tema educativo. Con esiti sorprendenti: "Non fatevi chiamare padri ... non fatevi chiamare maestri ... uno solo è Padre, uno solo è Maestro" Umiltà e fede, prerogative di chi è guida secondo Dio.

 

Stefano e Valeria chiedono come sia nato il titolo di "Provvidenza" dato alla nostra Madonna, ceramica faentina, altrove venerata con nomi differenti. Non ci sono documenti in merito. Ipotizziamo alcune risposte, ma soprattutto colpisce il senso di questo titolo divino di Provvidenza: "l'amore di Dio che accompagna e guida ogni circostanza, piccola o grande della vita, perchè l'uomo raggiunga il suo fine" Non esiste dunque istante vuoto, evento inutile.

 

Ogni sera riunioni. Se fatte per dovere sono pesanti; se per organizzazione faticose; solo per amore diventano vita e gioia. Sono tutte molto belle, benchè in taluni casi, come coi genitori dei bimbi, hanno carattere di "speranza": che si coltivi una vera conoscenza e relazione personale. Immenso lavoro da fare. Veramente la parrocchia è un mondo, non occorre altro per riempirci! Eppure "l'andare oltre" è necessario, come Papa Giovanni XXIII che desunse l'idea migliore dalle sue sperienze fuori casa: Parigi, Bulgaria, Turchia ... Per servire bene i figli ed educarli a prospettive grandi, ogni tanto occorre allontanarsene. 

"Più è difficile più mi piace" dice Mauro Zambelli, uomo dalle "mani d'oro", che sta motorizzando un modellino di biremi greca, costruita da Romolo Olivieri in legno, per Valerio Massimo Manfredi. Ammirevole la perizia, ma soprattutto il principio, che vede nelle difficoltà non un ostacolo, ma uno stimolo. Viviamo in tempi difficili, affrontiamo allora le prove e le responsabilità della vita, anche con questo spirito gagliardo: "Più è difficile più mi piace"

 

"Altri semina, altri miete". Con i lavori sulla chiesa, consegneremo ai posteri una struttura molto più solida e sicura. Noi raccogliamo quello che altri hanno seminato, così altri raccoglieranno quello che noi abbiamo fatto. Sia nelle cose materiali che in quelle spirituali. Come seminare molto e bene? Non basta solo lavorare, occorre chiedersi se stiamo seminando nel profondo.

6 Ottobre 2012 Sabato.

La fede è l'intreccio della nostra vita con Dio. Questo "intreccio" va cercato non nei grandi eventi, ma nella quotidianità dei gesti comuni, anche piccoli. Il buon senso si coniuga con la più alta delle teologie. Tutti continuiamo a sognare un "cambiamento", "una situazione diversa", un "miglioramento" negli eventi nel corso della storia, ma alla fine l'unica novità che conta è quello del cuore, dello sguardo, della fede. Anche la storia è solo un segno, e il suo progresso non è più luminoso del contrario. La Chiesa celebra i martiri, perchè crede in un Dio così potente, che anche nella sofferenza rovinosa può far risplendere la sua opera d'amore. Il segno più grande della fede è la serenità, la fiducia, la pazienza, la gioia dei piccoli atti d'amore.

Beata CHIARA LUCE BADANO, vissuta nella fede e morta in Cristo il 7 ottobre1990

"SE TU LO VUOI, LO VOGLIO ANCH'IO"

Tanti bambini di 4° al Sacramento della Penitenza, molto di più del numero dei loro genitori alla riunione di inizio anno; segno che (i genitori) si sono passati parola, così iniziamo l'anno catechistico proprio bene. E' solo un segno, un seme, ma assolutamente positivo e vitale.

7 Ottobre 2012 Domenica. Festa Madonna del Rosario

Tornano i frati di Monteveglio per la messa e le confessioni. Diversissime le nostre omelie: fra Davide parla direttamente del matrimonio, in chiave morale. Io leggo il vangelo in modo indiretto, partendo dal tema dello "sguardo dei bimbi" e come la famiglia sia secondo Dio il prototipo di ogni relazione buona. 

 

Ripulsa al moralismo, al giudicare, al condannare; voler trovare nel vangelo prospettive di apertura, che liberino, che facciano volare ... tensione vissuta al Concilio fra i progressisti e i tradizionalisti. Finito il bel libro del tradizionalista De Mattei: in you tube cerco le sue interviste: decisamente una persona per bene. Io rappresento un cristianesimo sicuramente lacunoso: ognuno è figlio del suo tempo; eppure anche nelle esperienze parziali è sempre possibile una perfezione di fede, una via di santità.

 

La grande tensione Conciliare fra progressisti e tradizionalisti, letti secondo uno sguardo educativo, è che i primi sono incapaci di calare il sogno nel concreto; i secondi di dare al loro concretezza un sogno. Mentre sono necessari tutti e due, con la stessa forza.  

8 Ottobre 2012 Lunedì 

Cerco di dedicare il lunedì mattina ad una speciale preghiera, per raccogliere i tesori della domenica e prepararmi alla nuova semina. Oggi una serie di circostanze rendono la cosa particolarmente difficile. Tuttavia rimane la certezza che anche per pochi istanti, vivere la presenza di Dio è tutto. Lettura del profeta Isaia. I capitoli 7-12 danno una chiave del nostro tempo: giudizio, condanna, fino quasi alla "estinzione", salvezza attraverso un "resto". Pagine di storia, al di sopra della quale sta la santità del Nome di Dio e il suo amore vittorioso. 

 

Bellissima la chiesa bolognese di S. Procolo, come l'ha restaurata e la sta gestendo don Eugenio Marzadori. Impeccabili le tinte, gli arredi, le luci, l'atmosfera di un luogo di raccoglimento e di culto. Dovrei chiamarlo e prendere qualche consiglio.

 

Canzone di De Andè "Anime salve". Nel pessimismo generale di questo autore, capace di cogliere, nel buio più generale, scintille di splendida poesia, ci sono espressioni bellissime sulla grandezza della vita, del mondo, della umanità. Anche se tutto è condannato a finire - pensa l'autore - anche se ogni cosa porta in sè una malattia inguaribile, l'anima non può evitare di stupire per tanta luce, che lui chiama "inganno". E se invece di finire tutto risorgesse? Tutto fosse guarito? Tutto fosse consolato? Tutto fosse glorificato?  Il dono della fede.

 

Anime salve - YouTube

9 Ottobre 2012 Martedì

(Ispira raccontare di quella notte, in cui partìì alle 3,00 per un ritiro. Uso il tempo presente nel narrare, anche se il fatto è passato). Pur essendo già autunno, il caldo e l'umidità costringono a pedalare con abiti leggeri. La notte è bella e silenziosa; piena e rossa la luna. Viaggio non programmato, anche se c'è il progetto di spendere la mattina in meditazione. Compito ricevuto dalla guida spirituale, svolto sempre con molto amore. Direzione Bologna: devo comprare ostie, e la città inclina al raccoglimento non meno che il silenzio di un prato, o di una chiostro. Solitamente tante soste in questo viaggio; ormai conosco tutte le panchine e piazzette, da qui a Bologna, tutte le aree più amene, adatte a leggere e pregare. Ma fa notte e ogni luogo è repulsivo a fermarsi, poi si è vicino a casa: cosa penserebbe se uno vedesse alle 4 di notte il parroco di Piumazzo seduto su una panchina ad Anzola? Così alla fine risulta un viaggio breve verso Bologna; un'ora e mezza poco più. Il motivo che vivo è sempre lo stare alla presenza di Dio; alla postura dell'anima s'accompagna la posizione larga, dolce, rilassata, delle mani sul manubrio. In Piazza Minghetti, alla luce dei bellissimi lampioni, su una panchina di legno dal raffinato disegn, sotto altissimi platani, circondato da palazzi, con mirabili cancellate in ferro battuto, lettura del profeta Isaia e recita della liturgia delle Ore. "Cercate il Signore e lui solo temete". "Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce". Nella suggestione della notte, ispira pensare di celebrare in piazza a Piumazzo la messa nella notte di Natale, col fuoco acceso sul sagrato della chiesa. "fuoco della speranza". E se facessimo in piazza anche la messa del Ringraziamento? Troppe idee vengono di notte, seduti su un panchina! Leggo le letture della messa: "Se io cercassi di piacere agli uomini non sarei servitore di Dio; il vangelo che vi predico non è modellato sull'uomo, infatti io non l'ho ricevuto o imparato da uomini, ma da Cristo Gesù". Più tardi, allo chalet dei Giardini Margherita, proprio sul laghetto, fra oche e piccioni e tantissimi cani, coperto di maglioni, scialli, cappello e corroborato da un caffè, scorro il libro di De Mattei sul Concilio: "la crisi attuale della chiesa dipende in gran parte dal crollo della liturgia" (Card. Ratzinger). Impegnarsi per l'anno della fede sulla liturgia. Ordine e pulizia, paramenti e spazi, gesti e canti, suppellettili e movimenti. Grandezza di don Giulio.

Che senso ha un ritiro di notte? "La fede a volte ha bisogno di esprimersi come un grido, in modo scomposto, che urli il proprio bisogno, sovrastando ogni convenienza" (P. Gasparino)

 

Mark Knopfler - Privateering - YouTube  

 

Anche io vivo nel mio piccolo la crisi del post Concilio. Ai catechisti è stata mostrata la strada bella della autodeterminazione, della fiducia, e stanno impegnandosi tutti in modo ammirevole, pertinente. Però questa strada di crescita non è sempre lineare: comporta errori, tensioni, di cui spesso non ci si rende conto. La strada della libertà non è mai comoda; significa per chi guida una crescita di lavoro, di presenza, di dispiaceri, e poi di nuovo fiducia, gratitudine ... 

La strada della educazione diviene serena infine quando la si vive con fede, nella preghiera.

10 Ottobre 2012 Mercoledì

Fine giornata col libro "il cavallo rosso" di Eugenio Corti. Affresco nostalgico di una umanità virile, una società solida, un mondo sostenuto da sano cattolicesimo. Satana c'era anche allora, se la narrazione felicemente indugia sul bene, fra le pieghe della storia l'occhio attento sa riconoscerlo. Non tutti i tempi sono uguali, come insegna la Sacra Scrittura: il Libro dei Giudici teorizza l'alternarsi di tempi di peccato a tempi di grazia. Viviamo tempi di peccato. 

 

Il terremoto è un simbolo: tutto è compromesso e rischia di crollare. I facili ottimismi sono superficiali e irresponsabili. La disperazione può inclinare a forme rinunciatarie: le derive sentimentali, devozionali, oppure autodistruttive. Costruire a casaccio, vivere alla giornata. 

 

Guidare una parrocchia non è facile. La responsabilità morale pesa non meno di quella materiale; non è strano rimanere svegli la notte, con la testa che pensa, il cuore che trema. Eppure ogni tempo deve essere tempo di fede, tempo di santità: l'ora del declino, non meno che l'ora della rinascita. Anzi, la prova manifesta l'amore. Solo di notte risplendono le stelle. 

 

Ai genitori della Cresima parlo dello Spirito Santo: dico verità, delle quali sono molto convinto; rimane ora la parte più importante: passare dalle parole ai fatti. Insegno che lo Spirito mette armonia nel cuore, forza di affrontare il male e alimentare il bene. Se io stesso non lo accolgo subito, con la fede e la preghiera e non lo faccio trionfare in me, tutto quello che dico è inutile.  

 

Nel lavoro di sgombro e riordino del solaio, commuove ritrovare gli scotoloni coi diari: trenta anni di cammino. Un piccolo libro di Courtoise, "in dialogo con Dio", costringe a sospendere l'opera e davanti alla finestra, in mezzo a polvere primordiale e creaturale disordine, istante di puro amore, di sola fede; immobilità, silenzio, presenza. La perfezione sta sempre nel cuore. 

11 Ottobre 2012 Giovedì. Apertura ANNO DELLA FEDE

Capisco la frase "stare in alto". Corrisponde a quel modo di dire, rivolto a chi è abbattuto da qualche problema: "cerca di stare su" "Non ti buttare giù" . Stare in alto, significa mantenere uno sguardo di fede e vedere le cose come le vede Dio. Collocare tutto in un contesto di verità, di realismo, di disegno divino. In un contesto educativo: tutti i problemi sono inviti ad una crescita, nostra e altrui, ad una fede che divenga cammino comune. 

Si sta in alto attraverso la meditazione e il raccoglimento, col non farsi travolgere dal vortice e dalla ebbrezza del vivere. Le tentazioni vengono dal di fuori e non meno dal di dentro, dal nostro vitalismo, che non è esattamente amore e responsabilità verso la vita, ma un adolescenziale buttassi nelle cose e nelle opere, credendo che la agitazione sia lavoro. 

Inizia l'Anno della Fede. Ne sono lieto, anche per il fatto che ha senso per molti attorno a me, per la mia comunità. Inizio umile, con Maria, con la preghiera di intercessione e di adorazione. Finiscono i lavori in canonica e ci si prepara a quelli nella chiesa. Simbolicamente l'Anno della Fede ci viene offerto come un grande cantiere, i cui risultati belli si vedranno alla fine.

 

"Ci vuole passione nell’annuncio della fede: il cristianesimo non può essere “tiepido”. La tiepidezza lo discredita. Quanta forza nelle parole del Papa di oggi al Sinodo. La “confessione” della fede, che è parola più forte della semplice “professione”, ha in sé l’elemento del martirio, della testimonianza anche nelle situazioni più difficili, della disponibilità a dare la vita. Mi viene in mente Madeleine Delbrel e la sua “passione delle pazienze”, quelle “briciole di passione” che sono le piccole e grandi contrarietà della vita di tutti i giorni, le delusioni, le attese non corrisposte. Il “martirio” che è più familiare a noi laici, impegnati sul fronte della quotidianità, nel mondo e anche nella parrocchia, nella Chiesa.  È proprio nei luoghi - a volte usurati - di tutti i giorni che “la fede deve divenire in noi fiamma dell’amore” (Franco Miano - Presid. AC)

Serenità loquace di Ettore ... quasi un "segno" di vita nello Spirito: amore, gioia, pace ...

 

Dal Sinodo: Riflessioni del Card. Schonborn: "Gli indicatori esterni della fede sono importanti, ma non decisivi; se una volta molta più gente andava a messa, non è detto ci fosse più fede. Nella Scrittura le pagine sulla fede riguardano sempre pochi attraverso cui i molti si salvano: "Se ci sono dieci giusti, tu distruggerai la città?" Chiese Abramo " Per dieci giusti non la distruggerò" rispose Dio. La questione della fede alla fine è quella della conversione, "mia e tua" e della santità. I modi della santità sono la Parola, la Preghiera e la Condivisione. Per Papa Benedetto XVI il tema "Dio" è la questione centrale. Viverne la presenza, l'amore, la opera. Il Concilio Vaticano II va proposto nella questione centrale della fede in Dio. Tempo mistico. Tempo Mariano: Dio presente nella semplicità del quotidiano. 

12 ottobre 2012 Venerdì 

Fede significa vivere sapendo che Dio ti conduce. Ti ha chiamato? Ti ha consacrato? Dubiti di essere suo? Siamo ormai in viaggio con lui, come Abramo. Fede è cessare di interrogarci e camminare. Non più chiederci cosa devo fare, dove devo andare, quale è la mia strada, ma mettere tutte le proprie energie nel cammino. Apertura agli altri. senza guardare le proprie stanchezza, se non quel poco per organizzarsi, per donarsi al meglio; una offerta in sè piccola, ma reale, continua. La "strada" è il proprio donarsi a Dio.

Bello l'inizio parrocchiale dell' Anno della Fede: una sessantina di persone a messa, poi al Rosario e alla adorazione eucaristica. 1. Meta del viaggio: Dio, 2. Disposizione interiore: certezza che i pochi possono salvare i molti. 3. Attrezzatura: Parola, Preghiera, Condivisione. 4. Compagnia: la Comunità, lo Spirito, Maria. 

"In te saranno benedette tutte le genti" dice Dio ad Abramo. Operare per la salvezza universale non è utopia. È frutto della fede. La maggior parte della gente si relazione a Dio per il tramite del ministero sacerdotale. Che Dio rappresenti? Cosa di divino vede in te? 

Dalla Omelia di Benedetto XVI, Messa apertura Anno della Fede: " La prima Lettura ci ha parlato della sapienza del viaggiatore (Sir 34,9-13). Il viaggio è metafora della vita e il sapiente viaggiatore è colui che ha appreso l'arte della vita e la condivide con i fratelli - come avviene ai pellegrini lungo il Cammino di Santiago o su altre vie, che non a caso sono tornate in auge in questi anni. Come mai oggi tante persone sentono il bisogno di fare questi cammini? Non è forse perchè qui intuiscono o trovano il senso del nostro essere al mondo? Ecco allora come possiamo immaginare questo Anno della Fede, come un pellegrinaggio nei deserti del mondo contemporaneo, in cui portare con sè solo ciò che è essenziale: non il bastone, la bisaccia, il pane, o due tuniche, come dice il Signore, ma solo il vangelo e la fede della Chiesa"

13 Ottobre 2012 Sabato

Morire per un restauro. I lavori in canonica sono esasperanti. Me la prendo in modo angoscioso con quella ditta, ma sarà lì il problema? Solo voglia di fare del male e di farmi del male. Impotenza. Nonostante i propositi, non riesco a volare alto, ma volo basso, bassissimo. Come un uccello in gabbia, che si scaraventa disperato contro le pareti, senza riuscire a sfondarle, solo danneggiando se stesso. Mille propositi di rivalsa, ma tutti insensati, inutili, autolesivi. Eppure anche attraverso questo sfinimento, passa il cammino della fede. 

 

Volontà di superamento. Anima forgiata dalla debolezza. Solo il dolore costruisce qualcosa di profondo, l'anima umile, di fede. Senza questo passaggio resta la superficialità, la leggerezza umana, che passa. Solo Dio sa misurare il dolore, computarlo, raccoglierlo, renderlo fecondo. Volontà di preghiera, di fede: "Nada te turbe, nada te espande, solo Dio basta"

 

Taizé - Nada te turbe - YouTube

14 ottobre 2012 Domenica

"Va, vendi quello che hai e dallo ai poveri, poi vieni e seguimi". Sarebbe comodo lasciare fisicamente tutto e partire leggeri "come uccelli del cielo e gigli del campo". Invece dobbiamo "attraversare come pellegrini questo mondo desertificato". Lasciare la sicurezza delle cose, non abbandonando le cose, ma accogliendole nella loro decadenza. Per amore dei piccoli, che in questo mondo devono vivere. Per amore della comunità, che qui, ora, vive. 

 

Nada te turbe, nada te espante               Nulla ti turbi, nulla ti spaventi 

Quien à Dios tiene nada le falta              A chi è vicino a Dio non manca nulla,

 Solo Dios basta.                                        Dio solo basta.

Todo se pasa, Dios non se muda            Tutto passa, Dio non cambia, 

La paciencia todo la alcanza.                   La pazienza ottiene ogni cosa

"Mandato" ai Catechisti e a tutti gli Incaricati di un Servizio in parrocchia, per la Liturgia, Carità e Asilo. Preparati sessanta mattoncini, col simbolo dell'Anno della Fede e il nome di ciascuno. Vivo la messa sentendo tutta la difficoltà dei bambini, dei loro genitori e oppresso al pensiero di alcune gravi dimenticanze. Faccio rientrare questo nel tema del giorno: "lasciare tutto, per seguire Cristo", anche il buon desiderio di essere un sacerdote corretto, diligente e preciso, per quel tanto di egoistico ci può essere in questa sana e doverosa aspirazione. 

 

Non so se per accogliere umorismo, o ennesima tentazione, guardo in tv il film "Basta che funzioni" di Woody Allen. Manifesto stereotipo della cultura corrente. Oltre alla demolizione di ogni moralità classica, colpisce il modo, "leggero", quindi efficace di convincere, congiunto alla irrisione di ogni religione, particolarmente di quella cattolica. Ma è fede, quella raccontata nel film, o una sua penosa scimiottatura? Proprio nel punto in cui più la mia sensibilità è ferita, l'ironia sulla preghiera ("ma non c'è nessuno lassù"), nasce la decisione di dire a Dio con sincerità e amore: "So che ci sei, qui, davanti a me e mi ami"... vecchio, simpatico Boris.      

Considerando gli eventi del giorno, i terribili depistaggi di ansie e depressioni, il punto centrale stia proprio nella realtà del Catechismo, dei fanciulli innanzitutto. Il bisogno è immenso, le difficoltà enormi, il corpo catechisti volenterosissimo, ma spesso impotente davanti ai grandi ostacoli. La superficialità irriverente del film, per altro molto spiritoso, è specchio dei pregiudizi verso la religione, di tanti che mai hanno sperimentato la vera fede. Su questo terreno si deve impegnare un buon parroco, senza lasciarsi sviare da "distrazioni" di sorta. Figura esemplare del Ven. Card. Ildefonso Shuster, col suo farsi presente a tutti, con rigore, studio, umiltà, fede. 

15 ottobre 2012 Lunedì 

Doveva far temporale e invece pioggerellina, con ampie schiarite. Il cantiere può cosi procedere (lentissimamente) ed è il primo motivo per cui ringraziare. Inizio Storia del Vaticano II° di Giuseppe Alberigo, "massimo storico del Concilio". Bastano due pagine per capire la dubbia qualità d'animo dell'autore. Mi rendo conto che tutto quanto facciamo, dipende non da intelligenza, forza o preparazione, ma dalla qualità del nostro animo. 

 

Grande aiuto spirituale, ma anche psicologico, di una lezione sulla "preghiera del grazie". Mettendola in pratica il cuore cambia, come il cielo che passa dalla tempesta al sole.

 

15 - Padre Andrea Gasparino - Scuola Di Preghiera - Anno 1998 - YouTube

 

Seconda serata su Santiago 2012. Bellissimo video di Marco Serra, accolto da una assemblea esultante: fa piacere vedere i vari gruppi che, volta dopo volta, si uniscono, a ragione della medesima esperienza, ma soprattutto per la famigliarità che l'atto di stare vicini crea. Ringrazio il Signore di essere parroco, di questa comunità ... e anche di una felice idea nata stasera.

 

"Ora, labora e noli contristari"  "Prega, lavora e non preoccuparti". Motto benedettino, continuamente richiamato dal Ven. Card. Ildefonso Shuster, angelo ispiratore di questi giorni. Fascino della ascesi, unita alla sapienza, all'azione e alla dolcezza.

16 Ottobre 2012 Martedì 

Mattinata di riunione a Villa Pallavicini per parroci e tecnici delle chiese terremotate della Emilia Romagna. Impressionante il numero dei presenti 200-250 persone! Prima impressione sgradevole: manca il rappresentante della Curia, don Mirko Corsini, ammalato e nessuno a sostituirlo. Sensazione che nessuno ci rappresenti e tuteli. Poi discorso della Sovraintendente Carla Di Francesco: parla mezzora, per convincerci di quanto lavorano per noi, decidendo di fare una Commissione unica per tutta la Regione, per operare meglio e in modo unitario. Fremo sulla sedia: siccome il problema con la Sopraintendenza è la lentezza, unificare tutto vuole dire aumentare la lentezza. Nel dialogo seguente coi tecnici, il tono trasuda supponenza, come se solo loro capissero le cose. Nessun prete parla. Siamo vittime, succubi di un sistema. Poi la divisione fra noi. Chi ha scelto le "dieci chiese" da finanziare subito, cui dare la precedenza? So che alla fine c'è una grande tentazione, quella di perdere la pace e l'unità. Ma non si deve cedere. La fede e l'unità al primo posto. Il mite martirio passa anche attraverso l'asettica aula di superbi architetti, che nascondono la loro arroganza, vestendosi in jeans e giacchetta di pelle color nocciola.

 

Caro Gesù, mi accompagni in questo giorno, fin dal primo mattino, insieme davanti alla tomba del Ven. Mons. Vincenzo Tarozzi, sepolto nella chiesa di s. Giacomo di Castelfranco. Uomo di preghiera, studio, pazienza e carità. Un santo come Shuster. Ma io sono così diverso: un "gesù" che non fa le abluzioni, ma cui apri la strada grande e bella della cura interiore. 

17 Ottobre 2012 Mercoledì 

Raccolgo la suggestione educativa venuta ieri dall'intervento tecnico del Prof. Diotallevi: "Quando si fa un progetto, esso deve essere tale da usarsi in cantiere: quando il "che cosa", il "chi" e il "come" sono chiari per tutti, con carattere esecutivo, allora può chiamarsi un progetto ben fatto". Pensavo ai nostri progetti pastorali. Capisco la differenza fra un lavoro con lo spirito e con la pietra, ma questa cura della esattezza, chiarezza ed esecutibilità è molto illuminante.  

 

I nostri Sopraintendenti esigono che ogni passaggio sia fatto sotto la loro approvazione, che bisogna mostrare loro tutto prima, ma scavalcarli. Misurano la affidalità di un operatore dalla capacità di proporsi e aspettare le loro decisioni. Questo sistema tecnicamente è perverso, ma spiritualmente di grande potenza. Se imparassimo, nei confronti dei nostri "padroni": Dio, il prossimo, la famiglia, la parrocchia ... a comportarci così, ad imparare da questo, lo stile di "servizio", Dio ci ricompenserebbe in modo inimmaginabilmente abbondante e stupefacente.

 

Scrivo all'Arcivescovo proposta di costituire un sindacato di chi opera nel restauro architettonico di beni culturali, da porsi a fronte delle Sopraintendenze. Se non hanno controlli dall'alto, almeno si organizzi un controllo dal basso. Obiettivi semplicissimi: ridurre i tempi di risposta e l'ambito della medesima. Fare capire che, un certo modo di entrare nei dettagli, non è cura, ma nevrosi da onnipotenza. Mi rideranno tutti in faccia, ma ho buoni motivi per dire ciò

 

18 ottobre 2012 Giovedì S. Luca Evangelista

"Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi". Se tu, Gesù, non fossi sicuro che la allegria e dolcezza degli agnelli può vincere sulla cupezza e aggressività dei lupi, non ci avresti mandati nel mondo. Il guaio è che gli agnelli, per difendersi, vogliono diventare minacciosi come i lupi. Dobbiamo invece rimanere allegri e piccoli. Funerale di Ida Montorsi: vedova giovanissima, con due figli, una ancora in grembo, senza nessuno parente, i bimbi allevati dai vicini di casa, dai Trenti in via Venezia, formando poi a loro volta da grandi due belle famiglie. Tu ci sei sempre, Signore, a difendere i tuoi agnellini: importante che essi rimangano allegri e buoni.

 

In Cripta sono riprese le prove di canto; ascoltare la melodia filtrata dai muri della casa è particolarmente piacevole. Il Coro è una delle tante realtà comunitarie, ti ringraziamo Signore; non solo funzionale, per la liturgia o la cultura, ma una epifania dell'amore: chi ama canta.

 

Esercizio del "non ripiegarsi su di sè". Quando si sta male è normale la tentazione di richiudersi, per proteggersi, per trovare inizialmente il rimedio. Ma un poco soltanto, perchè il rimedio è sempre fuori, è nel ritornare verso l'altro, verso Dio, verso la vita. Coraggio!

19 ottobre 2012 Venerdì

"Vivere il dono di sè" Il primo dono da fare è il ringraziamento a Dio, per il nuovo giorno, i calzini che scaldano, la casa che protegge, la colazione che rinfranca. Offerta a Dio della propria lode, nella chiesa, della attenzione alla sua Parola. Della propria pazienza, anche se più grande è quella di Dio e degli altri verso i nostri capricci, vizi, durezze, cattiverie. Il dono della allegria nel cominciare un nuovo giorno, comunque vada, contento di quello che è. Offerta delle proprie opere buone, dei piccoli atti di amore che oggi si possono fare.

 

Gioco delle dieci fotografie. Prendere la scatola delle foto e scegliere le dieci più significative nella propria vita. Si imparano tante cose di sè, si vede un percorso. Nelle prime ero da solo, col cavalluccio, con la bici, con gli sci, con lo zaino, col lavoro; nelle ultime c'è la comunità. 

"Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure vi dico che nessuno di essi è dimenticato davanti al Padre mio; perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura, voi valete più di molti passeri". Dio non si dimentica di noi. Anche se la religione antica insegnava giustamente il timore di Dio, Gesù dice "Non abbiate paura".  

 

E' bellissimo essere corretti, se chi ti corregge è chiaro nel dirti il problema, piange di amore per te e si arrabbia dal dolore per la tua immaturità. Le nostre correzioni spesso non sono chiare, mancano di amore che piange, di dolore che grida. Perciò vengono rifiutate, la vita non cresce, l'educazione stenta. Chiedere allo Spirito Santo questi tre importantissimi doni. 


Preghiera di intercessione per Sergio B. e la sua malattia. Lo cerco quando ho bisogno, gentile e disponibile. Ora il rapporto fra noi non sia di utilità, ma di amore. La preghiera genera amore. Amo la natura "vegetale", le piante, le foglie, i fiori: la preghiera di intercessione ha il ritmo della vita vegetale: cresce nel silenzio, umiltà, fedeltà. Pregare come far scorrere linfa in un ramo o nei morbidi pennacchi sovrastanti le canne (davanti a me che scrivo, in via Celeste).

Purezza. Il mondo è soverchiato di amore immaturo. I santi ne hanno timore e qualcuno orrore. Facile rimanerne contaminati. Lotta trasversale a tutto quello che alimenta sensibilità egoistica, fame dannosa. Il mondo apprezza questa virtù, col plauso riservato ai magri, il culto alle anoressiche, a chi con la volontà vince la tirannia della materia. Dio non ci chiede questi eroismi, che nelle punte estreme divengono immaturità rovesciata. Ma un semplice, serio, continuo, controllo della sensibilità, perché divenga buona serva e non cattiva padrona.

 

Tutto il bene del mondo dipende dalla santità del sacerdozio e della famiglia.

Tutto il male del mondo dipende dalla dissacrazione del sacerdozio e della famiglia.

20 otobre 2012 Sabato

Inizio bello della Scuola di Preghiera. Un seme gettato, piccolo, vitale. Bisogna amarlo, curarlo, spargerlo. Forse è il dono più importante dell'Anno della Fede. Iniziare dallo Spirito, guardare dentro di sè, raccogliersi. Cercare un rapporto affettuoso con Gesù e attraverso di lui col Padre. Ascoltare i suoi insegnamenti e metterli subito in pratica, così che Dio entri nella vita. Adorare il Padre mettendolo prima e sopra i nostri problemi, con fiducia. Affidarglieli tutti. 

 

Amare una comunità, cosa significa? L'amore è sempre personale, un pensare all'altro, desiderarne il bene, agire per il bene, vederne il bene. Inevitabile partire da se stessi: "ama il prossimo come te stesso" "Fa agli altri quello che vorresti fosse fatto a te". Nessuno oserebbe amare il prossimo se non ci fosse una grazia di Dio, che ti fa uscire da te, donandoti il coraggio di occuparsi di tutti. Potrebbe Suor Eufemia da se stessa partire dall'Africa e venire in Italia, se non si fosse consegnata ad un amore che osa l'impossibile? L'amore perfetto in Gesù non è il fare, l'insegnare, ma l'offrire se stessi in sacrificio di espiazione. Amare una comunità è possibile, guardando affettuosamente i suoi membri, pregando per tutti e ciascuno, lavorando con amore. "Dopo avere offerto se stesso in sacrificio di espiazione vedrà una discendenza

 

Durante il viaggio in bici a Castelfranco, per il funerale di Umberto Biagini, dialogo col Padre; ad un certo punto l'anima riceve il dono della preghiera del silenzio. Sospeso ogni pensiero, parola, sentimento al cospetto di Dio. Nella quiete della campagna solo si ode il lieve fruscio delle ruote. Stabilità, pace, verità. Tutto è secondario, infinitamente meno importante, meno dolce, rispetto alla Presenza. Il silenzio consapevole e prolungato è il maggiore rispetto di Dio 

 

21 ottobre 2012 Domenica

Gioia di essere di Dio. Nella nebbiolina di ottobre, sospesa sull'erba, sguardo alla pianta bella della vite. Ha dato il suo frutto, ora è giunto il tempo di perdere tutte le foglie e drasticamente vedersi tagliare tutti i rami. Quando la vita attraversa le lunghe giornate del vuoto e della povertà, non perdere la fiducia. "il figlio dell'uomo è venuto per servire e dare la vita in riscatto per molti". Somma dolcezza in questo dono. Impegno di oggi: essere contenti. 

22 ottobre 2012 Lunedì

L'inizio parrocchiale dell'Anno della Fede è stato molto bello. Credo si sia riuscito a comunicare ai presenti il senso di qualcosa di importante che cominciava. L'insistenza di Jasmin ad esporre tutti i "segni" è stata abbondantemente premiata. Leggo nei giornali che anche a Roma e in Diocesi c'è stato concorso di grande folla.

 

Lettura di Isaia cap 10-26. A parte alcuni brani, conosciuti e famosi, la prima parte di Isaia è difficile. In mezzo a tutte quelle profezie, contro le varie nazioni, si coglie il punto centrale, che è proprio quello della fede. Anche la storia del mondo, oltre a quella del popolo di Dio, si gioca sulla lontananza o vicinanza a Dio. Ne risulta come sia importantissimo, da un lato, averlo presente (con la preghiera, l'obbedienza) e dall'altro quanto siano vane le preoccupazioni e gli sforzi di costruire da noi qualcosa di grande. Impegno serio, non sul fare, quanto sul credere. 

 

Creature piccole e disprezzate, i granchi, escono timidamente dal mare a decine, a cercare il sole e il cibo, sulle rocce e fra le alghe. Si spostano di lato, con lunghe zampette sensibili e rapide, circospetti, guardinghi, sempre rasenti il fondo. Perchè, Signore, hai fatto i granchi così bruttini? "Non sono brutti, ma fatti per suscitare repulsione e pietà. Come un'anima "secca", priva di affetti ed emozioni, che fugge sempre, frequentando luoghi oscuri e nascosti. Guarda i granchi con misericordia, come la tua anima, impaurita dal peccato e dalla paura. Amali, ma cerca piuttosto di imitare i gabbiani, liberi, sfrontati, che solo si curano di volare e giocare, riparandosi fra le rocce, nelle notti di bufera, o dormendo insieme tranquilli sulle onde"    

24 ottobre 2012 Mercoledì

" A chi molto è stato dato, molto sarà chiesto". Incontro bello coi genitori che prossimamente battezzeranno i bambini. I tesori della fede sono grandi, illuminano la vita e sono universali. Genitori dalla Sicilia, Campania, Sardegna, Ferrara ... insieme ora a Piumazzo. Ispirazione eccellente di "giocare con le parole": per ciascuna famiglia una lista di dieci termini sul battesimo, con l'indicazione di sceglierne cinque, dandone il senso. Tutti parlano, offrendo "il proprio sguardo" sul sacramento e stupiti vediamo quanto siano vicini alla verità della chiesa, anche su parole difficili come "peccato originale". Brava la catechista Tina, sul tema dei segni.

 

Dio ci chiama "amministratori fedeli e prudenti", ha stima di noi, anche se l'incarico dato è semplice e piccolo: dare da mangiare ai servi e attendere il suo ritorno. Il dovere nostro non è "fare", "creare", ma prenderci cura, stare accanto, mettere ordine. Ogni ansia non ha senso, come se la vita dipendesse da noi. Stiamo felicemente finendo i lavori in canonica. Opera necessaria, ma senza illusioni. Mettiamo a posta la casa di parroco e parrochiani, nella speranza di un futuro bello per sacerdozio e comunità: pregare molto per le vocazioni. 

"Perchè sei venuto"? chiede la piccola Rebecca, vedendomi entrare alla Scuola dell'Infanzia.

"Mi ha chiamato Grazia" le rispondo. "Ti sgrida?" replica Rebecca ...

Grazia non mi sgrida, ma il confronto è importante, sullo sforzo di qualificare educativamente e cristianamente la nostra scuola, investendo nei bambini e famiglie le migliore energie. Le parlo dell'articolo su Avvenire di domenica: in Veneto questo anno disattivate 27 sezioni di scuole paritarie, perchè non ce la fanno economicamente, pur costando un quarto di quelle statali. Da parte cattolica si parla di passare "dal contributi al finanziamento". Sordità completa. Ma il vero problema, dico, è quello del senso educativo. Citando Valenzano, a riposta di alcuni problemi all'interno della scuola, Grazia dice: "Un educatore non deve mai seminare disperazione"

 

Secondo incontro importante nello studio dell'ing. Tampieri sui lavori alla chiesa. Il gruppo di intervento che si è creato, Stefano,Tomaso, Luigi, Mauro col parroco è motivo di fiducia. Non mi aspetto subito risposte entusiaste da parte dei parrocchiani, nè mi stupisco delle critiche: "Con la chiesa chiusa, stanno a pensare alla canonica", nè ritengo opportuno giustificarsi: importa che le cose siano fatte bene, con sapiente prudenza e, alla fine sottolineo, con fede.

 

Come sono stati i primi giorni di Anno della Fede? E' cambiato qualcosa? Abbiamo camminato? O tutto scorre come prima? Può succedere all'inizio di un viaggio che si sia ancora assonnati, senza entusiasmo; occorre risvegliare la motivazione, il senso di quanto si compie. Il vangelo oggi dice: "Siate pronti, il Figlio dell'Uomo verrà nel giorno e nell'ora che non pensate". Viene in questo momento: accoglilo. Fra poco incontro due fidanzati: è lì. 

25 ottobre 2012 Giovedì

Pezzo dopo pezzo, si toglie il ponteggio e appare la casa nuova. Perchè ho ristrutturato la canonica? E' falso parlare in prima persona: io non ho fatto proprio nulla. Hanno lavorato ingegneri, muratori, imbianchini, lattonieri, elettricisti, fabbri, pontisti, falegnami, decoratori, cartongessisti, vetrai, fontanieri ... Io ho solo detto di sì. Dal mio nulla, di ospite, di servo, di uno che ha lasciato tutto per seguire Cristo e si ritrova ad avere "cento volte tanto in case ...

 

Perchè abbiamo ristrutturato la canonica? Per gratitudine a chi ce la ha consegnata; per sicurezza a chi in futuro la riceverà; per rispetto a chi abita nel nostro paese. Per il gusto della vita, che è fare, migliorare, prendersi cura. La casa è il nostro vestito, dimora dell'anima. Si può abitare in un angolo o in un castello, in un appartamento o in un palazzo, in un centro o in una periferia, la casa è sempre molto importante. Plauso a tutti di questa opera.

 

Maria Grazia Ramenghi dice essere molto bello il libro di Gramellini "Fai dei bei sogni" e Luca Soligo consiglia "il Padrone del mondo" di Benson. Arrivata la guida "Pellegrinaggio a piedi a Gerusalemme" di Paolo Giulietti e la biografia del Ven. Card. Ildefonso Shuster.

 

Fine lettura "Volevo essere una farfalla" di Michela Marzano. "Sono piena di contraddizioni e di difetti, ma oggi ne sono consapevole e comincio pian piano ad accettarlo. E forse l'unica cosa che ho veramente capita: nella vita non si può fare altro che accettarsi. Ed essere indulgenti. E perdonarsi. E allora, anche se talvolta sono ancora triste, poi rido di nuovo. E Jacques mi dice sempre che, quando sorrido, sono più bella ...

 

Fra "dovere" e "libertà" c'è un'altra strada, più umana e divina, quella della fede. Essa non libera dalla lotta, come dice Gesù: "non sono venuto a portare la pace ma la divisione". Ma dà ad essa una finalità, uno stile, una forza, un amore, quale nessun altra sulla terra è capace. 

26 ottobre 2012 Venerdì 

"Perchè questo tempo non sapete giudicarlo?" Gesù esige la comprensione del tempo, non solo quello atmosferico, ma del "momento" che stiamo vivendo. Per darci un aiutino, fa allusione al "giudizio". E' un tempo di "desertificazione", ripete spesso il Papa. Mi trovo bene in questo clima, per la indole pellegrina, attratta dalle partenze e dagli arrivi, dalla creazione promordiale e la gloriosa meta finale. Quello che sta in mezzo, il cammino della storia, è allora meno significativo? Il nostro tempo ha caratteri ultimativi, di giudizio, di meta vicina. La venuta di Cristo comporta soprattutto slancio, conversione e riconciliazione.

 

Intervista bella al Card. Bagnasco a fine Sinodo sulla "nuova evangelizzazione". Modo di esporre simile a quello di Benedetto XVI: mite, sapiente, fiducioso. Come si può non rimanere conquistati da tale pacata sicurezza? Tema della fede, come contenuto, ma specialmente come rapporto personale con Gesù, in un mondo segnato dal secolarismo. Capacità di parlare al cuore, sulle grandi e comuni domande sulla vita, coi simboli che la illustrano. Rapporto coi ragazzi, fatto soprattutto di un voler loro bene, e con un mondo adulto, cui essere presenti senza reticenze e inopportune timidezze. Portare Gesù con gioiosa fedeltà.

 

(dedicato alla comunità) 

Ti voglio bene!
Perché? 
Perché sei speciale.
Perché hai degli occhi lucenti e di un colore indefinito e unico.
Perché quando sei nella gioia e sorridi, mi innalzi fino al cielo.
Perché quando ti rattristi mi sento triste.
Perché mi sento in grande sintonia con te, con le tue fatiche, con il tuo 
desiderio di ricostruirti, e con la tua anima .... 
Perché non voglio che te ne vai.
Perché voglio che costruisci e intrecci il tuo futuro con il mio.
Perché….   

27 ottobre 2012 Sabato 

Ti prego Gesù

per questa giornata ...

per suor Pavana, suor Riccarda, suor Flora, suor Eufemia, suor Theresa, in ritiro

Ti prego perchè Graziella Polidori risponda alla nostra richiesta

Ti prego per la parrocchia, per ciascun parrocchiano, i 60 incaricati ...

Ti prego per la mia salute

Ti prego perchè la "campagna per la chiesa" sia accolta con unità e fiducia

Ti prego per saper leggere tutto con fede

ti prego ... 

 

Inaugurazione della nuova sede Scuole Elementari: clima bello, tutti soddisfatti, autocompiaciuti. Bambini pazienti agli interminabili discorsi politici ... Citato lo scrittore Pennac: "in educazione ci vuole soprattutto amore". Guardo Gesù, stringendo l'occhiolino: "ti hanno rubato il copyright" dico. Lui sorride e tace.

 

Don Giuseppe di Calcara compie 75 anni, l'età del ritiro dal ministero. Per la sua mamma, anziana e malata, non può lasciare, anche se "un cambio sarebbe opportuno". Rifletto che il vero problema pastorale non è mai il cambio del parroco, ma la crescita dei parrocchiani. Sono essi da aiutare a "venire fuori" in maturità, autonomia, responsabilità educativa, comunitaria. E' ciò si sta cercando di fare a Piumazzo, con i vari incaricati del catechismo, liturgia, carità, evangelizzazione e con segni, alla apparenza piccoli, ma importanti come il bel bollettino di Novembre, che il gruppo incaricato ha prodotto. Fa che proseguiamo, Gesù, su questa strada 

 

Ore 17,00 L'architetto Graziella Polidori della Sopraintendenza risponde ... 

 

Mozart: Piano Concerto in D Minor, K 466; 2nd Movement - YouTube

28 ottobre 2012 Domenica XXX tempo ordinario

"Cosa vuoi io faccia per te?" dice Gesù

Vorrei che il servizio sacerdotale di questo giorno fosse potente nel bene; che tutti i parrocchiani stessero bene nel profondo; fiorissero le virtù della fede, speranza, carità ...

"Tutto questo avverrà, se avrai fede ..."

Commentando Bartimeo, ho insegnato che la "fede" è una fiducia sapiente, grido e dialogo ... E' sera, l'orario solare anticipa il buio, la stanchezza del giorno induce torpore e lieve tristezza. Necessità di supplire, con una volontà d'amore, uno slancio emotivamente debole. 

"Segui la tua strada, fai ordine, recita il rosario, celebra i vespri, leggi "il cavallo rosso" ..." 

Vieni Santo Spirito; ispira propositi buoni, a me e a tutti i parrocchiani; difendici dalle tentazioni, specialmente dalla tristezza; custodisci la pace questa sera; donaci la "vista" di te.

 

Taizé - Adoramus te, o Christe - YouTube

La fede è un mondo. Come un territorio, una città, un ambiente, che può essere più o meno accogliente, stimolante, interessante ... La fede è un mondo bello. Fa scoprire continue novità, grandezze, dettagli, soprattutto corrisponde all'anima tua e di tutti. E' un mondo vivo, in divenire, ricco di sentimenti, opere e prospettive. Un mondo drammatico, pieno di lotte, di rischi; ma anche di anime forti, coraggiose, amorevoli. il mondo nostro e di Dio.

29 ottobre 2012 Lunedì

Sulle parole del Papa, ieri ho sottolineato che la fede è coltivare il rapporto personale con Gesù. Oggi ispira ricordarmi che "fede" significa lasciarsi condurre, nelle scelte ogni istante, dallo Spirito Santo. E' qualcosa di molto concreto, vitale, creativo: è molto diverso lasciarsi condurre dalle proprie emozioni, o abitudini, piuttosto che dallo Spirito Santo. Smettere di giudicare come siamo messi, o quale futuro ci aspetti ... unico attenzione all'istante presente, da vivere nella mozione dello Spirito. 

 

Per esercitare la fede, attraverso la preghiera di intercessione, iniziato un quadernetto dove scrivere, sulla sinistra, giorno e contenuto della richiesta a Dio, sulla destra il giorno dell'esaudimento divino. Partita doppia con Dio. Il segreto è "gridare" le proprie richieste, affidarle alla mediazione di Maria e soprattutto non smettere mai di chiedere, anche di fronte agli ostacoli più grandi e alla lunghezza infinita del tempo.  

31 Ottobre 2012 Mercoedì - Vigilia di Ognissanti

"Sforzatevi di entrare per la porta stretta"

E' la risposta di Gesù a coloro che gli domandano "Sono pochi quelli che si salvano?"

La porta stretta è qui davanti, ora, e si entra uno alla volta. Gesù parla al presente.

La porta stretta sono le "angustie", le strettoie della vita ... sono la tua porta, entraci!

La porta stretta è la preghiera, a Maria, allo Spirito, la liturgia ... è la tua porta, entraci.

La porta stretta sono i doveri, il lavoro quotidiano, la diligenza nelle opere ... è la tua porta.

La porta stretta sono le pazienze, il chiudere il cuore al malcontento ... è la tua porta, entraci.

La porta stretta è la fede, "porta sempre aperta per coloro che vogliono entrare" ... entraci.

La porta stretta è il sorriso, il silenzio benevolo, le labbra socchiuse ... è la porta bella, entraci.

La porta stretta sono gli sguardi buoni, le palpebre semiaperte per tenerezza ... entraci!

 

Gesù dice di "sforzarsi". Significa che c'è sempre un poco di fatica, che conta soprattutto la buona volontà, non il grado di "forza spingente". E' buono tutto quello che ci costa un poco e fa oltrepassare la soglia. E' male quello che ci chiude in noi stessi e fa rimanere lì dove siamo.