CONCERTO DI NATALE
EVENTI PARROCCHIA AUTUNNO 2023
BOLLETTINO PARROCCHIALE NR. 373 AUTUNNO 2023

ORARIO SANTE MESSE

Orari Sante messe :
Feriali: ore 18,30 Lunedì, Martedì, Giovedì e Venerdì
ore 20,00
Mercoledì
Prefestiva: ore 18.00
Festiva: ore 09.45 e ore 11.00
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CALENDARIO LITURGICO SETTIMANALE

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Tutti i mercoledì

SANTA MESSA ORE 20.00 E A SEGUIRE LA RECITA DELLA CORONCINA ALLA DIVINA MISERICORDIA
TUTTE LE DOMENICHE

ALLE ORE 16.00 ADORAZIONE EUCARISTICA E RECITA DEL SANTO ROSARIO
IL PENSIERO DELLA SETTIMANA

PREGHIERA DELLA SETTIMANA
Preghiera del 3. dicembre 2023

LA FOTO DELLA SETTIMANA
La foto del 10.settembre 2023

CANTARE INSIEME FA BENE!


Vedere Dio
(Bruno Ferrero, Il canto del grillo)
Una volta un re, convocò tutti i maghi, i sapienti e i sacerdoti del suo regno. Li minacciò dei castighi più terribili se
non gli mostravano Dio. Quei poveretti si disperavano e si strappavano i capelli senza saper cosa fare, quando arrivò un pastore che annunciò a tutti di essere in grado di risolvere il
problema.
Si affrettarono a presentarlo al re. Il pastore allora condusse il sovrano su un terrazzo e gli indicò il
sole.
«Guardalo!», disse.
Dopo un istante, il re abbassò gli occhi, gridando: «Vuoi accecarmi?».
«Mio Signore», disse il pastore, «il sole è solo una piccola cosa del Creatore, neanche una scintilla del suo splendore...
come puoi pensare di posare gli occhi su Lui in persona?».
Ogni giorno il discepolo poneva la stessa domanda: «Come posso trovare Dio?». E ogni giorno riceveva la stessa
misteriosa risposta: «Devi desiderarlo».
«Ma io lo desidero con tutto il mio cuore, no? Allora perché non lo trovo?».
Un giorno, il maestro si stava bagnando nel fiume con il discepolo. Spinse la testa del giovane sott'acqua e ve la tenne mentre il poveretto si dibatteva disperatamente per
liberarsi.

I DOMENICA DI AVVENTO
Vegliate: non sapete quando il padrone di casa ritornerà.
Iniziamo l'Avvento con una consegna precisa: Vigilate! Essere cioè attenti ai segni della novità cristiana in attesa del suo compimento quando il Signore verrà nella gloria come giudice.
3.DICEMBRE 2023

O Dio nostro Padre, donaci l’aiuto della tua grazia, perché attendiamo vigilanti, con amore irreprensibile, la gloriosa venuta del nostro redentore Gesù Cristo. Amen
NON DI SOLO PANE NR.1109
PREGHIERA IN FAMIGLIA
Riflessione Vangelo: XXXIV domenica tempo ordinario A 2023
Con questa domenica inizia il tempo dell' Avvento, tempo dell' attesa, tempo soprattutto della speranza. Lo viviamo ogni anno questo tempo, eppure ci ritroviamo sempre il cuore appesantito, che non cerca nulla di nuovo. Continuiamo nella nostra vita a disperdere, sperperare e scialacquare ogni tipo di speranza, accontentandoci di quello che siamo e mai di quello che abbiamo. Viviamo una società dove scompaiono valori, scricchiolano sicurezze e le certezze sprofondano. I nostri cuori si sono appesantiti e in essi non c'è più alcuna speranza, o meglio, speriamo soltanto nelle cose che ci possono soddisfare ora e subito, soprattutto in quelle che non ci costano fatica e sudore. Questo tempo di Avvento invece ci ricorda che c'è Qualcuno che è padre e nostro redentore. Tra i tanti sconquassi che ci costringono ad incassare la testa e a chiudere gli occhi, c'è Qualcuno che ci invita a sollevare il capo e a scorgere l'aurora della salvezza e della liberazione. C 'è qualcuno che ci invita a sperare in Lui ed essere pronti alla continua novità e freschezza di un Dio che si fa uno di noi. Vegliare, essere vigili e tenere gli occhi ben aperti per scoprire e riconoscere la sua presenza nelle situazioni che viviamo e nelle persone con le quali conviviamo. Attenti e svegli per coltivare la speranza della salvezza, per non essere condannati a non sperare più.
VIDEO VANGELO PER I BAMBINI
+Dal Vangelo secondo Marco
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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».
IL VIDEO DEL MESE
Per il Papa – Il Video del Papa 11 – Novembre 2023
Il video con l'intenzione di preghiera di Papa Francesco per il mese di novembre 2023: Preghiamo per il Papa, perché nell’esercizio della sua missione continui ad accompagnare nella fede il gregge a lui affidato, con l’aiuto dello Spirito Santo. A cura della Rete Mondiale di Preghiera del Papa - Apostolato della Preghiera. In lingua spagnola con traduzione e sottotitoli in italiano
NOTIZIE DAL MONDO
Don Milani, prete incompreso che ha sempre amato la Chiesa

Quella conversione, come ogni conversione, rimane un mistero. Il cambiamento profondo di Lorenzo Milani (1923-1967), è certamente maturato sulla convergenza di tanti elementi. Per don Andrea Bigalli, che ha coordinato per oggi e domani, a Firenze e Calenzano, l’organizzazione di un convegno pastorale sul priore di Barbiana, «questo passaggio è quello più difficile da decifrare, perché nella conversione veramente ognuno si ritrova davanti al proprio Dio e lo fa nella maniera più intima, in un modo gravido di tutte le conseguenze che avrà per la propria vita, anche quella pubblica. Per don Milani e per tutti c’è la possibilità di ritornare continuamente a questo incontro, del tutto particolare, in cui hai capito che Dio voleva qualcosa per te, che Dio voleva veramente mettersi in contatto con te su una dimensione di vita, su come dovevi costruire i tuoi giorni secondo un progetto che teoricamente non è tuo ma che forse Dio scopre veramente nel profondo di te stesso». Conversione. Colpisce che il giovane Milani, che è fuori da ogni identità di fede, «a un certo punto arrivi a maturarne una così forte e invincibile. In qualche modo la più attenta cronaca di tutto questo ce l’ha consegnata la madre che, pur non essendo credente, rimane colpita da questo rapporto viscerale del figlio con Gesù Cristo, con la realtà del Vangelo e di conseguenza anche con la dimensione della Chiesa. Crede nella Chiesa che pure non avrà di lui, vivo, quella considerazione, anche umana, che sarebbe stata allora necessaria».
Il convegno pastorale, promosso su iniziativa del Comitato per il centenario dalla nascita di don Milani, si tiene oggi a Firenze, dalle ore 9 al Seminario Maggiore, in Lungarno Soderini, e nel pomeriggio dalle 15 alla Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, in Piazza Tasso, quindi domani dalle 9 a San Donato a Calenzano.
«Questo centenario – spiega Rosy Bindi, che presiede il Comitato – vuole essere un’occasione per restituire don Lorenzo Milani nella complessità e bellezza del sua testimonianza. Vorremmo liberare la sua figura da troppe strumentalizzazioni, prima fra tutte quella che tende a dimenticare il suo essere stato prima di tutto un prete, animato da una fede profondissima». Non si può comprendere la profezia del maestro Milani «se lo si separa dalla sua tonaca, se si rimuove il suo amore per i poveri e la sua fedeltà alla Chiesa, che pure lo aveva tanto ferito e amareggiato». Il convegno pastorale, promosso in collaborazione con l’arcidiocesi di Firenze che ha dato un contributo essenziale a individuare temi e studiosi, mette al centro la figura e il magistero del priore di Barbiana in dialogo con la ricchezza e la fecondità della Chiesa del suo tempo, «una straordinaria stagione di attesa del Concilio Vaticano II che nella Chiesa fiorentina vede figure di grande spiritualità come il cardinale Elia Dalla Costa, il sindaco Giorgio La Pira, don Giulio Facibieni, padre David Maria Turoldo, padre Ernesto Balducci». La giornata conclusiva si svolgerà a Calenzano, «là dove tutto è incominciato e dove rileggeremo, sotto la guida del cardinale Giuseppe Betori, Esperienze Pastorali, per riflettere sul presente e il futuro della Chiesa».
Nelle due giornate, dopo una relazione della storica Bruna Bocchini Camaiani, saranno presentate le prime risultanze degli Archivi di cristiani nella Toscana del Novecento (Arcton) e ascoltate le testimonianze, tra gli altri, di don Mario Landi e di don Severino Dianich. Landi fu cappellano a Vicchio dal ’64 al ’66 e frequentò don Milani da quando era seminarista. Prendeva appunti di quello che il priore diceva e li ha pubblicati recentemente con la San Paolo nel volume Tutto al suo conto. Landi, in particolare, sottolineerà l’amicizia del priore con i seminaristi di Firenze. Non pochi di questi salivano a Barbiana, talvolta incontrando le resistenze dei loro superiori. Si potranno conoscerne i nomi e sapere qualcosa di più su questo aspetto.
Domani, a Calenzano, interverrannno anche José Luis Corzo (Università Pontificia di Salamanca), Federico Ruozzi (su “Il ritiro di Esperienze pastorali alla luce delle carte della Segreteria di Stato”) e don Pietro Wang Zhaoqun, viceparroco della chiesa dell’Ascensione, a Prato, e cappellano della comunità cattolica cinese: don Milani aveva dedicato le sue Esperienze ai missionari cinesi che avrebbero rievangelizzato l’Etruria nel 2954. Sono arrivati molto prima. Le conclusioni sono affidate all’arcivescovo di Firenze, il cardinale Betori.
IL LIBRO DELLA SETTIMANA
Dio non ci lascia soli - Riflessioni di un cristiano in un mondo in crisi - di Matteo Maria Zuppi

Descrizione
«Questo non è un libro di teologia, tuttavia Gesù, la sua tenerezza e la sua vicinanza a ognuno di noi sono molto presenti in queste pagine in cui si parla di solitudine e di amore, quell'amore così desiderato ma che a volte sembra difficile da trovare. Mi arrivano molte domande, da tante persone diverse. Quasi sempre sono anche quelle che io stesso mi sono posto e con cui mi confronto, e tutte mi fanno pensare di più. Queste riflessioni sono cresciute camminando tra la gente, a Bologna, in Italia, nel mondo, e ho pensato di condividerle. C'è dentro anche un po' della mia vita, una vita iniziata a Roma poco prima del Concilio Vaticano II, e cresciuta - ne sono grato a Dio e a tanti - dentro un tempo, che cominciava allora, di simpatia e apertura al mondo. Era la "primavera della Chiesa", dentro una primavera globale, annunciata da un papa santo, Giovanni XXIII, che desiderava una Chiesa "di tutti e particolarmente dei poveri". Ma non è una stagione del passato, anche se tante cose sono cambiate. È possibile anche oggi. Come?». In questo libro, nato da uno sguardo affettuoso per un presente complicato, il cardinale Zuppi, con uno stile diretto, grande cultura teologica e storica e finezza umana - che si traduce sempre in una capacità di prendere sul serio le domande degli altri -, offre le sue riflessioni per affrontare quella che lui stesso definisce la «pandemia dell'infelicità» del nostro tempo. Pagine piene di speranza che si rivolgono a tutti - credenti, credenti a modo proprio, scettici, non credenti - e disegnano un cammino oltre la violenza, l'aggressività, la solitudine, verso un futuro migliore, un futuro di pace.
DIOCESI DI BOLOGNA
Per seguire le celebrazioni del cardinal Zuppi collegarsi a questo link: www.youtube.it/user/12portebo
Prossimi appuntamenti

lunedì 27 Novembre 09:00
Conferenza episcopale europea a
Malta
mercoledì 29 Novembre 17:30
Prolusione dell’Anno accademico della Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna
giovedì 30 Novembre 09:30
Incontro del Consiglio
presbiterale
sabato 2 Dicembre 09:30
Incontro del Consiglio pastorale diocesano
sabato 2 Dicembre 16:00
Nella parrocchia di San Cristoforo conferisce la cura pastorale a don Marco Pieri
sabato 2 Dicembre 17:00
Nella parrocchia di Nostra Signora della Pace conferisce la cura pastorale a don Lorenzo Guidotti
sabato 2 Dicembre 18:00
Dedicazione del nuovo altare e dell’ambone nella chiesa di Maria Regina Mundi
sabato 2 Dicembre 21:00
Concerto di Natale solidale
domenica 3 Dicembre 12:00
Divina Liturgia Greco cattolici rumeni in Cattedrale
domenica 3 Dicembre 17:00
Nella parrocchia di Minerbio conferisce la cura pastorale a don Maurizio Mattarelli
domenica 3 Dicembre 18:30
Nella parrocchia di San Domenico Savio conferisce la cura pastorale a don Paolo Giordani
LE PAROLE DEL PAPA
Oggi ringraziamo Dio perché tra Israele e Palestina c’è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati. #PreghiamoInsieme che lo siano al più presto tutti, che entrino a Gaza più aiuti umanitari e che si insista nel dialogo: è l’unica via per avere pace.

PAPA FRANCESCO UDIENZA GENERALE Piazza San Pietro Mercoledì, 22 NOVEMBRE 2023

Catechesi. La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente. 27. L’annuncio è per tutti
Cari fratelli e sorelle!
Dopo aver visto, la scorsa volta, che l’annuncio cristiano è gioia, soffermiamoci oggi su un secondo aspetto: è per tutti, l’annuncio cristiano è gioia per tutti. Quando incontriamo veramente il Signore Gesù, lo stupore di questo incontro pervade la nostra vita e chiede di essere portato al di là di noi. Questo Egli desidera, che il suo Vangelo sia per tutti. In esso, infatti, c’è una “potenza umanizzatrice”, un compimento di vita che è destinata ad ogni uomo e ogni donna, perché per tutti Cristo è nato, è morto, è risorto. Per tutti: nessuno escluso.
In Evangelii gaudium si legge: «Tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo. I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile. La Chiesa non cresce per proselitismo ma “per attrazione”» (n. 14). Fratelli, sorelle, sentiamoci al servizio della destinazione universale del Vangelo, è per tutti; e distinguiamoci per la capacità di uscire da noi stessi - un annuncio per essere vero annuncio deve uscire dall’egoismo proprio - e avere anche la capacità di superare ogni confine. I cristiani si ritrovano sul sagrato più che in sacrestia, e vanno «per le piazze e per le vie della città» (Lc 14,21). Devono essere aperti ed espansivi, i cristiani devono essere “estroversi”, e questo loro carattere viene da Gesù, che ha fatto della sua presenza nel mondo un cammino continuo, finalizzato a raggiungere tutti, persino imparando da certi suoi incontri.
In questo senso, il Vangelo riporta il sorprendente incontro di Gesù con una donna straniera, una cananea che lo supplica di guarire la figlia malata (cfr Mt 15,21-28). Gesù rifiuta, dicendo di essere stato mandato solo «alle pecore perdute della casa di Israele» e che «non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini» (vv. 24.26). Ma la donna, con l’insistenza tipica dei semplici, replica che anche «i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni» (v. 27). Gesù rimane colpito e le dice: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri» (v. 28). Questo incontro con questa donna ha qualcosa di unico. Non solo qualcuno fa cambiare idea a Gesù, e si tratta di una donna, straniera e pagana; ma il Signore stesso trova conferma al fatto che la sua predicazione non debba limitarsi al popolo a cui appartiene, ma aprirsi a tutti.
La Bibbia ci mostra che quando Dio chiama una persona e stringe un patto con alcuni il criterio è sempre questo: elegge qualcuno per raggiungere altri, questo è il criterio di Dio, della chiamata di Dio. Tutti gli amici del Signore hanno sperimentato la bellezza ma anche la responsabilità e il peso di essere “scelti” da Lui. E tutti Hanno provato lo scoraggiamento di fronte alle proprie debolezze o la perdita delle loro sicurezze. Ma la tentazione forse più grande è quella di considerare la chiamata ricevuta come un privilegio, per favore no, la chiamata non è un privilegio, mai. Noi non possiamo dire che siamo privilegiati in confronto agli altri, no. La chiamata è per un servizio. E Dio sceglie uno per amare tutti, per arrivare a tutti.
Anche per prevenire la tentazione di identificare il cristianesimo con una cultura, con un’etnia, con un sistema. Così, però, perde la sua natura veramente cattolica, ossia per tutti, universale: non è un gruppetto di eletti di prima classe. Non dimentichiamo: Dio sceglie qualcuno per amare tutti. Questo orizzonte di universalità. Il Vangelo non è solo per me, è per tutti, non lo dimentichiamo. Grazie.