I SEGNI

IL SEGNO DELLA CROCE

Breve spiegazione del Segno della Santa Croce

Il segno della Croce significa due dei principali misteri della nostra fede, cioè l’Unità e Trinità di Dio; e l’Incarnazione, Passione e Morte di Gesù Cristo.Significa l’Unità dicendo – nel nome – il che indica una cosa sola, ed è lo stesso che dire – nella potestà e autorità di Dio – . Significa poi la Trinità nominando distintamente le tre Persone che sono Dio, cioè il Padre, il Figliuolo, e lo Spirito Santo.

 

Si mette prima la mano al capo quando si dice – Nel nome del Padre – per significare che il Padre Eterno è principio del Figliuolo, e dello Spirito Santo. Si mette la mano sul petto dicendo – e del Figliuolo – per mostrare che il Figliuolo è generato dal Padre Eterno. Si mette la mano da una spalla all’altra dicendo – e dello Spirito Santo – per significare che lo Spirito Santo è Amore che procede dal Padre e dal Figliuolo.

 

L’Incarnazione viene significata col mettere la mano sotto il petto quando si nomina la seconda Persona, cioè il Figliuolo che s’incarnò nel ventre di Maria Vergine; la Passione poi e la Morte di Gesù Cristo vengono mostrate dalla figura stessa della Croce che noi formiamo  19 segnandoci; giacchè egli patì, e morì appunto sopra una

 

Croce. Ci segniamo con segno della Croce per confessare che siamo Cristiani, e per mostrare che per la Croce di Gesù Cristo siamo salvi e redenti, e finalmente che per essa abbiamo avuto ogni bene. Il segno della S. Croce ci dona virtù e forza spirituale

 

contro il Demonio e lo scaccia da noi. Conviene usare il segno della S. Croce ogni volta che incominciamo qualche cosa, quando siamo in qualche pericolo e tentazione, e specialmente nel levarci la mattina dal letto, nell’uscire di casa, nell’entrare in chiesa, nel pigliare il cibo, nell’andare a dormire, ed in altri tempi e luoghi più spesso che si può. Dobbiamo spesso far uso del segno della Croce per istare armati, e forti contro i Demoni nostri nemici, i quali in tutti i luoghi e tempi cercano insidiarci; ed accioché

 

tutte le opere nostre siano ordinate ed indirizzate ad onore e gloria di Dio, e per fare commemorazione anche più spesso della Passione e Morte di Cristo.

 

Il segno della croce si traccia portando la mano destra alla fronte, poi al petto e infine alle spalle. Il gesto viene accompagnato dalla formula di preghiera: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen "

Toccando la fronte con questo segno impegniamoci a pensare come Cristo. Toccando il petto impegniamoci ad amare come Cristo. Toccando le spalle impegniamoci ad agire come Cristo.

Il segno della croce è un segno da riscoprire. E' un segno che a tanta gente non dice più nulla. Eppure è il primo simbolo cristiano tracciato su di noi al momento del Battesimo. E sarà l'ultimo segno che tracceranno su di noi, quando tutto sarà finito. Siamo nati in questo segno e moriremo in questo segno. Quando facciamo il segno della croce, facciamolo bene. Non affrettato, rattrappito, tale che nessuno capisce cosa debba significare. No, un segno della croce giusto, cioè lento, ampio, dalla fronte al petto, da una spalla all’altra. Sentiremo come esso ci abbraccia tutto! Raccogliamoci dunque bene; raccogliamo in questo segno tutti i pensieri e tutto l’animo, perché è il segno più santo che ci sia.

Con il segno della Croce noi testimoniamo la nostra Fede, una Fede che ci è donata per Amore e noi dobbiamo essere sempre riconoscenti e commossi di fronte a Dio per questo grande Dono.

Al mattino aprendo gli occhi, fai il segno della croce; copri il tuo corpo con il segno di Gesù, perché resti con te e ti protegga per tutto il giorno. 

Anche alla sera prima di dormire, il tuo ultimo gesto sia il segno della croce, dicendo: o Gesù, custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli.

Segnandoti prima della preghiera, dici: "nel nome del Padre" e impegnati ad abbandonarti in Lui; "nel nome del Figlio" e impegnati ad unirti profondamente a Lui; "nel nome dello Spirito" e impegnati a lasciarti guidare da lui.

Quando facciamo il segno della croce il primo movimento è offerto in onore del Padre. Noi portiamo la mano sulla fronte perché il centro dei nostri pensieri e della nostra intelligenza è Dio che ci ha creati. Padre è il nome con cui Gesù si rivolgeva a Dio. Diceva di lui: «il Padre mio», come noi parliamo di nostro padre. E ha invitato anche i suoi discepoli a rivolgersi a Dio chiamandolo con questo nome.

Il secondo movimento è offerto in onore del Figlio che si è incarnato per salvarci, cioè si è fatto come noi per farci ritornare a Lui. Egli si consegnò volontariamente alla morte per noi e con la sua risurrezione ha vinto la morte.

 

Il terzo movimento è offerto allo Spirito Santo che è il dono di Gesù risorto perché l’amore del Padre sia in noi. Lo Spirito Santo ci aiuta a comprendere le parole di Gesù e ci dona la forza di vivere come Lui.

Genuflessione

 

La genuflessione è un gesto di umiltà e di profonda adorazione: corpo e testa diritti; mani giunte;

piegare il ginocchio destro a terra vicino al tallone sinistro; rialzarsi subito senza fare inchino; essere ben girati verso l'oggetto della genuflessione; non genuflettere mai camminando ma fermarsi, genuflettere, ripartire.

Si fa la genuflessione al Ss.mo Sacramento, sia esposto, sia chiuso nel tabernacolo;

alla santa Croce dalla solenne adorazione nella Azione liturgica del venerdì nella Passione del Signore fino all'inizio della Veglia pasquale.

Si genuflette a Natale (25/12) e all'Annunciazione (25/3) nel Credo alle parole: «e per opera dello Spirito Santo… si è fatto uomo» o «il quale fu concepito… da Maria Vergine».

Se nel presbiterio c'è il tabernacolo con il Ss.mo Sacramento, si genuflette quando si giunge all'altare e quando ci si allontana, non invece durante la celebrazione.

Inoltre genuflettono tutti coloro che passano davanti al Ss.mo Sacramento se non procedono in processione.

Coloro che portano il turibolo o la croce processionale o i candelieri o l'Evangeliario,

al posto della genuflessione fanno un inchino col capo.

Genuflettono in segno di adorazione al Ss.mo Sacramento coloro che entrano

in chiesa (dopo aver preso l'acqua benedetta ed essersi fatti il segno della croce) o ne escono.

 

Nella Bibbia

 

La Bibbia attesta l'uso di piegare il ginocchio di fronte a qualcuno in segno di sottomissione, e quindi anche di fronte a Dio (Is 45,23; citato in Rm 14,11). Paolo annuncia che ogni ginocchio si piegherà nel nome di Gesù(Fil 2,10).Era comunque comune la posizione in ginocchio nell'atto di supplicare qualcuno; lo stesso Gesù prega in ginocchio nel Getsemani (Lc 22,41).Mettersi in ginocchio e prostrarsi è inoltre segno di sottomissione e di ringraziamento a qualcuno più grande di sé, sia egli uomo (Gen 43,28) o Dio (Ef 3,14).

In altri momenti specifici

Nel giorno di Natale, si genuflette alcuni istanti durante il Credo al far memoria del mistero dell'Incarnazione.

La Domenica delle Palme e il Venerdì Santo, durante la lettura della Passione del Signore, si genuflette alcuni istanti subito dopo che si legge la frase della morte di Gesù.

Il Venerdì Santo si può fare la genuflessione all'avvicinarsi alla croce durante l'adorazione della stessa.

 

Il Venerdì Santo dopo la Celebrazione della Passione e il Sabato Santo si fa la genuflessione al passare davanti al crocifisso posto sull'altare o davanti ad esso in chiesa.