AVVENTO 2023

AVVENTO 2018

Inizia l'Avvento. Come vivere il tempo dell'attesa

Inizia domenica 2 dicembre 2018 l’Avvento, il tempo forte dell’Anno liturgico che prepara al Natale. La prima domenica di Avvento apre il nuovo Anno liturgico. Quattro sono le domeniche di Avvento nel rito romano, mentre nel rito ambrosiano sono sei e infatti l’Avvento è già cominciato domenica 18 novembre. Si tratta di un «tempo che ci è dato per accogliere il Signore che ci viene incontro, anche per verificare il nostro desiderio di Dio, per guardare avanti e prepararci al ritorno di Cristo», aveva spiegato lo scorso anno papa Francesco nel suo primo Angelus d’Avvento in piazza San Pietro. E la domenica successiva, sempre all’Angelus, aveva chiarito che «è un tempo per riconoscere i vuoti da colmare nella nostra vita, per spianare le asperità dell’orgoglio e fare spazio a Gesù che viene».

L’Avvento inizia con i primi Vespri della prima Domenica di Avvento e termina prima dei primi Vespri di Natale. Il colore dei paramenti liturgici indossati dal sacerdote è il viola; nella terza domenica di Avvento (ossia, la domenica Guadete) facoltativamente si può usare il rosa, a rappresentare la gioia per la venuta di Cristo. Nella celebrazione eucaristica non viene recitato il Gloria, in maniera che esso risuoni più vivo nella Messa della notte per la Natività del Signore.

I nomi tradizionali delle domeniche di Avvento sono tratti dalle prime parole dell’Antifona di ingresso alla Messa. La prima domenica è detta del Ad te levavi («A te elevo», Salmo 25); la seconda domenica è chiamata del Populus Sion («Popolo di Sion», Isaia 30,19.30); la terza domenica è quella del Gaudete («Rallegratevi», Filippesi 4,4.5); la quarta domenica è quella del Rorate («Stillate», Isaia 45,8).

Il termine Avvento deriva dalla parola “venuta”, in latino adventusIl vocabolo adventus può tradursi con “presenza”, “arrivo”, “venuta”. Nel linguaggio del mondo antico era un termine tecnico utilizzato per indicare l’arrivo di un funzionario, la visita del re o dell’imperatore in una provincia. Ma poteva indicare anche la venuta della divinità, che esce dal suo nascondimento per manifestarsi con potenza, o che viene celebrata presente nel culto.

I cristiani adottarono la parola Avvento per esprimere la loro relazione con Cristo: Gesù è il Re, entrato in questa povera “provincia” denominata terra per rendere visita a tutti; alla festa del suo avvento fa partecipare quanti credono in Lui. Con la parola adventus si intendeva sostanzialmente dire: Dio è qui, non si è ritirato dal mondo, non ci ha lasciati soli. Anche se non lo possiamo vedere e toccare come avviene con le realtà sensibili, Egli è qui e viene a visitarci in molteplici modi.

L’Avvento è «tempo di attesa, di conversione, di speranza», come spiega Direttorio su pietà popolare e liturgia. È il tempo dell’attesa della venuta di Dio che viene celebrata nei suoi due momenti: la prima parte del tempo di Avvento invita a risvegliare l’attesa del ritorno glorioso di Cristo; poi, avvicinandosi il Natale, la seconda parte dell’Avvento rimanda al mistero dell’Incarnazione e chiama ad accogliere il Verbo fatto uomo per la salvezza di tutti. Ciò è spiegato nel primo Prefazio di Avvento, ossia la preghiera che “apre” la liturgia eucaristica all’interno della Messa dopo l’Offertorio. In essa si sottolinea che il Signore «al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana, portò a compimento la promessa antica, e ci aprì la via dell’eterna salvezza». E poi si aggiunge: «Verrà di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerà a possedere il regno promesso che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa».

L’Avvento è poi tempo di conversione, alla quale la liturgia di questo momento forte invita con la voce dei profeti e soprattutto di Giovanni Battista: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Matteo 3, 2). Infine è il tempo della speranza gioiosa che la salvezza già operata da e le realtà di grazia già presenti nel mondo giungano alla loro maturazione e pienezza, per cui la promessa si tramuterà in possesso, la fede in visione, e «noi saremo simili a lui e lo vedremo così come egli è» (1 Giovanni 3, 2).

Le letture – nel 2018 vengono seguite quelle dell’Anno C con il Vangelo di Luca – testimoniano questa suddivisione dell’Avvento. Nella prima domenica di Avvento – 2 dicembre – il Vangelo (Luca 21,25-28.34-36) descrive «il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria» e ricorda che «la vostra liberazione è vicina». Nella seconda domenica di Avvento – 9 dicembre – il Vangelo (Luca 3,1-6) ha al centro Giovanni Battista che predica «un Battesimo di conversione» ed è «voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore». Nella terza domenica di Avvento – 16 dicembre – il Vangelo (Luca 3,10-18) si sofferma ancora sul Battista che spiega: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali». Infine il Vangelo dell’ultima domenica di Avvento (Luca 1,39-45) – 23 dicembre – è quello dell’incontro fra Maria ed Elisabetta che si rivolge alla Vergine con queste parole: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?».

Nei ritmi dell’anno liturgico l’Avvento è il tempo mariano per eccellenza. Lo ricorda chiaramente Paolo VI nel paragrafo 4 della Marialis Cultus: «In tal modo i fedeli, che vivono con la Liturgia lo spirito dell’Avvento, considerando l’ineffabile amore con cui la Vergine Madre attese il Figlio,sono invitati ad assumerla come modello e a prepararsi per andare incontro al Salvatore che viene, vigilanti nella preghiera, esultanti nella sua lode». Il tempo dell’Avvento ha quindi come icona quella della Vergine. Papa Francesco ha sottolineato che «Maria è la “via” che Dio stesso si è preparato per venire nel mondo» ed è «colei che ha reso possibile l’incarnazione del Figlio di Dio, “la rivelazione del mistero, avvolto nel silenzio per secoli eterni” (Romani 16,25)» grazie «al suo “sì” umile e coraggioso». La presenza della Solennità dell’Immacolata Concezione – 8 dicembre – fa parte del mistero che l’Avvento celebra: Maria è il prototipo dell’umanità redenta, il frutto più eccelso della venuta redentiva di Cristo. E in questo tempo forte la figura della Vergine viene presentata come l’icona dell’attesa fiduciosa e vigilante, della disponibilità attenta e concreta al mistero di Dio. 

Avvento In Visibile - Sussidio di Avvento 2018

Itinerario vocazionale che vuole richiamare l’attenzione a rendere visibile il cammino di discernimento della propria storia, a rendere visibile la Parola di Dio con il proprio stile di vita unito a Gesù che viene incontro all’umanità. Il titolo del sussidio gioca sulla parola in visibile proprio a identificare e percorrere il cammino dell’attesa di ciascuno che porta a incontrare l’invisibile che diventa vita, incontro del Verbo che si fa carne. 
Ogni domenica è strutturata in 4 parti: 
- La Parola In Visibile: il Vangelo delle Domeniche di Avvento e della Solennità dell’Immacolata con un breve commento a carattere vocazionale. 
La Testimonianza In Visibile: un testimone della fede che aiuterà il cammino di discernimento. 
La Vita In Visibile: proposta di un’attività per tradurre in vita l’itinerario di avvento. 
La Preghiera In Visibile: un Salmo con il quale confrontarsi e pregare.

AVVENTO 2017

Sussidio di meditazione sul Vangelo del giorno per i Tempi di Avvento e Natale, Anno B (dal 27 Novembre 2017 al 7 Gennaio 2018)

Sussidio di meditazione sul Vangelo del giorno per i Tempi di Avvento e Natale, Anno B (dal 27 Novembre 2017 al 7 Gennaio 2018) curato dal CDV della diocesi di Patti. 
Per ogni giorno la Parola del Signore: 
- è ascoltata (brano evangelico) 
- è meditata (breve meditazione) 
- mi impegna (facile applicazione alla vita quotidiana). 
Ideato per giovani e adatto a tutti.

AVVENTO 2016

Celebrare l'Avvento, significa saper attendere, e l'attendere è un'arte che, il nostro tempo impaziente, ha dimenticato. Il nostro tempo vorrebbe cogliere il frutto appena il germoglio è piantato; così, gli occhi avidi, sono ingannati in continuazione, perché il frutto, all'apparenza così bello, al suo interno è ancora aspro, e, mani impietose, gettano via, ciò che le ha deluse. Chi non conosce l'aspra beatitudine dell'attesa, che è mancanza di ciò che si spera, non sperimenterà mai, nella sua interezza, la benedizione dell'adempimento.

 

Ogni giorno porta al cristiano molte ore di solitudine in mezzo ad un mondo non cristiano. Questo è il tempo della verifica. Esso è la prova della bontà della meditazione personale e della comunione cristiana. La comunità ha reso gli individui liberi, forti, adulti, o li ha resi invece dipendenti, non autonomi? Li ha condotti un po' per mano, per far loro imparare di nuovo a camminare da soli, o li ha resi paurosi e insicuri?… Qui si tratta di decidere se la meditazione personale ha portato il cristiano in un mondo irreale da cui si risveglia con spavento, nel ritornare al mondo terreno del suo lavoro, o se viceversa lo ha fatto entrare nel vero mondo di Dio, che permette di affrontare la giornata dopo aver attinto nuova forza e purezza. Si è trattato di un'estasi spirituale per brevi attimi, cui poi subentra la quotidianità, o di un radicarsi essenziale e profondo della Parola di Dio nel cuore?… Solo la giornata potrà deciderlo… Ognuno deve sapere che anche il momento in cui è isolato ha una sua retroazione sulla comunione. Nella sua solitudine egli può dilacerare e macchiare la comunione o viceversa rafforzarla e santificarla….

SUSSIDIO CEI AVVENTO-NATALE 2016

AVVENTO 2015

Avvento 2015 – Temi e segni
1° Domenica 29 novembre SPERANZA Luce rossa -Silenzio
2° Domenica 6 dicembre DISPONIBILITA' Luce verde- Aspersione con l'acqua
3° Domenica 13 dicembre MISERICORDIA Luce rosa - Offertorio per i poveri
4° Domenica 20 dicembre ACCOGLIENZA Luce bianca – Benedizione Gesù Bambini

AVVENTO 2014

Avvento

(Jean Galot, Vieni, Signore)

Avvento, tempo dell'attesa e della speranza: 
è la tua venuta, o Cristo, che vogliamo rivivere, 
preparandoci più profondamente 
nella fede e nell'amore. 

Avvento, tempo della Chiesa affamata del Salvatore: 
essa vuole ripeterti, volgendosi a te 
con più insistenza, con un lungo sguardo, 
che tu sei tutto per lei. 

Avvento, tempo dei desideri più nobili dell'uomo 
che più coscientemente convergono verso di te, 
e che devono cercare in te, nel tuo mistero, 
il loro compimento. 

Avvento, tempo di silenzio e di raccoglimento, 
in cui ci sforziamo d'ascoltare la Parola 
che vuol venire a noi, 
e di sentire i passi che si avvicinano. 

Avvento, tempo dell'accoglienza 
in cui tutto cerca di aprirsi, 
in cui tutto vuol dilatarsi nei nostri cuori troppo stretti, 
al fine di ricevere la grandezza infinita 
del Dio che viene a noi.

 

Nel tempo in cui incomincia a determinarsi l'esigenza di un periodo di preparazione alle feste della manifestazione del Signore, la Chiesa aveva già fissato le modalità di preparazione alle feste pasquali. Nel IV secolo il tempo pasquale e quaresimale avevano già assunto una configurazione vicinissima a quella attuale.

L'origine del tempo di Avvento è più tardiva, infatti viene individuata tra il IV e il VI secolo. La prima celebrazione del Natale a Roma è del 336, ed è proprio verso la fine del IV secolo che si riscontra in Gallia e in Spagna un periodo di preparazione alla festa del Natale.

Per quanto la prima festa di Natale sia stata celebrata a Roma, qui si verifica un tempo di preparazione solo a partire dal VI secolo. Senz'altro non desta meraviglia il fatto che l'Avvento nasca con una configurazione simile alla quaresima, infatti la celebrazione del Natale fin dalle origini venne concepita come la celebrazione della risurrezione di Cristo nel giorno in cui si fa memoria della sua nascita. Nel 380 il concilio di Saragozza impose la partecipazione continua dei fedeli agli incontri comunitari compresi tra il 17 dicembre e il 6 gennaio.

In seguito verranno dedicate sei settimane di preparazione alle celebrazioni natalizie. In questo periodo, come in quaresima, alcuni giorni vengono caratterizzati dal digiuno. Tale arco di tempo fu chiamato "quaresima di s. Martino", poiché il digiuno iniziava l'11 novembre. Di ciò è testimone s. Gregorio di Tours, intorno al VI secolo.

 

Dio ci chiede di essere pronti.

 

Ciò che conta non sono le apparenze, quello che vedono gli uomini, quello che spesso muove la loro ammirazione e il loro plauso. Dio ci chiede di vivere sotto il suo sguardo con la semplicità e la determinazione dei discepoli, pronti a rendere ragione della nostra speranza, prendendo come bussola il Vangelo. Allora quando Gesù ritornerà, quando questo mondo finalmente lascerà il posto ai cieli nuovi e alla terra nuova, non ci sentiremo smarriti o paurosi, ma gli andremo incontro nella gioia. 

 

DOMENICA 30.NOVEMBRE inizia il nuovo anno liturgico. Comincia proprio con l’avvento, questo periodo di quattro settimane che ci porterà al Natale. I simboli evidenti che nella nostra messa testimoniano l’inizio di questo periodo sono il colore viola dei paramenti del sacerdote, l’omissione della recita del Gloria e l’accensione, una per ogni domenica, delle quattro candele dell’avvento, simbolo della luce che deve splendere nel nostro cuore, attesa viva per il Signore.

 

Il mistero di un Dio così grande che si è fatto piccolo in un bambino nella notte di un Natale di duemila anni fa, può portarci a riflettere sulla nostra attesa di questo momento. Può portare voi bambini, che siete ancora piccoli, a diventare grandi, imparando a scoprire e a capire il valore dell’attesa.

Abituati infatti come siamo al tutto subito, abbiamo perso la “magia del Natale” perchè ormai nel nostro mondo è natale tutto l’anno.

Imparare a sapere gioire dell’attesa, dei sacrifici fatti per raggiungere una meta, possono essere dei piccoli insegnamenti, che l’avvento può darci.

Può essere anche l’occasione per noi adulti per tornare bambini, e riflettere se la nostra rincorsa affannosa di una quotidianità sempre più frenetica, non ci tolga il gusto dei veri valori, dei veri rapporti.

 

Quella gioia che il Natale portava quando eravamo più piccoli (che magari abbiamo perso per strada) probabilmente con meno cose, ma più felici. L’avvento può essere per noi un periodo in cui riappropriarci del desiderio, della nostalgia, per fare un passo indietro e riscoprire in esso i veri valori che Gesù ci ha insegnato, per farci vivere un Natale autentico in comunione con Dio e con i nostri affetti. 

RIFLESSIONE PER L’AVVENTO ANNO –2014

1° DOMENICA 30.NOVEMBRE 2014

L’ATTESA è la caratteristica principale del Tempo di Avvento: non si tratta di un’attesa di paura, fondata sulla tristezza e sul dormire ma, come ricorda Paolo, è l’attesa di chi deve svegliarsi dal sonno perché la salvezza è vicina; non solo per un popolo ma per tutte le nazioni della terra, come ci ricorda il Profeta Isaia. Iniziamo questo periodo di Avvento, vegliando in attesa del Signore, pronti ad accoglierlo, nel giorno che non conosciamo, come lo stesso Maestro ci ricorda nel Vangelo.  

 

San Giuseppe è maestro dell’attesa! Come tutti gli Israeliti ha atteso con speranza il giorno della salvezza, inconsapevole di essere parte integrante del progetto salvifico di Dio, come Padre e Custode del Bambino di Betlemme. Amen. 

IMPEGNO SETTIMANALE:

 

L’attesa è silenzio ed ascolto! Impegniamoci a saper ascoltare le persone che amiamo, dialogando con tutti senza superbia ma con tanta umiltà, pronti a costruire e mai a distruggere.

L’ascolto diventi preghiera quotidiana da recitare da soli e insieme alle persone che amiamo.

 

Chiediamo a San Giuseppe, uomo di preghiera, di proteggere e di custodire le nostre famiglie, perché la preghiera sia al centro delle nostre case, per diventare testimoni di amore e unità tra i fratelli, in un mondo dove spesso prevalgono discordie e divisioni.

I DOMENICA DI AVVENTO 27.NOVEMBRE 2011

I SEGNI DELLA PRIMA DOMENICA

CORONA D'AVVENTO LA LUCE DEI PROFETI
CORONA D'AVVENTO LA LUCE DEI PROFETI
ANNUNCIAZIONE
ANNUNCIAZIONE
ALBERO DELLA VITA
ALBERO DELLA VITA
VEGLIATE!!
VEGLIATE!!

II DOMENICA DI AVVENTO 4.dicembre 2011

I SEGNI DELLA SECONDA DOMENICA

CORONA D'AVVENTO LA LUCE DI ATTESA
CORONA D'AVVENTO LA LUCE DI ATTESA
NON TEMERE
NON TEMERE

" Questo è l'albero della vita con i suoi dolcissimi frutti l'umanità si rinnova ogni giorno. I piccoli bimbi rinati nell'acqua del battesimo, fanno parte della grande famiglia dei figli di Dio e

PREPARATE LA STRADA
PREPARATE LA STRADA

III DOMENICA DI AVVENTO 11.DICEMBRE 2011

I SEGNI DELLA TERZA DOMENICA

CORONA D'AVVENTO LA LUCE DELLA GIOIA
CORONA D'AVVENTO LA LUCE DELLA GIOIA
VISITAZIONE
VISITAZIONE
RALLEGRATEVI
RALLEGRATEVI
IL PRESEPE IN CHIESA
IL PRESEPE IN CHIESA

IV DOMENICA DI AVVENTO 18.DICEMBRE 2011

I SEGNI DELLA QUARTA DOMENICA

CORONA D'AVVENTO LA LUCE DI GESU'
CORONA D'AVVENTO LA LUCE DI GESU'
NASCITA DI GESU'
NASCITA DI GESU'
CREDETE
CREDETE

NOVENA ALL'IMMACOLATA DAL 29/11 AL 07/12

NOVENA ALL’IMMACOLATA DAL 29/11 AL 7/12

 

Saluto e accoglienza 

 

La parola di Dio chiede di essere accolta: ma, prima ancora, ci accoglie e ci unisce. È l'iniziativa di Dio, la sua chiamata a convocarci e a farci comunità profetica, segno del suo regno che viene. Da Maria impariamo l'accoglienza della parola del Signore, per imparare l'accoglienza reciproca e di tutti i fratelli.

 

L'angelo del Signore portò l'annuncio a Maria

Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo.

Ecco l'ancella del Signore.

Avvenga di me secondo la sua parola. 

Il Verbo si è fatto carne.

E abitò fra noi.

Inno    

 

Ave, o stella del mare, madre gloriosa di Dio, vergine sempre, Maria, porta felice del cielo. l'Ave del messo celeste reca l'annunzio di Dio, muta la sorte di Eva, dona al mondo la pace. Spezza i legami agli oppressi, rendi la luce ai ciechi, scaccia da noi ogni male, chiedi per noi ogni bene. Mostrati madre per tutti, offri la nostra preghiera, Cristo l'accolga benigno, lui che si è fatto tuo Figlio. Vergine santa fra tutte, dolce regina del cielo, rendi innocenti i tuoi figli, umili e puri di cuore. Donaci giorni di pace, veglia sul nostro cammino, fa' che vediamo il tuo Figlio, pieni di gioia nel cielo. Lode all'altissimo Padre, gloria al Cristo Signore, salga allo Spirito Santo, l'inno di fede e d'amore. Amen.

 

La beatitudine della Parola e della fede (Prima della lettura della Parola del giorno).

 

Maria è beata perché nella sua vita ha sempre accolto la parola del Signore. Chiediamo di poter vivere anche noi questa beatitudine. Beata colei che ti fu madre. Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano. Ecco mia madre e i miei fratelli. Chi compie la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre. Beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore. Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano.

 

 

 

Preghiera di lode (Dopo la lettura della Parola del giorno).

 

La parola di Dio è sempre dono e «buona notizia» di salvezza. Rispondiamo con il nostro grazie e con la lode. Lodiamo il Signore per la sua parola e per i segni del suo amore. Glorifichiamolo dicendo: Gloria al Signore! Gloria al Signore! Cristo è nato dallo Spirito Santo per donarci la vita: si è degnato di abitare tra noi. Lodiamolo dicendo: Gloria al Signore! Ecco, la Vergine ha dato al mondo l'Emmanuele. Egli è sceso dal cielo; ha salvato dall'Egitto il popolo smarrito.

 

Glorifichiamolo dicendo:

Gloria al Signore!

 

Ha voluto darci la vittoria sul nemico.

Ha preso dimora nella vergine Maria: l'invisibile diviene visibile nella carne.

Adoriamolo dicendo: Gloria al Signore!

 

Luce da luce è risuscitato per noi, il Cristo nostro re.

Ha salvato la nostra vita dal peccato.

Tutti insieme diciamo: Gloria al Signore!

 

 

Preghiera di grazie e di gioia  

 

Pregare con Maria significa impegnarsi a guardare la vita e la sto­ria con gli occhi del «Magnificat». Maria ha capito che Dio rovescia ogni progetto di dominio e sce­glie, per agire, un'umile «serva». Pregare con Maria significa rimetterci ogni giorno di nuovo in cammino, per convertirci al Signore, combattere la sfiducia e il male, significa aprirci alla gioia. Con il suo «Magnificat» Maria ci insegna a lodare e a ringraziare il Signore. Cantiamo la sua preghiera come preghiera di lode e di speranza per tutta la Chiesa, come voce di tutti i popoli.

 

«Magnificat»

 

L'anima mia magnifica il Signore* e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.*

D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente* e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia* si stende su quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,* ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, * ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati* ha rimandato i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,* ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri,* ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

Gloria al Padre e al Figlio* e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre* nei secoli dei secoli. Amen.

 

Preghiera conclusiva

 

Madre del buon annunzio e dell'accoglienza, tempio dove il Verbo si è fatto carne e gli uomini hanno incontrato il Redentore, fa' che tutti noi apriamo le porte del nostro cuore a Cristo. Madre di misericordia e di riconciliazione, tempio della luce senza ombre, intercedi presso il tuo Figlio perché ottenga a noi il perdono delle colpe, allontani ogni divisione e discordia e doni alla nostra Chiesa lo Spirito dell'amore che la renda segno di unità e di pace. Madre della Chiesa e di ogni uomo, madre dei poveri e dei piccoli, di chi dispera e si sente solo, di chi soffre e geme nella paura della morte: rendi la nostra Chiesa capace di gridare a tutti che Dio è Padre, pieno di misericordia e di bontà, di dire a quanti hanno paura: non temete, Dio è con noi. Madre dell'incontro e del soccorso, santa Madre del Redentore, porta e radice di salvezza, soccorri questo tuo popolo che anela a risorgere; sotto la tua protezione noi cerchiamo rifugio: esaudisci la nostra preghiera, sii per tutti noi Rimedio contro ogni male. Amen.

 

 

Primo giorno

 

Lettura breve: Mt 1,18-23.

«Credenti e non credenti, contempliamo innanzi tutto l'ineffabile esperienza di Dio, che la vergine Maria ha vissuto, per farla nostra. Guardiamo a Nazareth, e poi a Betlemme, dove Maria accoglie l'an­nunciazione del Signore, e per opera dello Spirito Santo diviene la madre di Dio che si fa uomo. Fin da quei momenti, in Maria la Chiesa "esalta il frutto più eccelso della redenzione, ed in lei contempla con gioia... ciò che essa tutta desidera e spera di essere" (cf. SC 103); anzi, ciò che l'intera umanità è chiamata ad essere. Lontani da Dio, infatti, noi e la nostra società non andremo lontano. Conosceremo ulteriormente la schiavitù dei nostri idoli e le ricor­renti insidie del paganesimo, e avremo paura anche dei nostri passi: della vita, dell'amore, della famiglia, della libertà, del sacrificio, della giustizia e della pace. Peseremo con tante contraddizioni sui poveri e sulle prospettive di vera fraternità tra i popoli. Le conquiste del nostro progresso potranno essere anche la nostra babele e la nostra morte».

 

Secondo giorno

 

Lettura breve: Lc 1,39-47.

«Dice Elisabetta a Maria, che le fa visita: "E beata sei, che hai credu­to nell'adempimento delle parole del Signore" (cf. Lc 1,45). Nella fede di Maria in un Dio che parla agli uomini come ad amici per vivere in comunione con loro, Chiesa e cristiani sanno che è già espressa anche la fede da cui sono convocati. A una tale fede essi sono chiamati a dare ora quotidiana testimonianza, in questo mondo che ha estre­mo bisogno di Dio, con gli stessi sentimenti della Vergine: come lei, in ascolto e in accoglienza del Signore che viene; come lei, in pre­ghiera incessante; come lei e con lei, decisi a compiere la volontà del Padre: "Ecco, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1,38)».

 

 

 

 

Terzo giorno

 

Lettura breve: Gv 19,25.

«Guardiamo, poi, al Calvario. Per quella morte Gesù ha vissuto, per­ché voleva dare al Padre l'estrema testimonianza dell'amore, e agli uomini l'estrema testimonianza della misericordia. Il suo sacrificio sulla croce ci riscatta tutti nella libera e generosa offerta della esi­stenza di Gesù al Padre, il quale vuole che nessuno di noi vada per­duto. Così, in un mondo dove abbonda il peccato, sovrabbonda la gra­zia (cf. Rm 5,20), e a tutti è data la speranza viva e la gioia indicibile di conoscere la verità e di conseguire la salvezza (cf. 1Pt 3,9). Stava ai piedi della croce Maria, sua madre, a lui associata sino alla fine. Non una parola, non un grido tramandano a noi gli evangelisti, ma l'immagine potente di chi già contemplava il Figlio ancora bam­bino, e "serbava tutte queste cose nel suo cuore", perché sapeva che egli doveva occuparsi delle cose del Padre suo (cf. Lc 2,19; 3,49)».

 

 

Quarto giorno

 

Lettura breve: Gv 19,25-27.

«"A te una spada trafiggerà l'anima", le era stato detto, perché egli è qui per la rovina e la risurrezione, segno di contraddizione che rive­la i pensieri dei cuori (cf. Lc 2,34-35). E perché la sua vita è straziata come la vita del Figlio, che sulla croce si abbandona al Padre in un incontro inesprimibile, Maria intuisce e accoglie il mistero che va oltre quella morte. Anche là, sulla croce, è benedetto il frutto del suo seno (cf. Lc 1,42). Risorgerà, e sarà primogenito della nuova creazio­ne che torna riconciliata al Padre. E delle nuove creature lei, la prima dei redenti, sarà madre: "Donna, ecco tuo figlio; figlio, ecco tua madre!" (cf. Gv 19,26-27)».

 

Quinto giorno

 

Lettura breve: Cor 1,26-30.

«La Chiesa intera, che già si esprime in Maria ai piedi della croce, deve oggi con nuova intensità di fede concentrarsi, come lei, in un indiviso amore a Gesù Cristo suo Signore. A un mondo che non sa più che cosa è bene e che cosa è male, che conosce sempre l'orgoglio originale della ribellione a Dio e la conseguente disperazione tra gli uomini e tra i popoli, noi non possiamo offrire concorrenze, né tanto meno dare maledizioni. Noi non conosciamo altro, in mezzo agli uomini, se non Gesù Cristo crocifisso, per noi e per tutti diventato sapienza, giustifica­zione, santificazione e redenzione (cf. I Cor 1,30; 2,2). Con tutta la nostra esistenza, è nostra missione testimoniare che niente si può fare senza di lui e che tutto possiamo con lui che ci sostiene (cf. Fil 4,13). Anche a noi questo compito trafiggerà l'anima. Non possiamo essere cristiani a ore, senza gettare totalmente la vita, noi pure fatti segni di contraddizione, fedeli sino in fondo nella passione per i fratelli, in memoria di lui».

 

 

 

 

 

Sesto giorno

 

Lettura breve: Gal 4,4-5.

«Ma per mezzo della beata Vergine Maria siamo nati molto meglio che non per mezzo di Eva, per il fatto che Cristo è nato da lei. Invece della decrepitezza abbiamo riacquistato la freschezza; invece della corruzione l'incorruzione; invece delle tenebre la luce. Ella è nostra madre, madre della nostra vita, madre della nostra incorruzione, madre della nostra luce. Dice l'Apostolo riguardo a nostro Signore: Egli "è diventato per noi sapienza, giustizia, santifi­cazione e redenzione" (I Cor 1,30). Ella dunque, che è madre di Cristo, è madre della nostra sapienza, madre della nostra giustizia, madre della nostra santificazione, madre della nostra redenzione; perciò è per noi più madre della madre nostra secondo la carne. Dunque da lei abbiamo una natività miglio­re, perché da lei è la nostra santità, la nostra sapienza, la nostra giu­stizia, la nostra santificazione, la nostra redenzione».

 

Settimo giorno

 

Lettura breve: Rm 5; 12.17-19.

«O donna piena e sovrabbondante di grazia, ogni creatura rinverdi­sce, inondata dal traboccare della tua pienezza. O vergine benedetta e più che benedetta, per la cui benedizione ogni creatura è benedetta dal suo Creatore, e il Creatore è benedetto da ogni creatura. A Maria Dio diede il Figlio suo unico che aveva generato dal suo seno uguale a se stesso e che amava come se stesso, e da Maria plasmò il Figlio, non un altro, ma il medesimo, in modo che secondo la natura fosse l'unico e medesimo figlio comune di Dio e di Maria. Dio creò ogni creatura, e Maria generò Dio: Dio che aveva creato ogni cosa, si fece lui stesso creatura di Maria, e ha ricreato così tutto quello che aveva creato. E mentre aveva potuto creare tutte le cose dal nulla, dopo la loro rovina non volle restaurarle senza Maria».

 

 

Ottavo giorno

 

Lettura breve: Gen 3,9.15-20.

Ave, piena di grazia, il Signore è con te (cf. Lc 1,28). E che cosa potrebbe esserci di più sublime di questa gioia, o Vergine Maria? O che cosa potrebbe esserci di più eccellente di questa grazia che tu hai avuto in sorte da Dio? Il Signore è con te! E chi oserebbe gareggiare con te? Dio viene da te, e chi non ti cederebbe il passo e non ti darebbe anzi di buon grado il primato e la superiorità? Perciò, guardando alle tue eminenti prero­gative più eccellenti di quelle di tutte le creature, grido anch'io con grandissime lodi: Ave, piena di grazia, il Signore è con te! Veramente "benedetta tu fra le donne", perché hai mutato in benedizione la maledizione di Eva. Infatti hai fatto sì che Adamo, che prima giaceva colpito da maledizione, fosse per te benedetto. Veramente benedetta sei tu fra le donne, perché in grazia tua la benedizione del Padre è brillata agli uomini e li ha liberati dall'antica maledizione».

 

 

 

 

Nono giorno

 

Lettura breve: Ef, 3-6.11-12.

Dio vede nell'uomo più in là del male e più a fondo del peccato. Il Cristo realizza il progetto di Dio che vuole tutti gli uomini destinati ad essere figli suoi. Maria appartiene a tale progetto in modo unico: Dio Padre ha voluto che la vergine Maria fosse sempre senza peccato. Ella è l'Immacolata concezione, la creatura più santa della terra. Maria è la creatura «ricolmata di grazia», la «piena di grazia» perché, chiamata a essere la Madre di Dio, è concepita senza peccato origina­le. La dottrina cristiana vede in lei la nuova «Eva», l'inizio cioè di una nuova umanità solidale con il Cristo e non più con l'«Adamo pecca­tore»; la Vergine nata libera per servire Dio in libertà. l'essere «immacolata» non è un privilegio che la colloca a margine della storia e della nostra esperienza di peccato. Al contrario, essa diventa il punto di avvio di una storia rinnovata. Avendo accolto fino in fondo l'amore di Dio e avendo fatto con il Figlio esperienza della croce, Maria conosce meglio il male, che non ha mai compiuto, di quanto noi stessi conosciamo il male che abbiamo fatto. L'Immacolata è e rimane il segno che il male del mondo non è più radicalmente irrimediabile: l'opera di Cristo l'ha già sconfitto in par­tenza, se Maria ha potuto nascere «tutta santa», piena di grazia, quasi plasmata e resa dallo Spirito Santo una nuova creatura.

 

SUPPLICA ALL’IMACOLATA

 

O Maria, Vergine Immacolata, in quest'ora di pericolo e di angoscia, Tu sei, dopo Gesù, il nostro rifugio e la nostra suprema speranza. Salve, o Regina, Madre di Misericordia, nostra vita, nostra dolcezza, nostra consolazione e nostra speranza! Noi gridiamo a Te che sei dolce per chi ti ama, ma terribile contro il demonio come un esercito schierato in campo. Ti supplichiamo di distogliere dalle nostre iniquità lo sguardo dell'Eterna Giustizia e di rivolgere sopra di noi quello della Divina Misericordia. Un solo sguardo, o celeste Madre, uno sguardo di Gesù, e di Te, e noi saremo salvi! E vani cadranno i disegni dell'empietà che si scioglieranno come cera al fuoco! Esaudisci tanti voti e tante preghiere! Non dire che non lo puoi, o Maria, perché la tua interces­sione è onnipotente sul Cuore del tuo Divin Figlio, ed Egli non ti sa nulla rifiutare. Non dire che non lo vuoi, perché Tu sei la nostra Madre, e il tuo Cuore deve commuoversi ai mali dei tuoi figli. Poiché dunque lo puoi e senza dubbio lo vuoi, accorri in nostro soccorso! Deh! salvaci, non lasciar perire coloro che in Te pongono la loro fiducia, e non Ti domandano se non quello che tu stessa tanto desideri: Il Regno del tuo Figlio sull'universo intero e in tutti i cuori. Mai si è udito dire che alcuno abbia ricorso al Tuo patro­cinio e sia stato abbandonato. Prega dunque per la nostra patria che Ti ama! Presentati a Gesù, ricordagli il Tuo amore, le tue lacrime, i tuoi dolori: Betlemme, Nazareth, il Calvario; supplica per noi e ottieni la salvezza del tuo popolo!

 

 

 

 

 

 

 

 

O Maria, per il dolore del Tuo Cuore quando incontrasti Gesù coperto di sangue

e di ferite sulla via del Calvario,

Abbi pietà di noi!

 

O Maria, per l'amore che invase il tuo Cuore, quando ai piedi della Croce di Gesù

ci fosti data per Madre,

Abbi pietà di noi!

 

O Maria, per il dolore del Tuo Cuore alla vista del tuo Figlio diletto morente sulla Croce

fra i più atroci tormenti,

Abbi pietà di noi!

 

O Maria, per il dolore del Tuo Cuore quando il Cuore di Gesù fu trafitto dalla lancia,

Abbi pietà di noi!

 

O Maria, per le Tue lacrime, per i Tuoi dolori, per il Tuo Cuore di Madre,

Abbi pietà di noi!

 

 

LITANIE DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE

 

Signore, pietà.

Cristo, pietà.

Signore, pietà.

Cristo, ascoltaci.

Cristo, esaudiscici.

Dio Padre, nostro creatore, abbi pietà di noi

Dio Figlio, nostro redentore, abbi pietà di noi

Dio Spirito, nostro santificatore, abbi pietà di noi

Santa trinità, unico Dio e Signore, abbi pietà di noi

Vergine immacolata tra tutte le Vergini, prega per noi

Vergine immacolata nella tua Concezione, prega per noi

Figlia immacolata di Dio Padre, prega per noi

Sposa immacolata dello Spirito Santo, prega per noi

Tempio immacolato della Santa Trinità, prega per noi

Immagine immacolata della saggezza di Dio, prega per noi

Aurora Immacolata del sole di giustizia, prega per noi

Arca vivente ed Immacolata ove riposa Gesù Cristo,prega per noi

Porta Immacolata che conduci a Gesù, prega per noi

Vergine Immacolata che trionfi sul peccato, prega per noi

Vergine Immacolata che schiacci la testa del serpente, prega per noi

Regine Immacolata del cielo e della terra, prega per noi

Porta Immacolata della Gerusalemme celeste, prega per noi

Dispensatrice Immacolata delle grazie di Dio, prega per noi

Stella Immacolata del mare, prega per noi

Torre Immacolata della Chiesa militante, prega per noi

Rosa Immacolata tra le spine, prega per noi

Ulivo immacolato del campo mistico del Signore, prega per noi

Modello immacolato di ogni perfezione, prega per noi

Causa Immacolata della nostra gioia, prega per noi

Colonna Immacolata della nostra fede, prega per noi

Fontana Immacolata del Divino Amore, prega per noi

Segno immacolato e certo di salvezza, prega per noi

Regola Immacolata della più perfetta obbedienza, prega per noi

Casa Immacolata del pudore e della castità, prega per noi

Ancora Immacolata della nostra salvezza, prega per noi

Luce Immacolata dei saggi, prega per noi

Corona Immacolata dei patriarchi, prega per noi

Gloria Immacolata dei profeti, prega per noi

Dottore immacolato degli apostoli, prega per noi

Forza Immacolata dei martiri, prega per noi

Sostegno immacolato dei confessori, prega per noi

Purezza Immacolata delle vergini, prega per noi

Gioia Immacolata di coloro che sperano in te, prega per noi

Avvocata Immacolata dei peccatori, prega per noi

Madre Immacolata della nostra piccola famiglia, prega per noi

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo Perdonaci, o Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo Ascoltaci, o Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo Abbi pietà di noi.

Prega per noi, santa Madre di Dio.

Perché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.

 

Preghiamo: Dio onnipotente ed eterno che ordini alla tua Chiesa di celebrare la gloria dell'Imma­colata Concezione della Madre del Tuo Divin Figlio, ti supplichiamo affinché coloro che la ono­rano devotamente sulla terra, possano gioire un giorno nel cielo dell'eterna beatitudine. Così sia.