Il viaggio della fede (8)

27 Settembre 2013 Venerdì - S. Vincenzo de Paoli

Il Signore vuole che viviamo con entusiasmo e amore. Se ogni tanto incontriamo anche fatica e dolore, ciò non è ostacolo, ma compimento. Quando uno soffre a Dio può chiedere tutto.

 

Dopo il pellegrinaggio parrocchiale a Roma, la vita comunitaria riprende con nuova energia. L'incontro con l'apostolo Paolo, nella città simbolo del mondo e con Gesù, attraverso l'apostolo Pietro e il suo successore Papa Francesco, ci ricolloca al centro della nostra vocazione. "Una vocazione è l'unica vera salute e ricchezza dell'essere umano" (Natalia Ginzburg: le piccole virtù, Einaudi 2005).

Vangelo del giorno: "Gesù raccomandò severamente di non dirlo a nessuno. Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani e dai sommi sacerdoti, venire ucciso e risorgere il terzo giorno". Meditando su evangelizzazione degli adulti, colpisce questa frase sul silenzio. C'è un momento dell'annuncio, non fatto a voce, ma col linguaggio interiore della fede e del dolore. Il pellegrinaggio a Roma è stata una grande gioia, non priva di risvolti dolorosi, come la vicenda di Rossana Galletti, rimasta in ospedale là, per essersi sentita male. 

 

Papa Francesco invita a non chiudersi, ad aprirsi sempre di più, confidando non nella nostra forza umana, ma nello Spirito Santo. Questi due movimenti sembrano apparentemente opposti, apertura e unità: la grazia di Dio li congiunge. Al termine dell'anno della Fede e dello Spirito, fiducia di essere avvolti da una nuova Pentecoste. 

 

Dopo l'assistenza a Rossana, poche ore di sonno all'Hotel Oriente, forse il più misero alloggio di Roma. Ogni altro albergo è al completo, a meno che voglia spendere duecento euro, per dormire quattro ore. In quella grotta di Betlem il cuore è lieto: a "Oriente" si sente a casa. 

 

Alla fontana dei quattro Fiumi, in Piazza Navona, davanti al Danubio il cuore sussulta, toccato da un richiamo, una speranza, serenamente affidata a chi tutto conosce e dispone.

Piazza Navona Fontana dei 4 Fiumi: il Danubio, Oriente d'Europa
Piazza Navona Fontana dei 4 Fiumi: il Danubio, Oriente d'Europa

iniziate le riunioni coi genitori del Catechismo. Voglio vivere questa occasione per un annuncio di Cristo agli adulti. Solitamente tranquillo e cordiale, stavolta vorrei dare di più, uscire dallo scontato, da quella pista rassicurante e gentile, ma che non cambia le cose e fa crescere poco le coscienze. Cerco temi importanti, chiedo allo Spirito di darmi un modo espositivo vivo, semplice e concreto. Pare che tutto sia pronto, sono convinto di quanto ho preparato, faccio anche le prove grafiche. Alla riunione, un eccesso di emozione rende impacciate le parole, pietosi i disegni, ripetitivi i concetti, pesante l'incontro. Ma rimango sereno e sorridente: ci ho provato, ho lavorato, alla fine anche sofferto. Dio è contento e ora posso chiedergli tutto. 

23 Settembre 2013 bella riunione generale dei catechisti
23 Settembre 2013 bella riunione generale dei catechisti

Cosa chiedo?  inizio dei lavori alla chiesa / un bel gruppo di chierici / giovani aperti e coraggiosi / una caritas delicata e operosa / una scola cantorum gioiosa / adulti profondi nella fede  / tanti alla confessione / Scuola d'Infanzia motivata e competente / vocazioni sacerdotali / vocazioni religiose / unità famigliare di *** / salute fisica e morale di *** / vecchiaia serena per babbo e mamma ... un buon riposo stanotte ... 

28 Settembre 2013 Sabato

Inizio attività dei Gruppi Medie, Giovanissimi e Giovani. Voglia di fare bene da parte dei catechisti, buona preparazione del programma, ritmo attento e ordinato nell'incontro. L'apprensione e l'emozione dell'inizio lascerà il posto ad una gestione dei sabati più tranquilla e diligente. Alle Medie non sono venuto tantissimi, un po' di incertezza nei nuovi arrivati, ma l'impressione generale è quella di un gruppo affettuoso, affiatato e motivato. Preghiamo per ciascun ragazzo/a "passato/a" incontrato oggi. Non sappiamo cosa ci riservi il domani, se le presenze cresceranno o caleranno ancora, importa che noi continuiamo a cercare e servire, ad essere utili a coloro che vengono e cercare tutti, con dedizione, invocando sempre lo Spirito. Con questa attenzione al singolo, sono stato coinvolto per esempio dal bel dialogo con Marco Ballotta, sulla sua famiglia, sui fratellini Jacopo e Alessandra. Ottima impressione del cammino vicariale con don Ruggero Nuvoli. Anche solo di questo è giusto e bello ringraziare.   

 

30 Settembre 2013 Lunedì

Bella messa al mattino nella Festa "Ogni uomo è mio fratello", tanta partecipazione e ricchezza di "segni", canti e preghiere nelle varie lingue. Spettacolo al pomeriggio, esibizione dei gruppi sul tema de "la nascita": piumazzesi, indiani, ghanesi, burkiniani, tanzaniani, polacchi, olandesi, marocchini; ricco e allegro il rinfresco finale ... La pioggia costringe a stare in teatro; quasi una provvidenza, senza eccessivo disagio per l'arredo liturgico, nè ressa fra i presenti. A parte i gruppi "operativi", del paese non c'è quasi nessuno. E' comprensibile. Valore significativo alla lunga distanza. Lavorano in tanti a preparare e sgombrare: Gisella, Thomas, le Suore e moltissimi altri. 

 

Stasera il gruppo bollettino delinea il programma comunitario fino alla Festa del Ringraziamento. L'anno della Eucaristia è iniziato bene. Merito della preparazione a monte, dell'estate di studio, preghiera e ricerca. Ricordo quella notte al Lido di Savio, dopo la lettura dell'Omelia di Benedetto XVI nel Giovedì Santo del 2006, come quelle parole scatenassero desiderio di apertura, accoglienza, servizio, perdono ... come fu avvertito subito il rapporto fra quelle prospettive e un "segno" importante di inizio anno, quale poteva essere la Festa "Ogni uomo è mio fratello", ancora vaga allora, come data e forma.

 

Potessimo trasmettere a tutti, specialmente ai giovani, la bellezza di questo metodo, della preparazione estiva all'anno che segue, che nulla toglie alla "vacanza", alla sua libertà e leggerezza, anzi la rende piena di senso, fantasia e contenuto. Come conta preparare le cose da lontano, curarle col cuore, con la riflessione, l'attenzione amorosa a quello che la vita di offre, raccogliendo i mille tesori entro le sponde di un canale vitale che si chiama "progetto". 

 

Ora s'impone un rallentamento di ritmo, non tanto operativo quanto propositivo. Nulla di nuovo sia introdotto, ma coltivare, apprezzare, custodire i germogli di bene seminati e appena sbocciati. Preghiera e dolcezza; lavoro e riposo; ordine e gratitudine. 

1 ottobre 2013 Martedì - S. Teresa di Gesù Bambino

Grazie, Signore, del tuo amore. Grazie di aver donato la via dell'educazione, come la via della felicità. Occorre molta maturità, per capire che la via della felicità è la via della educazione.

 

2 Ottobre 2013 Mercoledì - SS Angeli Custodi 

Davanti al bar Gerry, ogni pomeriggio arriva un gruppetto di ragazzi e ragazze, sedici - diciasette anni. Sono venuti tutti al catechismo da piccoli, ora non partecipano alla vita comunitaria. Ci si saluta sempre cordialmente, ma nulla più. Mi piace vederli, dispiace non avere un rapporto profondo con loro. Ci si può lavorare. Piace la loro allegria, dispiace vedere sciupare il tempo ed l'energia. 

 

Papa Francesco dice di aiutare i giovani "schiacciati sul presente". Che fare per raccogliere questo compito? Oggi è mercoledì, giorno della attenzione "al mondo", con la lettura dei giornali e specialmente la preghiera. Sul tema dei giovani non so proprio cosa fare: vivere questa "fame e sete di giustizia", chiedendo allo Spirito che ispiri, in parrocchia, anche solo un gesto simbolico, di aiuto a costruire un futuro, con entusiasmo e fiducia. 

 

" Io credo che questo sia il tempo della misericordia. Questo cambio di epoca, anche tanti problemi della Chiesa, ha lasciato tanti feriti, tanti feriti. E la Chiesa è Madre: deve andare a curare i feriti, con misericordia. Ma se il Signore non si stanca di perdonare, noi non abbiamo altra scelta che questa: prima di tutto, curare i feriti. E' mamma, la Chiesa, e deve andare su questa strada della misericordia. E trovare una misericordia per tutti. Ma io penso, quando il figliol prodigo è tornato a casa, il papà non gli ha detto: "Ma tu, senti, accomodati: che cosa hai fatto con i soldi?". No! Ha fatto festa! Poi, forse, quando il figlio ha voluto parlare, ha parlato. La Chiesa deve fare così. Quando c'è qualcuno… non solo aspettarli: andare a trovarli! Questa è la misericordia. E io credo che questo sia un kairós: questo tempo è un kairós di misericordia. Ma questa prima intuizione l'ha avuta Giovanni Paolo II, quando ha incominciato con Faustina Kowalska, la Divina Misericordia… lui aveva intuito che era una necessità di questo tempo" (Papa Francesco, conferenza stampa tornando dalla GMG) 

 

"L'olio consacrato è sempre segno della misericordia di Dio. Quattro sono i sacramenti dell'olio: Battesimo, Cresima, Ordine sacro e Unzione infermi. Nella lampada della nostra vita non dovrebbe mai mancare l'olio della misericordia. Procuriamocelo sempre in tempo, presso il Signore, nell'incontro con la sua Parola, nei sacramenti, nel trattenerci in preghiera presso di Lui. I Padri della Chiesa erano affascinati da una parola del salmo 45 " Ami la giustizia e l'empietà detesti: Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia, a preferenza dei tuoi compagni" L'olio della letizia è lo Spirito Santo, che ci rende gioiosi della esistenza, perchè amati da Dio. Una letizia capace di fiorire anche nella sofferenza: "Lieti di essere stati ritenuti degni di subire oltraggi per il nome di Gesù" Atti 5.41. I sacerdoti, ministri di letizia. (Benedetto XVI°, Omelia Messa Crismale, 1 aprile 2010). Ecco l'inizio della mia pastorale presso i giovani.  

3 Ottobre 2013 Giovedì 

"una vocazione è l'unica vera salute e ricchezza per un essere umano" Natalia Ginzburg

 

"I più grandi mali che affliggono il mondo in questi anni è la disoccupazione dei giovani e la solitudine in cui vengono lasciati i vecchi. I vecchi hanno bisogno di cure e di compagnia, i giovani di lavoro e di speranza, ma non hanno nè l'uno nè l'altra e il guaio è che non li cercano più. Sono stati schiacciati sul presente. Ma, dica lei, si può vivere schiacciati sul presente? senza memoria del passato e senza il desiderio di proiettarsi nel futuro, costruendo un progetto, un avvenire, una famiglia? Questo, secondo me, è il problema più urgente che la Chiesa ha davanti a sè" Papa Francesco, intervista a Scalfari. 

 

Aiutare i giovani in un cammino "vocazionale", alla luce della Paternità di Dio, della sua Provvidenza, che non abbandona nessuno, ma tutti soccorre, sostiene e indirizza, perchè scoprano la vita come chiamata e missione, con un "passato e un futuro". Come tradurre in pratica questo progetto vocazionale non lo so. Questa è l'ora dello Spirito, della attesa, della preghiera, della attenzione .. dell'olio dei Catecumeni.

 

5 Ottobre 2013 Sabato 

"Fugge l'ansia dai cuori, s'accende la speranza, emerge sopra il caos, un'iride di pace"

 

La riunione per la Chiesa fa capire quanto siano ancora lunghi i tempi della attesa ... La riunione per la Festa del Ringraziamento fa sentire la fatica per mancanza di ricambio e necessità di nuove motivazioni.

 

Il Papa ci insegna ad evitare l'autocentrazione: le cose si fanno per Dio e per le anime, non per se stessi o per la istituzione. Quindi chiedersi: come rendere la Festa del Ringraziamento lode a Dio e utilile alle anime? E' naturale che ogni iniziativa, col passare degli anni, smarrisca un pò la ragione originaria, lasciando la pura cosa in sè; è necessario allora un'opera di rimotivazione, che spesso è anche cambiamento. "Creativi" alla luce dello Spirito.

6 ottobre 2013 Domenica 

Secondo appuntamento coi ragazzi delle Medie, i giovanissimi e i giovani. Il gruppo dei piccoli numericamente ancora si restringe, ma la serenità ed entusiasmo di rapporto si accresce. Il clima è serio e gioioso, impegnato e affettuoso. L'incontro coi giovanissimi è splendido: chiara e profonda l'esposizione del tema '"Essere testimoni", i ragazzi ascoltano e partecipano. 

 

Serena e raccolta la messa delle 9,30, molto più faticosa e difficile quella delle 11,00. Negli anni passati era il contrario, con sgomento dei partecipanti abituali. I bimbi dopo il catechismo fanno fatica a stare a messa, stanchi e irrequieti, mancano di quella disposizione profonda e naturale propria di chi partecipa alla messa coi genitori. Nessuno quasi vive questa condizione.

 

Cerco di confortare e incoraggiare le Suore; la posta in gioco è proprio l'atteggiamento di fiducia e amore che si rischia di perdere. Non si può educare senza luce ed entusiasmo. Dove recuperarlo? Leggo un testo pedagogico sull' "azione deponente": "Agli occhi di più sembra paradossale, ma è proprio nella prova del negativo, dell'impossibilità, dell'impotenza, che prende senso la tensione alla autonomia, al ritrovamento di sè. La vulnerabilità apre così nuove strade: uomini e donne che nell'agire soffrono e sopportano, non inattivi e sopraffatti dal timore e dalla paura. "Azione deponente" è azione che accompagna e rispetta, senza presa troppo forte, o desiderio forzato di ricomposizione. Non cerca l'efficacia nel controllo tecnico, o in una rigida progettazione. Lascia essere, pur se non "lascia fare"; resta discosta, ma non abbandona. "Depone a favore" perchè crede e richiama tutto quello che può essere risorsa, il desiderio possibile. Vive tutta "a favore" col fare, coinvolgere e richiamare. Senza pretendere nè opprimere, Non passivo, ma realistico incontro e anelito dell'"oltre". Azione di inizio, in attesa operosa di maturazioni" (Michele de Beni "Essere educatori" Citta Nuova pag. 142)

 

La strada è coltivare i rapporti personali, cercare ancora di più il cuore dei bambini e genitori, andare loro incontro, senza temere di "perdere tempo" coi più difficili, concentrandosi sull'"uno" che si ha davanti. Questo agirà da simbolo: se ci si concentra ad amare i più difficili, tutti si sentiranno amati e impareranno ad amare. Anche i parrocchiani che si ribellano e vorrebbero lontananze e censure, saranno confortati dalla accoglienza e dalla carità inclusiva. 

7 Ottobre 2013 Lunedì - Madonna del Rosario

La liturgia offre i motivi della "buona battaglia" simboleggiata da Lepanto; della nuova Pentecoste " assidui con Maria nel Cenacolo"; della intimità con Dio "Maria, Giardino recintato" in cui nasce e viene offerto il Cristo. Lotta, potenza dello Spirito, umiltà. 

 

Idea di lavorare ad un Progetto Messa. Prendere di petto il problema della partecipazione alla messa con i bambini, per entrare in modo nuovo, condiviso, dentro al mistero liturgico nell'anno della Eucaristia. Forse è proprio questo il segno e il lavoro a cui la Provvidenza ci invita. Avevamo fatto i nostri piani, ci parevano già compiuti e belli, invece l'amore di Dio ci spinge oltre, ad andare più a fondo, in virtù di un problema educativo che si manifesta, mai così drammatico come questo anno.

 

Il Progetto Messa deve partire da lontano; pur nella responsabilità di tradursi presto in azioni concrete, proceda con ordine e saggezza. Non lasciarsi schiacciare o confondere dalla fretta, nè dai cattivi consigli dell'ansia. Partire dalla preghiera, dalla riflessione, dal senso della Chiesa e avanzare in modo concertato, coinvolgendo in tempi e modi giusti, i catechisti, i genitori, tutta la comunità. E' un tema che attraversa tutti i settori della vita parrocchiale, quello liturgico, catechistico, caritativo. A tempo debito un resoconto-controllo nel Consiglio Pastorale

 

8 Ottobre 2013 Martedì 

"Cristo è come un centro in cui convergono le linee, affinché le creature del Dio unico non restino nemiche ed estranee le une con le altre, ma abbiano un luogo comune dove manifestare la loro amicizia e la loro pace" [S. Massimo il Confessore) "Pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri". Il centro di attrazione è il Signore Gesù: "quando sarò innalzato, attirerò tutti a me" [Gv 12,32]. (Caffarra alla Messa di S. Petronio) 

 

Partecipo con amore alla convivenza sacerdotale vicariale alle Budrie. Guarda i miei confratelli, chedendomi che cosa ci unisca. Ognuno, nella sua parrocchia, più o meno affronta i medesimi problemi, ma ciascuno per conto suo, con perfino un poco di concorrenza, come con la questione chiesa, chi la aggiusta prima chi dopo. Sono tutte ottime persone, piene di bontà e dedizione. Ma un'ombra incombe in ogni istante ciascuno, la tentazione di agire per se stessi, come "responsabili" in prima persona. Non è così: siamo ministri di Cristo, unico buon pastore, di un gregge che pure è unico, anche se ordinato in territori e competenze. E' importante ritrovarsi insieme e rinnovare oggettivamente questo mistero di unità e dipendenza da Cristo. 

 

La riunione vicariale dei catechisti è gremita: 150 persone in teatro ad ascoltare una lezione bellissima di don Giannotti, sulla azione dello Spirito Santo, nella vita di Gesù e del catechista. 1. Lo Spirito che non vede l'ora di trovare dimora nel cuore dell'uomo e realizza questo quando questi si "immerge" nel rapporto con gli altri; 2. lo Spirito che sembra nascondersi, per manifestarsi nella vita quotidiana e filiale; 3. lo Spirito che irrompe, dopo la morte e risurrezione di Gesù e guida con potenza la chiesa, anche per il tramite delle difficoltà.

Sono orgoglioso della presenza delle nostre Suore con Valentina e Alice.

 

Davanti a Madre Clelia prego per i catechisti e i bambini, chiedendo "conversione eucaristica". E' anche il tema della meditazione di don Stefano, su 1 Corinti 10: "Chi crede di stare in piedi badi di non cadere". Monito a correggere un rapporto con l'Eucaristia superficiale, mescolato ad altri rapporti, a tratti idolatrici: usare Dio più che affidarsi a Dio, svilendo la santità della sua presenza. Nella adorazione vivo l'indicazione di Papa Francesco a "lasciarsi guardare" da Lui

Adorazione Eucaristica, durante il Ritiro sacerdotale alle Budre 7-9 ottobre 2013 -Il Vicario Mons Amilcare Zuffi
Adorazione Eucaristica, durante il Ritiro sacerdotale alle Budre 7-9 ottobre 2013 -Il Vicario Mons Amilcare Zuffi

9 Ottobre 2013 Mercoledì 

Preghiera come memoria 

Grazie Signore del cammino che mi hai fatto percorrere. Della nascita a Bagno di Piano, in mezzo ai campi e con la compagnia dei vitellini. Del Battesimo nella parrocchia di S Michele, col secondo nome di Antonio. Grazie della mia maestra d'asilo, Gianna, di Suor Regina, suor Rosina, suor Monica, suor Luisa e tutte le suore. 

Grazie della mamma Adriana, che seguivo in campagna a raccogliere il fieno, del babbo che ammiravo sul camion e quando sedeva autorevole fra gli amici. Grazie della parrocchia di Argile, di don Mario Minello, la maestra Edwige, Raffaele Orsi, Aldo Angelini, Sara Mingotti, Maria Borgatti, Nicola d'Agata, Gigi, Eugenio, Vittorio... Luciano e Angelo, Marinella e Lorenzo ... dei maestri Vassia e Carli, della mia vocazione in terza media ... In concomitanza con l'ordinazione di Padre Silvano. Epifania 1966 

Grazie di quella straordinaria primavera da "autodidatta consacrato" a 13 anni, con la messa tutti i giorni, la meditazione, le penitenze, le carità, le letture, il film su San Francesco, la palestra d'amore con mio fratello Luigi, la prospettiva di essere tutto di Dio. Non pensavo al sacerdozio, che temevo, ma essere di Dio, ovunque mi volesse.

Grazie del Seminario, che sentii luogo distante, le cui principali attività: scuola, vita comune, sport, liturgie, non corrispondano al mio sogno. Amavo soprattutto la cameretta, il silenzio, il sacrificio, i libri, la collina.

Grazie di Mons Zarri, esempio di fede, nobiltà e umiltà. Grazie di don Paolino Serrazanetti, incontrato poche volte, così don Luciano Sarti, luminosi sacerdoti di Cristo, come don Paolo Sacanabissi. 

Grazie degli affetti giovanili, da parte di Rosa e verso Monica e Maria, che mi fecero capire quanto l'amore faccia diventare migliori. Grazie della letteratura, del cinema, della musica, che aprirono l'anima al mondo. Iniziò in quel tempo una stagione dolorosissima, perchè proprio in quel mondo, che sempre maggiormente conoscevo e amavo, non riuscivo ad entrare. Incapacità di agire, sfiducia nelle mie capacità, paura delle più piccole responsabilità. Durò tanti anni questa fragilità giovanile: gli ultimi di seminario, i primi di diaconato e di sacerdozio. Fu Pieve di Cento a generarmi alla libertà e all'entusiasmo. 

Nel frattempo cammini di "amore confusivo", che se da un lato sollevarono l'anima, dandole fiducia e calore, da un altro rallentarono ancora di più il processo ad una maturità affettiva, semplice e buona, sacerdotale e feconda. Di quella stagione, che ebbe indicibili risvolti drammatici, il grazie più grande è a Carla Lovera, che ora mi vede e mi aspetta dal cielo. 

Negli anni di Pieve cominciai a capire "i miei mondi", il creato e l'eroismo, in una passione travolgente per la montagna, l'alpinismo, la fotografia, l'arte e la scrittura. 

Grazie per la parrocchia di Pizzano di Monterenzio: accolse il più fresco slancio di dedizione, in un contesto di boschi e colline, di sassi e torrenti, che non mi pareva vero potere abitare. Fu un inizio radioso, che tuttavia presto ebbe a scontrarsi con problemi di maturità, non solo psicologica ma anche operativa. Avevo una gran voglia di fare il parroco, ma ero ancora tanto acerbo, feci errori, non gravi, ingigantiti tuttavia dalla mancanza di saggezza per capirli, accettarli, circoscriverli e superarli. Ricordo tempi e posti bellissimi, ma col bisogno di una svolta, un passo in avanti, la cui occasione si presentò con la nomina a Piumazzo. Avevo 51 anni ed era l'inizio del 2005. 

Anche a Piumazzo cominciai pieno di entusiasmo. Non mi facevo tuttavia illusioni: la memoria della precedente esperienza, portava ad attendere ogni giorno la difficoltà grossa, il cambio di clima. Un poco accadde, il secondo e terzo anno non furono esultanti come il primo, ma la crisi fu contenuta e grazie ad alcune persone "speciali", si trasformò in un imprevedibile salto di qualità: imparai a lavorare. L'arte del progettare, oltre a dare sicurezza a chi la vive, offre indirizzo a tutti quelli che collaborano e ai destinatari. La parola chiave divenne "educazione", i programmi che si facevano avevano tre punti forza:  preparazione remota, costruzione di percorsi concreti, attenzione alle persone e lavoro di gruppo. A Piumazzo ho incontrato persone capaci e motivate, stimolo per me e maestre di relazione. Qui, infine, attraverso S. Giacomo ho ricevuto in dono del pellegrinaggio. Consapevole che un pellegrino cerca, non di meno, la dimensione della stabilità, ora "respiro a due polmoni", tendendo insieme ad andare e restare, sognare e costruire.

Ho ritrovato il santino della mia prima messa,
con una frase allora inconsapevole, ora divenuta chiara:
" mostrami, Signore, la tua via,
                  guidami sul retto cammino" 

Ritiro alle Budrie - 8 ottobre 2013 

Un momento della riflessione guidata da don Stefano Maria Savoia, su I° Corinti 10-13.
Un momento della riflessione guidata da don Stefano Maria Savoia, su I° Corinti 10-13.

10 Ottobre 2013 Giovedì 

Dalla "lettera di S. Ignazio di Antiochia ai cristiani di Filadelfia" ritratto del loro pastore: "Sono rimasto ammirato dalla sua amabilità; con il suo silenzio egli fa più di quelli che si perdono in vani discorsi. I voleri divini trovano in lui una perfetta risonanza come le corde sonore alla cetra. Perciò la mia anima si compiace dei suoi sentimenti verso Dio, che so virtuosi e perfetti, e della sua fermezza e cordialità che sono un riflesso della bontà del Dio vivente

 

Willer porta le grandi foto-immagini per la Sala dei ragazzi, Sergio e Lorenza le attaccano- Risultato soddisfacente. Gianni Vignoli con Fausto iniziano il lavoro sul rosone-tabernacolo.

 

Piero e Antonella, a piedi, prossimi ormai a Melide; Massimo e due suoi colleghi, in bicicletta, partiti ieri da Leon, tutti diretti verso Santiago. Ai pellegrini d'ottobre: Buen Camino!

11 ottobre 2013 Venerdì

Come si fa a "prendersi cura", a far sì che quanti amiamo "non si sentano trascurati"? Coltivando la presenza, dirigendo lo sguardo, riscaldando il cuore, cercando le parole, offrendo i gesti, sforzandosi nel dubbio, riprendendosi nella stanchezza ... chiedendo a Dio di arrivare dove non arriviamo noi. Se amiamo sinceramente Dio, non trascuriamo nessuno.

 

Ultimi Twitter di Papa Francesco: 

***  "Quando incontriamo la croce ci rivolgiamo alla Madonna: "Madre nostra dacci la fortezza di accettare e abbracciare la croce". 

***  "Il mistero della Croce, un mistero d'amore; si può capire in preghiera. Pregare e piangere in ginocchio davanti alla croce".

Fa pensare che il Papa in questo momento sta soffrendo: ci uniamo alla sua preghiera.

Massimo Bonifati coi suoi due amici oggi alla "Croce di Ferro", sul Cammino di Santiago. Ammirazione, auguri e sana invidia
Massimo Bonifati coi suoi due amici oggi alla "Croce di Ferro", sul Cammino di Santiago. Ammirazione, auguri e sana invidia

12 ottobre 2013 Sabato

 Vedo futuro. 

Le ultime notizie, sull'iter per la messa in sicurezza della chiesa, sono positive: forse si abbrevieranno i tempi burocratici, ed è probabile che nella tarda primavera del 2014 si vedano ergere i ponteggi per l'inizio lavori. Opera colossale. Si interverrà in ogni settore migliorativo e la struttura diverrà tutta molto più sicura e bella. Pur senza modificare nulla nella forma, sarà come avere una chiesa nuova e la vita della parrocchia riceverà nuovo impulso.

 

I piccoli passi pastorali, proseguiti o iniziati questo anno, in ambito liturgico, caritativo, catechistico, sono processi avviati, che comunque proseguono, saranno riferimento, porteranno vita, apriranno strade, costruiranno futuro.

I tempi sono duri, ma c'è fondata speranza. Molti giovanissimi amano la serie televisiva Walking Dead, parabola del tempo presente. Un piccolo gruppo di gente "umana" si trova a vivere dopo una catastrofe, minacciata da morti che camminano e vivi più pericolosi dei morti. Una battaglia epica per sopravvivere, continuare a sperare, amare, costruire, generare, gioire.

 

"Chi crede, vede; vede con una luce che illumina tutto il percorso della strada, perchè viene a noi da Cristo risorto, stella che non tramonta" Lumen Fidei 

Sera d'ottobre, coi colori dell'alba, dal campetto della parrocchia
Sera d'ottobre, coi colori dell'alba, dal campetto della parrocchia

Anche nelle Suore di Piumazzo vedo futuro; non solo in senso fisico, materiale, auspicato - che rimangano cioè sempre in mezzo a noi - ma in un senso più profondo e aperto. C'è crescita nella comunione, nella edificazione reciproca, nella fraternità, scambio dei carismi, affetto.

 

Pomeriggio molto bello, coi ragazzi alle Sale, in quanto a clima, amorevole e attento. Purtroppo il numero è sempre piccolissimo, nelle Medie, non riesco a capire perchè, dal momento che tutto è preparato e svolto così bene. Occorre lavorare ancora molto, sul format, perseverare con fiducia, cercando di migliorare, sinceramente grati di quanti partecipano e dei piccoli preziosi risultati. Il gruppo giovani è più consolidato. Nei cortili oggi comunque tanti ragazzi, anche se solo per giocare; segno positivo; l'apostolato comincia dalla accoglienza. 

 

Il Papa prepara l'Affidamento del Mondo al Cuore Immacolato di Maria, con queste parole:

la fede di Maria è un cammino: il Concilio afferma che Maria «ha camminato nel pellegrinaggio della fede». Per questo lei ci precede in questo pellegrinaggio, ci accompagna, ci sostiene. 

In che senso la fede di Maria è stata un cammino? Nel senso che tutta la sua vita è stata seguire il suo Figlio: Lui, Gesù, è la via, Lui è il cammino! Progredire nella fede, avanzare in questo pellegrinaggio spirituale che è la fede, non è altro che seguire Gesù; ascoltarlo, lasciarsi guidare dalle sue parole; vedere come Lui si comporta e mettere i nostri piedi nelle sue orme, avere i suoi stessi sentimenti e atteggiamenti"

Pietro Pezzin e Antonella Giorgis arrivano domenica a Santiago di Compostela. Fra pochi giorni anche Massimo coi suoi amici e colleghi ciclisti, qui ritratti a O Cebreiro

13 ottobre 2013 Domenica 

Mentre il Papa, a Roma, affida il mondo intero al Cuore Immacolato di Maria, a Piumazzo viviamo una giornata piena di sole e di consolazioni. Messe con tanti bimbi e genitori e soprattutto clima sereno e ordinato in tutte le celebrazioni. Le apprensioni della scorsa settimana, per la vivacità dei bambini, lasciano il posto a una grande compostezza e pace. Alle 13,00 arriva un gruppo di ragazzi delle medie di Calcara, "in cammino" verso S. Giacomo, con educatori belli e bravi. Realizzo l'effetto del percorso ormai trentennale di quella comunità, con l'Azione Cattolica Diocesana, luogo di formazione profonda. Anche i giovani di Piumazzo danno grande prova di sè, partecipando nel pomeriggio, una quindicina, alla Scuola di Preghiera vicariale alle Budrie, nell'anno della Eucaristia. Bravo don Ruggero Nuvoli nella presentazione, bravi gli ascoltatori tutti a lasciarsi guidare all'incontro d'amore con la Trinità. Oggi è proprio la giornata della gratitudine.

14 ottobre 2013 Lunedì

"Ecco, ben più di Salomone c'è qui"

Invito a cercare non lontano, ma vicino, qui dove siamo, ora, in quello che stiamo vivendo. 

 

Ripensando al bel pomeriggio di ieri, alla dinamica fra sacerdoti, tutti molto bravi, ma come è normale fra "campioni", anche con una sana concorrenza reciproca. Ognuno si paragona, ognuno cerca di dare il proprio meglio, si giudica e giudica i confratelli.

 

Vedo un bel film documentario su Ayrton Senna, la sua rivalità con Frost; commuove la sua fede, quando parla di Dio, come lo senta vicino, partecipe delle gioie e delle sue difficoltà. Dignità e modestia di un campione amatissimo.

 
"Chi di voi vuole essere grande, si faccia il più piccolo e il servo di tutti" . Dio vuole che diamo il meglio di noi, con intelligenza, fino allo sfinimento: il nostro talento è la preghiera. Al contempo abbiamo capito che la perfezione dell'amore di Cristo sta nell'umiltà, nella mansuetudine, di colui che è chiamato "l'agnello di Dio". Bravi quei giovani sacerdoti, in gamba e generosi. Grazie Signore! Dona loro, e a noi tutti, la perfezione dell'amore, nella vera umiltà, che è silenzio, pace, tranquillità, gratitudine. 

Arrivo di Massimo Bonifati e amici a Santiago di Compostella sotto la pioggia 14 ottobre ore 21
Arrivo di Massimo Bonifati e amici a Santiago di Compostella sotto la pioggia 14 ottobre ore 21

15 ottobre 2013 Martedì 

Incontro bellissimo di don Erio Castellucci per i catechisti. Alla domanda: "come fare per ricevere la forza dello Spirito Santo?"  risponde: "con l'umiltà", come Maria, come Gesù. 

 

"Dio vuole che tutti gli uomini siano salvi e giungano alla conoscenza della verità". Non "Dio vorrebbe", o "gli piacerebbe", ma "vuole". E' un disegno preciso, un obiettivo da raggiungere. Noi non possiamo operare per la salvezza, nè possiamo arrivare a tutti, materialmente. Ci è chiesto di tendere a questa meta, vivere manifestandola. Nella forza dello Spirito, nella unione ecclesiale, nella potenza della testimonianza"martirio". Nessun obiettivo più piccolo. 

 

- Oggi per me è il martedì dei preti, della caritas, della messa di S. Teresa d'Avila, del rosario, della riunione liturgia - In ogni gesto, programmato o imprevisto, in ogni pensiero o affetto, si deve percepire che si vive per "la salvezza di ogni uomo", coltivando l'accoglienza sempre e a tutto, il rendimento di grazie sempre e a tutto, la magnanimità, sempre e a tutto. Questa grandezza, la si vive pienamente quando ci si dedica, con tutto il cuore, al più piccolo dettaglio della vita, con ogni persona che si incontra. Per portare a Dio tutto, occorre vedere Dio in tutto.

 

La sera prima di morire, Ayrton Senna era preoccupato, come avesse un presentimento. Aprì la Bibbia - racconta la madre - sentiva il bisogno che Dio gli parlasse. Lesse: "Ho da darti la cosa più preziosa, me stesso" questo lo tranquillizzò. Sulla tomba è scritto: "Nulla potrà mai separarci dall'amore di Dio". La sua fondazione di beneficenza, che assiste centinaia di migliaia di bimbi in Brasile, è ora diretta dal suo antico avversario Alain Prost.

17 ottobre 2013 giovedì

Dio opera tutto il bene, continuamente, per noi. L'Eucaristia e La Liturgia delle Ore celebrano l'incessante agire potente e amorevole della Provvidenza. In questa colossale, dolcissima opera, ha rilievo ogni più piccolo atto d'amore nostro, ogni sacrificio, ogni azione, come il rimettere in ordine la propria camera dopo il sonno.

 

Grazie Signore di questa notte, del letto, della camera, della colazione, della preghiera, della parrocchia. Ti chiedo di coltivare la gratitudine per la mia vita, che significa l'amore per il posto in cui sono, le persone che ho accanto, il lavoro che mi aspetta. Via il sogno del pellegrino, via il sogno dell'"oltre": l'infinito è nelle mie mani, nei genitori anziani da assistere, nei ragazzi delle medie da rincorrere, nel rosone da preparare, nelle Suore da abbracciare. Da piccolo volevo una sorella, adesso ne ho cinque. 

 

Don Vincenzo Gamberini racconta della sua visita al Papa, a Casa S. Marta. Un Papa che mangia ai tavolini della mensa comune, che alla mattina fa la fila con gli altri ospiti per prendere caffè, pane e marmellata, che lo incontri in ascensore, mentre esci di camera e ti ringrazia affettuoso per gli anni di sacerdozio che hai offerto al Signore e alle anime. Gesù è presente in noi, non quando facciamo cose grandi, ma quando in amore diventiamo piccoli. 

 

Bravi gli uomini che preparano il Rosone del Ringraziamento. Fausto, scherzando, li chiama l'"associazione a delinquere": Gianni Vignoli, Donato, Ritacco, Roberto Bottazzi ... ci sono anche "buoni ragazzi" come Andrea Boni, Pietro, Biliardi, Ferrari, Daniele ... Attorno al Rosone si sta addensando e appassionando un piccolo esercito di Piumazzesi Doc, l'anima allegra della comunità. In città, scoperta casuale di un tabernacolo, centro perfetto della struttura. 

 

In sogno, davanti alla casa di Francesco Guccini a Pavana, vedo un'insegna con le nuove attività del ex cantante, fra esse: "Child Cappellania". Guccini si è messo a fare il catechismo, a modo suo, ai figli o nipotini dei suoi amici e pare abbia moltissime richieste. Da questo sogno notturno, l'dea fantastica di seguire gli adolescenti con la formula dei "Perdigiorno", una pedagogia basato non sulla "serietà", ma sulla "allegria"; non sulla retorica dell'impegno, ma sulla creatività del disimpegno; non su quello che proponi tu, ma quanto nasce dalla intuitiva spensieratezza. L'adulto deve capire, seguire, rassicurare, proteggere e soprattutto crederci.

18 ottobre 2013 Venerdì. San Luca evangelista

Cerco di mettere in pratica i miei principi di accoglienza, lo sguardo luminoso sui "perdigiorno". Bello vedere i cortili della parrocchia frequentati dai ragazzini, ma tanti segnali fanno capire la difficolà di un rapporto. Sono come un pescatore naufrago, che tenta di acchiappare i pesci in mare aperto, con chiodo e un pezzetto di corda. "Vi farò pescatori di uomini" dice Gesù.

 

Sulla pastorale giovanile. Il gruppo "dei grandi" procede con risultati positivi, come la "scuola della fede" col Cardinale a San Luca, cui partecipa numeroso, affiatato, operoso, nello sforzo di tendere ad una ancora più accentuata missionarietà. Le Medie continuano ad essere in difficoltà di partenza, nonostante tanti lodevoli sforzi.

 

Credo che bisogni continuare a cercare strade nuove, senza trascurare i frammenti di bene esistenti. E' probabile che questa situazione, condivisa da tutte le parrocchie, sia il nuovo luogo di "martirio". Un lavorare non per dei risultati immediati, ma per la purezza della nostra fede-speranza-carità. Che darà risultati eccelsi, ma non subito, nè come pensiamo noi. La strada non è quella affannosa di cercare nuovi metodi educativi, ma lavorare su noi stessi, in quei dettagli di preghiera, di purezza, di sacrificio, che fanno dell'anima una vera presenza di Dio. 

 

Oggi è San Luca: suo il Vangelo del "giovane che se ne va triste", alla proposta di Gesù rifiutata. E' anche l'Evangelista della bontà, del perdono, della misericordia, della missione, del cammino, della dolcezza, della guarigione, della povertà ... e soprattutto della Madonna. 

I giovani di Piumazzo, anche se ne stanno lontani, possano vedere una comunità impegnata, pura, gioiosa, attiva, orante, caritatevole, intraprendente, umile, bella. A tempo opportuno arriveranno e, con una vitalità e creatitività insospettata, incendieranno tutto dell'amore di Dio

 

In mattinata visita ai "Grilli" della Scuola Materna. La maestra Tamara fa psicomotricità con cinque bambini, rimango con Sr Pavana a gestire i rimanenti. Il metodo del "qualcosa da portare e qualcosa da ricevere" funziona. Nella mia borsina, porto loro una matita da schizzi e un crocifissino trasparente, illuminato dai led. Loro mi insegnano "il gioco della sciarpa". E' una idea di Laura Vignali: con una sciarpa indovinare cosa può diventare: una cintura, un foulard, un nido, una palla, un velo, una corda, ecc. Torno  a casa contento, con tanti disegni nella sportina e la gioia di una passeggiata esplorativa in cortile con Davide, Gianluca, Andrea, Dana, Clara, Sofia, Alessandro, Elena, Lorenzo, Arianna, Michela, Alessio, Vittoria ...

Continuo  a pensare ai ragazzi delle Medie, sentendo che non bisogna preoccuparsi, dedicarsi là dove è possibile, ai piccoli, anziani, malati ... accogliendo tutti: al resto penserà la grazia. 

Papa Francesco fa ogni giorno un'ora di adorazione dalle 19 alle 20.
Papa Francesco fa ogni giorno un'ora di adorazione dalle 19 alle 20.

19 ottobre 2013 Sabato

"Necessità di pregare sempre, senza stancarsi

Sta terminando l'anno della fede. Bisogna fare un ultimo sforzo per entrare nella fede, affrontando ogni evento, difficoltà, orientamento, mossi dalla luce della fede. Il senso di quello che ci capita è tutto qua. C'è una assoluta indifferenza fra quello che accade, fra le cose piccole e grandi, quelle vicine e quelle lontane, quelle liete e quelle tristi. Tutto è occasione di fede, tutto è prova e vittoria della fede. Attraverso la preghiera. Al lavoro! 

 

L'anno pastorale è già avviato; ora si tratta di pensare al Natale, inserendo una pausa-distacco prima dell'Avvento. Tante cose felici, come i Bimbi dell'Asilo, i Giovani, il Giovedì delle Confessioni, l'Anno della Eucaristia; tante cose da mettere a punto, come il Progetto Messa e il cammino delle Medie ... ma soprattutto una cura della propria pace, che non è chiusura nella propria egoistica tranquillità, ma gratitudine per il dono di Dio. Lui ci è continuamente vicino, ci ama infinitamente, sempre, e gioisce nel vederci collaboratori alla sua opera; non con i grandi mezzi, ma con la piccola via della fede. Con l'umile e dolce opera della preghiera. Al lavoro!

21 ottobre 2013 Lunedì 

"il pregare a lungo, non è, come credono molti, il pregare con molte parole. Altro è un lungo discorso, altro uno stato d'animo prolungato. Sappiamo che gli eremiti d'Egitto, facevano preghiere frequenti, ma tutte brevissime" (S. Agostino).

Giornate belle, sabato e domenica. All'incontro delle Medie, presenti una quindicina i ragazze e attività molto carina preparata dalle catechiste. C'è ancora da lavorare sull'assetto del gruppo, senza misconoscere i tanti aspetti positivi, di organizzazione e partecipazione. In vista del 22 ottobre, i giovani vivono un momento di affettuoso "incontro con Giovanni Paolo II" tramite filmati e testimonianze vive di rapporto con questo ministro di Dio. 

Gruppo Medie di sabato 19 ottobre, col gioco delle "quattro pietre"
Gruppo Medie di sabato 19 ottobre, col gioco delle "quattro pietre"
Incontro dei giovani, sabato 19 ottobre sulla figura di Giovanni Paolo II, con Natascia e zia, testimoni d'eccezione
Incontro dei giovani, sabato 19 ottobre sulla figura di Giovanni Paolo II, con Natascia e zia, testimoni d'eccezione

Nella giornata Missionaria, presenza a Piumazzo di don Salutaris, sacerdote della Tanzania, parroco di Ifakara, nominato Direttore Spirituale del Seminario maggiore a Dar Es Salaam. "Il Papa raccomanda comunione fra le chiese giovani e quelle di vecchia data; le une hanno bisogno delle altre: le prime offrono vitalità, le seconde profondità". Baba Salutaris invita ripetutamente i parrocchiani ad andare in Tanzania; alcuni colgono il messaggio, iniziando a valutare seriamente la possibilità di un viaggio nella terra di Sr Flora e Sr Eufemia. Qualcuno si premura di dire al parroco che nel Parco di Mikumi, cui è d'obbligo l'attraversamento, non è consentito l'uso della bicicletta, per la numerosa presenza in libertà di elefanti, leoni e leopardi.

 

Notizia della nomina di don Franco Fiorini, già parroco di Panzano, Recovato, Riolo, Rastellino, alla comunità di Longara. Un cambio di guardia con tante conseguenze, per tutti, particolarmente per don Franco. Immaginiamo il vortice di emozioni che si trova a vivere, augurando, a lui e alle sue comunità nuove e antiche, una profonda pace e gioia. 

23 ottobre 2013 Mercoledì

"Padre di vita eterna, Padre dell'amore ..." Con questa invocazione, inizia la giornata, terminata ieri con la riunione Carità. Colpisce il dato di 35 famiglie, residenti a Piumazzo, assistite settimanalmente, con bambini piccoli, per un totale di oltre cento persone aiutate. La meta è crescere nella "relazione", toccando con mano quanto le operatrici Caritas vivono questa bella dimensione. Il passo in avanti è estenderla, approfondendo il raggio di attenzione a ogni povertà e dolore. Alla riunione della carità ... il sottoscritto manca di carità.

 

La "banda del rosone" continua il suo lavoro, in vista della Festa del Ringraziamento, con risultati eccellenti. Continuano pure i rilievi alla Chiesa, in vista del progetto definitivo di ristrutturazione, che si auspica possa iniziare nella tarda primavera 2014. Pur impegnati nei doveri del secolo presente, la preghiera di fine anno liturgico orienta l'anima all'eterno e immortale: dimensione eucaristica con cui vorremmo iniziare il Progetto Messa con i bambini. Ogni volta che amiamo, preghiamo e soffriamo in Cristo, siamo già nella vita eterna.

 

27 ottobre 2013 Domenica

Grazie, Signore, della domenica, "giorno radioso e splendido, del trionfo di Cristo".

Anche se non sono molto in forma, anzi, proprio per questo. Sottile e sotterraneo "esaurimento nervoso", come lo si chiamava una volta. Vicino e solidale con tutti quelli che sono "affaticati e oppressi". Ridurre, per un poco, le cose al minimo, coltivando dolcezza e preghiera, prendendoci cura di sè, non per chiusura, ma rispetto.   

 

"La preghiera del povero attraversa le nubi". Gesù completa il suo insegnamento sulla preghiera: il "ringraziare", il "chiedere", oggi il "perdonami". Signore pietà! La Messa inizia con la preghiera più grande, che sarà anche l'ultima della nostra vita, quella di Gesù nell'orto, quella del buon ladrone sulla croce: "Signore pietà". La preghiera in assoluto più bella, perchè non giudica il prossimo, eleva lo sguardo al Padre, mette nelle condizioni di ricevere Dio. 

 

"meglio se vai di corsa, quando sei nervoso" dice Harry Potter prendendo il treno, al binario 9 e 3/4. Superare in fretta questo momento, approfittandone per entrare di più nelle "sorprese" di Dio. Ringrazio della settimana bella, con il gruppo Caritas parrocchiale e diocesano, con le Suore e i bambini della scuola, con il festoso e ingegnoso  "gruppo del rosone", coi sacerdoti della diocesi, coi catechisti del vicariato, da cui ricevo la canzone di Ramazzotti "Il cammino" e il bigliettino: "Segui il passo di un sogno che hai ..."

 

▶ Eros Ramazzotti - Il Cammino +testo - YouTube

"Desiderio non solo di camminare, ma di volare". Gratitudine per la bella domenica. "Nanni". Grazie
"Desiderio non solo di camminare, ma di volare". Gratitudine per la bella domenica. "Nanni". Grazie

Il grande Fabio e il piccolo Gabriele. Due cugini, originari della Sciperia (Albania) che imparo a conoscere oggi nel cortile della parrocchia. Presenti le loro mamme, altre piccole cugine e i loro nonni. Abitano a Piumazzo da tempo, lo vedo per la strada, ma solo oggi ci sorridiamo, scambiamo un saluto e alcune notizie di noi. Questa è la "perla preziosa" della giornata, assieme alle messe del mattino. Mamma è alla tombola e io sono un pò custode del babbo e della casa, un pò guardia, ma soprattutto sacerdote. Dio si manifesta nelle piccole cose.

 

30 ottobre 2013 Mercoledì

"Sforzatevi di entrare per la porta stretta". Valore dei piccoli sacrifici, dello "sforzo" dolce e deciso, del dolore e della piccolezza. "Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio". Fiducia in tutto quello che accade (Let it be) e consapevolezza di "Come sono pieni di beatitudine e ammirabili i doni di Dio! La vita nell'imortalità, lo splendore nella giustizia, la verità nella franchezza, la fede nella confidenza, la padronanza di sè nella santità: tutto questo è messo alla portata della nostra capacità" (lettera di san Clemente ai Corinzi).

 

La "carità pastorale" è coltivare uno sguardo d'amore sull'insieme come su ogni particolare. Bella la Assemblea dei genitori Plenaria e di sezione, alla Scuola Materna Gisa Grotti, per condividere il Piano della Proposta Educativa. Bravissima la coordinatrice Maria Grazia Ramenghi e tutto il personale della Scuola. Ecco dove porta la Volontà di Dio! Mondo immenso e importantissimo quello dei bimbi e delle famiglie, eppure non è il solo. Trovare pace e amore nel piccolo e nel tutto, nello sforzo e nella fiducia, nell'io e nel noi, nel cielo e nella terra. 

   

31 ottobre 2013 Giovedì 

Sensazioni buone, giornata bella che comincia, pezzo di cammino col cuore già alla meta. Raccoglimento, preghiera, rapporto diretto con Dio. Una frase dei Beatles aiuta oggi in questo.

 

"Se c'è un Dio dobbiamo vederlo, se c'è un'anima dobbiamo percepirla,

altrimenti è meglio non credere, ed essere un ateo sincero che un ipocrita. Prima mi dicevano di credere a quello che mi veniva detto e non importava una esperienza diretta e quando qualcuno mi ha detto: "Non puoi credere finche non hai una percezione diretta" mi è sembrata una cosa fantastica, finalmente qualcuno diceva cose sensate" (George Harrison)

 

My Sweet Lord (Mio dolce Signore)  George Harrison 

Mio dolce Signore
Hm, mio Signore
Hm, mio Signore
Voglio davvero vederti

 Voglio davvero stare con te

Davvero voglio vederti Signore
Ma ci vuole così tanto tempo, mio Signore

 

▶ My Sweet Lord George Harrison Auguri Auguri Auguri - YouTube

 

"The Inner light" (La luce interiore) George Harrison

Senza oltrepassare la soglia di casa,

posso conoscere tutte le cose della terra.

Senza guardare dalla finestra,

posso conoscere le vie del cielo.

Perchè più lontano si va, meno si conosce,

Perchè il saggio arriva, senza viaggiare,

Comprende tutto senza fare, compie senza agire" 

 

▶ The Beatles - Let it be (traduzione italiana) - YouTube

1 Novembre 2013 Venerdì - Solennità di tutti i Santi

"Con il tempo e la libertà, costruiamo il volto che avremo per l'eternità". Questa bellissima parola del Cardinale, riferitami da Stefano, accompagna la giornata. Iniziata bene, con il pensiero che la santità ci è dato viverla in "istanti", in brevi momenti di sincero amore, ma che, collegati a tanti altri, divengono un cammino. La santità per noi è cammino di santità.

 

Durante le Messe si susseguono suggestioni bellissime: "essere specchio di Dio". Ma come è possibile? Non con la virtù, ma con il dolore. Gli uomini divengono specchio di Dio, non quando sono bravi, ma quando soffrono, nella fede. Allora davvero il mondo è pieno di "santi" e c'è possibilità per noi. "Beati i poveri in spiirito, perchè di essi è il Regno dei cieli" .

 

Al Battesimo di Florence, suggestione che il nostro volto è preparato alla eternità, dal "segno" posto sulla nostra fronte nel Battesimo e in tutti i Sacramenti. Santità oggettiva, grazia, dono, cui corrispondere con la preghiera e lo sforzo della fede, che è la "porta stretta" di cui parla il vangelo. Porta, in cui non passano tante cose, ma una sola: la fede.

 

Santità è "beatitudine", non meno in terra che in cielo, anche se per ragioni diverse. Gioia della croce, gioia del cammino, gioia della fede, gioia della penitenza, nell'incessante "Signore pietà", mantra del pellegrino. La santità, per l'uomo, è l'umiltà.

La santità infine è "comunione" ... quel momento della Messa così bello, ... apice e metodo. I problemi normali continuano, forse non passeranno mai e forse si aggraveranno pure, ma la grazia di Dio ci fa amare la "comunione", questo anno in un modo speciale. Comunione con la parrocchia, col vicariato, con i sacerdoti, con i giovani, con i genitori, con chiunque incontriamo per la strada, con Vincenzo Boccola che mi intrattiene al termine della Messa.

4 novembre 2013 Lunedì. San Carlo Borromeo

"Tutti siamo certamente deboli, ma il Signore mette a nostra disposizione mezzi tali, che, se lo vogliamo, possiamo fare molto" (S. Carlo). Al giorno dei Santi seguono le luci della domenica di Zaccheo, vera scuola di preghiera: 1. preparazione, 2. incontro, 3. cambio di vita. Il "sicomoro" simbolo dello sforzo per innalzarsi dal quotidiano; "L'oggi devo fermarmi a casa tua" cuore della preghiera; "Do la metà di quello che possiedo ai poveri" irradiazione dell'amore di Dio nella carità fraterna.

 

Continuo a riconoscere la grazia di questo periodo, nella strada della apertura, servizio comunione. Nessun cedimento fisico, morale e psicologico tocca questa certezza. Occorre tuttavia vigilare. "Quale è il segreto del tuo successo?" Chiedo ad un commerciante che continua ad andare avanti benino, nonostante la crisi. "Il lavorare venti ore al giorno, senza un giorno di sosta" risponde. Il successo è legato alla fatica, anche nella vita parrocchiale. 

 

Nonostante i disagi del teatro, vengono i bimbi al catechismo, un certo numero di genitori, ragazzi e tanti parrocchiani. Così la messa bella al Cimitero il giorno dei morti. Non mancano i "cacciatori del buio": da un gruppo di giovani, passando, sento una bestemmia bruttissima. Una voragine nell'anima: hanno ricevuto il battesimo, fatto il catechismo, accostato l'eucaristia, ora vivono così, compromettendo, forse irreparabilmente, i loro anni di formazione. Ci si chiede quali responsabilità abbiamo, che sicuramente ci sono, quali strade percorrere, che sicuramente ci sono: "sono venuto a cercare e salvare quel che era perduto" dice Gesù.

 

La ferita provata, ha in sè un valore redentivo. Gesù salva offrendo se stesso e morendo sulla croce. Nello stesso tempo, occorre accogliere quella particolare "beatitudine" di coloro che "credono senza vedere" e "non avendo ricompensa sulla terra, riceveranno la ricompensa nel cielo". Salvezza di tutte le persone che ami, anche coloro che tanto fanno soffrire, sperare e dei piccoli che aspettano con mitezza il cibo del cielo.

 

"Se le persone che cercano di far diventare peggiore questo mondo non si concedono un giorno libero, perchè dovrei farlo io?" ( Bob Marley, citato nel film "io sono leggenda", mentre trasmettono "Three little bird", canzone dolcissima piena di poesia e vita) 

 

▶ bob marley - three little birds - subtitulado - YouTube

 

"Non preoccuparti di niente, 
perchè ogni piccola cosa andrà bene" 
cantando: "non preoccuparti di niente, 
perchè ogni piccola cosa andrà bene!" 

mi sono svegliato stamattina, 
sorridente con il sole che stava sorgendo, 
tre uccellini erano seduti sul gradino della porta 
cantando dolci canzoni 
con melodie pure e vere, 
dicendo: "questo è il mio messaggio per te" 

"non preoccuparti di niente, 
perchè ogni piccola cosa andrà bene" 
cantando: "non preoccuparti di niente, 
perchè ogni piccola cosa andrà bene!" 

mi sono svegliato stamattina, 
sorridente con il sole che stava sorgendo, 
tre uccellini erano seduti sul gradino della porta 
cantando dolci canzoni 
con melodie pure e vere, 
dicendo: "questo è il mio messaggio per te" 

cantando: "non preoccuparti di niente, 
non preoccuparti di niente, oh! 
perchè ogni piccola cosa andrà bene, 
non preoccuparti!" 
cantando: "non preoccuparti di niente" 
io non mi preoccuperò! 
"perchè ogni piccola cosa andrà bene!"

5 novembre 2013 martedì

Quelle letture sulla situazioni giovanile, se da un lato possono nascere da stato d'animo personale perturbato, corrispondono anche a una crisi epocale oggettiva. Quello che facciamo per i giovani è importante ma insufficente. Non possiamo noi risolvere tutto, ma cercare risposte all'altezza del problema, che ha origini spirituali, ma valenze più ampie della pura devozione. Un amore di Dio capace di entrare nel vissuto profondo, capace di "sporcarsi" le mani con la realtà, illuminarla, come Madre Teresa di Calcutta, o don Oreste Benzi. Per questo occorre una alleanza con ogni uomo di buona volontà, genitori soprattutto. Chi sono i "maestri veri di questa epoca"? Tema del lavoro, della maturità, dell'amore, della gioia ... 

 

"Non nutrite desideri di grandezza, volgetevi piuttosto a ciò che è umile" La parola di Dio è piena di fiducia: ognuno di noi ha doni diversi, rimanendo uniti, tutti verremo sostenuti. "Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera" . La prospettiva è una Festa che riserverà molte sorprese: poveri, storpi, ciechi, zoppi, attorno alla tavola e "nessuno degli invitati a gustare la mia mensa" . Lettura vera, nello Spirito, della attualità.

 

Prepariamo la Festa del Ringraziamento, coltivando la preghiera di gratitudine nel cuore. Le pervisioni danno una giornata climatica incerta, ma non ci deve preoccupare: tutto fa parte di un disegno divino, anche le piccole difficoltà. Giornata di gioia, amore per tutto e verso tutti.

9 Novembre 2013 Sabato

"Il giorno fu pieno di lampi, di scoppi: che pace la sera!" (Pascoli - La sera) 

Ringrazio di Dio di questo nuovo giorno di pace e di amore, Vigilia del Ringraziamento nell'anno della Eucaristia. Tutto è pronto per il grande giorno; verranno meno persone del solito, ma che importa! Conta che ci sia del senso, il fuoco dello Spirito e della Verità. Brave le donne che hanno preparato il Logo, la scalinata, gli addobbi. Bravi gli uomini, che hanno lavorato al rosone e alla Mostra. l'Eucaristia sarà posta in onore, "Dio con Noi": centralità di Gesù, frutto dell'anno della fede. 

 

Rimane nel cuore la suggestione della Parola di Dio, ascoltata ieri: S. Paolo vive uno stato d'animo fiducioso ed eroico. "Sono lieto della vostra bontà e conoscenza, tuttavia continuo ad esortarvi, sentendo che vi giova. Ringrazio Dio della mia vocazione, di annunciare il vangelo a chi non lo conosce, con parole e azioni, segni e prodigi, con la forza dello Spirito; per chiamare tutte le genti all'obbedienza della fede, facendo di esse una grande offerta gradita a Dio" 

 

Termina l'Ottavario dei Defunti nel compleanno di Carla Lovera. Ringrazio Dio per il dono dell'amore, il dono della speranza nella Resurrezione, il dono di una vita "angelica", dove il corpo ha senso, ma trasfigurato nella grazia, attraverso l'Eucaristia. Trionfo della tenerezza.

 

Nella chiesa di Poggio, dove all'incontro dei sacerdoti arrivo per primo, in bicicletta, davanti al presbiterio sta un grande vaso di coccio, con bella composizione di sterlizie. E' importante onorare la casa di Dio, la chiesa, il nostro corpo e il cuore, col fiore delle opere buone. 

 

10 novembre 2013 Domenica del Ringraziamento

Ringrazio Dio e la Comunità di questo giorno. La mattinata di sole favorisce un afflusso numeroso e gioioso. Non è vero che il Ringraziamento non sia sentito! Tanti vengono proprio perchè c'è questa Festa e per i segni che la comunità prepara. Al termine delle messe, ringrazio a tutti i protagonisti; comincio a prendere gusto agli elenchi, cogliendone il valore. Molti attestano l'intensità delle celebrazioni e la Mostra Mercato segna il tutto esaurito.  

 

Al pomeriggio spiovvigina: arriva Casarini con le gomme e i genitori della Scuola Materna con le castagne. Che fare? Ci consultiamo, rimandando la decisione alle 14,00, intanto i papà accendono i fuochi, le mamme tagliano le caldarroste, le Suore portano i tavoli, Maurizio e Angelo sistemano la pista. Verso le 15,00 una breve schiarita fa uscire di casa alcune famiglie e una trentina di bambini comincia a roteare nel circuito con bici, pattini, roller, skate e musica. 

 

Proposito di stare attento non alle cose, ai giochi, alla organizzazione, ma alle persone, ai bimbi, ai genitori, con la prospettiva di individuare qualcuno con cui intessere rapporti di amicizia e collaborazione. Tanti si fermano anche dopo la conclusione, con la scusa delle castagne, o dei bimbi che non vogliono andare a casa. Attorno al fuoco nascono dialoghi seri, sinceri, su temi importanti e, dalla proposta di una grigliata insieme il 25 aprile, capisco come quella prospettiva di collaborazione e amicizia con giovani genitori sia più che possibile. 

 

In conclusione una giornata bellissima, con tantissimi protagonisti, in primo luogo Gesù Eucaristia e le Suore che hanno lavorato tanto, sia mattina che pomeriggio. Una messaggio dei giovani dalla Scuola di Preghiera, cui partecipano al pomeriggio alle Budrie, commuove  e suggella una giornata preparata con una certa apprensione e sviluppatasi in modo perfetto. 

 

12 novembre 2013 Martedì 

In Dio, oggi, un giorno meraviglioso.

Tutto può essere chiesto, sperato, creduto.  

Le povertà sono le nostre ricchezze

Le fatiche i nostri atti di amore

perfino i peccati, i più delicati tesori. 

 

Posso pregare, lavorare, amare, 

coltivare germi di bene

raccogliere frutti d'amore

riposare al banchetto della vita.

 

Gesù mi parla, Gesù mi ama,

Gesù si dona, Gesù perdona.

Gesà soffre, Gesù muore,

Gesù risorge, Gesù regna.

14 Novembre 2013 Giovedì

"... ma prima è necessario che egli soffra e venga rifiutato da questa generazione". 

Un mare di tenebre avvolge la terra, la storia e la mia vita. Eppure la piccola luce della fede vince su esse e attende il grande Giorno del Signore, che arriverà improvviso e meraviglioso. Sono i giorni in cui l'anima, protesa alle ultime cose, si allena alla Attesa del Signore.

 

Dopo la Festa del Ringraziamento giornate splendide, intense e un pò faticose: incontro zonale coi catechisti delle Medie, preparazione del bollettino di Natale, incontro regionale dei sacerdoti, faccende amministrative di famiglia, Consiglio della Scuola Materna ... In tutte queste circosatanze si respira fervore di servizio e gioia nella pazienza. Siamo molto fortunati per il dono della unità, della fiducia e dell'entusiasmo. Ma occorre rimanere umili sotto la croce.

 

Durante la messa a Forlì, celebrata da don Erio Castellucci (sacerdote dolcissimo e straordinario, cui il vescovo affida "la chiesa più brutta mai vista") il vangelo dei "servi inutili" insegna che la vera gioia sta, non nei frutti del servizio, ma nell'atto stesso del servire. Questo il senso del "voi siete servi senza utilità", perchè non è essa che conta, ma il vostro amare, dedicarvi, soffrire, perdonare, aspettando da Dio il risultato mirabile della vostra fede e carità.

16 Novembre 2013 Sabato 

Il gruppo di Santiago si ritrova nella sede della "Bevimanco" per una cena di amicizia. E' una vita che il gruppo si ritrova: il Pellegrinaggio condensa il cammino loro e dei "Saranno Famosi" in una esperienza spirituale. Niente di nuovo, niente di trascendentale, eppure, a livello di segno, qualcosa di straordinario.

 

A fine serata, dopo il bel video su Santiago 2012, proiezione del  loro film-story. Una sorte di "memoriale", come si dice in gergo liturgico, lode a Dio attraverso il racconto della vita comune vissuta, partendo da una vicinanza di paese, a fidanzamenti, poi cantieri carnevaleschi, feste, gite, cene, personaggi, aneddoti, imprese sportive, figli che nascono, crescono e ora amici che muoiono. In mezzo a tante umane traversie, un comune filo di luce e di gioia collega la loro vita. Essi lo sanno, lo dicono, lo celebrano, ne sono orgogliosi.

 

Per il parroco è onore e dovere partecipare ad un percorso che è esempio da seguire, strada da indicare. Medito una pagina di don Erio Castellucci sulla chiesa del Concilio Vaticano II° sulla dignità e carisma dei laici. La loro capacità di creare comunione, progetti di festa, cammini di crescita. La vita bella è fatta di piccole cose: baracchine per crescentine, ironia di travestimenti, scherzi fra amici, gioco, musica e vino. Da questi segni, così semplici, un carburante per le cose che contano: matrimoni, lavoro, educazione, preghiera. La "paella" che abbiamo mangiato è come un simbolo di tutto questo: una padella con tante cose buone e colorate, ammalgamate dal giallo del riso allo zafferano, colore del sole e della Eucaristia.

 

18 novembre 2013 Lunedì 

"Solo l'amore resta

Amando te, Gesù, amo ogni persona. Amando ogni persona, amo te, Gesù. 

Ogni pensiero, ogni parola, ogni azione sia amore. Cercare di vedere tutto con lo sguardo di Dio. "Fa che io veda di nuovo, Signore" prega il cieco del vangelo.

 

Prima di partire per la vacanza-ritiro, il cui senso è confermato all'incontro vicariale dei catechisti - "Dopo il tempo dell'agire, occorre il tempo del riconoscere" "Fare una pausa, per cercare di capire, dare un nome alle cose, per vedere con uno sguardo unico, cercando lo sguardo di Dio" - cerco di mettere in fila pensieri ed eventi di questi giorni.  

 

L'orizzonte è dominato dalla suggestione ricevuta durante gli incontri, diretti e indiretti, (attraverso anche i libri) con don Erio Castellucci sul tema della chiesa. Non nuova in sè, ma particolarmente viva ora nella mia anima. Partendo dalla domanda "quale futuro per la parrocchia", avendo davanti la situazione concreta di Piumazzo, della zona e della diocesi, chiedendomi come sarà fra vent'anni, come vorrei che fosse, come debbo lavorare che sia, se valga la pena farlo, se ci sono le condizioni, o non piuttosto lasciare che le cose vadano, sapendo che le variabili sono più significative di ogni personale orientamento ...

 

E' in atto un epocale cambiamento, nel cammino della chiesa, molto più vicino al vangelo di Gesù e alla tradizione dei Padri, di quello che abbiamo ricevuto noi, apparentemente più solido. "Popolo di Dio, pellegrino verso il Regno, con la missione di Cristo, nella ricchezza dei carismi: salvare il mondo con la potenza della parola, l'eucaristia, la carità". In virtù del Battesimo, tutti i credenti sono costituiti sacerdoti, profeti e re e il ministero gerarchico ha il fine nel rendere operativo questo sacerdozio di ciascun battezzato.

 

Apparentemente sono pure formule di teologia, ma rivelano uno sguardo nuovo e antico sulle cose di cui stiamo parlando: Gesù vuole che tutti i fedeli siano messi in grado di capire ed esercitare l'immenso potere e responsabilità di bene che hanno, ciascuno in modo originale, creativo, armonico: questa è la dottrina dei carismi! Un buon parroco deve prima di tutto lavorare perchè questo avvenga. Non più tenere in mano lui tutte le cose, ma attraverso orientamenti principali, fare in modo che ciascuno venga fuori, ci metta del suo, lavori e si interessi dell'insieme, come fa lui in nome di Gesù. E' un processo appena iniziato, per questo è naturale ci siano errori, deviazioni, prototipi malriusciti. Occorre per un parroco correggere continuamente lo sguardo, sostenere, incoraggiare, accogliere, generare, educare.

 

Educare: ecco il punto secondo! Oltre alla dimensione "carismatica" della chiesa, la seconda sottolineatura è la dimensione "missionaria e pellegrina". Sono due termini linguisticamente problematici, legati ad una idea parzialissima e nemmeno tanto convincente. Non c'entra niente il Cammino di Santiago, se non come simbolo, nè l'andare in giro con la borsa, come i Testimoni di Geova. "Pellegrino" significa che tutto quello che viviamo e realizziamo non è la cosa definitiva, non è il regno di Dio, ma siamo continuamente in cammino per raggiungerlo, accoglierlo. Che il piacere della vita è quello di "avviare processi", di costruire "direzioni", o meglio "sacramenti", in cui Dio è già presente, ma nello stesso tempo da raggiungere, perchè "oltre". E questa opera, che tutti hanno l'onore e la responsabilità di svolgere, è "missionaria", cioè educativa. Prendere le cose come sono, nel loro bisogno di cambiare, o di crescere e adoperarsi perchè avvenga. Missione ed educazione sono la stessa cosa, solo che il secondo termine ci pare più chiaro, più comprensibile da tutti. 

 

Guardiamo al futuro con certezze? In quanto a linea generale sì, ma nel particolare tutto rimane misterioso, aperto al rischio e alla sorpresa. Concludo la riflessione con una suggestiva preghiera, ricevuta agli incontri coi catechisti, del Card Newman; essa sottolinea, oltre alla "gentilezza dello Spirito", la dimensione piccola dei nostri passi e della luce divina che li guida. 

Conducimi tu, luce gentile
conducimi nel buio che mi stringe;
la notte è scura la casa è lontana,
conducimi tu, luce gentile.

Tu guida i miei passi, luce gentile
non chiedo di vedere assai lontano
mi basta un passo solo il primo passo
conducimi avanti luce gentile.

Non sempre fu così, te ne pregai
perché tu mi guidassi e conducessi
da me la mia strada io volli vedere
adesso tu mi guidi luce gentile.

Io volli certezze dimentica quei giorni,
purché l’amore tuo non m’abbandoni
finché la notte passi, tu mi guiderai,
sicuramente a te luce gentile.

Conducimi tu, luce gentile
conducimi nel buio che mi stringe;
la notte è scura la casa è lontana,
conducimi tu, luce gentile.

 

▶ J. H. Newman ''Luce gentile'' Conducimi Tu Luce gentile - YouTube