DIARIO DAL 23/5/2010

Per una parrocchia educativa

23 Maggio 2010. Domenica di Pentecoste. Lo Spirito Santo è stato effuso in modo sovrabbondante. Occorre assaporarne la dolce presenza e affidare alla sua opera potente il nostro futuro. A differenza del cammino precedente voglio concentrarmi solo su quello che è lavoro organizzativo "progetto pastorale". Di per sè non è un aspetto primario, ma c'è un momento in cui occorre coltivare questa attenzione, per il bene delle persone affidate. Nomino San Benedetto da Norcia patrono di questa ricerca. 

Metodo. Potrei partire dai "problemi". In effetti cosa stimola maggiormente bisogno di rinnovamento se non le cose che non vanno? Eppure trovo metodologicamente più efficace partire dalle "verità" dal "bene" per scoprire le mete da raggiungere. Credo che San Benedetto nello stilare la Regola avesse davanti un ideale, più che l'impulso nato dal triste spettacolo del male.

24 Maggio 2010 Lunedì - Ieri sera ho studiato la "Via Benedicti ": Roma, Vicovaro, Santuario della Mentorella, Subiaco, Certosa di Trisulti, Abbazia di Casamari, Montecassino. A conclusione del lavoro teorico di agosto e prima di quello operativo di settembre.  

 

Oggi incontro con A.B. sulla necessità di dare una ossatura al lavoro con gli altri: preparare un mese prima il lavoro del mese dopo; credere al valore dello sforzo, anche della fatica con scarsi risultati: questo educa molto. Non fare trovare le cose già pronte, ma costruirle insieme: occorre presenza, tempo e pazienza.

Schema generale di lavoro educativo: Accoglienza, Obiettivo, Comunicazione, Verifica.

Importanza della verifica finale, anche semplice, dà valore al lavoro fatto; verificare anche quando le cose sono andate male: "Se non si riflette su un errore, lo si ripete".

Così pure sul momento intermedio: l'obiettivo: una cosa cui ci si tiene veramente, precisarla e comunicarla. Iniziare con la accoglienza è indispensabile: per essere educativi occorre interagire con la vita reale delle persone. Altrimenti, oltre ad essere pesante, risulta sterile. 

Visione di un Power Point sul catechismo ... scopro che internet è pieno di lavori del genere. Estate spesa a preparare il lavoro dell'anno, almeno i primi tre mesi.

(Le ho chiesto aiuto a dare una ossatura a me)

 

25 Maggio 2010 Martedì - Piccola ma sostanziale modifica allo "schema", mettendo il tema educazione non come uno degli aspetti della missione, ma come l'elemento generale del progetto: "Per una parrocchia educativa".


PADRE, FIGLIO, SPIRITO SANTO (Dio)

LITURGIA, FRATERNITA', MISSIONE (Chiesa)

FAMIGLIA, POVERI,  CULTURA ( Mondo)


 Questo è lo sguardo generale entro cui inserire i progetti particolari. E' importante che qualcuno abbia chiara la visione complessiva, altrimenti è facile perdersi per la strada. Da essa si aprono le "finestre" sui singoli aspetti, come lenti di ingrandimento.

Importante la prima riga. Domenica festa della Trinità: Dio è comunione

 

26 Maggio 2010 Mercoledi - San Filippo Neri ( il santo che prendeva i ragazzi così come erano) La Festa di fine Anno Scolastico è stata perfetta; tutti hanno agito al meglio: maestre, genitori, bambini, Almo. Un evento per quasi 600 persone. Gli eventi danno un positivo senso di appartenenza. Negli eventi però conta soprattutto il numero, la macchina organizzativa, l'immagine. La Parrocchia Educativa li apprezza ma non li sopravvaluta e favorisce le situazioni piccole, dove il singolo è più protagonista della relazione.

La dinamica migliore è quella in stile familiare: io-tu-noi. Come Dio che è Trinità, non un Pantheon.

Con i ragazzi della Cresima voglio vivere un incontro significativo. Tiro a sorte in segreto uno di loro, su cui concentro la mia attenzione: a modo di simbolo mi sforzerò di ascoltarlo, guardarlo, fare capire a lui le cose, compiendo con lui un passo avanti. Verso il gruppo mi sforzerò di trovare un segno finale, una immagine o una azione, che racchiuda il contenuto dell'incontro. Preparerò una scaletta semplice dell'incontro. Attenzione ai catechisti.

A. I Sette Doni dello Spirito Santo sono dati a tutti.
B. Attenzione al dono del "Consiglio" perchè è il primo a dare ragione delle nostre diversità: lo Spirito indica in modo personale quale è la strada giusta.

C. A tutti ha dato i 7 Doni, a ciascuno ha dato alcune accentuazioni di essi, che si traducono in capacità personali speciali per il bene comune: si chiamano i Carismi.

D. Gesù ci ha detto che i Carismi più piccoli sono i più importanti: 

F. Immagine simbolo L'Uomo Dono

28 Maggio 2010. Venerdì. Incontro del Gruppo Cresima con Andrea Mazzucchi per il Gioco dei Talenti. Per un mio errore di "scarso aiuto" quello che poteva essere una esperienza di successo è mortificata da una riuscita parziale. 

I Giochi vanno spiegati più che leggendo le regole mostrandole in pratica da parte di uno che le sa giocare. Tema importantissimo quello dei Talenti e Andrea è una lezione vivente: i bimbi sono stati molto coinvolti dalla sua presenza-testimonianza. 

29 Maggio 2010 Sabato della Trinità. Maria Grazia, alla Festa dell'Asilo (che a mio avviso è riuscita bene nonostante il maltempo) ha detto di avere per il prossimo anno "alcune idee importanti". Così si profilano tre i settori di lavoro: Catechismo, Asilo e Giovani (idee di Stefano legate alla Caritas). Alla Casa BV delle Grazie, al Corso delle Icone, scena di laboratorio totale: al centro zona lavoro e a fianco attività multimediale nella zona audiovisiva.

Mi ha commosso la rivelazione di Luigi Vignoli sulle sue dinamiche interiori legata alla educazione rigorosa. Veramente la Regola è l'arte di rapportarsi alle differenze delle persone. Comunque il tatto e la delicatezza sono essenziali, compostezza e autocontrollo; forza che viene dal di dentro, in una vita interiore fortissima.

Festa della Trinità: cuore di tutto è la contemplazione. 

30 Maggio 2010 Domenica. Durante la Messa di matrimonio di Gianluca e Caterina davanti alle porte della chiesa il gruppetto dei piccoli teppistelli entravano e uscivano con urletti, schiamazzi, risate "irriverenti". Forse erano solo curiosi, volevano attirare l'attenzione o essere parte di un mondo che li esclude. Bimbi tutto il giorno fuori casa, senza una lira, affamati di tutto e senza identità se non quella di "stranieri". Enzo Bianchi ha fatto una conferenza sul pericolo incombente di "nuove barbarie" che nascono dalla incapacità e non volontà di costituire una vita insieme di rispetto, accoglienza e collaborazione. Razzismo e lotta di religione sono espressioni di questa barbaria. Occorre allora mettere a tema tutto questo e chiedersi come rispondere al problema. Per  San Filippo Neri i "teppistelli" erano il pane quotidiano.

Attraverso la preghiera noi accogliamo nel cuore tutte le sollecitazioni della vita e diamo loro risposta. Questo è il senso dell'Ottavario alla Madonna della Provvidenza. Siamo nelle mani di Dio e della Madonna che ci educano continuamente, ci guidano, ci proteggono.

1 Giugno 2010 Martedì. Quei teppistelli sono stati fra i protagonisti più attivi del pomeriggio di giochi in piazza. Il rovescio della medaglia.

 

Occorre aiutare il gruppo del Basket e del Cucito - persone molto in gamba e con un alto concetto di sè -  ad acquisire un più vivo senso della chiesa e della comunità. Educarli alla "responsabilità", rispondendo a qualcun altro oltre se stessi. E' necessario costitituire un Gruppo Anspi con un responsabile per evitare i personalismi. Finchè non esiste, è un compito diretto del parroco. Col metodo della correzione evangelica: "Prima parla al singolo; poi a due testimoni, in ultimo grado a tutta la comunità".

Ho sbagliato sfogandomi con terzi.

 

Riunione dei Catechisti di fine anno: ai problemi di scarsa partecipazione, di disinteresse, alla "la tristezza del fare le cose per forza", alla mancanza di gusto e rispetto del sacro, alla esperienza positiva di alcuni momenti coi genitori di comunione e cresima, abbiamo infine concordato alcuni punti:

A. I genitori hanno piacere di partecipare alle cose dei loro bambini, come ai bambini fa piacere avere vicino i genitori.

B. Gli uni e gli altri vanno coinvolti prima in cose semplici, poi in più elevate

C. Necessità di creare relazione ed essere accoglienti

D. La partecipazione comune alla Messa è l'obiettivo.

E. Giornata di iscrizione iniziale a gruppi, non tutti insieme.

F. A Settembre un lavoro di preparazione fra catechisti per un cammino condiviso: le proposte comuni sono più forti.

G. Il quaderno attivo va bene per le prime due classi, non quelle più alte.

H. Necessità di alcuni "paletti" per chi partecipa poco o mai.

 

La parrocchia di Padulle inaugura le Nuove Opere Parrocchiali con un programma meraviglioso. Esempio di quante possibilità  offre la vita, ognuno secondo il suo dono. Anche un parroco molto bravo deve  vigilare di non fare crescere una parrocchia sopra le sue possibilità. La crescita che deriva dalla santità non ha controindicazioni.

Mons. Vincenzo  Zarri
Mons. Vincenzo Zarri

2 Giugno 2010 - Mercoledi della Madonna - Alle Cresime ha presieduto Mons. Vincenzo Zarri. La sua omelia, incentrata su un episodio accaduto tanti anni fa a Piumazzo ( il bambino all'Asilo con le tasche piene di cose da nulla, il suo tesoro, esitante a volerle cambiare con le caramelle), ha illustrato il senso della vita "non come chiedere cose a Dio, che sa già di cosa abbiamo bisogno, ma allargare lo spazio della fede, per offrire noi stessi a Dio". E' il segreto di Maria che con la sua fede e preghiera e disponibilità ha offerta se stessa al Signore il quale attraverso di lei "ha fatto grandi cose".

Ci ha incoraggiato a proseguire nel servizio, senza preoccuparci delle grandi scelte che penseremmo di dover fare: "Se non si ha subito presente la strada, si può aspettare, consultarci" "La grande scelta è quella educativa, che la Chiesa ha preso: "ma mi raccomando in piccole cose, in cose semplici, la preghiera, il catechismo, ecc ...."  

"E quando non si sa che cosa dire o fare, smussare gli angoli, orientarsi alla consolazione e all'incoraggiamento: è sempre gradito e fa sempre del bene"

Stanotte è morta Iride Tomei, donna minutissima. Farsi piccoli, per essere più leggeri a salire in alto e far prima ad essere consumati al fuoco dell'amore divino. 

4 Giugno 2010 Venerdì - Al Consiglio Presbiterale Diocesano il Card. Caffarra ha detto che "chiesa e sacerdoti devono reimparare la penitenza". Quando gli è stato chiesta una precisazione al concetto, ha risposto: "Guardare al messaggio di Fatima; ravvivare il sacramento della Confessione;  è una chiesa malata quella che perde la pratica del digiuno"

Don Giuseppe Ferretti ha parlato di quella particolare solitudine-isolamento del sacerdote"per quella ferita dell'anima originata da rapporti superficiali, nati e non coltivati". 

Luca e Lucia, che devolvono il loro regalo di nozze alla Caritas, hanno sottolineato l'importanza della educazione anche verso gli extracomunitari: " non è bello che vedono noi i fessacchiotti che li assistono e essi non muovere neppure un dito". Così il fare gli avvoltoi alle feste di compleanno e parrocchiali: far capire che col rispetto si ottiene rispetto.

Per l'esperienza tristissima del Mercoledì della Madonna (la chiesa svuotata delle sedie, portate in piazza senza chiedere, e senza preoccuparsi di riportarle al loro posto) ho pensato che l'organizzazione della festa in piazza sia un ambito futuro per un loro coinvolgimento.

"Alla Processione dell'Ottavario sempre meno gente e così in chiesa ..." commenta amareggiata una donna. Senza darci colpe, occorre non dare nulla per scontato, anche le tradizioni che durano da 136 anni, ma in tutto operare in stile educativo; senza pensare di arrivare dappertutto, ma quello che si fa sia significativo.

E' tempo del "ritorno all'essenziale", anzi della scoperta e difesa di esso, contro le mille proposte che la vita oggi ci fa: pure questo ha detto Caffarra.

La luce maggiore adesso non sono i dettagli, importantissimi, di un cammino educativo, ma la prospettiva di puntare sulla educazione alla santità, in se stessi e nel prossimo. Dando a questo contenuto massimo un aspetto di umiltà e concretezza, come ha fatto Maria. 

IIL POPOLO DEI SANTI: al centro, in alto, la piccolezza concreta della vita quotidiana, rappresentata dall'albero, il monte e la casetta.
IIL POPOLO DEI SANTI: al centro, in alto, la piccolezza concreta della vita quotidiana, rappresentata dall'albero, il monte e la casetta.

Mons. Vincenzo Zarri dopo le Cresime ha detto: " Sei qui da cinque anni , dunque cominci adesso a lavorare al meglio"  La mia farfugliata risposta voleva suggerire uno scenario ben diverso. Poi ho pensato che Zarri avesse ragione: il meglio non è l'entusiasmo e il successo degli inizi, carino e benedetto, ma, fin da allora, consapevolmente passeggero. Adesso che tutti ci conosciamo bene, che le situazioni si conoscono bene, che le illusioni sono cadute, adesso comincia la possibilità di una opera vera, dunque costruttiva, educativa. Quale è il bene maggiore per questa comunità? Ecco la domanda da porci e il fine da perseguire. Se poi questo agire comporta  difficoltà e dolore, tanto meglio, è la garanzia che si sta costruendo in Cristo.

Il Card Caffarra ha detto che il compito primario della Chiesa è l'annuncio del vangelo: "se dovete scegliere fra una messa e una catechesi, scegliete la catechesi".

Durante la messa delle 10,00 in questo venerdì dell'Ottavario, pregando "per il sacerdote celebrante" ho avuto come la visione di una possibilità di lavoro d'evangelizzazione a Piumazzo intenso, in contenuto e forma, una capacità di coinvolgere tutto e tutti, un cammino graduale e armonico, progressivo, evangelico, umile e grande, dove entusiasmo si sposava a concretezza, la pazienza a numerosi frutti, le prove a consolazioni, i rapporti personali alla condivisione della fede ... dove mi ritrovavo a smettere di sognare i pellegrinaggi, le fughe, le tristezze, avendo il cuore pieno della evangelizzazione, come amore, servizio e responsabilità. Che nessun altro può fare: che io debbo, voglio e godo fare; assieme a "sposa e figli".  Al centro la consacrazione a Cristo, alla Chiesa, attraverso Maria.

5 Giugno 2010 Sabato - Al matrimonio di Luca e Lucia tutte le letture erano in chiave educativa: " Voi siete il sale della terra; voi siete la luce del mondo", in omelia ho sottolineato il plurale "voi" - meglio fare le cose insieme che soli - e l'universalità: "siamo luce del mondo col nostro essere in Cristo"; durante la lettura mi ha colpito il passaggio: "se il sale perdesse il sapore non serve a nulla" quindi vigilare su se stessi, per non diventare insipidi. Ho chiamato queste indicazioni "immagini di dinamismo"; non è proprio vero! La luce  e il sale non fanno in realtà niente, ma agiscono in quanto portatori di valore e rimanendo presenti. Più operative le prospettive di Paolo a Timoteo: " ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa" e " annuncia la Parola in modo opportuno e importuno, esorta, ammonisci, rimprovera ". Mi è venuta in mente l'immagine che gli esperti di guerra chiamano il volume di fuoco: dove trarre tante "munizioni" ed energia? Nella Sacra Scrittura, suggerisce il testo.

 

Don Gianluca ha fatto telefonare a Leonardo che l'ultimo incontro del corso è spostato. Anteporre problemi personali, veri o presunti, ad un programma per la quale si ha ricevuto fiducia; demandare dettagli organizzativi, mutare programma, non va molto bene...

 

Un amico di Luca Palmieri, Pappalardo Marco, è venuto da lontano per partecipare al matrimonio: " abbiamo fatto un campionato insieme nel Gualdo Tadino ... ci ha uniti moltissimo lavorare vicini, per mesi, e alla fine vincere!"

Ho compreso che il lavoro educativo andrebbe costruito come un campionato: una squadra, tanto lavoro di preparazione, una serie di sfide e l'esperienza della vittoria finale.

6 Giugno 2010 CORPUS DOMINI - Bisogna riflettere sul rapporto fra educazione ed Eucaristia. E' solo un elemento di devozione? L'Eucaristia ha, come si dice, la capacità di informare tutta la vita? Cosa insegna veramente la Messa?

 

Un fatto parrocchiale increscioso pone il problema della autorità. Come costruire una autorità che promuova e regoli, che rispetti e si faccia rispettare, che sia un servizio a verità e unità, capace dei sì e dei no secondo prudenza? MI sento inadeguato. Dimissioni? Dal miracolo eucaristico della moltiplicazione dei pani comincia una risposta: quando ci si trova inadeguati, si apre strada alla grazia offrendo a Gesù quel poco che si ha. 

7 Giugno 2010  Lunedì - La lettura di un testo di Antonio Rosmini con le Suore, e la visione serale del film Era Glaciale 1 hanno risposto alle domande di ieri:

A. Il film bellissimo (lo userò al Campus Stellae) è una grande epopea eucaristica: la comunione viene dal sacrificio di sè, nella dedizione al fratello. Tre creature differentissime diventano una squadra 1. andando contro corrente 2. imbattendosi in situazioni da salvare 3. lasciandosi guidare dalla pietà 4. trasformati dal cammino. 5. al centro la figura di "Sid", piccola, sfortunata, ingenua, comica, ma soprattutto di cuore.

B. Di Rosmini abbiamo letto la massima: " Ritenete il gran pensiero che la santità consiste nel gusto di essere contraddetti e umiliati a torto o a ragione, nel gusto di obbedire, nel gusto di aspettare con grande pace; nell'essere indifferente a ciò che piace ai superiori e veramente senza volontà; nella gratitudine per i benefici ricevuti e alla propria indegnità; nel rispetto verso ogni persona specialmente i ministri di Dio; rassegnazione, dolcezza, carità sincera, desiderio di fare del bene a tutti e laboriosità".

Ringrazio la Madonna della Provvidenza di questo bel finale.

Ritratto di Antonio Rosmini e la locandina di Era Glaciale

IMPORTANTE:  Il percorso "classico" educativo (presenza, progetto, concretezza, verifica, ecc) tocca la maggior parte dei soggetti, ma non tutti. Una piccola parte non entra in questo schema: anime spesso ferite, non per colpa loro, che noi chiamiamo "difficili", "ribelli", "aggressivi" ... Sono quelli con cui facciamo più fatica, che destabilizzano l'armonia di un gruppo, che istintivamente non sopportiamo, vorremmo non avere, che impegnano e logorano (pensiamo) la maggior parte delle nostre energie. 

A. Puntare con loro sul positivo, intravedere uno spiraglio buono e coltivare quello. Non puntare sul negativo: "sono maleducati" " sono indisciplinati" ecc. Loro vedono solo la loro negatività; coi nostri occhi, dalle parole e dagli atteggiamenti, devono imparare a vedere il loro aspetto positivo.

B. Escogitare un percorso, cercare, provare, inventare qualcosa per coltivare questo piccolo aspetto positivo che è in loro.

C. Soprattutto, e questa è la parte più difficile, non mollare mai, non arrendersi. Se ad un certo punto, perchè ci sembra di non farcela, di essere impotenti, di vivere una frustrazione, li molliamo, loro si sentono condannati: "Io non ce l'ho fatta; neppure lui che è più forte di me ce l'ha fatta; dunque per me non c'è speranza".

Lavorare con delle persone e situazioni difficili, smuove delle cose che altrimenti non verrebbero fuori.

 

Appendice sulla "accoglienza": fare attenzione negli eventi comunitari che l'organizzazione della "cosa" (pranzo, gita, spettacolo) non dimentichi la relazionalità personale, l'aspetto più importante di tutto. Perciò sì curare e lasciarci coinvolgere operosamente nella attività, ma non dimenticare di "parlare" con gli invitati, i presenti e tutti. 

La disponibilità alla accoglienza, e l'orientamento a vivere con fiducia le situazioni difficili, ha aiutato a chiarire felicemente la "situazione parrocchiale incresciosa" .

8 Giugno 2010 Martedì - La preghiera è fondamentale per "sentire" il Signore in azione. Un educatore cristiano apre le strade alla educazione diretta di Dio.

L'agire in Dio libera poi da quella timidezza che nasce da una sana modestia, ma anche dal dubbio "chi sono io per pormi come guida e salvatore?"

La risposta di Gesù: " Voi siete il sale della terra  ... voi siete la luce del mondo"

 

9 Giugno 2010  Mercoledi - Fra poco inizia Estate Ragazzi. Ponendomi sul piano operativo, diventa impossibile essere dappertutto; allora si fa una selezione, non sempre scegliendo la parte migliore, spesso solo la più urgente. L' amore diventi il "non fare" a incremento dell'esserci, riflettere e pregare; per essere capaci di dedicarsi al tutto e al frammento.

Cercavo tema educativo per ER: la storia di Tagore in apertura del Sito fa al caso nostro. 

10 Giugno 2010 Giovedi - Oggi Beato Edoardo Poppe - Ha scritto "Per una Educazione Eucaristica dei Fanciulli". Interessante per il  rapporto Eucaristia-Pedagogia. 

 

Incontro con Maria Grazia Ramenghi della Scuola Materna: l'educazione dei piccoli parte sempre dal concreto, attraverso la via del racconto. Il prossimo anno scegliere tre storie, dall'Antico o da Nuovo Testamento, che il parroco racconterà, e sulla quale le maestre lavoreranno in classe. Se il racconto è supportato da cose concrete mostrate, ha più forza e capacità di rimanere. A Natale: al posto della consueta recita, nella quale i bimbi si stancano e non entra, preparare un presepe, da lasciare in chiesa come "segno" per i bimbi. A Pasqua tenere conto della difficoltà concettuale dei piccoli a capire la risurrezione, in quanto astratta. Domanda: va bene parlare di "Gesù che dopo la morte ritorna alla casa del Padre"? Il modo di apprendere "concreto" dura fino alla seconda media, dopo si mescola ad un procedimento misto: esistenziale-astratto. L'apprendimento nei giovani passa dal loro mondo conoscitivo, che non va disprezzato per il suo limite, ma allargato attraverso l'accompagnamento.

Idea di alcuni incontri-genitori: ho proposto di studiarli in vista di un progetto educativo parrocchiale organico, non limitarlo alla Scuola Materna, pur mantenendone la specificità e la concretezza di ambito. 

11 Giugno 2010 Venerdì - Sacro Cuore di Gesù: "L'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori attraverso lo Spirito Santo che ci è dato". Percezione di qualcosa di grande da vivere. 

Penso già al post Estate Ragazzi: valorizzando il dialogo-attenzione alle persone, specie con gli animatori, lavorare per la formazione di un gruppo, aperto anche  a quelli che frequentano la parrocchia da esterni. Contento della presenza di Patty questo anno, valutare seriamente in futuro la strada del Corso Animatori CSI a Modena e proporre la figura del Responsabile, tipo Annalisa della Lupa. E io in tutte le cose esserci, ma in quel modo "dialogico" e non operativo. 

13 Giugno 2010 Domenica - Al pranzo di nozze di Elisa, dialogo con Alfredo, promotore finanziario: " E' difficile fare il suo lavoro, in un tempo di crisi come questo!" dico.

"Tuttaltro!  Nei momenti difficili che la gente ha bisogno; è quando ha paura che devi proporti"

"Ma come puoi sapere che non li deluderai, come gli altri?"

" Gli strumenti ci sono per muoversi nel difficile ... la politica dei piccoli passi!  Avidità e paura rovinano tutto" 

 

14 Giugno 2010 Lunedì - " E' stato detto occhio per occhio dente per dente, ma io vi dico di non opporvi al malvagio" Gradualità della pedagogia divina: prima il contenimento della vendetta, poi la dedizione.

E' venuta la tempesta con grandine; martedì sarà brutto tempo e molti nostri piani svaniti. Come in un istante tutto si può perdere, in un istante tutto si può recuperare. Fede.

 

15 Giugno 2010 Martedì - " Il Signore rende povero e arricchisce" . Partenza di Estate Ragazzi pieni di difficoltà: nubifragio, insegne rovinate, programma da cambiare, fotocopiatrice in panne ... poi tutto è iniziato. Gruppo di animatori e ragazzi bravi. Non cè mai stato un inizio così buono.

" Non pensare a te. Che importa se sei debole, importa che offra quel che sei. Rilassati e dedicati". Ho cercato di pensare più alle persone che alle cose, scoprendo Thomas Bertarelli e il gioco dei proiettili coi fili d'erba.

 

17 Giugno 2010 Giovedì - Per un sacerdote, ma non solo, compito principale in educazione è la intercessione davanti a Dio e il dialogo vivo con le persone. Ieri, per sfinitezza, non ho ascoltato sufficientemente Claudio, che mi stava dicendo cose importanti. Oggi lo cercherò e riprenderò il discorso. Il programma di ER punta più sui contesti che sulle iniziative, anche se certe attività riescono bene: i mobiles di ieri, il torneo di biliardino, di basket, i braccialetti e treccine ... gli insegnamenti a inizio e fine giornata.  Si vede la differenza fra gli animatori, di chi ha fatto la preparazione e chi no: Federico G, un poco Stefano e Antony ... E' stato un dono il film Avatar: alla riunione gli animatori mi hanno detto che era lungo e una parte di bimbi si è annoiata. Io la sento comunque una esperienza forte, che è entrata nella loro anima, specialmente perchè vissuta insieme.

19 Giugno 2010 Sabato - Il principio del dialogo come primo dovere dell'educatore dà i suoi frutti, non solo con i bambini ma non meno con i genitori. Durante la giornata al Parco Aquatico ho cercato di essere fra tutti i ragazzi non solo a badarli, ma a valorizzare il loro esistere conversando: sono stato con Francesco B, con la scusa di scegliere i brani musicali per le foto finali, con le mamme, con le suore, coi papà e perfino con l'autista: chi si mette sulla strada della educazione lo è sempre con tutti.

 

Forte impressione dalla lettura incrociata sul Curato d'Ars e la testimonianza di Gloria Polo, sul libro datomi da Samantha Zecchin durante la preparazione battesimale. 

 

E' venuta la mamma di Palazzotto A. a iscrivere il bimbo per la seconda settimana: nella prima era stato alla scuola calcio di S. Cesario. Ecco una possibile formula: inserire "scuole", sportive o altro, con istruttori qualificati, anche a pagamento, all'interno di un contenitore di accoglienza: basterebbe il prossimo anno inserirne due o tre: Basket (palmieri) - Arte (grazia) - Meccanica (bortolotti) più un Coordinatore generale. Si possono ipotizzare anche tre settimane, con una uscita-natura che ora manca.  E il parroco solo e rigorosamente per il dialogo e l'intercessione. Idem per tutto quello che è il lavoro d'ufficio in parrocchia.

 

Causa maltempo è stata rimandata la "salita educativa" prepara da Anna attraverso il bosco verso la Abbazia di Monteveglio. Programma bello da conservare e mettere in progetto per gli anni a venire.  

17 GIUGNO 2010 ESTATE RAGAZZI DAVANTI AL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA PROVVIDENZA
17 GIUGNO 2010 ESTATE RAGAZZI DAVANTI AL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA PROVVIDENZA

La dimensione religiosa della educazione è fare entrare Dio nella nostra vita e la nostra vita in Dio. Non è prima di tutto "morale", cioè tesa ad una vita buona, ma "teologica", orientata ad una presenza.

Se il male aumenti sempre di più, a che serve l'educazione? 

1. Ogni generazione ricomincia in qualche modo da capo e non spetta a noi giudicare il punto di partenza.

2. Nel cammino educativo punto culminante è la croce: esperienza di rifiuto e fortezza d'amore dell'educatore. Senza croce non c'è profondità nè efficacia.

 

26 Giugno 2010 Sabato - Estate Ragazzi 2010 è stata l'edizione dove maggiormente è stato vissuto il valore dell'incontro personale, il dialogo semplice a tu per tu. Si è cercato di valorizzare gli animatori, attraverso le riunioni di preparazione e verifica e il costante atteggiamento di fiducia. Ora rimane l'impegno di non disperdere i semi di vita ricevuti. Esperienza di una giornata con  i ragazzi di Piumazzo proveniente da diverse nazioni. Ho visto quanto il razzismo sia forte in mezzo a noi  e come si sentano umiliati per questo rifiuto cui si oppongono con l'energia e anche la cattiveria che hanno dentro. Anche loro hanno bisogno di essere introdotti nell'amore. Questa è l'essenza di tutto. 

Inserimenti

10 Agosto 2010 Martedì Santa Chiara -

- In educazione occorre imparare ad attendere ad osservare

- Con i ragazzi delle medie occorre riferirsi al loro mondo, hanno un loro mondo, che a noi può parere limitato, strambo, irritante, ma è il loro mondo e solo attraverso di esso si costruisce un percorso con e per loro.

- Tu educativamente hai dei buoni sogni, ma cattiva didattica, per mancanza di esprienza. La capacità di fare calare le cose nella vita-

 

Per fare un progetto l'educatore deve partire da quello che è lui, il soggetto;  dalle cose che ama, che vive, che conosce, che sente: quelle che chiamiamo i "sogni", ma che sono la parte più vera di noi, l'unica parte di noi. Essendo limitata la mia persona, sono limitati anche i miei sogni, ma sono i miei, e sono io l'educatore. Questo porti alla umiltà verso i ragazi e verso gli altri educatori. 

 

Partire dal generale e scendere al particolare al concreto. mano a mano che si scende occorre lasciare spazio agli altri, ai collaboratori, ai operatori educativi, fino ai destinatari; a loro rimarrà solo quella parte che ci hanno messa loro. Al responsabile sta l'inarico di tenere fisso "il sogno", il valore, l'obiettivo, l'impalcatura"

 

- Grande errore educativo e fare al posto degli altri: perchè si è soli, perchè si ha fretta perchè si è più capaci. Se fai tu dicono "tanto la fa lui" e poi criticano. Se fanno loro non criticano.

Con S.T.: Vorrei che il gruppo educatori medie crescesse in qualità. Cosa possiamo fare per  questo? tu che sei educatore degli educatori?

L'unica risposta sbagliata è faccio al posto loro. No aiutarli a capire che ce la possono fare da soli.

 

Un percorso educativo ( es un anno pastorale) deve avere un inizio, uno svolgimento e una fine; chiari a te e agli altri, Il tutto deve essere il più possibile equilibrato: avere lo sguardo dell'anno.

 

Solo questa regola: tu puoi avere un sacco di impegni, non importa se ne fai uno o mille, tieni presente solo questo, che l'EDUCATORE DEVE CAMMINARE CON L'ALTRO

 

Se non cammini insieme trasmetti l'idea negativa che lui è meno bravo di te o lui è un peso per te. 

 

Ipotizza un prossimo agosto dove non ci sono io ma ti circondi di altre due o tre persone con cui pensate insieme l'anno pastorale: arricchisce tutti. 

 

L'educatore deve tirare  e camminare; se tira solo, quando sono da lui hanno già la (modesta) meta; se invece anche l'educatore cammina, allora insieme si va lontani e alti. Devi avere sempre il tuo zaino pieno: la tua idea, la tua gioia il tuo sogno. Quando è vuoto scappare via a riempirlo. Se lo riempi da solo va bene; purchè torni. 

 

Nei fogli programmatici cerca sempre di pulire, togliere, ... arrivare a dimensioni semplici, chiare, "finchè tutto non scorre bene". Butta via i fogli degli appunti: devi essere leggero, se vuoi essere efficace.

 

Importantissima la documentazione; cioè quello che si incontra, si scrive, si raccoglie durante il cammino; non documentazione finale ma in itinere.

Esempio del quadernone con raccoglitori di ***

 

Mettere ORDINE nei fogli per avere ordine nella testa e nella azione; tendi a disperderti nei dettagli, e dimenticare l'insieme; questo non va bene, è molto grave; esercizio (ascetico) di concentrazione, o raccoglimento. 

 

Gli obiettivi mutano nel tempo? Quando li formuli devono essere il più perfetti possibili perchè ti sostengono nel momento della crisi. 

 

L'essere pellegrino per te è un metodo non un obiettivo; non importa parlarne, è una cosa tua è il tuo metodo.

 

Se vuoi formare un gruppo di animatori di Estate Ragazzi, parti da lontano, invitali a corsi di formazione e ricorda che in atto il primo gesto fondamentale è 'accoglienza dei bambini. 

 

Non trascurare le tue idee di documentazione: la rete, il baule, la stella cometa ... 

 

COINVOLGI IL PIU' POSSIBILE .... CERCA DI CREARE UN GRUPPO

 

Quando lavori, o nella fase del progetto, o della comunicazione, o della verifica e ti sforzi, magari non riuscendo in niente, per gli altri è BELLO VEDERE CHE TI SFORZI!

 

12 Ottobre 2010 Da " verso il Paradiso"

In questa ottica accolgo con gratitudine e trascrivo alcune indicazioni ricevute:

1. per educare occorre non tirarsi indietro ma sapere stare al centro; l'educatore deve essere "visibile", indipendentemente dal carattere che ha: si tratta piuttosto di scoprire come essere visibili.

2. Per educare occorre ascoltare le proprie sensazioni su tutto, specialmente quelle negative, perchè è attraverso di esse che si fanno i passi in avanti

3. Ogni educatore ha sensazioni diverse e quindi occorre condividere e mettere insieme le diverse sensazioni, sapendo che vale tanto quella dell'educatore neofita che quella dell'esperto, sullo stesso piano. 

4. La risposta ai problemi è sempre difficile, le strade sono sempre dure da trovare, ma i luoghi di riferimento sono sempre tre: a. il rapporto vivo con Gesù b. il rapporto sincero con se stessi ( le sensazioni rivelano qualcosa di noi e quindi dentro di noi sta la comprensione ed eventualmente la soluzione) c. il rapporto con gli altri educatori

5. Un educatore, accanto alla sua centralità e visibilità deve curare non di meno il "noi": non si educa mai da soli ma solo in comunione.

Nelle parabole di Gesù sul giudizio divino, la condanna è per i "fannulloni"

 

6 Marzo 2011 Domenica di Carnevale

dopo un incontro con   :  " Non ti sei accorto che in parrocchia qualcosa si sta muovendo, qualcuno sta venendo fuori con la voglia di fare ... io li vedo, tu?

"Molti hanno bisogno di vedere, di vedere esempi che si può fare, dopo possono andare avanti da soli. Educare significa rendere autonomi, dare i mezzi perchè percorrano una strada."

Qualcuno dice :"io non credo al gruppo: in esso cè sempre un leader che fa per gli altri e vuole fare fare agli altri qullo che pare a lui; e chi è più debole, anche solo come aggressività, lascia fare, demanda si ritira è come mortificato e fa meno di quello che potrebbe"

" Quello che tu descrivi è un gruppo malato;  Io credo al gruppo, non al leader; mi piacciono quelli che rompono le scatole che dicono sempre io la penso diverso. Gruppo è quando ci si dice tutto, quando si condivide. Ci vuole un capo, una autorità che dia la linea, le motivazioni, la meta ... ma poi il modo di raggiungerla è determinato da tutti"

"Hai sbagliato quando hai detto: mercoledì non si fa la riunione, "perchè manco io". E' proprio l'occasione per incaricare. Educare significa rendere responsabili, rendere protagonisti" 

 

Riporto appunti trovati , sul lavoro prima di Natale 2010

A. Formare un gruppo: è verità, è più efficace, è soddisfacente

B. Dopo l'accoglienza, la cura

- sentire che ciascuno è prezioso e speciale

fare caso agli assenti e ai presenti

- clima di "gioco" , come coi bimbi

C- Essere propositivo

D. Essere responsabile: portare  a termine l'opera iniziata e proposta. 

NATALE: lavorare in tre gruppi o settori

  • Liturgia "segni"
  • Liturgia canti
  • Novena dei Bambini

22 Marzo 2011 Martedì

Non è il momento della verifica ma del "tirare" per costruire la comunità

su due versanti su quello del progetto e su quello del coinvolgimento ovvero le persone

 

I Collaboratori devono avere presente l'obiettivo della guida

deve essere chiaro il progetto grande ciò che unisce e da significato a tutti i progetti particolari

Ricondurre in unità e senso comune anche quei progetti che tendono ad essere autonomi: Basket, Coro, Presepio, Cucito ...

Importanza della cura dei NOMI, le persone cioè disposte a lavorare insieme per un progetto comune e che la guida sente e sono più in sintonia, e "chi si sta spendendo"

11 Giugno 2011 Sabato. Vigilia di Pentecoste. Vieni Santo Spirito.

Riporto cose imparate oggi:

LE COLONNE DELLA EDUCAZIONE

1. Sottostare: ai grandi valori (giustizia, verità, libertà, ... fede, carità ecc.)

2. Preferire: i più lontani, antipatici, difficili

3. Giocare: buttarsi, divertirsi, liberi e creativi 

I SEGRETI DELLA EDUCAZIONE

1. Metterci il cuore, se stessi, tutta la parte più vera e viva di sè

2. Dare, senza aspettarsi niente

3. Quando si è creato relazione, chiedere, ma con sapienza, ciò che è bene per l'altro; se chiedi così, l'altro cresce e puoi chiedere ancora; in questo modo si cresce entrambi, educatore ed educando. Occorre in ciò molta riflessione. 

IL NOCCIOLO DELL'EDUCAZIONE

Se vuoi tirare fuori qualcosa da un altro, quella cosa dagliela tu.

LA RELAZIONE IN EDUCAZIONE

L'educatore non deve sentirsi superiore all'educando

L'educatore non deve pensare di non avere nulla da dare all'educando

La relazione è via fondamentale per ottenere tutto; senza relazione non si ottiene niente 

LE FERITE IN EDUCAZIONE:

Ci fa crescere non solo avere grandi prospettive

ma anche lavorare sui propri errori, dolori e debolezze.

 

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22 Marzo 2012  (Ad un anno esatto di distanza una nuova luce educativa !!!)

IMPORTANZA DEI "NO"

Importanza dei "no". La pace e l'unità non prescinde dai "no".  Non ne sono molto capace ed è male gravissimo. Il primo passo per lavorare sui "no" è vedere in se stessi i "no" ricevuti, perchè sono stati così problematici, da essere incapace di offrirli. Rimandano al passato, chiedendo di capirlo e superarlo. I "no" tirano fuori noi stessi, le nostre fragilità, ferite. Quando li si offrono vanno "tenuti"; se è difficile dirli, ancor più difficile tenerli. Ti fanno sentire cattivo, inaccogliente, incomprensivo, sull'orlo di perdere tutto. In realtà è vero il contrario: un "no" motivato, sereno e fermo dà sicurezza, lega le persone, le fa crescere. Di fatto li diciamo, quando ci arrabbiamo: ma è tardi, è violenza sulle persone, mentre il "no" buono è un giudizio sulla cosa non sulla persona. Il cuore di tutto sta nel rispetto, di se stessi e degli altri. Il rispetto è il ricoscimento della propria e altrui dignità. Il rispetto più grande va dato ai sentimenti, all'amore, su cui non si può giocare. - Quante volte sbagliamo! - Vedere, in ciò che chiamiamoamore, cosa va e cosa non va, i suoi "virus", i "no" necessari per la libertà e gioia del "si".

11 agosto 2012 sabato (mentre si progetta il nuovo anno)

Suggestioni da dialogo con FdE: "La fiducia è fondamentale in educazione; senza fiducia non passa nulla; la f. si crea con l'amore" . "Vivere l'anno della fede senza fede è terribile, ridicolo, non solo inutile, ma anche dannoso: ho timore per te" "Lavorare sullo sguardo, la visione, perchè nel momento della difficoltà è quello che regge tutto, che entra, anche quando sembra si sia realizzato poco" "il fine della educazione è la maturità; il suo procedere normalmente è graduale, ma nella fede porta ad una rottura: la conversione; l'educazione alla fede è esigente: ricordarlo quando si ha a che fare con l'età della formazione: dai 12 ai 18 anni: un approccio blando e leggero non corrisponde nè all'età nè alla fede" 

13 agosto 2012 Lunedi

Raccolgo le suggestioni del lungo colloquio con BV (... che non è la beata vergine)

La comunità è specchio di te: se è "blanda" significa che tu sei "blando"; guarda attentamente a quello che non ti piace in lei, perchè è quello che non va in te; cerca di amarla, avere fiducia in lei, perchè significa che ami e hai fiducia nel tuo lavoro"

" Tu sei ancora troppo chiuso in te stesso e ti illudi di trovare Dio nella solitudine; solo aprendosi all'altro si trova Dio, e se stessi; una strada diversa è autolesiva e falsa; lo fai per paura di mettere sul piatto te stesso, di accogliere la verità degli altri, fuga continua e totale. Ma se impari il segreto della accoglienza, dell'amore, la sua semplicità, la sua bella fatica, i suoi vitali risultati, allora il mondo cambierà; cambierai tu e cambieranno gli altri" "Occorre creare e avere fiducia nei gruppi, nel Consiglio Pastorale, (dare loro strumenti e tempi e metodi per pensare per imparare l'arte del dialogo, e la consapevolezza che quello che è comune è meglio di quello che è singolare) nella parrocchia, nella chiesa. Superare la superficialità e funzionalità dei rapporti, per immetterci umanità e amore di Dio. Sostenere il cammino comune, con l'incoraggiamento e plauso verso i piccoli passi raggiunti, perchè esso è difficile, soggetto a mille difficoltà, delusioniNell'Anno che viene, per raggiungere l'obiettivo "Fede" devi lavorare sull'amore; senza amore non si crea fiducia, nè rapportoIl Papa parla di porta e di chiave: la Chiave per aprire la Porta della Fede è lo Spirito Santo. Veramente un Anno dello Spirito Santo!"  

 

21 Febbraio 2013 

A seguito di una "ripresa", emotiva e spirituale, di un ritmo operativo di fede e pastorale, nato da una suggestione, un libro, che casualmente mi viene fra le mani, su Medjiugorie, invito a credere e praticare radicalmente la strada della preghiera, come via di ogni bene e della pace, mi domando cosa significa questa esperienza circa l'educazione.

 

Camminando in modo "provvidenzialistico", lasciandoci guidare dalle cose buone che capitano, che incroci sul cammino, ti svegliano, ti edificano, ti correggono e tu segui con entusiasmo, la domanda che si pone è: "come fanno gli altri ad entrare in tutto questo?" Rimane una cosa bella, ma personale, episodica, inadatta ad un cammino comunitario.

 

Per un cammino comunitario, per permettere agli altri di entrare dentro, metterci del loro, a fronte di un "sogno" che la guida loro presenta e sul quale infiamma, occorre un progetto, una organizzazione, un lavoro. Solo così gli altri entrano, ci mettono del loro, e il risultato non sarà solo un bel viaggio personale, ma un cammino di comunità.

 

Come è che ha fatto Gesù? 

3 Marzo 2013 Domenica

Durante una passeggiata mi si dice "Lasci che le cose vadano come capita, spizzicando di qua e di là. Più che ricchezza mi pare superficialità e ancora "Impossibile camminare con te: un giorno sei euforico un'altro depresso, un giorno va di qua, il giorno dopo di là, un giorno aperto l'altro chiuso ... Se vuoi che la gente ti segua, sia tranquilla nel percorrere con te la strada, devi dare sicurezza di dove vai, che ritmo tenere, con continuità, con chiarezza, con incoraggiamento, con partecipazione" "Impara a credere alla corresponsabilità, solo così si educa e ci arriva piano piano, mantenedo fisso lo sguardo alla meta e lavorando per spiegare le cose  chiedere e dare fiducia".