Il viaggio della fede (5)

1 Febbraio 2013 Venerdì 

Preghiera, Carità, Laboriosità.

Verso la Quaresima e Pasqua - Vieni Santo Spirito.

 

The Rising (sub ita) - YouTube

3 Febbraio 2013 Domenica

Come poter fare della propria vita una accoglienza d'amore a Dio e un'offerta d'amore a lui? E' la domanda fondamentale. Non importa come si sta, se sani o malati, dove si abiti, che lavoro si faccia, le svolte del proprio cammino di vita. Non è la stessa cosa nascere poveri in una bidonville o ben curati in una prosperosa città. Ma in sostanza la meta è la medesima, uguali, nel rapporto con Dio, difficolta e mezzi. Anzi ai deboli una grazia speciale. 

 

Da tre giorni ho la febbre. Nulla di più naturale. Ho superato i sessantanni, recenti vicende faticose, cronica allergia all'inverno, scarsa capacità di vita ordinata. La febbre è una grande purificatrice. Pare di vederla, con le sue fiammelle, che bruciano le scorie tossiche che l'età o l'intemperanza hanno depositato. Ringrazio Dio per la febbre.

 

Medito la lezione di Padre Gasparino sulla Eucaristia e poco dopo padre Davide si offre di portare l'ostia, dopo la Messa, a me e al babbo. Ho modo di mettere in pratica la meditazione, preparandomi a ricevere Gesù. In contemporanea alla Messa, recito le parole della Liturgia, proclamo le Letture, il Credo, la Preghiera Eucaristica e alla Comunione ecco salire le scale il frate con Jasmin. E' bello "stare dall'altra parte", considerare la devozione di chi mi porta Gesù, la preziosità di questo servizio (che io trascuro) alle anime inferme. Basterebbe questo. 

 

La prima lettura è molto pasoliniana (adesso ho in testa questa anima). La verità, l'impegno etico è un "mettersi contro". "Ti rendo come un muro di bronzo, contro tutto il paese, contro i Re di Giuda e tutti i capi, contro i sacerdoti e tutto il popolo". Il profeta è un contestatore.

La seconda lettura è complementare, lo stupendo inno alla Carità, che è un "vivere pro": docezza, pazienza, rispetto, accoglienza. "La via migliore di tutte".

Il vangelo lo leggo come un apologo alla vocazione pellegrinesca: "Nessuno è profeta in patria". Cio non significa che bisogna scappare, ma neppure credere che le relazioni profonde nascano da sangue o frequentazione. Ma a volte da un istante di luce, come Anna e Simeone.

 

37 - Padre Andrea Gasparino - Scuola di Preghiera - Anno 1999 - 2000 - 7 - YouTube 

 

4 Febbraio 2012 Lunedì 

Fuori splende il sole. Il mio orizzonte sono le pareti di una stanza semibuia, di cui ringrazio il silenzio, il tepore e la riposante oscurità. Nelle notte i "cavalli di fuoco", usciti dalle loro scuderie, hanno lungamente percorso il mio corpo. Momento di tregua ora per fare il punto sulla situazione. E' facile dire "Offrire a Dio il proprio dolore e accogliere con gratitudine la volontà divina". Non è che non ci creda, difficile tradurlo in uno stato d'animo e in una forma di preghiera. Capisco che il modo per corrispondere all'amore di Dio, in questi casi, è una consapevole e quieta passività. Non pensieri, parole, formule. Se ripetute spesso, suonano false. Credere che Dio opera in tutto, attraverso di tutto, per il tuo bene. Abbandonarsi.

 

Aiuta molto la recita del "Credo". Ti porta fuori di te, ma anche vicino a te: Il Padre, Figlio e lo Spirito, sono accanto, guaritori e consolatori. Però lo fanno quasi con discrezione, in una preghiera che per pudore e rispetto non li guarda negli occhi. Mi colpisce la finale: "Professo un solo battesimo per la remissione dei peccati, aspetto la risurrezione della carne e la vita del mondo che verrà". Come vorrei che i catechisti nell' insegnare il Credo ai bambini si soffermassero su questa finale. "La vita del mondo che verrà" come è? In tutte le descrizioni bibliche non si parla mai di una felicità legata a beni materiali: non si dice avrai tanti piaceri, una casa, dei vestiti ... Certo gli affamati avranno cibo, gli abbandonati tenerezza, gli anonimi gloria, ma non è questo il punto. Il Paradiso è la perfezione dell'amore. Per questo inizia su questa terra, in qualunque condizione. Per la stessa ragione è anche difficile immaginarlo.

 

Papà viene a farmi visita in camera, adagio, col suo deambulatore. E' surreale la situazione: un anziano malato, con difficoltà a camminare, fa l'opera di carità di "visitare gli infermi". Mi ricorda il detto che "nessuno è così povero da non avere nulla da dare". Questo è l'orizzonte attuale. Ma il cuore non ignora i luoghi dove la vita scorre rigogliosa, sana, giovane, anche felicemente incauta, e di tutto benedice. 

5 Febbraio 2013 Martedì.

La cara dottoressa riporta tutto a prosaica realtà. "Normale influenza; quest'anno particolarmente lunga e pesante". Parliamo a lungo, in confidenza: "Chi ci curerà noi in futuro? I medici saranno molto meno, importati; l'orientamento è ridurre i costi, le spese e i primi tagli verranno agli anziani. Non vengono dettate regole, ovviamente, ma si diffonde una mentalità. Mai come da noi, ora, sono curate le persone" "Non prenda impegni fino a venerdì".

 

Da questa esperienza s'impone una correzione forse radicale, a lungo rimandata, poi ripresa, sulla forma del "sogno". Difficile accantonare la forma fisica-simbolica del Cammino. Non rimuovere, ma trasformare, convinti che nel disegno della Provvidenza sia un miglioramento. Dio non si sbaglia. Quando l'età o le condizoni non rendono più possibile un certo cammino, a cosa tendere? L'anima ha bisogno di sogni. Un cammino nuovo occorre scoprire, che avrà una fisicità diversa, come meta e strada, verso la perfezione della carità, a Dio e alle persone, con i mezzi più "normali" e che mai sufficentemente apprezziamo. Noi sacerdoti, innanzitutto, perchè la gente "guarda dove noi guardiamo": l'Eucaristia, la Parola, la Madonna, il Credo, la Carità. Tutto qua, semplicissimo, immenso. Ci fa bene, scuote, considerare quanto abbiamo trascurato queste "vie". Certo rimane la nostalgia di quell'aspetto fisico, primordiale, infantile, paradisiaco, di cui possiamo solo ringraziare, nella fatica di diventare grandi, veramente amorevoli, "perfetti", pronti a passare dal simbolo alla realtà. 

"Signore, non sono un ragazzo, sono un uomo

e credo alla Terra Promessa"

 

Springsteen -The Promised Land (sub ITA) Live Barcelona - YouTube

 

Incantati e commossi al solo inizio della preghiera: il segno della croce, l'inizio della liturgia delle ore. Inginocchiati di gratitudine per l'esperienza del rivolgerci a Dio. Grande prova della fede è sicuramente la sofferenza degli innocenti. Ma ogni tanto bisogna considerare come il male venga dimenticato dall'anima quando sopraggiungono condizioni opposte, sananti, risolutive, felici. Pur grande sia la nostra pena bisogna metterla accanto alla beatitudine eterna. Allora se ne capisce la proporzione.

 

Questa è la ragione per cui bisogna pregare perchè tutti abbiano la fede. A volte la bontà di Dio permette che la tremenda oscurità del vivere umano, si rivesta del misterioso splendore dell'arte, come nei libri di Levi: "Se questo è un uomo" o nel tragico diario finale di Sandor Marai "il Dono". Sacralità di ogni dolore, anche quand'anche divenisse bestemmia. 

 

6 Febbraio 2013 Mercoledì

La mia anima ha bisogno di cose allegre. La prima è il sole di oggi. La seconda che sto meglio, anche se incombono le ansie per il lavoro rimasto indietro. La terza è la telefonata di Tomaso. Ringrazio Dio dei tanti amici, che io e i miei genitori abbiamo trovato a Piumazzo e che in questo momento di debolezza sono così preziosi. 

Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua”. E non vi poté operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità" Come la fede spalanca le porte alla potenza sanatrice di Dio, così l'incredulità vi pone ostacolo invalicabile . La posta in gioco, fra fede e non fede, non è avere una idea piuttosto di un altra - è bello avere idee diverse, il mondo è più ricco - ma fra Dio e non Dio. L'aspetto drammatico dei messaggi di Medjugorie ha qui il suo fondamento. 

In vista della riunione coi catechisti, ripeto tante volte il "Credo", cercando di coglierne il cuore, la potenza. Lo recito come risposta a quel bisogno di allegria e vita e insieme a quella impressione di catastrofe incombente. Disinteresse per Dio, squilibri crescenti, conflittualità dilagante. Il mondo è in mano a qualcuno?  "Credo in un solo Dio, Padre onnipotente..." poi continua come un torrente in piena: "per noi uomini e la nostra salvezza discese dal cielo ..." fino alla conclusione: "aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrá. Amen" Si può stare sereni e riprendere a lavorare, sperare e giocare.

Papà fa la prima uscita: piccolo segno, quasi un simbolo. 

 

Ormai sta finendo la mia singolare "vacanza". Cosa mi ha insegnato? Quale tesoro raccogliere per ripartire? Cerco ancora la risposta nella Parola del giorno: "Fratelli, voi non avere ancora resistito fino al sangue nella vostra lotta contro il peccato". Prospettiva di una lotta, non ancora arrivata al punto più intenso, da svolgersi a livello personale. Sguardo non fuori, al male nel mondo, ma dentro, a quello di cui siamo responsabili. "E' per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli". "Ogni correzione sul momento non sembra causa di gioia ma di tristezza, dopo però reca un frutto di pace e di giustizia per coloro che attraverso di lei sono addestrati" Quasi a dire: voi non siete molto capaci di educare, non sapere accettare il soffrire, allora questa parte difficile la faccio io. Ma almeno voi sappiatela capire e ringraziare. "Perciò rinfrancate le mani cadenti e le ginocchia vacillanti e fate passi diritti con i vostri piedi" Eb 12,11

 

Riprendo il cammino con uno sguardo al mio paese, alle persone che ho accanto "cercando la pace con tutti e la santificazione", protesi alla correzione soprattutto di se stessi, cercando la pace, innanzitutto in se stessi, facendo un poco di bene, ogni volta che si può, a chi si può.  

7 Febbraio 2013 Giovedì

"È per vostra correzione che voi soffrite" si vede che ho bisogno ancora di una lezioncina. L'ansia presenta il suo conto, puntuale, precisa, completa. Il parlare troppo, concitato, ha come esito lo sfinimento e non la persuasione. Mal di testa notturno e attesa che l'alba scuota le ombre dal corpo e dal cuore. 

Bravi i catechisti, presenti al completo, attenti, pazienti, disponibili. Spero che il mio momentino difficile si trasformi in frutti di grazia per il loro servizio. Aveva ragione la dottoressa "non prenda impegni fino a venerdì", nulla è più impegnativo di una riunione plenaria con i catechisti. Era da fare e l'abbiamo fatta. Conferma quella prospettiva di condivisione delle responsabilità, su cui lavorare, per rendere la propria comunità autonoma, matura e quindi libera. Ringrazio tutti del prezioso aiuto preparatorio. Questa è la strada. Adesso pensieri allegri. Lo sguardo divino si compiace della leggerezza. 

Le letture del giorno parlano ancora di viaggio. Lo Spirito suggerisce un cammino di allontanamento da quello che "non è Dio". Tutte le cose sono suo segno, ma anche, al contrario, nessuna lo identifica. Come occorre accogliere tutto, altrettanto esercitarci ad abbandonare tutto. Passare dalle cose al sacramento, dal sacramento alla Realtà. Attraverso la negazione, un amorevole lavoro sul "vuoto". Alla maniera un pò "buddista" per intendersi. 
"Dio non è silenzioso, siamo noi che siamo assolutamente distratti. Pensa che Dio si è addirittura incarnato per stare con noi, per educarci, per guidarci. Quale parola più bella, quale gesto più significativo poteva fare per l’uomo, se non quello di darci Gesù, di rendere Dio a portata di mano. E in più, se ci pensi bene lo ha fatto in un modo così speciale,... ha reso questa presenza viva ancora oggi, con l’Eucarestia.

E’ vero c’è stato l’olocausto e purtroppo ancora si verificano ingiustizie e obbrobri, ma la Parola di Dio c’è, Dio si è pronunciato in modo inequivocabile. Gesù ci ha mostrato con la sua vita la Via e la Verità. Dunque Dio non tace, certo non si impone...è una relazione quella che vuole. E’ importante rimanere in relazione con Dio, è importante dialogare con Lui, farlo intrecciare con la nostra vita. Non ci dobbiamo giustificare per gli impegni che abbiamo, d’altronde anche Dio vive giorni pieni di impegni. A Dio interessiamo talmente tanto che vuole esserci nei nostri impegni. La strada giusta da percorrere è quella che ci porta a cercare di vincere la durezza del nostro cuore, perché davvero il vero cambiamento avviene prima di tutto in noi e poi solo dopo all’esterno.

Trovo che il consiglio di padre Gasparino di non lasciare mai la preghiera senza una concretizzazione sia l’unico modo per vincere le proprie durezze, perché è lavorando tutti i giorni su piccoli cambiamenti che si cambia davvero. Non speriamo che arrivi superman (magari Dio) e cambi tutto. Non accadrà mai perché è la durezza di cuore quella che occorre cambiare, soprattutto a partire dalla propria" 

8 Febbraio 2012 Venerdì 

Pare primavera, nel cielo e nel cuore. Dopo una settimana esatta di "clausura" ricomincia il cammino apostolico: benedizione alle famiglie e S. Messa vespertina. Ho passato le utime serate a leggere tratti del "Chemin d'Arles", scoprendone l'indole "classica": sentieri nei boschi, dolcezza delle campagne, pittoreschi canali alberati. Quasi un invito, ma sentendone nel contempo la distanza. Ho sempre chiamato tutto queste cose "sogno", ma ora questo termine, in Gesù, meglio si addice ad un altro orizzonte. Non più individulistica tensione ad una pace anticipatrice del paradiso, piuttosto è meglio chiamare "sogno" la dedizione ad una comunità apostolica, tesa alla lode di Dio e al soccorso della umanità sofferente. Piumazzo: piccolo e immenso spazio del "sogno".  Non più una pastorale autocentrata: le "nostre" messe, le "nostre" iniziative, la "nostra" scuola; ma direzione missionaria, per formare anime all'amore a Dio e al sollievo dei sofferenti. Questo è il senso delle continue visioni "apocalittiche" passate nel cuore durante la settimana di malattia. 

 

"Dal momento in cui vivrai il tuo non-essere, in una presenza appartata, tranquilla, lieta, disponibile, leggera, umile, grato di tutto quello che ricevi e ancora di più di quanto ti sia negato. Quando gli altri si sentiranno completamente liberi nei tuoi confronti, senza più doveri di rispetto, o riguardo, di usarti o dimenticarti e tu continuerai la tua pace e letizia, nella benevolenza, allora l'universo intero, visibile e invisibile si compiacerà di te, vedendovi la presenza del Figlio e nessun potere di bene ti sarà negato

9 Febbraio 2013 Sabato

Vangelo della Pesca Miracolosa. Fecondità infinita della azione apostolica. Realizzazione del "sogno" di una comunità di fede, che loda il Signore e solleva ogni tipo di sofferenze. Importante è considerare che questo avviene, piuttosto che sotto lo sguardo sensibile, in una dimensione invisibile, nella fede dunque. Gli occhi possono continuare a vedere il contrario, l'inefficacia di ogni nostra azione umana, ma la Parola assicura la potente realizzazione, attuale e piena, di quanto promesso. Veramente è in atto l'edificazione della carità perfetta.

 

Giornata di sole. Il cielo ha i colori della Provenza, le "nuvole di Monet". Passeggiata breve al cimitero, attratto dalla grazia che ci viene da quel luogo, da quelle persone, che guardiamo nel profondo come primizia del Regno dei Cieli. Nel pensiero il luminoso Chemin d'Arles.

 

Canto del peregrino - YouTube 

Molti bambini di 4° e 5° Elementare alla Confessione. Una cosa bella dei catechisti è la cura che mettono nel sacramento della Penitenza. Durante il Sacramento faccio una particolare invocazione allo Spirito su ciascuno, perchè accolgano degnamente la grazia di Dio e "Lo Spirito li renda strumenti per la edificazione di una comunità di fede, lode a Dio, preghiera e sollievo dei sofferenti". Senza vedere, vivo la certezza che ciò sta accadendo. Alcuni sono svegli, intelligenti, capaci, verrebbe da dire che bell'affare se Dio scegliesse loro per il suo disegno, poi capisco che non sono le doti umane a costruire le opere divine, ma quella fede particolarmente "potente" se espressa dai piccoli e deboli.  

 

Muore la maestra Patrizia Albergucci. All'inizio della stagione della "pensione", dopo mesi di malattia crescente, sostenuta da una grande forza personale e famigliare, conclude il suo cammino sulla terra. Messa alle 14,00 lunedì 11 Febbraio, festa della B.V. di Lourdes.   

10 Febbraio 2013 Domenica

"Ho faticato più di tutti gli altri; non io, ma la grazia di Dio che è in me". Lo Spirito invita alla laboriosità, stigmatizzando uno stato di eccessivo egoismo e indolenza. Laboriosità unita alla umiltà, dedizione alle "piccole cose", con tutta la responsabilità di servo, di "ministro". Consapevole potenza posta nelle nostre mani, al contempo la totale dipendenza dalla grazia. 

 

11 Febbraio 2013 Memoria B.V. di Lourdes

Dopo una mattina bella, per Messe partecipate e iniziativa speciale delle classi seconde con i genitori, pomeriggio in piazza per il Carnevale Piumazzese. Rallegrato dal sole e da una smagliante organizzazione del nuovo "giovane" comitato. Senso positivo per il paese, valenza unitiva, "creativa", "liberatoria". Carnevale come fucina di nuove amicizie, condivisioni, progetti. Un "laico" senso della festa, che non può non rallegrare e interrogare. 

 

Visita pomeridiana a papà di tanti amici, da Pizzano, da Castello d'Argile, a riprova che la "fragilità" senile e di salute, non manca di deliziosi frutti di amore, fioritura di riconoscenze, suggello di un percorso umano coi suoi dolci conforti.

 

Nevica. Ripresa delle benedizioni e soprattutto preparazione alle esequie di Patrizia Albergucci. Sessantadue anni, "pensione" appena iniziata, due figli giovani, marito malato. Prima della messa, Stefano Tampieri mi riferisce dell'annuncio delle dimissioni del Papa. "Ha fatto bene" commento di istinto, senza valutarne i significati. "Amo molto questo Papa, se potessi mi apparterei solo per leggere e apprendere il suo completo insegnamento. Adesso dobbiamo pregare lo Spirito Santo per il suo Successore". 

 

12 Febbraio 2013 Martedì 

Seguendo le cronache dell'evento pontificio, verrebbe da chiedersi quale svolta epocale Dio intenda dare alla chiesa e dunque alla mia propria vita. Interrogo la Parola e sussurra: "Onora tuo padre e tuo madre" . La grande svolta è accogliere con tutto il cuore il proprio compito quotidiano, naturale e soprannaturale.

 

Una signora mi esprime disappunto per la scelta del Papa. "Un padre non può lasciare i suoi figli". Le spiego che non ha lasciato la paternità, ma un servizio operativo, che la legge della chiesa prevede anzi consiglia di svolgere nel modo più opportuno. Non è convinta, anzi ribadisce con veemenza il suo parere, Rimango amareggiato, la conosco, non è la persona cui lo stile di vita sia un modello di fede. Poi sento che la vera ragione del disagio non è il parere diverso, la sua non esemplarità di vita, ma il fatto che "giudica". Signore, fa che questo evento così grande, mi sproni ad un rinnovato amore alla preghiera, a servire la chiesa "con vigore di corpo e di anima", ma soprattutto liberami dal giudicare.

 

"Ma lei cosa ne pensa delle dimissioni?"  Tre considerazioni: il primato della preghiera in ogni azione apostolica: il Papa dicendo che si ritira in preghiera, non vuole sottolineare solo un minus di forze fisiche, ma anche una speciale efficacia della preghiera, quale forza ultima e determinante nella vita della Chiesa; non per nulla ha dato l'annuncio la  memoria della BV di Lourdes. In secondo luogo, dicendo che non ha più sufficente vigore di forze, per affrontare "i rapidi cambiamenti e le questioni di rilevante importanza per la fede", indica un orizzonte di impegno operativo, giovane ed energico, sulla linea di concreti cambiamenti. In terzo luogo, col ritirarsi dalla sua valenza sacramentale di "rappresentante", vuole rimettere in prima luce il "rappresentato", Gesù Cristo, pastore unico ed eterno della Chiesa. 

13 Febbraio 2013 Mercoledì delle CENERI

Pericolo di ricaduta nell'influenza. Ausilio di farmaci e stratagemmi vari per scongiurare il peggio. Colpevole rimando del lavoro di programmazione, scadenze che arrivano, contesto di impreparazione. Ansia alle stelle. Incapacità di riposo e ripresa.

 

"Conta non tanto compiere un atto di buona volontà, conta l'abituarsi. Il bene vero l'uomo l'ha ottenuto quando dentro di lui il bene è legge. Il bene è attazione, il bene è gioia e spontaneità. E' questa la vetta morale a cui è chiamato l'uomo: la virtù, ed è per conseguire questa che Cristo ci dà lo Spirito, purificazione e forza, acqua che lava e fuoco che scatena energia"

 

14 Febbraio 2013 Giovedì

ON THE ROAD

Quando chiesero a Jack Kerouac cosa stava cercando la “beat generation”, egli rispose: “Dio. Voglio che Dio mi mostri il suo volto”. In un appunto del 1949 scriveva: “la vita non è abbastanza, qui sulla terra non c’è abbastanza da desiderare”.

Un giorno tornò nella chiesa della sua infanzia, a Lowell, e commosso, in quella bellezza, “ebbi la visione di che cosa avevo voluto dire veramente con la parola ‘Beat’… significava beato…”.

Questo simbolo della rivolta generazionale del dopoguerra esprimeva così “il desiderio di andarsene, fuori da questo mondo… ‘in alto’, in estasi, salvi, come se le visioni dei santi claustrali di Chartres e Clairvaux tornassero…”. Per questo nell’ultima intervista al New York Times fu lapidario: “I’m not a beatnik. I’m a Catholic”.

 

Impegno a coltivare le buone abitudini: preghiera attenta. "Rallegratevi con Gerusalemme, esultate per essa quanti la amate, voi tutti che avete partecipato al suo lutto ... I suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati. Come una madre consola un figlio così io vi darò consolazione; in Gerusalemme sarete consolati. (Isaia 66)

 

Il giornale Libero, e molti altri, leggono le dimissioni del Papa come risposta estrema agli "intrighi vaticani", tesi supportata da valenti commentatori, come Antonio Socci. Credo sia meglio tenere le distanze da simili tesi, conturbanti, pur nella loro parziale verità. Lo Spirito Santo, che non induge a tiepidezza "rassicuratoria", piuttosto di tutto approfitta per "guardare in alto", insegnando l'arte di guardare il cielo che si specchia anche nelle pozzanghere.

Ogni cosa che dice il Papa diviene in questi giorni sempre più preziosa. Alla udienza del mercoledì sottolinea la necessità di credere in Gesù Cristo, unico ed eterno pastore. Vivere la Quaresima come tempo di cambiamento, nel "deserto" invivibile di questo mondo, ma trasformato dalla fede in luogo di grazia, aderendo a Dio fonte di ogni bene. Gli esempi di "cambiamento", Florenski, Hillesum, Day, persone proveniente da un ateismo profondo, sfociate in una fede consapevole e "mistica". Come per dire: tutto sta cambiando. La liturgia dei Santi missionari dell'Europa, Cirillo e Metodio, pare presagire una stagione di nuovo fiorire del vangelo, proprio là dove è nato, dove ora è più respinto, dove di nuovo sorgerà l'aurora.  

15 Febbraio 2013 Venerdì

Impressione di star perdendo tutto: amici che si allontatano, lavori che stagnano, istituzioni che si nascondono, salute che cala. La decisione sulla gestione delle Chiese terremotate, con progetto centralizzato, contraddice completamente il principio etico di sussidiarietà. Se ne verrà fuori, ma in malo modo. Quello che poteva essere una straordinaria occasione per unire le comunità, sarà una lotta improba per evitare la loro completa dissoluzione.

 

Pensieri bui, forse dettati da una giornata faticosa, che si incontrano col dettato prima della fede: la nostra dignità di figli di Dio. Caro Dio, verrebbe voglia di dare le dimissioni da tutto, ma tu dici che non ho ancora 86 anni, ed è giusto che mi dia ancora un poco da fare. Mi fai ricordare le persone che ho incontrato oggi, papà che cade, mamma che corre, tanti anziani appesi alla vita da un filo. Poi Martina che dice: "non so se credo in Dio o no; credo al nonno lui lo sento vicino". Poi mi ricordo che quel nonno è morto, dopo anni di malattia lunga e tremenda, eppure Martina lo sente grande, buono, bello, come un Dio. Caro Dio, ti voglio bene, sei mio Padre, e tu me ne vuoi tanto. Credo che mi vuoi bene, lo dico e te lo ridico. Nulla conta la fatica di oggi, di domani e dopodomani, forse è solo un modo per essere un poco di più anche io Dio, come te e come il nonno di Martina. Amen. Però domani tirami su di umore. 

 

Emma Marrone - Non è l'inferno (testo) - YouTube

16 Febbraio 2013 Sabato

Caro Dio, non mi hai molto tirato su di umore, però non me la prendo. C''è stato un episodio che voglio segnare: a messa pregavo lo Spirito di darmi un pò di sprint, quando, recitando le parole della consacrazione, ho realizzato che Egli Ti rendeva fisicamente presente, nella Eucaristia. Mi sono detto: si può essere esauditi più di così! Che noia essere sempre attenti a se stessi, chiedere qualcosa per sè, quando basta alzare lo sguardo e Tu sei qui.

 

Mi hai donato oggi tanti incontri: messa per Renzo Comani, visita della figlia Cristina, di Andrea Ghermandi, Serena, Erica, Giacomo e Giorgia; del parroco di San Colombano al Lambro e i suoi grandi progetti sul monaco pellegrino, che, chissà perchè, da Milano viene a condividere con me. Soprattutto mi ispira la lettura delle distese parole di Benedetto XVI ai clero romano. Sottolineatura dei quattro grandi punti del Concilio: Liturgia, per mettere Dio al centro e Parola di Dio; Chiesa, come realtà di Comunione nella Trinità e con le creature; Ecumenismo, dialogo con le culture e le religioni; vigilanza su una lettura secolare e distorta delle vicende ecclesiali. Apparentemente discorsi "normali", invece sono portatori di profonda verità, rinnovamento, responsabilità e speranza. Caro Dio, ti ringrazio di questa giornata: non è stata poi tanto male.


 

In via Cassola, è morta Dima Pellesi, mamma di Morena, mia cara consigliera letteraria. Sto leggendo proprio ora un libro da lei segnalato "Una stanza tutta per gli altri" della Bartlett. Abbiamo una sintonia di gusti incredibile. Portai alla sua mamma la Comunione a Natale e fra poco l'avrei vista per la Benedizione pasquale. Quando vado a trovarla, nella sua grande, vecchia e linda casa di campagna, mi fa sempre trovare un vassoio di frutta, da cui ogni volta mangiamo assieme un'arancia, o una banana. Parliamo di salute, poi, se non è a lavorare, arriva Morena e allora con entusiasmo si comincia a parlare di libri. Dima ama assistere a queste conversazioni e alla nostra gioia di farle. La vado sempre a trovare in bicicletta, perchè il piacere del viaggio non è minore alla dolcezza della vista. 

 

Alcune frasi, ora sotto gli occhi, dal testo della Bartlett:

" Ma è troppo facile fare pensieri da mettere sui libri, il difficile è mettersi al posto di un'altra persona e capire cosa sta provando ... 

" Non so ... desiderare una cosa con tanta intensità porta a commettere delle sciocchezze, magari se desideri tanto una cosa è perchè dentro di te sai che non l'avrai mai".

"Nelly affettuosamente amichevole. Quando si conosce la gente, l'età è come il lichene sui tetti. Conferisce ai rapporti dei riflessi rossi e gialli, o così mi pare". pag 320. 

 

17 Febbraio 2013 Domenica

"Uno dei pericoli più grandi della vita spirituale è l'abbandonarsi ai pensieri, e così abbandonare la preghiera. Vi è nel pensare come l'effetto di una droga. Altra cosa è la preghiera. Nel gusto del pensare, l'anima si lascia incatenare" (don Barsotti). Giornata buona, anche se con poche energie. Lo Spirito viene in aiuto, facendomi celebrare le Messe con sincera gioia. Alle 11 temo la vivacità dei bimbi piccoli, invece sono tutti molto bravi e buoni. 

 

"Una volta mia madre mi disse che le brutte notizie erano buone notizie travestite. il punto è che le cose, anche quando sembrano andare male, c'è sempre un arcobaleno dietro a ogni nuvola ... e davanti una tranquilla navigazione ... E per nessuna ragione un amico non lo si abbandona mai" Sid, in "Era Glaciale 4 - la deriva dei Continenti"

 

"Mentre il mondo cade a pezzi / mi allontano dagli eccessi
e dalle cattive abitudini, tornerò all'origine / torno a te, che sei per me, l'essenziale."


Marco Mengoni - L'essenziale + Testo - YouTube

18 Febbraio 2013 Lunedì 

I grandi testamenti. Ci troviamo di fronte a due grandi "vecchi" che stanno per lasciarci: il Card Caffarra e Papa Benedetto XVI. Le loro parole come testamento. Lettura di "Luce del mondo" e indicazioni del Cardinale, in vista delle elezioni, che nulla hanno di contingente, ma sguardo sulla profondità del presente e del futuro. Il tema dei giovani è affrontato, come solo un vecchio può farlo, non con ricette sull'immediato, ma col richiamo alla verità, all'"essenziale". 

 

Consapevolezza tragica della crisi epocale che stiamo vivendo, ben più drammatica di quella che gli indicatori economici indichino, al contempo una freschezza di fede e speranza e stimolo ad rinnovata azione corrispondente. Veramente il problema ora non è "il mondo", con le sue leggi e strade, ma "la mia anima" e la purezza della mia testimonianza "per la salvezza del mondo". "Mi allontano dalle cattive abitudini, tornerò all'origine, a Te, che sei l'Essenziale"

 

Vivo in modo angoscioso la questione della chiesa terremotata, la lentezza delle autorizzazioni, l'ingiustizia che si profila; ma ecco le parole che il Papa dice: "il vangelo di Giovanni, al capitolo 4, è la profezia di un culto in cui non ci sarà più il tempio, ma in cui si pregherà senza tempio esteriore, in comunione con lo Spirito Santo e la verità del vangelo, in comunione con Cristo. Una profezia di quando non ci sarà più il tempio visibile, ma la nuova comunione col Cristo risorto. E questo resta sempre importante, perchè anche da un punto di vista della storia della religione, rappresenta una svolta" Benedetto XVI Luce del mondo pg 34 

 

Giornata nuova, apparentemente come tutte le altre, apparentemente pesante, faticosa, tirata, da sopravvivenza. Invece no, giornata di fede, di amore, di gratitudine, perchè c'è la preghiera, la parola, l'eucaristia, la carità, il perdono ... i volti, le storie, le foglioline, gli eccelletti, il cielo, il tempo, i ricordi, i cammini passati ... il cammino di oggi. il Papa è entrato negli Esercizi Spirituali. Anche noi vi entriamo, per stare sempre davanti al volto di di Dio. 

 

Quanto è importante essere in pace! Così si loda Dio e si può dare la pace agli altri.

"io non so ballare / ma riesco a sentire / farfalle danzare in me ... "

 

Annalisa - Non so Ballare + Testo - YouTube

19 Febbraio 2013 Martedì

Benedizione nella zona artigianale: molte aziende in difficoltà, alcune grosse imprese chiuse. Clima di smantellamento. Grande amarezza. Il sacerdote gira per le strade consapevole di essere figura problematica (Cosa serve benedire? Che frutto hanno dato quelle passate?) oppure la più necessaria: invocazione a Dio per la salvezza nella fede. Assunzione di tutti i disiaceri, rassegnazioni, stanchezze; fiducia nella grazia di Dio, epoca di martirio grigio

 

"Si fa fatica a vivere e si fa fatica anche a morire" dice Lorenzo Tarozzi parlando della sua mamma novantenne, che da settimane non mangia e non beve, sguardo fisso nel vuoto, sconforto per i figli, che l'hanno sempre vista donna energica, generosa, buona. "Martirio grigio" è l'espressione con cui chiamo la natura del tempo presente: eroismo del vivere, virtù del lavoro e dell'amore, in un mondo incerto, fragile e triste. Imparo che i Modà hanno cantato davanti a Benedetto XVI, alla Giornata Mondiale della gioventù di Colonia, e che Silvestre ha composto questa canzone in un momento di accorato dialogo con Dio:

 

Modà - salvami - testo - YouTube

 

Prima della riunione coi catechisti e genitori della Cresima, gran vuoto dentro e stanchezza per una giornata lungha e onerosa. Poi l'incontro con quegli occhi, frammenti vivi di operosa giornata e l'incontro con la forza dello Spirito, danno energia nuova a corpo e cuore.

 

20 Febbraio 2013 Mercoledì

La mamma di Fabio Vitalbi, Albertina, che lavora in una legatoria, mi dà un libro su Medjugorje. Dopo giorni di comodino lo pendo in mano. Nulla di nuovo, di originale; racconto ingenuo e anche un pò retorico di una conversione, dopo il pellegrinaggio alla Madonna della Pace. La sorpresa di un luogo povero, dove tutti pregano, in un clima di serenità e fervore; tanti racconti di vita cambiata, per la intercessione di Maria. L'effetto nell'intimo non è tanto desiderio di andare là, ma piuttosto di accoglierne subito il messaggio, su preghiera e intercessione a Maria. Alle 4,00 si comincia. Per scuotere il torpore.  

 

La preghiera fa riemergere dalla giornata di ieri, non solo la superficiale impressione di "crisi", ma una serie dolcissima di volti, di storie personali, come quella di Renzo Aureli, di Franco Cremonini, del fabbro Tiziano, di Romano Mattioli, che a titoli diversi, in modo indiretto, invocano intercessione per il loro mondo e cammino di vita. La lettura di Esodo, nella pagina delle "piaghe d'Egitto", mostra una realtà solitamente rimossa: come Dio utilizzi anche la sventura, per un suo giudizio, castigo e liberazione dei giusti. Virile approccio alle catastrofi, per un dignitoso e consapevole rapporto con Colui che, per amore, severamente ti corregge, per poi guarirti e consolarti. Domani nevicherà, poi il disgelo definitivo, con Maria all'orizzonte.

Martirio grigio è il mistero di Gesù che suda sangue nell'Orto degli Ulivi. Assorbimento di tutta la colpa e la pena del mondo, per espiarla, in un atto d'offerta e di supplica al Padre. Esperienza di sollievo e sostegno dalla presenza dell'Angelo Consolatore.

 

21 Febbraio 2013 Giovedì 

Mercoledì inizio la giornata "carico". La preghiera notturna, immediatamente e concretamente, produce il suo effetto, di forza, luce, fiducia. Una serie immediata di piccoli gesti, di verità e d'amore, indicano essere in atto un cambiamento positivo: riordino della "barca" nell'atrio del teatro, collocando l'immagine del Sacro Cuore, in riferimento al mistero quaresimale di Gesù nell'Orto degli Ulivi. Il programma di benedizioni è molto lungo, ma affrontato senza ansia, con fede e l'aggiunta di una speciale invocazione, in ogni famiglia, alla Regina della Pace. 

 

A pomeriggio, invece del "riposino", decisione di recitare un nuovo rosario: ormai la preghiera sta dilagando e la fa felicemente da padrona. Una chiamata ad un "recupero" di benedizione, ispira di uscire subito a piedi, unendo il valore della orazione, alla passeggiata e solerzia nel servizio apostolico. Fuori spiovvigina, ma non sento fastidio, disagio, anzi sembra di rivivere il mirabile Cammino Portoghese, quello che avvenne tutto sotto l'acqua, in perfetta letizia. 

 

Alla sera, rientrando in casa, lo Spirito suggerisce di sostare davanti al Tabernacolo, rimanendo un poco in compagnia di Colui che tutto è, che tutto può, che tutto ama, che tutto salva. Gesù esorta a non preoccuparmi della serata, della riunione coi genitori della Prima Comunione, allarmati alla notizia che la chiesa non sarà agibile, che stanno facendo cartello per spingermi a "chiedere in prestito un'altra chiesa". "Non preoccuparti di nulla, pensa solo a chiedere, a invocare, a esortare, a consolare; fa capire a tutti che, avendo Gesù nel cuore, non ci manca nulla". La riunione poi prende una piega dolce, accogliente, propositiva, e alla sera non posso che recitare Compieta, pieno di pace e gratitudine, per i catechisti e per tutti.

 

In buchetta libro sul Chemin de Compostelle e, nelle mail, lettera di Massimo, con foto carina:

Una ripresa seria è personale e anche pastorale. Dai giorni della malattia di papà, quale effetto collaterale, tutto è andato un pò in difficoltà. Bisogna riprendersi, non confidando solo in provvidenziali, episodici, aiuti della grazia, ma anche in un impegno di lavoro comunitario, organizzativo. "Solo in un progetto, gli altri possono entrare". Se la nostra carità non arriva a proporre e seguire qualcosa di strutturato, ogni slancio di bene può venire racchiuso, impoverito, nel limite della propria persona. Progettare, può essere espressione del massimo orgoglio e presunzione; ma anche della massima umiltà, responsabilità e sapienza educativa. 

22 Febbraio 2013 Venerdì

Notte brutta, risvegli continui, tosse, sfinitezza. Cosa può interessare agli altri tutto questo? Forse può fare da specchio: a tutti può capitare un periodo particolarmente difficile; riflettendoci ci aiutiamo a capire e uscirne. Ieri parlavo della "ripresa progettuale", adesso è sufficente riesca a salvare la pellaccia fino a sera. "Non preoccupatevi del domani, ad ogni giorno basta la sua pena", parola guida di Benedetto XVI. 

 

Cerco di continuare la fedeltà radicale alla preghiera, anche se pongo il problema di un equilibrio, una saggezza, una modestia: non è bello diventare troppo seri, pesanti, perfezionisti, anche nella vita spirituale. Dio ama una fedeltà e un amore che conosca anche le strade umane della leggerezza, del riso, della spensieratezza, senza le quali non esiste gioia.

 

La preghiera fa scoprire il valore della Parola di Dio. Mi sono messo a leggere con abbondanza la Bibbia, secondo il programma della Comunità dei Figli di Dio, ora rivolta alla lettera agli Ebrei. E' uno dei testi per me più difficili della Scrittura, eppure parla del sacerdozio, mi riguarda, di Cristo mediatore di una nuova alleanza con Dio. C'è un senso di grandezza, di radicalità, di dignità, uso frequente dell'aggettivo "perfetto". Oggi Google festeggia anniversario di Edward Gorey, un fumettista; ieri ho visto un pezzetto di Uomini e Donne della De Filippi. Mi sembra come il confronto fra due mondi: da una parte l'umilissima perfezione del cielo; dall'altra la noiosa grandezza di certa cultura della terra.

 

Preziosità del Sangue di nostro Signore Gesù Cristo. Non troverò mai le parole per esprimerla. Impedimento di ogni percorso educativo alla fede?  Posso solo testimoniarla, dal profondo del cuore agli altri, con un atteggiamento "di chi pensa ad altro" in mezzo alle quotidiane, banali incombenze della vita. E' il mio modo per essere parroco e pellegrino. Di quì e un pò di là.

23 Febbraio 2013 Sabato

Come una seconda pelle, la domanda incessante su quale sia "il mio progetto". Al funerale di Alberoni Efrem, un parrocchiano conosciuto poco, ma a sufficenza per scavare nell'abisso di un cuore attraversato dal lutto di una figlia unica, Roberta, improvviso il pensiero: "Se non ci fosse un sacerdote, come sarebbe questo momento?" Inutile allora la domanda sul proprio "progetto"; cosa possiamo aggiungere di nostro, ad un mistero e un dono che così tanto ci supera? Sacerdote per accogliere, per sostenere, per illuminare, per perdonare, per offrire. 

 

"Un testamento ha valore solo dopo la morte e rimane senza effetto finchè il testatore vive" Ebrei 9,17. Quando non ci saremo più, Il frutto della nostra vita, che ha la forma di una eredità, sarà manifestato. Non preoccuparci degli effetti presenti del nostro agire; se anche ci fosse, non sarebbe il più rilevante. Funziona così la promessa di Dio. Si vive di fede, speranza e segni. Enigmatica e potente è la morte. In essa si entra nel Regno e si trasmette il Regno.

 

I giovani vanno seguiti con dolcezza, serietà, comprenzione, umorismo. Vanno ascoltati, accolti, apprezzati, incoraggiati, corretti. Ma non bisogna vivere il rapporto con loro come una preoccupazione, una sfida, un dramma, o una priorità. E' naturale che ci siano i giovani, come i vecchi e i bambini. La Parola di Dio raramente si rivolge a categorie di età, ma sempre semplicemente alla persona umana. C'è più unità fra le generazioni di quanto si immagini.

24 Febbraio 2013 Domenica II di Quaresima

"La trasfigurazione. Mi suggerisce queste considerazioni. Intanto Gesù prende volutamente con sè Pietro, Giovanni e Giacomo e li porta a pregare. Gesù prende un gruppo, non un’individualità. Poi li porta a pregare. Come è importante la preghiera che come sappiamo è rapporto. Gesù ci tiene molto che i suoi discepoli vivano la preghiera come rapporto con il Padre. E lì, in mezzo anche alla stanchezza, alla paura, allo smarrimento, Gesù si mostra loro trasfigurato e poi il Padre parla. Il Padre parla a loro, parla per Pietro, Giacomo e Giovanni.

Davvero la preghiera crea rapporto e permette all’uomo di poter ascoltare Dio. E Dio che cosa dice: “questo è mio figlio….ascoltatelo”. Un invito ad ascoltare Gesù. Il vangelo di domenica termina senza che Gesù abbia detto nessuna parola. Credo che occorra imparare ad ascoltare Gesù non per una singola parola, ma per quello che Egli è. Gesù è il Dio fattosi Parola, Esempio, Vita… è il sogno di Dio che si concretizza. Io nel brano non ci leggo una fuga dalla realtà quotidiana e banale. Io ci vedo Gesù che vuole aiutare i suoi discepoli a costruire un rapporto con Dio Padre, mostra loro la resurrezione, vuole fortificarli, gli permette di udire la voce di Dio. Tutto ciò riempie il cuore dei tre amici a tal punto da non voler più rientrare nel mondo. E come dargli torto! Ma se loro non fossero rientrati e scesi dal monte e non avessero raccontato non solo l’avvenimento, ma quello che hanno provato, se non avessero imparato ad ascoltare Gesù (come gli ha detto il Padre) tu oggi non saresti sacerdote e io non conoscerei Dio e come noi tanti altri".

Combattere le nostre debolezze è più importante che realizzare grandi opere. Il caso di Oscar Giannino, lanciato in ambiziosi progetti, poi fermato da un "vizio" nascosto, una bugia. O il caso più grave di Don Giorgio, prete attivissimo, ma con qualche seria ombra nascosta, cui magari si era adattato, dicendo "nessuno è perfetto". Il mondo irride il peccato, poi quando lo scopre negli altri, ne manifesta l'inaccettabilità, azzerando l'onore di ogni opera buona. Signore, liberaci dalla doppia vita. Non importa se alla fine abbiamo fatto poco, importa se abbiamo cercato di correggere le nostre cattive abitudini. 

 

Papà gradisce essere accompagnato a votare. "Ma cosa ci vai a fare! Sta ben a casa" dice un tale, ferendolo due volte: non capirne il desidero e ritenerlo già inidoneo alla vita pubblica. Davanti alle Scuole di Castello Argile, la sorte fa incrociare un suo coetaneo, vicino di casa, che ha lavorato con lui tanti anni. Eppure questi fa finta di non vederlo, non uno sguardo, un saluto, una parola. Papà è in carrozzina, forse non ha il coraggio di incontrarlo in questa situazione. E' proprio vero, come diceva Guido, che "da anziani si ricevono molte umiliazioni". 

 

Serata di preghiera in ringraziamento per il Ritiro dei ragazzi della Cresima alle Budrie: hanno partecipato in tanti, nonostante il freddo e la neve. Bravi e generosi catechisti, bimbi e genitori. 

Lettura del Vangelo di Giovanni, dal cap 12 alla fine. Raccolgo cinque parole:

1. "Se il chicco di grano caduto in terra non muore rimane solo, se muore produce molto frutto"

2. "Vi lascio la pace, vi do la mia pace, non come la dà il mondo io la do a voi, non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore".

3. "Ricevete lo Spirito Santo, a chi perdonerete i peccati saranno perdonati, a chi non li perdonate resteranno non rimessi".

4. "Mi ami tu più di costoro? Pasci i miei agnelli"

5. "Quando sarai vecchio, un'altro ti cingerà la veste e ti condurrà dove tu non vuoi. Questo gli disse per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio"

 

Negramaro - Solo Per Te (Con Testo) - YouTube

 

25 Febbraio 2013 Lunedì

Film "Francesco" di Liliana Cavani. Storia di conversione, scoperta di Dio nell'uomo, nei poveri. Riprende il cammino delle benedizioni: andare verso gli altri, raccogliere ogni dolore, portare Gesù. Ti prego, Signore, precisa il progetto. Dagli la forza che desti al cuore di S. Francesco. Grazie per il dono del vangelo di Giovanni, per le preziose indicazioni, parla con ancora maggiore chiarezza, sul mio compito. Una vocazione si riconosce dalla semplicità, concretezza, totalità, gioia nello Spirito. Un progetto pastorale, Signore, ti chiedo. 

 

In via Medaglie d'Oro, passaggio da un rapporto prima solo con alcune famiglie, ora con la via intera. Frutto del tempo, degli eventi, dell'affetto che, come la leggerezza dei fiocchi di neve, piano piano tutto avvolge. In una famiglia buddista, nel rispettoso accordo di entrare "per un caffè", accade che il bambino, avvicinatosi all'orecchio della mamma, chiede di dire insieme una preghiera a Gesù. Anna di Vincenzo pazienta nella sua malattia. Non manca una piccola ribellione, l'ansia, la paura. Nei suoi occhi una indicazione divina per me alla forza di credere sempre, sperare sempre, accettare sempre. Due bimbe sono nate: Mia Radosta e Martina Manfredi, piccole, buone, dolcissime. "In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio, il Verbo era Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di Lui, In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini"

 

NOMADI - Crescerai (con testo) - YouTube 

 

26 Febbraio 2013 Martedì

Sconvolto dal risultato elettorale. E adesso? In contemporanea ai dati che arrivano, guardo un pezzetto di S. Francesco. Incrocio non voluto, ma di fatto l'anima vive il confronto. A prima impressione pare che l'Assisiano sia stato per la chiesa del suo tempo, quello che il vincitore virtuale delle elezioni, nel campo civile, sia per l'Italia. Un ritorno alle origini, abbattendo tutto, sconvolgendo tutti, impaurendo, ma anche facendo ripartire un sogno di novità, pulizia, giustizia. Ma è così? O da un vecchio problema, ne sta nascendo uno più grave? 

"Pregate per i Re e per tutti quelli costituiti in autorità, perchè possiamo avere una vita calma e tranquilla in tutta pietà e dignità" dice Paolo "Il mio Regno non è di questo mondo" dice Gesù. Il cambiamento cristiano si chiama conversione; parte da una visione lucida del male, cui si risponde col cambiamento radicale di se stessi, non col lancio di accuse. Qui sta la differenza.

 

Motivo ricorrente del film su S. Francesco è: "adesso non ho più paura" "Non temere". Chi vive in Dio, attraversa la terra e tutti i drammatici sconvolgimenti, in una totale fiducia nell'Amore, perchè il Padre ci ha dato Cristo Gesù e da essi lo Spirito Santo. 

"Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli"

Entrare nel profondo della quaresima in clima di speranza, silenzio e pace. 

27 Febbraio 2013 Mercoledì 

Al termine del mattino, possibilità di partecipare tramite TV alla udienza del Papa: "Come l’apostolo Paolo, nel testo biblico che abbiamo ascoltato, anch’io sento nel mio cuore di dover soprattutto ringraziare Dio, che guida e fa crescere la Chiesa, che semina la sua Parola e così alimenta la fede nel suo Popolo

"In questo momento, c’è in me una grande fiducia, perché so, sappiamo tutti noi, che la Parola di verità del Vangelo è la forza della Chiesa, è la sua vita. Il Vangelo purifica e rinnova, porta frutto, dovunque la comunità dei credenti lo ascolta e accoglie la grazia di Dio nella verità e vive nella carità. Questa è la mia fiducia, questa è la mia gioia."

 

Ultima udienza Benedetto XVI - YouTube

 

Maria Rosa Fazzini, prima della benedizione, propone di tirare a sorte un messaggio della Madonna a Medjug: "Cari figli! Oggi vi invito ad offrire le vostre croci e le vostre sofferenze per le mie intenzioni. Figlioli, io sono vostra madre e desidero aiutarvi chiedendo per voi la grazia presso Dio. Figlioli, offrite le vostre sofferenze come dono a Dio perché, diventino un bellissimo fiore di gioia. Perciò, figlioli, pregate per poter capire che la sofferenza può diventare gioia e la croce la via della gioia. Grazie per avere risposto alla mia chiamata! " (25 settembre 1996)

1 Marzo 2013 Venerdì 

La barca naviga ancora nella tempesta. "Beato l'uomo che confida nel Signore". Funerale di Serra Renata ved. Tarozzi. il figlio Lorenzo, nelle ultime settimane, quando mamma non mangiava più, non parlava più, diceva sempre: "E' faticoso vivere, è faticoso anche morire". Sono i miei parrocchiani e anche in un rapporto apparentemente leggero, li sento la parte più vicina al cuore. Legame di umanità, cui corrisponde servizio sacerdotale per la loro salvezza.

 

Bella ispirazione ad andare a trovare Francesco Gandolfi. In casa stanno guardando il trasferimento del Papa dal Vaticano a Castel Gandolfo. La televisione indulge sulle bellezze architettoniche e paesaggistiche del luogo. Non è quello che conta, anzi piccolo imbarazzo davanti alla Chiesa "ricca". Dice Carlo: "Sentivo questo Papa un pò distante, freddo ... Prefetto della Congregazione della Fede; anche il precedente mi pareva un poco teatrale. Però questo atto delle dimissioni me lo fa sentire così umano, umile". Realizzo che spesso la Provvidenza dispone che la vita venga fissata da un unico gesto, che rimane come sigillo di una esistenza.  

 

Oggi è il 1 Marzo, un mese nuovo, il mese della Primavera, il mese della Pasqua. Le ore dell'alba sono le più fredde della notte, così è per qualcuno in questo momento del viaggio. Una frase della dott. Pernigotto indica come una direzione: "Si comunica con le parole e soprattutto con le azioni. La comunicazione verbale veicola il 12% dei contenuti, quella non verbale l'82%. Stare molto attenti alle nostre azioni, specialmente alla loro coerenza".

 

In casa di Scalabrini Anile, in via Staffette Partigiane, un grazioso ricamo: "Ecco, sto alla tua porta e batto, aprimi" ricorda che il senso della fede e della benedizione non è tanto pregare Dio per chiedere qualche bene, ma il semplice atto di fare entrare Gesù nella casa, nel cuore. E' lui il nostro bene e tutto il bene.  

Parole di congedo del Papa: "Ora sono un semplice pellegrino, che inizia la sua ultima tappa su questa terra". Mi commuove che l'ultima parola del Papa, l'atto terminale di autocomprensione della vita e del ministero, sia quella del pellegrino. Ha messo nel suo stemma la Conchiglia, inizia l'Anno della Fede parlando del Cammino di Santiago, ora si autodefinisce Pellegrino, dando a questa immagine un senso conclusivo e quindi di apice.  

 

C'è tuttavia qualcosa di nuovo, come del resto ci ha abituati: il pellegrino "classico" è uno che cammina, che non ha sosta, di luogo in luogo, diretto ad una meta fisica, anche se simbolo del Paradiso. Il Papa inizia un pellegrinaggio nella più assoluta stabilità e segregazione: totalmente fermo e chiuso. I suoi passi saranno la preghiera, i suoi amici i Santi, i suoi orizzonti quelli delle Scritture e del cuore. Veramente ha aperti una strada nuova: la comprensione della senilità come cammino, della stabilità estrema come viaggio, il più importante, avventuroso e gioioso.   

2 Marzo 2013 Sabato

Tutto concorre ad indicare che vita e preghiera sono "rapporto". "Ecco, sto alla tua porta e batto, aprimi". E' bello vivere l'ultima tappa del pellegrinaggio! Verrà l'ora anche per noi. Viviamo intanto bene la tappa penultima. Ministri di Dio per la salvezza degli uomini. "Ho visto la miseria del mio popolo, conosco le sue sofferenze ... Sono sceso per liberarlo e farlo uscire da questo paese, verso un paese bello e spazioso, un paese dove scorre latte e miele". Mosè è strumento, sacramento, della opera di Dio. Questa il senso della tappa penultima. Per amore della umanità, vivere tutta la vita, di cristiani e sacerdoti, ministri del "Dio che c'è" e guida alla terra promessa. Non siamo noi le guide, siamo segno, imprescindibile: così ha detto il Papa.

 

Importante non ripiegarci su noi stessi. Per gli orgogliosi e non meno per gli scoraggiati, vale la frase: "Non c'è persona più vuota, di chi è pieno di se stesso". Scuotere il torpore, ravvivare la fede, accettando la propria indole, con gratitudine e amore. Gioia di vedere l'infinito nel frammento, "lo spettacolo meraviglioso" in un semplice fuoco che arde, oppure la frase che rileggo, sullo stipite della casa, in via 1° Maggio: "Ciascun filo d'erba, ciascuna foglia, ciascun piccolo fiore, è una iscrizione che ci parla di speranza" Grazie Santissima Trinità. Nella bicicletta sono state rimesse le borse: è tempo di ricominciare a viaggiare.

 

Il viaggio è organizzare la conclusione dell'Anno della Fede e Spirito, bene, insieme, con gioia.

 

"Siamo nell’Anno della fede, che ho voluto per rafforzare proprio la nostra fede in Dio in un contesto che sembra metterlo sempre più in secondo piano. Vorrei invitare tutti a rinnovare la ferma fiducia nel Signore, ad affidarci come bambini nelle braccia di Dio, certi che quelle braccia ci sostengono sempre e sono ciò che ci permette di camminare ogni giorno anche nella fatica. Vorrei che ognuno si sentisse amato da quel Dio che ha donato il suo Figlio per noi e che ci ha mostrato il suo amore senza confini. Vorrei che ognuno sentisse la gioia di essere cristiano. In una bella preghiera da recitarsi quotidianamente al mattino si dice: «Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio d’avermi creato, fatto cristiano…». (Utima udienza di Benedetto XVI)

 

Sul CREDO. Tutti i verbi che riguardano la vita terrena di Gesù sono al passivo: "Fu concepito, fu crocifisso, fu risuscitato". Solo dopo la morte, diventano attivi: "Di là verrà a giudicare i vivi e i morti e il suo Regno non avrà fine". Significa che il senso della nostra vita terrena, in Cristo, non è il fare - pur tanto significative le opere del Signore, i suoi insegnamenti e miracoli - ma specialmente contano i suoi "eventi", il suo esserci nel piano del Padre. Tradotto significa che il nostro lavoro più grande è "esistere", in Dio. 

3 Marzo 2013 Domenica

Padre Davide celebra la messa delle 9,30. Tantissima gente, teatro stipato. Il lettore Stefano tuttavia confida l'amarezza per il clima delle celebrazioni. Non precisa i motivi, ma si capisce che accanto a ragioni contingenti, come il troppo caldo, segnala un "disordine" di gesti e di cuori, inadeguatezza di clima liturgico, non raccoglimento, non sacralità, non verità. Il prossimo anno tema parrocchiale a Piumazzo sarà l'Eucaristia: bisogna cominciare subito a riflettere su cosa fare per raccogliere questa sfida.

 

Dal fondo della "chiesa" osservo l'assemblea, commosso da quanta gente si raccolga, ogni domenica, pur turbato dai genitori che portano i bimbi e se ne vanno. Ascoltando l'omelia di Padre Davide, considero come nella voce del predicatore, nel timbro, nella scelta delle parole, argomenti, esempi, si rifletta tutto il suo vissuto, quanto vede, legge, sceglie, fa. Come tutto concorra a formare la personalità del testimone, dandole maggiore o minore spessore, qualità, trasparenza, a misura dello spessore, qualità, trasparenza delle cose che vive. Nulla rimane indifferente, tutto porta risultato, si deposita, per illuminare od oscurare, arricchire o impoverire l'anima del predicatore, riempendo o svuotando a sua volta l'anima dell'ascoltatore.

 

Ispira scrivere una breve lettera al Sindaco, in merito al Cimitero, attualmente chiuso, dopo il crollo di parte del soffitto est, nella parte vecchia, verso il ponte:

 

Gent. Dott. Stefano Reggianini                                                                    1 Marzo 2013

La situazione del cimitero di Piumazzo, sul quale esprimemmo più volte interessamento, è ad un punto molto critico. I suoi tecnici le avranno illustrato la situazione e noi sul campo la confermiamo. Le scriviamo per due motivi:

Il primo: se pensa che in loco possa essere utile una mobilitazione positiva, collaborativa di tutti cittadini, siamo disposti ad adoperarci in prima persona per il nostro Cimitero.

Il secondo: consigliamo stavolta di non ricorrere a ripieghi. La mancanza di manutenzione ordinaria da lungo tempo ha portato ad una situazione di degrado generale tale, che solo un impegno serio e completo vi può rispondere.

Immaginiamo quanti settori pubblici chiedano intervento, per noi anche questo è primario.

Cordialmente

don Remo Resca e i parrocchiani 

Land Of Hope And Dream (sub ita) - YouTube

 

4 Marzo 2013 Lunedì

Mi si chiede di dare maggior ossatura al cammino pastorale: più chiarezza sulla direzione, più costanza di passo, più ordine nel guardare attorno. "Tieni presente che non sei solo, mettiti nei panni di chi cammina con te. Non stancarli con troppi cambi di ritmo, non mortificarli con troppe soste, o improvvise accelerazioni; non disorientarli col guardare da troppe parti; non confonderli con troppe incertezze" (il maestro)

 

La direzione è Gesù: "Ecco sto alla porta e busso, aprimi". Aggiungiamo una accentuazione propria di S. Teresa di G. B.: "... io lavoro unicamente per il Suo piacere, e sarei felice di sopportare le più atroci sofferenze, se non altro per farLo sorridere una sola volta ... Tutto quello che ho fatto è stato per far piacere al buon Dio, per salvargli delle anime"  (30 luglio 1897 due mesi prima di morire).

 

Preghiamo per la nostra Chiesa e per il Cimitero. Per il nostro Paese e il nuovo Papa. Per la pace delle famiglie e il sostegno dei sofferenti. Per la Scuola Materna e i ragazzi delle Medie. Davanti alle difficoltà nel catechismo e nella pastorale giovanile, chiediamo l'aiuto e la grazia di agire con sapienza, forza e prudenza. Ringraziamolo con le parole del "Ti adoro ...".

 

Per vivere di fede ci vuole umorismo. Tutto è così alto, drammatico, eroico, che per attraversarlo in modo conveniente occorre anche sorriso e leggerezza. Se ogni giorno non coltiviamo una sufficente dose di humor, abbiamo rattristato Dio, gli altri e noi stessi. Se vogliamo piacere a Dio, dobbiamo anche farlo ridere e chiedere a lui di far sorridere un pò anche noi.

 

5 Marzo 2013 Martedì 

Ridere! Già, non è sempre facile, non è sempre il caso. Fa male leggere le e mail alla sera, come quella di don Mirko in risposta alla amarezza per i ritardi ai lavori nella chiesa.

Per due minuti guardo la celebrazione in Piazza Maggiore per Lucio Dalla, anche qui perplesso per questa folla, che spinta dal batage pubblicitario si riversa, si accalca ... Perchè? 

 

Caro Dio, tutto tu vedi, in tutto tu sei. Anche la mia insipienza viene assunta per il tuo disegno. Domenica ci hai chiesto di guardare ai mali fuori di noi per cambiare dentro di noi. Gli uccellini fuori cantano, in una alba che pure è grigia, la vita ci chiama, per essere accolta, servita, celebrata. "Ti adoro mio Dio, ti amo con tutto il cuore, ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano, conservato in questa notte, ti offro tutte le azioni della giornata, fa che siano tutte secondo la tua santa volontà ..."

 

Il cammino della fede continua. Il ritmo dei passi sia energico, tranquillo, costante. I compiti rimangono i medesimi di ieri, il panorama sarà diverso. Ogni giorno il panorama è un poco diverso. Oggi in un modo speciale attenzione alle persone, ai nostri compagni di viaggio e a quanti il cammino ci farà incontrare. "Tout le matin nous prenons le chemin". 

 

Quando soffriamo, Dio è più presente e ci aiuta di più. Non temere le croci, ma in esse unirci ancora di più a Gesù che "per noi ha sofferto tentazione e morte". Una signora dice: "Con mio marito ogni tanto baruffiamo, sembriamo Raimondo Vianello e la Mondaini". E' una immagine molto bella, per significare l'unità fra una cosa tanto seria, la famiglia e il sorriso.

 

Alla riunione coi genitori di 4°, bella per la preparazione dei catechisti e l'atmosfera famigliare, Cinzia B. sussurra: "Viviamo un momento di grande stasi, sembra tutto fermo ..." Ripenso alla giornata, al continuo sforzo di dare senso ad azioni oggettivamente buone, ma interiormente corte di fiato. Come fare, Signore, ad uscire da questo blocco? Fin dal mattino fatico a perdonare i miei confratelli e superiori, o non so chi, per la faccenda chiesa. Poi, alla Messa, Tu mi parli di perdono, quasi a riprendere il tema. Telefona don Paolo invitando a pranzo con don Remigio venerdì. Dico di sì. Mi è facile perdonare, perchè mi è facile allontanarmi. Ma il perdono profondo è altra cosa: è assumere il male, per una comunione più grande. In viaggio. 

6 Marzo 2013 Mercoledì

Compleanno di babbo: 85 anni. Lo scorso anno era all'Ospedale Maggiore: lui ricorda ancora la dottoressa che "di nascosto" gli portò il cioccolatino. I piccoli gesti di affetto sono preziosi per chi è debole e anziano. Gli faccio gli auguri, come primo atto del giorno; Gesù è contento. Il viaggio della fede non è poi difficile: basta sposare una amorevole lentezza. 

Ogni incontro di benedizioni, per la maggior parte con persone anziane e malate, è oggi segnato dal proposito di "amorevole lentezza". Rimango davanti, attento, fino a che non si sia stabilito vero rapporto di conoscenza e di amore. E' quel secondo in più di presenza che conta, quell'istante in meno di fretta, quel brillio negli occhi, salutando alla partenza.

 

Lettera di Paolo Rinaldini, sul "degrado di Piumazzo" (riportata anche in Piumazzo.com). Una "misura buona, pigiata, scossa e traboccante" di imbarazzanti critiche. Lettera da elaborare, filtrare, sul tema della comunicazione e dell'operare civico e pastorale. Mi sento di difendere l'operato dei miei collaboratori: se c'è un settore in cui vanno elogiati è proprio la cura del nostro patrimonio edilizio. Tanti lavori compiuti e, nei limiti dell'umano, davvero ben fatti. 

 

Comunione a Maria Rosa Maiolino: inferma, che non riesce più venire in chiesa, piena di gratitudine per l'Eucaristia, portata a casa. Ripensando alla chiesa inagibile, realizzo che "La vera casa di Dio è il cuore dell'uomo", specialmente le anime umili, sofferenti, di fede. Finchè a Piumazzo ci sono le Marie Rose, è sempre una parrocchia bellissima e non degradata.

7 Marzo 2013 Giovedì 

Il Regno di Dio verrà. Non in questa terra. Potremo passare periodi belli, di prosperità e successo, ma saranno solo un segno. Non più eloquente dei periodi di fatica e dolore. Gesù ci accompagna nei periodi difficili, perchè non abbiamo a perdere i tesori più grandi: fede, amore e speranza. Vuole salvare tante anime attraverso la croce. Pare che l'atto pastorale di maggior rilievo a Piumazzo sia proprio la Via Crucis. Significativo che la organizzino i giovani.

 

Il Regno di Dio è già presente. Attraverso la preghiera. Sabato scorso i giovani hanno celebrato una Adorazione Eucaristica. Bella, preparata e vissuta bene, con fervore e gioia. Mancavano molti delle Medie: alcune bimbe non hanno voluto entrare. Sicuramente va migliorata la comunicazione, quella "arte del gruppo" propria di una sapiente educazione comunitaria. Però la sostanza c'è. Dio c'è. La preghiera c'è.

 

Non siamo estranei alla crisi del tempo presente. Siamo coinvolti, responsabili, non meno che vittime. "Il nuovo" di cui parla Cinzia B. può essere una fede con forte impronta mariana: "essa concorre a dare all'uomo della nostra epoca, segnata della fine della modernità e della presenza della postmodernità, la necessità di un cambiamento di rotta, di stile di vita, per salvarsi dalla caduta nell'inferno della insoddisfazione permanente, della depravazione morale, della violenza e della disperazione. La Madonna ci riporta a Gesù, all'amore per il quale siamo nati e dal quale saremo accolti dopo la morte corporale" (dal libro: Verso Medjugorie) 

 

In via Mameli, fra gli operai che lavorano sulla strada, uno con barba e turbante mi fissa, mentre passo avanti e indietro con la stola. Ferma il Bob Cat e in tono dolcemente determinato chiede:

"Come mai in italia offendono tanto Dio?" Rimango toccato dalla domanda.

"Non è una cosa buona ..." Rispondo, con partecipazione

"Come mai bestemmiano, poi vanno in chiesa quando sono morti?"

"Non è bene bestemmiare ..." Dico. Questo indù fa pensare quale senso possa avere rimanere in mezzo a chi non crede e non vuole credere, quasi avvallando ciò con la propria presenza.

 

Ombretta Bergomi, storica dell'arte, arriva a Piumazzo per vedere "La reliquia autentica di san Colombano, che i documenti attestano essere in parrocchiale". La troviamo. Fra le nostre mani sta qualcosa che ci rapporta in modo diretto a questo santo "pellegrino per Dio". Uomo austero e dotto, che per amore di Dio e delle anime ripartiva sempre. Cosa significa?  Quale rapporto fra lui e la fanghiglia di "spazzaneve", o col testo che qualcuno ha fatto trovare in buchetta: "Il libro segreto di Papa Ratzinger", o col vangelo esorcistico di oggi?

 

8 Marzo 2012 Venerdì

Notte passata a leggere il libro di Simone Venturini sul pontificato di Benedetto XVI. Nessuna giustificazione: era meglio dormire. Però non è un opera brutta, anzi piena di amore per la chiesa, di sincera ricerca della "strada" che il Signore vuole aprire, con e dopo Papa Ratzinger. Mi manca il finale, ma la tesi l'ho capita. Epoca di grandi prove (nel libro vengono chiamate per nome) cui lo Spirito risponde con una grande purificazione e riforma. Con occhi gonfi di sonno, celebro esequie di Ferrari Rina, stranamente sereno e carico. Ancora una volta, bastano pochi riferimenti per entrare in una storia, quella di Rina ved. Ferri. Ripenso alla chiesa che Dio vuole, a quella che io vorrei. Mi vedo pellegrino, che ogni tanto sosta, si ferma, dove l'amore può divenire via. Non grandi città, non grandi parrocchie, non grandi iniziative, ma un piccolo villaggio, con due o tre persone che mangiano insieme in semplicità, si sorridono, si aiutano e pregano, col rosario soprattutto. Dico: se questa è la chiesa che sogni, perchè non qui e ora?

 

Riforma dei costumi, lotta al peccato, integrità di fede. Credo a questa via, ma non ho la voce vigorosa del censore, la esposizione chiara del maestro, la indicazione sicura dell'educatore. Le persone che frequento, per altri versi intelligenti e capaci, nella fede e nelle leggi morali, sono come dei bambini piccoli. Nel giardino di una casa vedo una composizione con rocce e nani. E' tenera, graziosa, di una ingenuità disarmante. Sono cosi le anime! In mezzo ad esse io vivo. Credo che Gesù, prima ancora di correggerle, viva la tenerezza che le suscitano. La correzione è buona, buonissima: ma verso noi stessi. Alle anime soprattutto affetto e conforto.

E' sufficente la tenerezza? E la fede? Quando nasce un bambino, anche chi battezza, lo fa come "festa di nascita", non come rinascita in Cristo. Per questo aspetta la bella stagione, la presenza dei parenti, organizza il buffet, i regali, la sala di ricevimento. Presenza di Dio accessoria, quasi pretesto per mettere al centro "il bambino". Come si allontanano i bimbi da Dio al nascere, così sono allontanati nel momento del morire, evento di verità che scuote la coscienza in ordine alla fede. Mai un bambino a funerali: si pensa sia normale, ma non è così. 

 

Cosa fare per invertire la rotta e salvare le anime? O sono salve ugualmente, senza la fede, per la loro bontà, per la loro sofferenza? Il giudizio è solo del Signore che legge i cuori. Il buon ladrone si salva all'ultimo istante per la sua umiltà, la peccatrice è redenta dall'amore, lo sguardo di Gesù converte Zaccheo. Ogni storia è unica. Gesù non abbandona le anime al loro destino, "come pecore ai lupi", ma può anche mettere in atto un abbandono provvisorio, o definitivo per ostinata incredulità. E' questo il nostro caso? Potrebbero venire tempi di opposizione così profonda da dovere partire, ma al momento lo Spirito dice di restare, lottare. Convertire se stessi, per convertire la famiglia, per convertire la parrocchia e poi il mondo.

 

Da Carla ed Enzo Tedeschini, in via Celeste, la cagnettina affettuosa si accoccola ai miei piedi, piena di fiducia, calore, bontà. Ricorda le parole del salmo: "Signore, non cerco cose grandi, superiori alle mie forze, Io sono tranquillo e sereno come un bimbo in braccio a sua madre. Speri Israele nel Signore ora e sempre". Vertice della conversione e dell'amore è la fiducia. 

9 Marzo 2013 Sabato

Le nubi si addensano. Bisogna pregare e cercare di rimanere tranquilli. Ringrazio Dio, perchè la croce purifica il cuore, rinnova le forze, lavora nel profondo. Sul sito Piumazzo. com, c'è una serie di giudizi sul parroco, assai severi e ingiusti. Pazienza. Li prendo a nome di quelli giusti, che meriterebbero ancora maggior severità. Agli interessanti risposte personali sui contenuti

 

Il rischio dell'amarezza è ripiegare su di sè. Allora sù lo sguardo e vìa le nubi. Opportunità di testimoniare forza, dominio di sè e fede. Il Papa emerito dice che l'apostolo dei giorni futuri prima di tutto deve avere coraggio. Il nemico non è mai qualcuno che ti è contro, ma un clima malvagio, che può servirsi di questo o quello, per soffocare lo Spirito, bloccarti, fare morire la grazia. Chi mi vuole bene e vuole bene alla chiesa di Gesù, non perda tempo in discussioni, difese, attacchi. Ma piuttosto preghi, ami, lavori. Le tempeste passano, rimane il frutto della perseveranza. I nemici di oggi saranno gli alleati di domani. Tutti quelli che criticano la chiesa, in realtà criticano il sogno infranto dentro se stessi, per il comportamento vero o presunto della chiesa. Son contento di essere, nel mio piccolo, un poco simile a Benedetto XVI, a tutte le sue difficoltà, opposizioni, stanchezze: vorrei essergli simile anche nella fiducia, speranza e pace.

 

Il forum sul sito Piumazzo ha già trecento visitatori: ma a dire il vero non mi basta Piumazzo, non mi interessa solo il suo bene, piccolo o grande che sia. Da qui è uscita Sr. Anania, anima per il mondo: dalla difficoltà che stiamo tutti provando, in questo anno dello Spirito, possiamo osare chiedere vocazioni per l'Italia e per il mondo. Oggi le Suore sono rimaste fuori di casa, per essere uscite senza chiavi. Prendiamolo come simbolo: Dio vuole anime rivolte all'esterno. Le ha salvate Davide Gamberini ... Davide, il piccolo campione che ha vinto il grande Golia 

10 Marzo 2013 Domenica

Credere che tutto quanto ci accade si risolverà a nostro favore, a favore di Dio e della santa chiesa. Non siamo esenti da colpe, o almeno tanti limiti: le critiche, fondate o meno, fanno crescere, uscire dalla immobilità, suscitano reazioni. Sta a noi renderle risposte concrete, buone, evangeliche. Le critiche riguardano sempre cose esterne, opinabili, mentre il terreno su cui si gioca il nostro senso è quello interiore: l'amore e la fede. Lì ci aspettano Dio e le anime.

 

Signore dammi una giornata tutta spesa a dire: "Padre ho peccato contro il cielo e contro di te" e poi ad accogliere il tuo sguardo d'amore, la tua corsa verso di me, il tuo abbraccio, il tuo bacio. Fa che oggi mi comporti come un tuo figlio, un re, con l'anello al dito e l'abito più bello.

11 Marzo 2013 Lunedì 

Affido alla Spirito Santo il giorno, i timori, le opere. Chiedo il suo aiuto, la trasformazione degli eventi in eventi di grazia. Ma soprattutto Lui chiede a me l'amore. Un amore non interessato, non egoistico, neppure pastorale. Un amore sincero rivolto a lui, un "grazie di esistere". 

 

Le letture del giorno fugano ogni paura, aprono quasi ingenuamente ad una speranza, anche terrena. Tutto quello che ci aspetta è bello: "non si ricorderà più il passato, non verrà in mente, perchè si godrà e gioirà sempre e farò di Gerusalemme una gioia". Fine giornata con risposta a Piumazzo.com, l'ultima. Impressione sia in qualche modo ispirata: chiara, scritta con animo leggero, quasi gioioso. Manca tutta la parte "interiore" , la vera ragione del sacerdozio, ma non è il luogo per dirla. Il sonno arriva sulle pagine di "luce del mondo" di Papa Ratzinger, su un futuro della chiesa più semplice, povero, puro; ritorno alla forza e umiltà della Parola di Dio, di una fede profonda, capace di accogliere e ridare al mondo speranza e vita. Oggi all'ospedale di Reggio con papà per la cateratta. "Chi ama veramente una persona sola, ama tutti gli uomini". Stasera Messa e grande incontro sulla settimana della Madonna della Provvidenza.   

12 Marzo 2013 Martedì 

Riunione molto bella ieri sera per preparare l'Ottavario: partecipata, propositiva, sapiente. Veramente la comunità va avanti, nella fede, senza arrendersi alle difficoltà. Solo alla fine si è parlato delle recenti polemiche "informatiche", tutti ne abbiamo condiviso la meschinità, di modi innanzitutto. Occorre sospettare del finto dialogo, quando manca la faccia, la voce vera. Spesso nei forum di critica è la stessa persona che si nasconde dietro a nomi diversi. Se ho risposto, era per i lettori, che ignari potevano chiedersi come stessero veramente le cose.

 

Oggi inizia il Conclave: anche qui, ascoltando i media, si ha impressione come di una lotta di potere: i "bertoniani" contro "gli extraeuropei" ... ma sono certo che, se esistano fra cardinali visioni differenti, accordi, tensioni, prevalga nel profondo una sincera e fervida invocazione allo Spirito e timore e tremore in chi senta dirigersi su di lui la scelta del Signore. Anche noi pregheremo per il nuovo Papa, consapevoli che non è da meno la nostra responsabilità personale per tutta la chiesa: più del ministero è la santità, la grande forza di salvezza. 

 

E' morto Gianfranco Ghermandi, il marito della maestra Patrizia. Signore aiutaci, aiuta Serena, Andrea; in pochi giorni hanno perso mamma e babbo. Abbi pietà di noi e salvaci.

 "Dio è glorificato non dagli architetti che costruiscono cattedrali, non dai teologi che scrivono libri, ma dalle vittime, che distruggendo il peccato rendono più bella la creazione" (D. Barsotti)

13 Marzo 2013 Mercoledi

I telegiornali e le rubriche, piene di vaticanisti molto ben informati, parlano del probabile nuovo Papa. Voglia di leggere il libri-denuncia di Nuzzi "Sua Santità", per curiosare dentro a quel mondo, ai suoi "segreti" e debolezze. Ma so bene che andando dietro a questo tipo di sguardo, si perde il rapporto con la verità in atto, che solo la fede può cogliere.

 

A proposito di nemici della chiesa, ho fra le mani una carta catastale di Piumazzo, degli anni cinquanta, con la proposta di chiamare le strade a fianco della chiesa: via Francisco Ferrer, via Giordano Bruno e la principale via Carlo Marx. Si tratta di tre miti dell'anticlericalismo, dei quali fu approvato solo l'ultimo, probabilmente perchè i votanti neppure sapevano chi fossero gli altri due. Non bisogna temere, ma sorridendo e pazientando, alimentare la vera carità. 

L'anticlericalismo ha in sè anche qualcosa di autentico, quasi di simpatico, ma è in fondo solo una colossale distrazione. Il vero male è il rimandare sempre la nostra conversione. 

 

Meditazione sul tema della riparazione. "Chiamare per nome il nostro soffrire". Ad una anziana signora di via Malcantone suggerisco di "offrire le nostre fatiche per il nuovo Papa". Non più stupore o lamento, di fronte a qualsivoglia opposizione o dolore, ma solo volontà di accettazione e offerta. Specialmente di fronte alla tentazione di pensare sia tutto vano.

 

Credere alla potenza della croce, superare quella resistenza interiore, la repulsione "dell'uomo vecchio" e della cultura contemporanea. Ma vedere tutto con occhi nuovi, come Francesco col lebbroso: vederne il riflesso più alto sulla terra della gloria divina. Che il Signore ci dia un Papa santo e formatore di anime sante. Dopo guide coraggiose, forti, e sapienti - in tempo di smarrimenti - venga il fiorire in tutta la chiesa di una dilagante, invincibile, semplice santità. Questa elezione avviene alla vigilia della Settimana Santa: all'orizzonte sta la Croce. 

ore 20,15

Si chiama Papa Francesco. Si presenta con grande compostezza, serietà, accompagnato da fama di uomo "mitissimo e forte". E' pingue, quasi come Giovanni XXIII. Le "preghiere" Pater Ave Gloria, danno impronta di fede semplicissima, popolare. Una battuta: aver cercare un vescovo per Roma "alla fine del mondo" ... Saluto a Benedetto XVI e richiesta di preghiera a Dio da parte dei fedeli per lui: in quel silenzio, tanta umiltà e forza. Tono di voce tranquillo e sicuro, Il nome scelto è tutto un programma. Fratellanza e misericordia le parole principali.

14 Marzo 2013 Giovedì

Jasmin si offre di andare a benedire al posto mio. Lo ringrazio. C'è il funerale di Franco Ghermandi e nuovi giri al Cup per papà. Pensiero a quanto è accaduto ieri: tante sono state le preghiere per il nuovo Papa: commozione di essere stati esauditi. Chiedevamo un "papa santo" e un "desiderio di vedere le cose in modo nuovo, come Francesco" ed è arrivato questo Padre, così amorevole. Ora tocca a noi, corrispondere a tanta luce e generosità.

 

"Il futuro della chiesa verrà fuori dai nuovi santi. Da uomini che sanno vedere più lontano degli altri perchè la loro vita abbraccia spazi più ampi. L'altruismo che rende libero l'uomo, si acquista solo nella pazienza delle piccole rinunce quotidiane a se stessi. Se oggi ci è difficile percepire Dio questo dipende dal fatto che è diventato troppo facile evitare noi stessi e lo stordimento di qualsiasi comodità ... E' necessario un prete che si metta a disposizione degli uomini, per essi è nella loro tristezza e nella loro gioia, nella loro speranza e nella loro angoscia. Dalla chiesa di oggi verrà fuori una chiesa che avrà perduto molto, essa diventerà più piccola, non potrà riempire molti degli edifici che avrà eretto, oltre che a perdere degli aderenti, perderà molti dei suoi privilegi nella società. Ma troverà di nuovo e con tutta l'energia che le è essenziale ciò che è sempre stato il suo centro: la fede in Gesù e i sacramenti, come servizio divino. Farà questo con fatica ... la renderà povera, la farà diventare una chiesa dei piccoli. A me sembra che si stanno preparando per la chiesa tempi difficili. La sua vera crisi è appena cominciata, ma io sono anche certissimo di ciò che rimarra alla fine: apparirà agli uomini come la patria, che dà ad essi la vita e la speranza dopo la morte." Joseph Ratzinger. 

 

«L’opzione fondamentale è scendere per le strade e cercare la gente: questa è la nostra missione. Il rischio che corriamo oggi è quella di una Chiesa autoreferenziale: simile al caso di molte persone che diventano persone paranoiche e autistiche, capaci di parlare solo a loro stesse». Card Jorge Mario Bergoglio

 

Nel confronto fra le due personalità, si nota la fiducia quasi primaverile di Papa Francesco, legata ad una missione semplice, popolare, dinamica, a fronte di una visione di fede luminosa, ma dai colori autunnali di Benedetto XVI, legata ad una fede soprattutto biblica e liturgica. Occorre unire le visioni conciliari, quasi impersonate ciascuna da un pontefice: Giovanni Paolo II è l'uomo della Lumen Gentium, col suo unire valore della gerarchia, fedeli e senso della comunione. Benedetto XVI è l'uomo della Dei Verbum e Sacrosanctium Concilim, col riportare tutto in alto, al primato di Dio, della Parola e dei Sacramenti; Papa Francesco è l'uomo della Gaudium et Spes, di una missione universale, piena di bontà, con al centro l'uomo e la croce. E' la strada della sintesi, del ritorno alle origini, a Giovanni XXIII, in una prospettiva di "santità".

15 Marzo 2013 Venerdì 

Nella sua prima omelia, Papa Francesco rifiuta di parlare in latino, e predica "a braccio". Modo diretto, semplice, comunicativo. Dal cuore. 

"Noi possiamo camminare quanto vogliamo, possiamo edificare tante cose, ma se non confessiamo a Gesù Cristo, la cosa non va. Diventeremo una ONG pietosa, ma non la Chiesa, sposa del Signore. Quando non si cammina, ci si ferma. Quando non si edifica sulle pietre cosa succede? Succede quello che succede ai bambini sulla spiaggia quando fanno i castelli di sabbia, tutto viene giù, è senza consistenza" Mi viene in mente una frase di Leon Bloy: "Chi non prega il Signore, prega il diavolo", perché "quando non si confessa Gesù Cristo - ha spiegato - si confessa la mondanità del diavolo, la mondanità del demonio".


"Il brano evangelico proposto dalla liturgia prosegue in realtà con una situazione speciale: Lo stesso Pietro che ha confessato Gesù Cristo, gli dice: 'Tu sei Cristo, il Figlio del Dio vivo. Io ti seguo, ma non parliamo di Croce. Questo non c'entra. Ti seguo ... senza la Croce. Quando camminiamo senza la Croce, quando edifichiamo senza la Croce e quando confessiamo un Cristo senza Croce non siamo discepoli del Signore: siamo mondani: siamo vescovi, preti, cardinali, papi, ma non discepoli del Signore!".

 

Un istante prima della elezione, avevamo annotato come essa avvenga alla vigilia di Pasqua "all'orizzonte sta la Croce". Ma non sapevamo cosa significasse. Il primo discorso di Papa Francesco, i suoi gesti, ce lo dimostrano. Uno stile di vita, dove in ogni piccola cosa non si cerca se stessi. E' dalle piccole rinunce di ogni giorno, che si costruiscono le grandi rinunce per amore. Vivere e insegnare la "pedagogia della croce".

 

La prima omelia di Papa Francesco: "Camminare, edificare, confessare" - Speciale Conclave elezioni del papa 2013 - Repubblica.it

 

"Lo Spirito Santo è l'anima della chiesa, la sua forza vivificante e unificante, colui che fa dei molti una unità. Non cediamo mai al pessimismo, a quella amarezza che il diavolo ci offre ogni giorno, allo scoraggiamento. Lo Spirito Santo fa trovare nuovi mezzi per la evangelizzazione " Papa Francesco, salutando i Cardinali nella Sala Clementina.

 

La collego alla frase di Coelho: "Non sei sconfitto quando perdi, ma quando desisti" e alla suggestione di A. V. sulla necessità dei "progetti", per chi ha responsabilità, per permettere agli altri di collocarsi, "venire fuori" e parteciparvi. Quale è il progetto del Papa? Quale è il nostro?

 

Funerali di Emilia Valicelli. Nata a Sain Maximin, cittadina della Provenza, lungo il tragitto Ventimiglia - Lourdes, residente in via Piumazzo.  Amputazione alle gambe: la figlia spesso ha chiesto la Comunione per lei e quante volte l'ho rimandata! Chiedo perdono e la grazia di farne uno dei punti di "progetto": amore alla Eucaristia, visita ai malati e dono del sacramento.

 

" La vecchiaia è la sede della sapienza della vita. I vecchi hanno la sapienza di avere camminato la vita, come i vecchi Simeone e la vecchia Anna al tempio, e quella sapienza ha fatto riconoscere loro Gesù. Doniamo questa sapienza ai giovani, come il buon vino che con gli anni diventa sempre più buono". Papa Francesco, salutando i Cardinali nella sala Clementina. 

 

16 Marzo 2013 Sabato 

"Avevo accanto a me l'arcivescovo emerito di San Paolo e anche prefetto emerito della Congregazione per il Clero, Claudio Hummes, un grande amico. Quando la cosa è divenuta un po' pericolosa, lui mi confortava, e quando i voti sono saliti a due terzi, momento in cui viene l'applauso consueto perché è stato eletto il Papa, lui mi ha abbracciato, mi ha baciato, e mi ha detto: "non ti dimenticare dei poveri". Quella parola è entrata qui - ha aggiunto il Pontefice toccandosi il capo -, i poveri, i poveri". "Poi subito, in relazione ai poveri, ho pensato a Francesco d'Assisi

"Poi ho pensato alle guerre e mentre lo scrutinio proseguiva ho sentito quel nome nel cuore. Francesco è l’uomo della pace, è colui che ama e custodisce il creato. L’uomo povero”. “Come vorrei una chiesa povera, dei poveri” ...

“Dovrebbe apparire chiaro che siamo chiamati tutti non a comunicare noi stessi ma piuttosto verità, bontà e bellezza in persona  Papa Francesco ai giornalisti

 

Credo opportuno il commento di Fabio Fazio: "Non ha forse creato questo Papa troppe attese?" Se pensiamo che sia lui a risolvere tutti i problemi della chiesa e del mondo, sicuramente andremo incontro a grande delusione. Ma se da lui accogliamo una strada, una indicazione e aiuto alla nostra responsabilità, allora le cose possono radicalmente cambiare. 

 

Giornata molto bella per le prime Confessioni dei bimbi di "terza". Tutta la mattina a studiare la regia, per una degna celebrazione in teatro: distribuzione di spazi, movimenti e gesti. Credo che il risultato sia stato buono (due genitori lo hanno sottolineato). Affido allo Spirito Santo l'evento di oggi, concluso con una Messa in cripta, partecipe e gioiosa, di ringraziamento per Papa Francesco. La smetterò, ma ancora ho bisogno di raccogliere parole e gesti del Papa, perchè mi si imprima bene nel cuore una direzione e uno stile.

 

Una delle due classi di Terza dopo la Prima Confessione
Una delle due classi di Terza dopo la Prima Confessione

17 Marzo 2013 Domenica

Gesù oggi ci consola con la presenza di tanta gente alle messe; alle 9,30 molti debbono rimanere in piedi. Pur frenato da eccessiva emozione, esprimo con sincerità i temi della fede, della misericordia e la gioia per il nuovo Papa.

Nel cuore, continuano gli interrogativi sul "senso e direzione del viaggio", a fronte degli appelli ad indicare con chiarezza una strada alla comunità e risposta ad una intima inquietudine.

 

Pomeriggio in teatro a sistemare. Mettendo a posto cartelloni, sedie e libretti, sento l'amore come "riordino delle cose" di casa. Per una accoglienza, per il piacere di stare insieme, vivere. Cosa di più normale, umano, umile, utile? Cosa di più facile? Unico ostacolo per me è la non abitudine: l'ordine, non è fra le cose che abbia imparato da piccolo: la vita in campagna ha una estetica diversa. La mamma avrebbe dovuto essere, non so, domestica in una ricca casa di città, per imparare e trasmettermi buon gusto, buone maniere, eleganza delle cose. Invece mi hanno trasmesso altro: senso del dovere, far conto delle cose, amore alla libertà, al lavoro autonomo, piacere di migliorarsi. Ma l'arte dell'ordine, no. Scopro che in qualche modo la carità è anche "il gesto della cameriera". Un preparare, servire, pulire, in silenzio, con fatica, senza pretese, col solo gusto di far in modo che la casa sia bella e ospitale. 

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 Da Papa Francesco, Omelia e Angelus della V domenica di Quaresima: "Oggi è domenica, accogliamoci tutti , salutiamoci, abbracciamoci ...  Dio non si stanca mai di perdonarci ... siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono"

Papa Francesco, omelia, nella chiesa di Sant'Anna - YouTube

 

"Sono una creatura leggera,

come una piuma, che ciascuno può spingere dove vuole, con un soffio.

Che valore ha una piuma pensante? Può lasciarsi accarezzare o calpestare.

Dio ha scelto questa piuma: fatta di mille microscopiche parti,

dà espressione a tutto e peso a nulla.

Non reca male, ma unita a tante piume può fare del bene: riscaldare e donare riposo"   

 

18 Marzo 2013 Lunedì.

Piove, ma nel cuore c'è il sole. Mi si chiede un progetto: il mio progetto è Gesù. La sua persona, da amare, conoscere, seguire. Il mio progetto è lo Spirito Santo, che conosce tutte le strade, i cuori degli uomini e le vie della guarigione. Il mio progetto è il Padre, che perdona sempre e chiede di non stancarci a chiedere perdono. 

 

Comincia una nuova settimana. La prima persona che incontro è Suor Eufemia, cui chiedo una preghiera perchè mercoledì ci sia il sole, per fare la Via Crucis. Il Papa pure chiede di pregare per lui: lo farò col primo rosario del giorno. Ringrazio ancora Dio per Papa Francesco: un Padre Spirituale, chiaro, convincente, esigente, universale. Abbiamo una guida. Dobbiamo pregare tanto per lui, perchè sarà oggetto di attacchi del diavolo inimmaginabili. Il diavolo userà ogni mezzo per fermarlo, infangarlo, annichilirlo, coi suoi inganni. Ma siamo partecipi della fiducia che il Papa ha nello Spirito, nella Croce, nella Misericordia, nella Madonna, nella grazia dei poveri. La sua fede vincerà ogni inganno, ma dobbiano sempre pregare per lui.

 

Il progetto è Gesù. I suoi mezzi sono la verità del Credo, la vita di fede, speranza e amore; la grazia dei sacramenti, soprattutto Penitenza ed Eucaristia; la preghiera. Gesù ci invita ad andare verso gli uomini, con la dolcezza del Natale, la serietà della Vita Pubblica, la radicalità della Pasqua: offrire se stessi, soffrire e morire. Gesù è venuto per gli uomini, ma spesso rimane solo: col Padre, o ieri, con la donna. Non più tensione fra solitudine e comunione, casa e strada, parroco e pellegrino. In Gesù tutto è in perfetta armonia.

 

Quello che manca nel servizio pastorale attuale è una seria disponibilità alla Confessione. Gesù va verso le persone, ma spesso lascia che esse vengano a lui, accogliendole. Organizzare questo servizio alla misericordia, che è la parte più alta del vangelo. Il Papa lo dice citando il teologo Kasper: "la misericordia cambia tutto"

 

Il primo Angelus di Papa Francesco: «La misericordia cambia tutto» - Il Sole 24 ORE

 

Vangelo di oggi: "Io sono la luce del mondo" E' lo spirito del Natale. Gesù è luce con la sola sua presenza. Il Papa è "luminoso" per le sue parole e gesti, ma anche se queste venissero meno, è la presenza a manifestare la luce. Più l'apparire è umile e amorevole, più risplende.

Nello stemma di Papa Francesco appare in basso a destra il fiore di nardo, simbolo di S. Giuseppe, assieme alla stella, simbolo di Maria. Coincidenza della data di Insediamento ufficiale con S. Giuseppe, di cui il Papa è particolarmente devoto. Coincidenza fra il tema della prima domenica da Papa e il motto "Miserando atque eligendo" (Guardato con misericordia ed eletto). Il sole, le tre lettere di Gesù con croce, i tre chiodi, sono il simbolo dei Gesuiti.

 

19 Marzo 2013 Martedì - Solennità di S. Giuseppe

"Non temere di prendere con te Maria" Inizio giornata col rosario, affidando ogni intenzione a a San Giuseppe e Maria. Comunione con Papa Francesco alla sua Messa di investitura. Pensiero di vivere il prossimo anno con un progetto coraggioso su Eucaristia e Famiglia. Con una invocazione accorata a Dio per la nostra chiesa, per la comunità parrocchiale, per tutte le famiglie, per le vocazioni a sacerdozio e matrimonio. Acoglienza e ricerca di sofferenti, bambini, giovani, stranieri, anziani e malati. Nella audace mitezza di Papa Francesco. 

 

Come fare a realizzare un programma simile, ad evitare che sia la solita utopia, per infiammare un attimo e attraversare poi giorni di impotenza e delusione? Cosa rimane veramente alla fine della nostra vita? L'amore fedele.

Si costruisce l'amore fedele, imparando l'arte del morire a se stessi. Non c'è obiettivo più grande al nostro volere. Questa è la vera Pasqua. La parte positiva, costruttiva, viene dallo Spirito; la parte negativa, la penitenza che elimina gli ostacoli, viene da noi stessi. 

 

Ipotesi di un programma ascetico:

Lavorare: O. ordinare e organizzare (S. Giuseppe uomo di bottega)

Pregare: R. richiedere e ringraziare (S. Giuseppe uomo di preghiera

Amare: A. ascoltare e accogliere (S. Giuseppe uomo di silenzio)

Unione di universale (Roma) a particolare (Piumazzo). Il Papa inizia la celebrazione con una preghiera sulla tomba di Pietro: tutto nasce là dove l'anima dona completamente la vita. 

 

"San Giuseppe è il «custode» e esercita questa custodia con umiltà, nel silenzio, ma con una presenza costante e una fedeltà totale, anche quando non comprende. Giuseppe, custode anche della Chiesa, vive nella costante attenzione a Dio, aperto ai suoi segni, disponibile al suo progetto, non tanto al proprio». Omelia inizio Pontificato

 

"Comincia ad apparire in te uno sguardo di padre" Collego questa strana frase, ad una sensazione nuova, legata a due eventi: la parola di Papa Francesco sulla paternità come "presenza costante e fedeltà totale" e quanto accade durante e dopo il funerale di Elide Bergonzini. Una serie di "fastidi", cui cerco di rispondere con totale pazienza, senza osservazioni ad alcuno, senza rabbie, ribellioni, ma accogliendo tutto, dopo lotta interiore, come croce benedetta, il "morire a se stessi", tanto invocato al mattino. Vittoria straordinaria, dolcissima, il cui frutto è una percezione nuova della vita e del ministero. Scompare in un istante quel sentirsi inadeguati, sopravvenendo un bisogno di "presenza costante e fedeltà"

20 Marzo 2013 Mercoledì

 Una grande penitenza è "quella amarezza che ogni giorno il diavolo ci offre" cui non cedere, ma in ragione del dolore profondo che procura, offrirla, per la liberazione dall'attaccamento a noi stessi e perchè il mondo divenga più bello. In positivo si tratta di mantenere lo sguardo su Gesù, sulla sua misericordia: "Se rimanete nella mia Parola, sarete davvero miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi".

 

"Accetta con serenità il combattimento che ti attende domani, che spesso ci abbliga ad affrontare situazioni, che lo Spirito reputa indispensabili, per il prosieguo del nostro cammino"

 

"Dio non desidera una casa costruita dall’uomo, ma desidera la fedeltà alla sua Parola, al suo disegno; ed è Dio stesso che costruisce la casa, ma di pietre vive segnate dal suo Spirito. E Giuseppe è “custode”, perché sa ascoltare Dio, si lascia guidare dalla sua volontà, e proprio per questo è ancora più sensibile alle persone che gli sono affidate, sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attento a ciò che lo circonda, e sa prendere le decisioni più sagge." Papa Francesco, Omelia di insediamento, 19 Marzo

21 Marzo 2013 Giovedì -  Primo giorno di Primavera

Via Crucis 2013, "benedetta" dalla pioggia, segno dello Spirito. Vigilia di apprensioni, preoccupazioni fino all'utimo istante. Preparazione in teatro che piano piano si riempie, specialmente dei bimbi del catechismo e genitori. Il proiettore smette di funzionare: le immagini erano l'unico segno rimasto. Poi, con grande compostezza tutto riparte, la buona organizzazione dei giovani porta il suo frutto e si percepisce quasi fisicamente la presenza dello Spirito, che conduce alla Croce, unisce e muove la comunità. Gioia interiore di tutti. 

 

Come rispondere al nostro peccato? Lungo via S. Cesario, all'altezza della casa Campi Roncarati, una risposta: Con una via di "penitenza costante", che sia innanzitutto servizio amorevole ai fratelli. Accettare le croci che ogni giorno il Signore manda, portare con premura quelle degli altri, trovare forza e speranza nella preghiera, mantenersi umili, nascosti, fedeli. Sperando che "quel giorno" tutto si componga e "non vengano più ricordate le cose passate". Per essere santi in terra occorre essere irreprensibili; ma per noi, peccatori, solo la strada di una fiduciosa penitenza, che ci renda puri in cielo. Dopo la pioggia di ieri oggi un gran sole

La vita è un traboccare dei doni di Dio
La vita è un traboccare dei doni di Dio
Primavera con Maria, che ringraziamo della bella Via Crucis e del dono dello Spirito
Primavera con Maria, che ringraziamo della bella Via Crucis e del dono dello Spirito

✿⊱ Gianna Nannini - Inno ✿⊱ - YouTube

 

22 Marzo 2013 Venerdì 

Giornata senza benedizioni alle case. Dopo il grande mercoledì della Via Crucis, in bici a San Luca a ringraziare Maria. Le anime saranno salvate dal nostro amore. Se amate, sono salve anche quanti non credono. Credendo, essi stessi diverranno salvezza per altri. Come ama Gesù? Venendo nel mondo, caricandosi dei peccati, parlando, guarendo e morendo in croce. Chiama un gruppo vicino a sè. "Il chiamare" è il punto che a me manca maggiormente. 

 

Siamo avvolti da una grazia traboccante, ora, ieri, dentro, fuori. Non è necessario che si veda o si senta. I sentimenti e le sensazioni umane, non sempre colgono questa grazia traboccante. Lungo via San Lorenzo, a Calcara, vedo alla porta un vecchietto. Sta sull'uscio e per passarsi il tempo guarda chi passa. Vita apparentemente rassegnata, sonnolenta, povera. Se solo un istante si rendesse conto della possibilità infinita che è nella sua vita: accogliere e donare Dio. 

 

"E così giungo ad una seconda ragione del mio nome. Francesco d'Assisi ci dice: lavorate per edificare la pace! Ma non vi è vera pace senza verità! Non vi può essere pace vera se ciascuno è la misura di se stesso, se ciascuno può rivendicare sempre e solo il proprio diritto, senza curarsi allo stesso tempo del bene degli altri, di tutti, a partire dalla natura che accomuna ogni essere umano su questa terra.

Uno dei titoli del Vescovo di Roma è Pontefice, cioè colui che costruisce PONTI, con Dio e tra gli uomini. Desidero proprio che il dialogo tra noi aiuti a costruire ponti fra tutti gli uomini, così che ognuno possa trovare nell'altro non un nemico, non un concorrente, ma un fratello da accogliere ed abbracciare! Le mie stesse origini poi mi spingono a lavorare per edificare ponti. Infatti, come sapete la mia famiglia è di origini italiane; e così in me è sempre vivo questo dialogo tra luoghi e culture fra loro distanti, tra un capo del mondo e l'altro, oggi sempre più vicini, interdipendenti, bisognosi di incontrarsi e di creare spazi reali di autentica fraternità.

In quest'opera è fondamentale anche il ruolo della religione. Non si possono, infatti, costruire ponti tra gli uomini, dimenticando Dio. Ma vale anche il contrario: non si possono vivere legami veri con Dio, ignorando gli altri. Per questo è importante intensificare il dialogo fra le varie religioni, penso anzitutto a quello con l'Islam, e ho molto apprezzato la presenza, durante la Messa d'inizio del mio ministero, di tante Autorità civili e religiose del mondo islamico. Ed è pure importante intensificare il confronto con i non credenti, affinché non prevalgano mai le differenze che separano e feriscono, ma, pur nella diversità, vinca il desiderio di costruire legami veri di amicizia tra tutti i popoli. Lottare contro la povertà sia materiale, sia spirituale; edificare la pace e costruire ponti. Sono come i punti di riferimento di un cammino" Papa Francesco 22/3

PONTIFEX, significa colui che "costruisce ponti". fra gli uomini, coi lontani, coi poveri, con Dio
PONTIFEX, significa colui che "costruisce ponti". fra gli uomini, coi lontani, coi poveri, con Dio

23 Marzo 2013 Sabato

Giornata piena di oppressione. Una telefonata mattutina col Vicario, motivata da pura cortesia, si trasforma in una ennesima "graticolata" sul tema di chiesa e terremoto. Agitazione, arrabbiatura, impotenza. La notizia della pioggia persistente domani, aumenta i disagi, già gravi, di una messa solenne in un posto angusto come il teatro.

 

Occorre alzare lo sguardo. Leggo Gesù di Ratzinger su domenica delle Palme. In un contesto di "pellegrinaggio" il Maestro e i suoi salgono verso Gerusalemme e la Pasqua. Tutto parla di regalità, promesse divine, umiltà, gioia; presenza di bimbi e di poveri, asinelli e olivi; per una offerta totale di se stessi. Se viviamo un'ora difficile e misera, non è segno che stiamo sulla strada giusta, ormai prossimi alla meta? I giovani sono a Bologna; cerco di pregare, vegliare.

 

"Gesù è morto per il suo popolo ed è morto per tutti. Ma questo non va inteso nel senso della globalità: vuol dire che Gesù è morto per ciascun uomo singolarmente. Ogni cristiano deve dunque dire: «Cristo è morto per me». È questa la massima espressione dell’amore di Gesù per ogni uomo. E dalla consapevolezza di questo amore dovrebbe nascere un grazie. Un grazie talmente profondo e appassionato che potrebbe anche trasformarsi in lacrime di gioia sul volto di ogni fedele" Papa Francesco

24 Marzo 2013 Domenica delle Palme - Vigilia della Annunciazione

"Tu non hai voluto nè sacrificio nè offerta, un corpo invece mi hai preparato, Allora io ho detto: Ecco io vengo, Signore, a fare la tua volontà" Salmo 39.7 

La ressa di persone che vogliono entrare, col teatro che non riesce a contenerle, è simbolo della strada da percorrere: spalancare il cuore apostolico, allargarvi lo spazio d'accoglienza, perchè ciascuno vi possa entrare. Trionfo e persecuzione sono parte di un unico mistero. 

 

Il disagio che proviamo, con la pioggia, senza chiesa, in un giorno con tanti fedeli, ci porti a pregare per la soluzione del problema, l'arrivo delle autorizzazioni. Se Dio permette questo, c'è una ragione d'amore: vuole che puntiamo di più sulla fede, su una accoglienza sua in un cuore umile, pacificato, servizievole. Dio abita e si diffonde nel cuore di chi crede.

Giornata bellissima nonostate i disagi. I consigli dei catechisti, il lavoro preparatorio delle suore, la collaborazione di Stefano, Luigi e Gerry, permettono uno svolgimento ordinato e dignitoso. Il Coro, i tanti bambini, la presenza di don Giulio, danno solennità vera. Manca Jasmin, che raggiunge il papà a Napoli per un delicatissimo intervento chirurgico. 

 

All'Angelus, il Papa affida a Maria la Settimana Santa:  

"Invochiamo l’intercessione della Vergine Maria affinché ci accompagni nella Settimana Santa. Lei, che seguì con fede il suo Figlio fino al Calvario, ci aiuti a camminare dietro a Lui, portando con serenità e amore la sua Croce, per giungere alla gioia della Pasqua. La Vergine Addolorata sostenga specialmente chi sta vivendo situazioni più difficili. A Maria affido in particolare voi, carissimi giovani, e il vostro itinerario verso Rio de Janeiro. A luglio a Rio! Preparatevi spiritualmente il cuore.

 

Buon cammino a tutti!

Bonne route à tous !

I wish you all much joy on your journey.

Alles Gute für euren Weg auf Ostern hin und nach Rio!

¡Buen camino para todos!

Um bom caminho a todos!

 

Bisogno di silenzio, di intimità con Dio e se stesso. 

Dopo ostacoli e "tentazioni" di tristezza e ribellione, 

la Settimana Santa inizia con una profonda gioia e pace,

visione di un grande cammino, un compito, una possibilità,

speranza che riposa nella guida di Gesù, attraverso Papa Francesco. 

Alte, precise e belle, le indicazioni ogni giorno del nostro Pastore. 

Le troviamo nel sito News.va.it: "le parole del Papa".

 

Nomadi - Abbi cura di te - YouTube

 

1. "Gesù entra in Gerusalemme. La folla dei discepoli lo accompagna in festa, i mantelli sono stesi davanti a Lui, si parla di prodigi che ha compiuto, un grido di lode si leva. E' questa è la prima parola che vorrei dirvi: GIOIA! Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall'aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! E in questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo tante volte, e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù! Noi accompagniamo, seguiamo Gesù, ma soprattutto sappiamo che Lui ci accompagna e ci carica sulle sue spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza che dobbiamo portare in questo nostro mondo. E, per favore, non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù

 

2. Seconda parola: CROCE. Gesù entra a Gerusalemme per morire sulla Croce. Ed è proprio qui che splende il suo essere Re secondo Dio: il suo trono regale è il legno della Croce! Penso a quello che Benedetto XVI diceva ai Cardinali: Voi siete principi, ma di un Re crocifisso. Quello è il trono di Gesù. Gesù prende su di sé... Perché la Croce? Perché Gesù prende su di sé il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, di tutti noi, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l'amore di Dio. La croce di Cristo abbracciata con amore mai porta alla tristezza, ma alla gioia, alla gioia di essere salvati e di fare un pochettino quello che ha fatto Lui quel giorno della sua morte.

 

3. Oggi in questa Piazza ci sono tanti giovani: da 28 anni la Domenica delle Palme è la Giornata della Gioventù! Ecco la terza parola: GIOVANI! Cuore giovane! Voi portate la Croce pellegrina attraverso tutti i continenti, per le strade del mondo! La portate rispondendo all'invito di Gesù «Andate e fate discepoli tutti i popoli» (cfr Mt 28,19), che è il tema della Giornata della Gioventù di quest'anno. Ormai siamo vicini alla prossima tappa di questo grande pellegrinaggio della Croce. Guardo con gioia al prossimo luglio, a Rio de Janeiro! Preparatevi bene, soprattutto spiritualmente nelle vostre comunità". Papa Francesco: Omelia Domenica delle Palme

25 Marzo 2013 Lunedì della Settimana Santa

      "Durante la Settimana Santa ci si ferma: giorno per giorno, ora per ora, regoliamo i nostri orologi e il nostro tempo a quel momento cruciale per la storia dell'umanità. Fermi, zitti, Dio si prepara a morire, Cristo celebra la sua presenza nell'ultima Pasqua, la nuova, viene arrestato, condannato, ucciso, sepolto, risorge. In questa preziosa settimana, qualunque cosa faremo, in ufficio, a scuola, a casa, potremo fermarci, socchiudere gli occhi e pensare a Cristo, ai suoi sentimenti, alla sua angoscia, alla sua bruciante passione, al suo desiderio".

 

Maria versa sui piedi di Gesù profumo di nardo, in grande quantità. Il suo amato sta per morire e lei lo onora col prezioso "profumo del re" (Cantico dei Cantici). Non dice nulla, non si adegua alla inerte normalità degli altri, ma compie un gesto straordinario di festa, tenerezza, umiltà, fragranza, amore ... Inutile apparentemente. Nulla è più utile dell'amore.

 

Sul gradino della chiesa, verso via Marx, un piccione sta accovacciato, immobile. Passano le ore, lui ancora lì, in mezzo ai suoi resti. E' malato, forse domani morirà. In questo anfratto di legno e pietra, sente la pace da oltre la parete ...

"Grazie di questo rifugio / delle ali e dei voli che ho potuto fare / dei giorni di sole e quelli di pioggia / grazie dei compagni, del cibo e del vento / di un posto in cui poter morire / delle briciole che mi offrono / in una notte che aspetta l'aurora.

26 Marzo 2013 Martedì 

Ogni martedì incontro coi sacerdoti di zona. il Maestro reputa importantissimo questo momento: "Siate una cosa sola, perchè il mondo creda". Unità potentissima, perciò il diavolo fa tutto per spezzarla. La nostra fragile umanità vi presta il fianco. Viaggio verso Castelfranco come un andare da profeti, uomini di Dio, perchè lo sono, nella misura della mia fede. 

 

Durante le benedizioni scopro, in case diverse, due donne evangeliche pentecostali. Piumazzo piccolo microcosmo: cattolici, ortodossi, evangelici, islamici ... Chi appartiene come praticante a gruppi religiosi minoritari è in genere più fervente; c'è una spiegazione anche psicologica. Papa Francesco invita ad abbracciare tutti, ad avere stima e affetto con tutti e testimoniare la fede cattolica, non ponendosi "contro", ma "a favore", sottolineando il proprio.

 

Leggo di Adriana Zarri "Quasi una preghiera", libro regalatomi da Flavia Rondina. Spiritualità concreta e semplice, legata alle stagioni, ai lavori quotidiani, nella trasparenza dei vangeli e del cammino della chiesa, sempre più orientato al recupero di una umanità buona. Da S. Cuppini indicazione dell'opera "le correzioni", famoso romanzo sulle relazioni, di Jonathan Franzen.

 

Don Paolo Giordani di Castelfranco, dice che facebook è oggi uno strumento pastorale quasi indispensabile. E' ingegnere, ma non maniaco della tecnologia, della modernità per se stessa. La sua saggezza lo porta a valutare che la via comunicativa attuale, specialmente in ambito giovanile, si orienta molto, se non unicamente, a questa forma. Mi frena la troppa attitudine a questo strumento indiretto, quando il lavoro personale da compiere è più sul rapporto diretto. 

 

Fino a poco tempo fa, in via Oberdan 111 abitava Beltrami Rina, una anziana signora, con badante, anzi con tante badanti, essendo durata a lungo la sua infermità. Piena di mitezza e di pazienza, di umanissima fede. E' morta un anno fa, ora la casa è stata venduta a due giovani, lei originaria di Spilamberto, lui di Castelfranco, che hanno trasformato i vecchi ombrosi ambienti, in un locale fresco, luminoso e colorato, con una bimba piccola che vogliono battezzare. E' Piumazzo che continua: chi arriva alla meta e la gioia di chi riparte nel cammino

27 Marzo 2013 Mercoledì della Settimana Santa

Il vivere cristiano incrocia sia il plauso degli altri sia l'ostilità. Papa Francesco vive ora l'ingresso trionfale delle Palme: il mondo intero a ragione lo ama. Chissà in quale recesso del suo vivere, sta lavorando la croce? Prego per lui, perchè non soccomba alla prova e l'umanità continui ad avere una bella guida. Noi stessi siamo testimoni: plauso od ostilità sono indifferenti, conta la fedeltà. Siamo per gli altri, ma non dipendiamo dagli altri. Il riferimento è la bontà infinita di Dio, che oggi mi manda nella nostra Scuola Materna, per la benedizione.

 

Che cosa significa seguire Gesù nel suo cammino sul Calvario verso la Croce e la Risurrezione? Nella sua missione terrena, Gesù ha percorso le strade della Terra Santa ... Dio non ha aspettato che andassimo da Lui, ma è Lui che si è mosso verso di noi, senza calcoli, senza misure. Dio è così: Lui fa sempre il primo passo, Lui si muove verso di noi. In Lui Dio ci ha dato la certezza che è con noi, in mezzo a noi. «Le volpi – ha detto Lui, Gesù – le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo» (Mt 8,20). Gesù non ha casa perché la sua casa è la gente, siamo noi, la sua missione è aprire a tutti le porte di Dio.

 

Vivere la Settimana Santa è entrare sempre più nella logica di Dio, nella logica della Croce, che non è prima di tutto quella del dolore e della morte, ma quella dell'amore e del dono di sé che porta vita. Seguire, accompagnare Cristo, rimanere con Lui, esige un "uscire", uscire. Uscire da se stessi, da un modo di vivere la fede stanco e abitudinario. Spesso ci accontentiamo di qualche preghiera, di una Messa domenicale distratta e non costante, di qualche gesto di carità, ma non abbiamo questo coraggio di "uscire" per portare Cristo. Dio pensa sempre con misericordia: non dimenticate questo. Dio pensa sempre con misericordia: è il Padre misericordioso! Vuole che apriamo le porte del nostro cuore, della nostra vita, delle nostre parrocchie - che pena tante parrocchie chiuse! - dei movimenti, delle associazioni, ed "uscire" incontro agli altri, farci noi vicini per portare la luce e la gioia della nostra fede. Uscire sempre! E questo con amore e con la tenerezza di Dio, nel rispetto e nella pazienza, sapendo che noi mettiamo le nostre mani, i nostri piedi, il nostro cuore, ma poi è Dio che li guida e rende feconda ogni nostra azione". Papa Francesco. Udienza generale del 27 marzo

 

Renato Zero "Sorridere Sempre" - inedito da "Puro Spirito" - YouTube

Magdi Allam, battezzato da pochi anni, ha abiurato la Fede cristiana. La Chiesa, dice, è troppo debole verso l'Islam. Le sue aperture sarebbero atti di sudditanza, non di fede. Non sono d'accordo. C'è una coerenza adamantina in Papa Francesco. Parla sempre di "croce" e non cade nell'equivoco di una visione mondana del cristianesimo. Sa bene come la "apertura", accanto all'abbraccio e alla conquista di tutti, comporti non di meno il disprezzo e il martirio. 

28 Marzo 2013 Giovedì Santo

"Uscire" è la parola guida nella Udienza generale di Papa Francesco. "Che pena tante parrocchie chiuse!" dice, in uno dei suoi fuori testo. "Uscire da se stessi" precisa, significa vedere le persone che aspettano l'amore e l'abbraccio di Dio. I suoi occhi ci fanno vedere tutte queste creature, vicine a noi, che attendono il nostro movimento verso di loro, o essere accolte nel loro movimento verso di noi. L'ostacolo è sempre il medesimo: le cose, gli affanni, "la stanchezza e l'abitudine". 

 

Ritorna un malessere fisico generale, specie di ricaduta influenzale, quasi a suggello di un periodo difficile, alla vigilia del Triduo. Contestualmente il Papa aiuta in una visione buona delle cose, indica orizzonti nuovi. Questo fa bene anche alla salute. I problemi, in casa e fuori, rimangono, forse si aggraveranno ancora, ma non devono scoraggiare, piuttosto essere accolti per potere a nostra volta "saper indirizzare allo sfiduciato una parola". E' bello fare la carità, ma è bello anche ricevere la carità.

 

Chiedo alla Madonna di vivere con fede la Pasqua, in preghiera e pace. Ringrazio Dio e tutti di questa Quaresima e anche delle offerte generose per i lavori della chiesa. Maria e lo Spirito Santo ispirino un cammino dopo Pasqua, fatto di apertura, in un amore semplice e sincero. Che la parrocchia si metta sulle strade di un esodo, "un uscire da se stessa" per andare incontro a tutti e accoglierli, in modo concreto, personale, affettuoso, specialmente chi sta male, chi ha più bisogno di aiuto. Continueremo a seguire gli insegnamenti del Papa, giorno per giorno, le azioni che ci indica, allegri, fiduciosi, senza "preoccuparci del domani" perchè è nelle mani di Dio. A noi l'oggi. 

 

 "L'olio prezioso che unge il capo di Aronne non si limita a profumare la sua persona, ma si sparge e raggiunge "le periferie". Il Signore lo dirà chiaramente: la sua unzione è per i poveri, per i prigionieri, per i malati e per quelli che sono tristi e soli. L'unzione, cari fratelli, non è per profumare noi stessi e tanto meno perché la conserviamo in un'ampolla, perché l'olio diventerebbe rancido … e il cuore amaro.
Il buon sacerdote si riconosce da come viene unto il suo popolo; questa è una prova chiara. Quando la nostra gente viene unta con olio di gioia lo si nota: per esempio, quando esce dalla Messa con il volto di chi ha ricevuto una buona notizia. La nostra gente gradisce il Vangelo predicato con l'unzione, gradisce quando il Vangelo che predichiamo giunge alla sua vita quotidiana, quando scende come l'olio di Aronne fino ai bordi della realtà, quando illumina le situazioni limite, "le periferie" dove il popolo fedele è più esposto all'invasione di quanti vogliono saccheggiare la sua fede. La gente ci ringrazia perché sente che abbiamo pregato con le realtà della sua vita di ogni giorno, le sue pene e le sue gioie, le sue angustie e le sue speranze. E quando sente che il profumo dell'Unto, di Cristo, giunge attraverso di noi, è incoraggiata ad affidarci tutto quello che desidera arrivi al Signore: "preghi per me, padre, perché ho questo problema", "mi benedica, padre", "preghi per me", sono il segno che l'unzione è arrivata all'orlo del mantello, perché viene trasformata in supplica, supplica del Popolo di Dio. Quando siamo in questa relazione con Dio e con il suo Popolo e la grazia passa attraverso di noi, allora siamo sacerdoti, mediatori tra Dio e gli uomini. Ciò che intendo sottolineare è che dobbiamo ravvivare sempre la grazia e intuire in ogni richiesta, a volte inopportuna, a volte puramente materiale o addirittura banale - ma lo è solo apparentemente - il desiderio della nostra gente di essere unta con l'olio profumato, perché sa che noi lo abbiamo" Papa Francesco, Messa del Crisma

29 Marzo 2013 Venerdì Santo

Giornata intera passata negli ospedali. In mattinata a Castelfranco per ausili proici di papà: dopo avere girato uffici e negozi, quando ormai ho nelle mani la agognata carrozzina, si evince che, per questioni di residenza, L'USL locale non è autorizzata a rilasciarla. /  Il dolore crescente all'addome, consiglia al parroco immediata visita medica: ecografia urgente, visita specialistica, disponibilità piena all'Ospedale Toniolo di Bologna. Oltre ad avere dato un nome al male, accanto alle medicine, porto a casa i volti di quei medici, che dopo aver offerto la loro preziosa competenza, si congedano dicendo: "dica una preghiera per me, Padre". Venerdì Santo intenso, suggellato da una celebrazione serale molto bella, nonostate i non tanti fedeli.

Papa Francesco davanti ai ragazzi del carcere predica breve e oggi fa predicare P. Raniero

30 Marzo 2013 Sabato Santo 

1 "Cari fratelli e sorelle, nella nostra vita abbiamo paura delle SORPRESE di Dio! Egli ci sorprende sempre! Il Signore è così. Non chiudiamoci alla novità che Dio vuole portare nella nostra vita! Siamo spesso stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela. Non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare.

2.  Abbiamo bisogno che l'Amore ci dica: perché cercate tra i morti colui che è vivo? I problemi, le preoccupazioni di tutti i giorni tendono a farci chiudere in noi stessi, nella tristezza, nell'amarezza… e lì sta la morte. Non CERCHIAMO lì Colui che è vivo!

Se fino ad ora sei stato lontano da Lui, fa' un piccolo passo: ti accoglierà a braccia aperte. Se ti sembra difficile seguirlo, non avere paura, affidati a Lui, stai sicuro che Lui ti è vicino, è con te e ti darà la pace che cerchi e la forza per vivere come Lui vuole.

3. I due uomini in abito sfolgorante introducono un verbo fondamentale: RICORDARE. «Ricordatevi come vi parlò, quando era ancora in Galilea… Ed esse si ricordarono delle sue parole» (Lc 24,6.8). Fare memoria di quello che Dio ha fatto e fa per me, per noi, fare memoria del cammino percorso; e questo spalanca il cuore alla speranza per il futuro. Impariamo a fare memoria di quello che Dio ha fatto nella nostra vita! In questa Notte di luce, invocando l'intercessione della Vergine Maria, che custodiva ogni avvenimento nel suo cuore (cfr Lc 2,19.51)" . Papa Francesco Notte di Pasqua

 

Giornata di corsa, in linea col consiglio dei medici "antibiotici e riposo". Ufficio di Lettura del Sabato Santo davanti a Maria, mamma di Mina, in Camera ardente: contesto commovente per celebrare il mistero di Cristo nel sepolcro. Confessioni belle, incalzanti e preparazione degli spazi per la sera. Difficoltà a formare un pensare ordinato, tante numerose le sollecitazioni, in un corpo stanco e debole. Forse è volere divino questo svuotamento, perchè l'agire sacerdotale poggi più sulla fede che su umana vigoria. Sognare, gioire, riposare ...

 

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31 Marzo 2013 DOMENICA DI RISURREZIONE

Pasqua bella, col sole e tanta gente alle messe. Teatro pieno di sedie, disposte con cura negli spazi. Voce roca del celebrante, ma cuore caldo, reso ancora più gioioso dal bel servizio al canto dei giovani. Anche alle 11,00 tanta gente, ordine e devozione. Prima di uscire, molti si accostano al fonte battesimale per l'abluzione.

Piccolo incidente alle 14,00 nei campi da gioco: inopportuna discussione con alcuni ragazzini extracomunitari sulle regole, sbagliando entrambi nei toni. Sono più grande e sta a me dare l'esempio. Poi è Pasqua, non bisogna arrabbiarsi. Vivo il tutto come "croce" e nel contempo tema su cui riflettere per un futuro d'amore più grande.  

Fra spruzzatine di pioggia, pomeriggio in PFS (Papa Francesco Style): "uscire" verso persone che hanno bisogno di conforto e speciale amore. Passeggiata per le vie (deserte) del paese, per entrare in case di ammalati, anziani, sofferenti, a portarvi l'augurio di Buona Pasqua. Tanti incontri meravigliosi. Capisco come la vita (cristiana) non è darsi pensieri su programmi, ma mettersi ad aiutare chi ha bisogno e confortare chi soffre. Ce ne sarà sempre, tutti i giorni, in tutti i luoghi. Facendo così Gesù risorge, negli umili gesti d'amore Gesù risorge. 

Palazzi inondati di luce su Via delle Grazie
Palazzi inondati di luce su Via delle Grazie

1 Aprile 2013 Lunedì dell'Angelo

Pasqua come rapporto personale con Gesù, il vivente, il Signore. Ci sono molte cose da fare, anche oggi, domani e dopodomani, ma "l'unica cosa necessaria" è quella scelta da Maria. 

 

Qui si compie il Cammino della Fede (5)

 

Leonard Cohen - Show Me The Place - YouTube

 

 

Primavera. Foto di Luigi Balestri
Primavera. Foto di Luigi Balestri