PER RIFLETTERE

La dignità dell’uomo

Per me, è il testo più importante della storia umana. S’indirizza a tutti, credenti e non, e rimane dopo venti secoli, l’unica luce che brilla ancora nelle tenebre fatte di violenza, di paura, di solitudine in cui è stato gettato l’Occidente dal proprio orgoglio ed egoismo». Con queste parole Gilbert Cesbron sintetizza le Beatitudini. Nel Vangelo di Matteo le Beatitudini non sono un discorso qualsiasi ma “il discorso dei discorsi”, il programma di vita che i discepoli di Gesù devono abbracciare e far diventare “luce del mondo e sale della terra”. Dalla cattedra della montagna Gesù non pronuncia delle semplici esortazioni o delle raccomandazioni; parla con autorità, legifera, detta un nuovo codice di vita, delle nuove regole di comportamento. Le beatitudini non sono facoltative, non riguardano un numero ristretto di persone: sono i nuovi comandamenti del cristiano. Infatti come Mosè è salito sul monte per ricevere da Dio le tavole della legge, così Gesù sale sul monte per consegnare la nuova alleanza ai suoi amici. Qual è la differenza fondamentale? Sostanzialmente un nuovo modo di concepire il rapporto con Dio. La legge antica ha un linguaggio giuridico, la seconda esperienziale; la prima sembra “calare dall’alto”, la seconda passa attraverso una “parola che si è fatta carne”. Mi spiego meglio. Gesù per primo è il “beato” proprio perché povero, mite, puro di cuore e così via; sembra dirci: “Io ho provato la strada della povertà e vi assicuro che è la via migliore, la strada di una nuova umanizzazione, un codice comportamentale che vi renderà veramente felici”. Gesù propone come modello non delle parole scritte su tavole di pietra, ma la sua stessa vita, la sua esperienza, i suoi sentimenti, il suo cuore. Le beatitudini non sono solo la “Magna carta” del cristiano, ma anche “luogo antropologico” che rivela all’uomo la sua vera identità. Vi è un luogo profondo nell’animo umano che rimane sconosciuto, quasi velato; le Beatitudini rivelano questo luogo, svelano all’uomo il senso della sua vera natura, fanno riemergere l’antica effige, la sua vera natura di figlio, la dignità dell’“imago Dei”. Sulla montagna delle beatitudini Gesù non ci parla di Dio ma dell’uomo, rivela la vera e autentica dignità della natura umana.

L’ipocrisia è un virus nell’ombra, la preghiera lo vince!

Non ha un colore l’ipocrisia, piuttosto gioca con le mezze tinte. Si insinua e seduce in “chiaroscuro”, con “il fascino della menzogna”.Papa Francesco, partendo dal brano del Vangelo di Luca – Gesù e i discepoli in mezzo a una calca che si calpesta i piedi tanto è fitta – mette in luce lo schietto avvertimento di Cristo ai suoi: “Guardatevi dal lievito dei farisei”. “È una cosa piccolissima” il lievito, osserva Francesco, ma per come Gesù ne parla è come se volesse dire “virus”. Come “un medico” che dice “ai suoi collaboratori” di fare attenzione ai rischi di un “contagio”: “L’ipocrisia è quel modo di vivere, di agire, di parlare che non è chiaro. Forse sorride, forse è serio… Non è luce, non è tenebra… Si muove in una maniera che sembra non minacciare nessuno, come la serpe, ma ha il fascino del chiaroscuro. Ha quel fascino di non avere le cose chiare, di non dire le cose chiaramente; il fascino della menzogna, delle apparenze… Ai farisei ipocriti, Gesù diceva anche che erano pieni di se stessi, di vanità, che a loro piaceva passeggiare nelle piazze facendo vedere che erano importanti, gente colta…”.
Gesù tuttavia rassicura la folla. “Non abbiate paura”, afferma, perché “non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto
che non sarà conosciuto”. Come a dire, osserva ancora Francesco, che nascondersi “non aiuta”, anche se “il lievito dei farisei” portava e porta “la gente ad amare più le tenebre che la luce”: “Questo lievito è un virus che ammala e ti farà morire. Guardatevi! Questo lievito ti porta alle tenebre. Guardatevi! Ma c’è uno che è più grande di questo: è il Padre che è nel Cielo. ‘Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure, nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati’. E poi, l’esortazione finale: ‘Non abbiate paura! Valete più di molti passeri!’. Davanti a tutte queste paure che ci mettono di qua e di là e di là, e che ci mette il virus, il lievito dell’ipocrisia farisaica, Gesù ci dice: ‘C’è un Padre. C’è un Padre che vi ama. C’è un Padre che ha cura di voi’”.
E c’è un solo modo per evitare il contagio, sostiene Papa Francesco. È la strada indicata da Gesù: pregare. L’unica soluzione, conclude, per non cadere in quell’“atteggiamento farisaico che non è né luce né tenebre”, ma è “a metà” di un cammino che “mai arriverà alla luce di Dio”:
“Preghiamo. Preghiamo tanto. ‘Signore, custodisci la tua Chiesa, che siamo tutti noi: custodisci il tuo popolo, quello che si era radunato e si calpestavano tra loro, a vicenda. Custodisci il tuo popolo, perché ami la luce, la luce che viene dal Padre, che viene da Tuo Padre, che ha inviato Te per salvarci. Custodisci il tuo popolo perché non divenga ipocrita, perché non cada nel tepore della vita. Custodisci il tuo popolo perché abbia la gioia di sapere che c’è un Padre che ci ama tanto”.

La pazienza, ovvero una vita saggia!

“Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Osservate come l’agricoltore aspetta il frutto prezioso della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione. Siate pazienti anche voi; fortificate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.” Giacomo 5:7,8

Il Regno di Dio si costruisce con pazienza: lo afferma san Giacomo. La pazienza è espressione di fortezza: san Tommaso d’Aquino sostiene addirittura che un santo si riconosca dalla sua pazienza. Chi affronta con coraggio le piccole difficoltà della vita costruisce, giorno per giorno, la sua salvezza. L’uomo paziente sa parlare, sa tacere, sa intervenire al momento più opportuno. Ha la convinzione che tutto ciò che pensa o fa è registrato nel libro della vita. Pazienza serve nel nostro lavoro quotidiano, perché essa ci aiuta a muovere i nostri passi, affinché siano né troppo lunghi, né troppo corti. State attenti a non stravolgere gli avvenimenti: lasciate che gli eventi provvidenziali si snodino senza interferenze e imparate a ritrovare in essi la volontà di Dio. Se entrerete nell’orbita di Dio, lì troverete la pace.
Quanta pazienza anche nella preghiera: essa è uno scavalcare il muro delle cose, per incontrare Dio. Pazienza ci vuole anche nel tener pulita la nostra coscienza, nel cacciare via da noi tutto ciò che avvelena i nostri rapporti con il prossimo, nel forgiare in noi un carattere, in armonia con Dio e con il prossimo, capace di offrirsi in maniera simpatica a chi ci incontra. Cesellate le vostre giornate con l’attenzione che l’amore suggerisce.
Siate pazienti nelle prove della vita, siate pronti, dopo il sereno, ad aprire gli ombrelli e a lasciar piovere sulle vostre teste ciò che la Provvidenza ha stabilito: ciò è possibile se dentro il cuore canta l’ideale. La pazienza è l’espressione più chiara dell’equilibrio interiore. La pazienza ci aiuta a conquistare noi stessi: conquistarci al buon senso, al senso della misura, all’umiltà, al rapporto sereno con Dio e con i fratelli. Non si ottengono grazie con la rabbia, ma con la fortezza e la grinta!
Santa Rita da Cascia, rispondendo alle angherie con la pazienza e la dolcezza, convertì il marito. La pazienza ci aiuta a capire che anche ciò che parrebbe nuocere, può servire a costruire una vita saggia.

Il sasso nel ruscello

Tempo fa un grande maestro indiano di vita spirituale scrisse: "Sono seduto sulla riva di un ruscello e osservo un sasso rotondo immerso nell'acqua. Da quanti anni il sasso è bagnato dall'acqua? Forse da dieci, forse da cento? Ma l'acqua non è riuscita a penetrare nel sasso. Se spacco quella pietra, dentro è asciutta".


Così è anche per noi, che viviamo immersi in Dio e non ce ne lasciamo penetrare: Dio rimane alla superficie della nostra vita, non ci trasforma perché non siamo disposti a lasciarci penetrare e trasformare dall'amore di Dio. Siamo come un sasso nel ruscello che nel suo interno rimane asciutto.

Il mistero del tempo
(Michael Ende, Momo)


Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano, ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il tempo. Esistono calendari ed orologi per misurarlo, misure di ben poco significato, perché tutti sappiamo che, talvolta, un'unica ora ci può sembrare una eternità, e un'altra invece passa in un attimo... dipende da quel che viviamo in quest'ora.
Perché il tempo è vita. E la vita dimora nel cuore.

Calmati

Se la tua fede vacilla, calmati: Dio ti guarda.
Se tutto sembra finire, calmati: Dio rimane.
Se sei nella tristezza, calmati: Dio è la consolazione.
Se il peccato ti opprime, calmati: Dio perdona.
Se hai i nervi tesi, calmati: Dio è pazienza.
Se nessuno ti comprende, calmati: Dio ti conosce.
Se urgono scelte importanti, calmati: Dio ti guida.
Se sei smarrito, calmati: Dio ti vede.
Se sei in difficoltà, calmati: Dio è provvidente.
Se la malattia ti logora, calmati: Dio guarisce.
Se la croce è pesante, calmati: Dio ti sostiene.
Se la morte ti spaventa, calmati: Dio è risurrezione.
Dio è sempre con noi, ci ama e ci ascolta.

Il Dio di tutti i sette giorni

Non cercavo più

i segni miracolosi o mitici

della presenza di Dio.

Non volevo più

ragionare su di Lui,

volevo conoscerlo.

Cercavo il Dio

di tutti i sette giorni

della settimana,

non il Dio della domenica.

Non è stato difficile trovarlo, no!

Non è stato difficile

perché Lui era già là

ad attendermi.

E l'ho trovato.

Sento la sua Presenza.

La sento nella storia.

La sento nel silenzio.

La godo nella speranza.

L'afferro nell'amore.

Mi è così vicina.

Mi conforta.

Mi rimprovera.

E' il cuscino della mia intimità.

Il mio tutto.(Carlo Carretto)

Ricomincio a cambiare

Se mio padre ha sempre il muso,

è perché io non so sorridere.

 

Se mia madre urla sempre,

è perché io non so sussurrare.

 

Se i miei amici sono sempre annoiati,

è perché io non so divertirmi.

 

Se la parrocchia è sempre così spenta,

è perché io non riesco più a donarmi.

 

Se la gente è cattiva,

è perché io non sono buono.

 

Se quest'anno tornerai Signore,

è perché io ricominci a cambiare.

Ogni giorno tristi notizie
scuotono le strade del mondo.
Ogni persona che incontriamo
ha sempre da raccontarci una lacrima sofferta.
Siamo tutti con gli occhi rivolti verso un'alba serena,
che però tarda a spuntare.
A noi, tuoi figli, o Signore,
hai affidato il compito di seminare speranza
dove c'è disperazione,
poiché la tua grazia ha posto in noi
il seme fecondo che genera il mondo redento e salvato.
Aiutaci, Signore, ad essere ogni giorno
non diffusori di lacrimogeni,
ma banditori della Buona Novella che, nonostante tutto,
la storia sfocia in un giardino di salvezza,
perché è tenuta saldamente nella tue mani.
(don Mario Giovanni Petruzzelli)


Ricordate che la Passione di Cristo termina sempre nella gioia della Risurrezione, così, quando sentite nel vostro cuore la sofferenza di Cristo, ricordate che deve venire la Resurrezione, deve sorgere la gioia della Pasqua. Non lasciatevi mai invadere in tal maniera dal dolore da dimenticare la gioia di Cristo risorto.

Il pane che a voi sopravanza

Il pane che a voi sopravanza è il pane dell'affamato;

la tunica appesa al vostro armadio è la tunica di colui che è nudo;

le scarpe che voi non portate sono le scarpe di chi è scalzo;

il denaro che voi tenete nascosto è il denaro del povero;

le opere di carità che voi non compite

sono altrettante ingiustizie che voi compite.

 

San Basilio Magno

Ricomincia sempre

Non ti arrendere mai,

neanche quando la fatica si fa sentire,

neanche quando il tuo piede inciampa,

neanche quando i tuoi occhi bruciano,

neanche quando i tuoi sforzi sono ignorati,

neanche quando la delusione ti avvilisce,

neanche quando l'errore ti scoraggia,

neanche quando il tradimento ti ferisce,

neanche quando il successo ti abbandona,

neanche quando l'ingratitudine ti sgomenta,

neanche quando l'incomprensione ti circonda,

neanche quando la noia ti atterra,

neanche quando tutto ha l'aria del niente,

neanche quando il peso dei peccati ti schiaccia.

 

Invoca il tuo Dio,

stringi i pugni,

sorridi...

E ricomincia!

 

(fonte non specificata)

Ama e fa ciò che vuoi

Dunque, una volta per tutte, ti viene proposto un breve precetto: ama e fa ciò che vuoi. Se tu taci, taci per amore: se tu parli, parla per amore; se tu correggi, correggi per amore; se tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell'amore; e da questa radice non può derivare se non il bene.

(Agostino di Ippona, Commento alla prima lettera di Giovanni VII, 7-8)

Ciò che credo

Credo che la vita

non è un'avventura da vivere

secondo le mode correnti,

ma un impegno a realizzare il progetto

che Dio ha su ognuno di noi:

un progetto di amore

che trasforma la nostra esistenza.

 

Credo che la più grande gioia

di un uomo è incontrare Gesù Cristo,

Dio fatto carne. In lui ogni cosa

- miserie, peccati, storia, speranza -

assume nuova dimensione

e significato.

 

Credo che ogni uomo possa

rinascere a una vita genuina e dignitosa

in qualunque momento

della sua esistenza.

Compiendo sino in fondo

la volontà di Dio può

non solo rendersi libero

ma anche sconfiggere il male.

 

(Thomas Merton)

Semina con gioia

Semina...semina

Quello che conta è seminare...

semina con un tuo sorriso,

con un tuo saluto.

 

Semina con un tuo dolce sguardo,

con un caloroso abbraccio.

 

Semina in ogni occasione e circostanza

con coraggio ed entusiasmo!

 

Semina con fede,

ma soprattutto con amore;

così che il tuo seminare

diventi fecondo.

 

E se il seme cadrà su un terreno arido

senza produrre né frutto né fiori,

rimarrà comunque in te

la gioia d'aver seminato.

 

Scherzi da Dio

Chiesi a Dio la ricchezza per poter essere felice

e mi diede la povertà perché fossi saggio.

 

Chiesi di tutto per potermi godere la vita

ebbi la vita per godere di tutto.

 

Non ebbi nulla di quello che avevo chiesto,

ma ebbi tutto quello che avevo sperato.

 

(Dal muro di un vecchio monastero)

Custodite nelle vostre case la Bibbia, 
leggete, approfondite e comprendete pienamente le sue pagine, 
trasformatele in preghiera e testimonianza di vita, 
ascoltatela con amore e fede nella liturgia. 
Create il silenzio 
per ascoltare con efficacia la Parola del Signore 
e conservate il silenzio dopo l'ascolto, 
perché essa continuerà a dimorare, 
a vivere e a parlare a voi. 
Fatela risuonare all'inizio del vostro giorno 
perché Dio abbia la prima parola 
e lasciatela echeggiare in voi alla sera 

perché l'ultima parola sia di Dio.

(Sinodo dei Vescovi 2008)

È importante che il riposo sia riempito con l'incontro. Penso - sì, certamente – all'incontro con la natura, con le montagne, con il mare, con le foreste. Ma ciò non è ancora tutto quanto si può dire del riposo. Bisogna che esso sia riempito con un contenuto nuovo: l'incontro con Cristo, l'incontro con Dio. Significa aprire la vista interiore dell'anima alla sua presenza nel mondo, aprire l'udito interiore alla Parola della sua Verità. Auguro a tutti un simile riposo.(Giovanni Paolo II)

Il Vangelo insegna che l'uomo cambia la sua vita, la sua mentalità, si converte al bene non perché viene sgridato, rimproverato, punito, ma perché si scopre amato nonostante sia peccatore.

Non esiste:
difficoltà...
...che l'Amore non possa superare,
malattia...
...che l'Amore non possa curare,
porta...
...che l'Amore non possa aprire,
fiume...
...che l'Amore non possa attraversare,
barriera...
...che l'Amore non possa far crollare,
peccato...
...che l'Amore non possa perdonare...
L'enormità del problema non ha importanza,
l'Amore risolverà ogni cosa.
Se solo sapessi Amare,
diventeresti la persona piu' felice e piu' forte del mondo,
l'Amore è una forza eterna.
Dai Amore e riceverai Amore!!!.

Ciascuno di noi ha una missione nella vita.

Gesù prega il Padre per i suoi seguaci, dicendo: «Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo» (Giovanni17,18).

Di rado ci rendiamo pienamente conto che siamo mandati per adempiere i compiti che Dio ci ha dato.

Agiamo come se fossimo noi a scegliere come, dove e con chi vivere.

Agiamo come se fossimo gettati allo sbaraglio nella creazione e dovessimo decidere come passare il tempo finché moriremo.

Ma siamo stati mandati nel mondo da Dio, proprio come Gesù.

Quando cominciamo a vivere con questa convinzione la nostra vita, scopriamo subito che cosa siamo stati mandati a fare.

(Henri J. M. Nouwen)

Credo che la vita

non è un'avventura da vivere

secondo le mode correnti,

ma un impegno a realizzare il progetto

che Dio ha su ognuno di noi:

un progetto di amore

che trasforma la nostra esistenza.

Credo che la più grande gioia

di un uomo è incontrare Gesù Cristo,

Dio fatto carne. In Lui ogni cosa

- miserie, peccati, storia, speranza -

assume nuova dimensione

e significato.

Credo che ogni uomo possa

rinascere a una vita genuina e dignitosa

in qualunque momento

della sua esistenza.

Compiendo sino in fondo

la volontà di Dio può

non solo rendersi libero

ma anche sconfiggere il male.

(Thomas Merton)

Senza la luce di Dio nessun uomo si salva. 
Essa fa muovere all'uomo i primi passi; 
essa lo conduce al vertice della perfezione. 
Perciò, se vuoi cominciare a possedere questa luce di Dio, prega; 
se sei già impegnato nella salita della perfezione 
e vuoi che questa luce in te aumenti, prega; 
se sei giunto al vertice della perfezione 
e vuoi ancora luce per poterti 
in essa mantenere, prega; 
se vuoi la fede, prega; 
se vuoi la speranza, prega; 
se vuoi la carità, prega; 
se vuoi la povertà, prega; 
se vuoi l'obbedienza, la castità, l'umiltà, 
la mansuetudine, la fortezza, prega. 
Qualunque virtù tu desideri, prega. 
E prega leggendo nel libro della vita, 
cioè nella vita del Dio-Uomo Gesù, 
che fu tutta povertà, dolore, 
disprezzo e perfetta obbedienza.

(Beata Angela da Foligno)

La perla di gran valore è nascosta profondamente.

Come un pescatore di perle, o anima mia, tuffati,

tuffati nel profondo, tuffati ancora più giù, e cerca!

Forse non troverai nulla la prima volta.

Come un pescatore di perle, o anima mia,

senza stancarti, persisti e persisti ancora,

tuffati nel profondo, sempre più giù, e cerca!

Quelli che non sanno il segreto,

si burleranno di te e tu ne sarai rattristato.

Ma non perdere coraggio, pescatore di perle, o anima mia!

La perla di gran valore è proprio là nascosta,

nascosta proprio in fondo.

E' la tua fede che ti aiuterà a trovare il tesoro

ed è essa che permetterà che quello che era nascosto

sia infine rivelato.

Tuffati nel profondo, tuffati ancora più giù,

come un pescatore di perle, o anima mia.

E cerca, cerca senza stancarti!

(Swami Paramananda)

Se

Se saprai mantenere la testa quando tutti intorno a te
la perdono, e te ne fanno colpa.
Se saprai avere fiducia in te stesso quando tutti ne dubitano,
tenendo però considerazione anche del loro dubbio.
Se saprai aspettare senza stancarti di aspettare,
O essendo calunniato, non rispondere con calunnia,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo saggio;

Se saprai sognare, senza fare del sogno il tuo padrone;
Se saprai pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo,
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori.
Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto
Distorte dai furfanti per abbindolare gli sciocchi,
O a guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con i tuoi logori arnesi.

Se saprai fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio a testa e croce,
E perdere, e ricominciare di nuovo dal principio
senza mai far parola della tua perdita.
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti,
E a tenere duro quando in te non c'è più nulla
Se non la Volontà che dice loro: "Tenete duro!"

Se saprai parlare alle folle senza perdere la tua virtù,
O passeggiare con i Re, rimanendo te stesso,
Se né i nemici né gli amici più cari potranno ferirti,
Se per te ogni persona conterà, ma nessuno troppo.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
Tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa,
E — quel che più conta — sarai un Uomo, figlio mio!

Rudyard Kipling

 

Lo scatenarsi delle tempeste, l'imperversare dei venti, lo straripare dei fiumi, non dipendono da me, Signore Gesù, e neppure la pioggia che cade ostinatamente e le grandinate che si abbattono improvvise e devastanti. Fanno parte della natura e di questa nostra storia, agitata da scosse impreviste. 
E tuttavia tu non mi lasci in balìa alla furia degli elementi o alle forze opposte che si scatenano. Tu mi offri la possibilità di costruire la mia casa sulla roccia, una roccia che tiene, che offre sicurezza in qualsiasi frangente, con qualsiasi tempo. 
Sei tu questa roccia, questo terreno solido che mi assicura di resistere a qualsiasi attacco, a qualsiasi terremoto. Ma non basta che io ti dica la mia scelta a parole, con professioni di fede perfette, con l'adesione pronta alle tue idee. Tu chiedi fatti, decisioni concrete, che mettano in pratica il tuo Vangelo. 
Tu mi domandi di abbandonare il ruolo dello spettatore entusiasta per diventare un costruttore che realizza il tuo progetto. Amen.

La vita di ognuno è un'attesa. 
Il presente non basta a nessuno. 
In un primo momento, pare che ci manchi qualcosa. 
Più tardi ci si accorge che ci manca Qualcuno. 
E lo attendiamo.(don Primo Mazzolari)

Quando perdi ogni certezza, quando ti abbandona ogni speranza, quando ti sembra che niente e nessuno ti possa liberare dall'angoscia che ti tormenta, fatti un segno di croce e pensa che dalla croce Gesu' ti ha salvato, abbraccia quindi anche tu la tua croce, con Lui, e non sarai piu' solo perche' Lui e' la certezza, Lui e' la speranza e con Lui l'angoscia che ti tormenta diventa la tua santita', dall'unione con Lui inizia il tuo Paradiso. Questo e' il senso della vita per un cristiano.(Agata Fernandez Motzo)

C'è vita solo dove c'è amore.

La vita senza amore è morte.

La legge dell'amore governa il mondo.

Se c'è nel cuore umano un amore puro, tutto il resto segue automaticamente e il campo del servizio è illimitato.

Se si aprono le porte del cuore tutto può entrarvi.

(Mahatma Gandhi)

Se la pianta non si orienta verso la luce, appassisce. Se il cristiano rifiuta di guardare la luce, se si ostina a guardare solo le tenebre, cammina verso una morte lenta; non può crescere né costruirsi in Cristo. 
A poco a poco Cristo trasforma e trasfigura tutte le forze ribelli e contraddittorie che ci sono dentro di noi... Piangere sulla nostra ferita ci trasformerebbe in uno strazio, in una forza che aggredisce con violenza noi stessi e gli altri, soprattutto chi ci è più vicino. Una volta trasfigurata da Cristo, la ferita si trasforma in una fonte di energia, in una sorgente da cui scaturiscono le forze di comunione, di amicizia e comprensione. Questa trasfigurazione è l'inizio della risurrezione sulla terra, è vivere la Pasqua insieme a Gesù; è un continuo passare dalla morte alla vita.

(frère Roger di Taizè)

Ogni società si trova a dover scegliere fra una legge di vita e di pace, e una legge di morte e di odio. La legge di morte è quella che dice: i forti devono essere i primi. Ciò fa sì che tutti lottino per essere forti, in modo da essere serviti. Questa legge è disperata, perché anche il forte un giorno diverrà debole, e i deboli che lui non ha amato lo lasceranno morire abbandonato. C'è solo una via d'uscita a questa disperazione: obbedire alla legge della vita e dell'amore. Questa legge è il contrario della prima: dice che i poveri e deboli debbono essere serviti per primi. Questa legge porta pace, perché nessuno competerà mai con gli altri, lotterà contro gli altri, ucciderà gli altri per divenire debole e povero. Ed è una legge di vita, perché quando il forte diverrà debole, sarà sostenuto dai deboli che lui ha aiutato quand'era forte.

(Abbé Pierre)

Non tutto quello che desideriamo 
può comprarci il denaro. 
Per esempio si può comprare: 
il letto, ma non il sonno; 
il cibo, ma non l'appetito; 
il libro, ma non l'intelligenza; 
la cultura, ma non la sapienza; 
una casa, ma non la famiglia; 
la medicina, ma non la salute; 
lo svago, ma non la felicità; 
la tranquillità, ma non la pace; 
la sicurezza materiale, ma non la spirituale; 
il crocifisso, ma non la fede; 
un posto nel cimitero, ma non nel cielo; 
compagnia, piacere, risate, ma non veri amici.

Dio non ti chiederà che modello di auto usavi, 
ti chiederà a quanta gente hai dato un passaggio. 
Dio non ti chiederà i metri quadrati della tua casa, 
ti chiederà quanta gente hai ospitato. 
Dio non ti chiederà la marca dei vestiti nel tuo armadio, 
ti chiederà quanta gente hai aiutato a vestirsi. 
Dio non ti chiederà quanto era alto il tuo stipendio, 
ti chiederà se hai venduto la tua coscienza per ottenerlo. 
Dio non ti chiederà qual era il tuo titolo di studio, 
ti chiederà se hai fatto il tuo lavoro al meglio delle tue capacità. 
Dio non ti chiederà quanti amici avevi, 
ti chiederà quanta gente ti considerava suo amico. 
Dio non ti chiederà in che quartiere vivevi, 
ti chiederà come trattavi i tuoi vicini. 
Dio non ti chiederà il colore della tua pelle, 
ti chiederà la purezza della tua anima. 
Dio non ti chiederà perché hai tardato tanto a cercare la salvezza, 
ti porterà con amore alla tua casa in Cielo, e non alle porte dell'inferno. 
Dio non accusa: 
ti chiede solo di predicare con l'esempio.

Signore, quante cose 
ti ho chiesto: la salute, la guarigione, 
il benessere. Quante volte 
ti ho pregato di realizzare i miei sogni, 
di dare un volto 
ai miei desideri. Ti ho trattato 
come un servo. 
Ma io che cosa ti ho dato?

Facile è occupare un posto nell’agenda telefonica. 
Difficile è occupare il cuore di qualcuno. 
Facile è giudicare gli errori degli altri. 
Difficile è riconoscere i nostri propri errori. 
Facile è ferire chi ci ama. 
Difficile è curare questa ferita. 
Facile è perdonare gli altri. 
Difficile è chiedere perdono. 
Facile è esibire la vittoria. 
Difficile è assumere la sconfitta con dignità. 
Facile è sognare tutte le notti. 
Difficile è lottare per un sogno. 
Facile è pregare tutte le notti. 
Difficile è trovare Dio nelle piccole cose. 
Facile è dire che amiamo. 
Difficile è dimostrarlo tutti i giorni. 
Facile è criticare gli altri. 
Difficile è migliorarne uno. 
Facile è pensare di migliorare. 
Difficile è smettere di pensarlo e farlo realmente. 
Facile è ricevere. 
Difficile è dare.